Sogno e realtà

Conto quanto kunta kinte?

Tutto sommato che il caos delle liste si le liste no del centro destra fosse un’arma di distrazione ce lo aspettavamo ed eccoli lì ad affondare il coltello esattamente dove gli premeva giungere, perché diciamocelo il governo dei padroni ha il principale obiettivo di porsi nella posizione di fare il bello e cattivo tempo, in barba ad ogni regola di giustizia ed equità ed in questo l’ormai famoso art.18 dello statuto dei lavoratori gli sta particolarmente a cuore. Cosa importa se qualche anno fa una sollevazione popolare sociale ne impedì il tentativo di eliminarlo fatto sfacciatamente dall’allora governo di destra parecchio imparentato con quello attuale che ora si sente investito di quella responsabilità da non disattendere e lo aggira in modo più soft e sicuramente anche più subdolo in pieno stile da controriforma.

Da "L'unità" Via libera dell'aula del Senato all'articolo 31 del ddl lavoro (144 sì, 106 no e 3 astenuti) che contiene la contestata norma sull'arbitrato e la conciliazione che, secondo l'opposizione, consentendo a qualunque lavoratore individualmente di chiedere l'arbitrato in qualunque stadio di eventuali controversie, è un attacco all'articolo 18 dello statuto dei lavoratori...."

La nuova legge votata dal Senato dà la possibilità  di inserire una clausola compromissoria nel contratto di lavoro che di fatto rende obbligatorio l’arbitrato ed impedirà di far valere i propri diritti in sede giudiziaria ai nuovi assunti, costretti a rivolgersi ad un collegio arbitrale che altro non è se non un giudice privato legittimato.
Qualcuno potrebbe obiettare che un contratto simile potrebbe essere non accettato dal lavoratore, ma in una situazione di crisi e disoccupazione come quella attuale la disperazione porta ad accettare qualsiasi clausola.
Ma se questo non bastasse a farci infuriare in questa legge il Governo inserisce anche una maxi condono per le aziende che hanno violato le norme sui contratti co.co.co e a termine in particolare anche se venisse accertata la natura di subordinazione nei suddetti rapporti di lavoro il datore di lavoro che abbia offerto, entro il 30 settembre 2008, un contratto subordinato, non necessariamente a tempo indeterminato, sarà tenuto unicamente a indennizzare il lavoratore, mentre invece prima era obbligato all’assunzione a tempo indeterminato.

Mi chiedo quando ricominceranno a chiamarci schiavi