Creato da Biosbios il 05/06/2007

WWW

MI EMOZIONI TU

 

 

« ALFrammenti »

Bios IV

Post n°41 pubblicato il 26 Luglio 2007 da Biosbios
 
Tag: Bios

 

Ero lì, al solito mio posto, seduto, sul rialzo di marmo, fuori dal bar della Rita. Il caldo era teso, mandava vampate di odio e gomma dall'asfalto, pareva ascendesse solo lui verso l'alto e che tutta la realtà che vedevano le mie lenti fosse solo un piccolo tatuaggio sulla sua spalla.


Il traffico era molto intenso, la doppia colonna di automobili faticava a prendere il flusso della grande rotatoria. Le auto sbuffavano, caldo che si univa al caldo, procedevano a rilento con alcune pause d'attesa. Dalla mia destra sbuca fuori Bios. Vestito da cani, zaino militare in spalla, capelli sparati a casaccio. E' attirato da una vettura in colonna, ferma, proprio davanti a me. Al volante un giovane di bell'aspetto, senza un pelo in testa, attende che l'auto davanti prenda la precedenza e s'infili nel rondò per poi fare altrettanto arrivato il suo turno. Ha i finestrini sollevati, ma si sente chiaramente la musica che sta ascoltando con il volume molto alto. Bios sta ridendo come un matto, l'ho mai visto così, si affianca alla vettura sul lato opposto al conducente, si china per guardare il giovane negli occhi e fa diversi gesti poco chiari, sembra che voglia comunicargli qualcosa, intanto ride come un invasato, quasi saltella dalla gioia, credo stia ballando, a suo modo, goffo. Il giovane si trova il personaggio incollato al suo finestrino che gesticola chissà cosa, rimane perplesso, non sa se dare corda a quel matto arruffato, forse lo scambia per un vagabondo che vuole qualche monetina. Infine si decide, abbassa il volume, abbassa il finestrino, e Bios ad altissima voce urla: La Musica è ciò che vorremmo essere! Il giovane non commenta, rimane di sasso, porta il suo sguardo verso di me sperando che possa dargli una spiegazione, io allargo le braccia, stringo le spalle ridendo, lui capisce, accenna un sorriso e riprende la marcia scrollando la testa. Bios si era già incamminato per la sua strada, con la coda dell'occhio mi accorsi che mi salutò come spesso lui fa con la gente, accennando un piccolo inchino col capo.


Bios, solo, senza soldi, senza lavoro, si sta procurando dei nemici. Prima tutti lo ignoravano, lo accettavano silenziosamente, rimanendone a distanza, tranne i bambini che dalle madri sono trattenuti. Ora cominciano a circolare voci sul suo conto poco lusinghiere. Vuoi per colpa dei muri che imbratta, o per quel cartello sotto il naso dell'assessore, o per il suo essere senza senso e senza ruolo in questa città. Tu che frequenti questo blog ti sarai fatto un'idea. A proposito che aspetti? Vieni qui, siediti accanto a me, ho novità da raccontarti, quanta timidezza, ascolta cosa ho visto e sentito che riguarda questo personaggio definito bizzarro dalla redazione di Libero-Blog e li posso capire. L'altro giorno Bios fece arrabbiare molto Asia, una giovane ragazza del quartiere, molto bella e di carattere gaio. Asia era una delle poche persone che si azzardavano a intrattenersi con Bios. Usava perfino salutarlo quando ne incrociava il cammino. Io le chiesi perchè si esponesse così; lei disse che Bios non aveva mai fatto del male a nessuno (tranne a qualche zanzara). Tutti nel quartiere la vedevano con lui e quando Bios, un giorno, mentre parlavano insieme, si è chinato a raccogliere un fiore nella vicina aiuola, per donarlo a lei, non si parlava d'altro. Ora lei, finalmente, s'è ravveduta dopo l'episodio accaduto presso il muretto dell'oratorio e quando vede Bios in giro se ne tiene lontana. Quel giorno, di pomeriggio, Asia era seduta con un'amica sul muretto dell'oratorio, dove si ritrovano la sera i giovani, e piangeva fiumi di lacrime a causa di un ragazzo che l'aveva scaricata e maltrattata e lei lo ama ancora con tutta se stessa. L'amica la consolava, la faceva parlare, perché parlare fa bene, le cambiava il fazzolettino di carta quando si inzuppava al limite. Senza nemmeno accorgersene si trovarono in parte Bios che le guardava con un sorriso mai visto fino ad allora e Bios disse:


Bios – Ma lui ti ama?

Asia – No, non mi ha amata quello stronzo.

Bios - L'amore è nemico dell'amore.



Hai sete? Hai caldo? Adesso chiamo Sara, la cameriera, ma intanto guarda chi arriva dall'altro lato della strada: i pittori, li vedi? Oggi sembrano più scatenati e sporchi di vernice del solito. Guardali, noti niente? Se ci fai caso vedrai che tra di loro manca il capobranco, Van Gogh. Sì, proprio così, manca quel bestione di pittore baffuto che fino a pochi giorni fa regnava sovrano qui al bar sul suo gruppo di colleghi. Non frequenta più il bar Van Gogh. C'è stato un episodio, ormai noto, anche al di fuori del quartiere, io credo, l'altro giorno, e Rita ha detto a Van Gogh di non farsi più vedere in questo posto. Te lo voglio raccontare ma prima andiamo a sederci poco più in là, sulla panchina, perchè qui stazioneranno i pittori tra poco, con le loro birrozze in mano, e non ho nessuna voglia di stare qui a sentire le loro scoregge. Anche l'altro giorno, quando accadde il fatto, stazionavano qui, mezzi ubriachi. Van Gogh era nervoso e aveva filtrato parecchio. Ricordi quella volta che Bios gli ha fatto fare una figura meschina con quella storia dei pesci? Da allora la supremazia del capobranco si è incrinata. I due più giovani, in diverse occasioni, anche sul lavoro, si divertivano a fare battutine fastidiose che ricordassero la figuraccia di Van Gogh, preso a beffe dal vagabondo col ciuffo, e non era mai successo prima. Van Gogh teneva il suo boccale enorme in mano, gli altri erano pure armati, alcuni fumavano: si facevano le solite grasse risate, pacche sulla spalla, spintoni. Dal marciapiede giunge Bios, dinoccolato, ovattato, procede con la sua solita flemma serena. Quando arriva a un metro dai pittori con un mezzo sorriso sulla bocca, Van Gogh gli si para davanti, gli dice con voce minacciosa: “Bios, qui devi stare attento o le persone ti prendono a pesci in faccia!” Mentre pronunciava le ultime due parole Van Gogh diede un pugno violentissimo con il boccale in mano centrando in pieno volto il povero Bios. Lui cadde a terra all'indietro, stecchito, come morto, la sua nuca cozzò sul nero asfalto con preoccupante violenza. Passarono pochi secondi, sembravano eterni, e vidi Rita gettarsi fuori dal bar in lacrime e urlando le peggiori cose del mondo e minacciando Van Gogh. Rita teneva in mano una scopa e con quella diede una serie infinita di legnate secche sulla schiena del bestione violento che si difendeva inutilmente da una simile furia. Ci vollero tre pittori per fermare Rita che non si era ancora calmata e prese a sputare in direzione del pittore urlando: Sparisci figlio di puttana!"

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: Biosbios
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 56
Prov: BS
 

AREA PERSONALE

 

Bios I        Bios II

Bios III      Bios IV

Bios V        Bios VI

Bios VII      Bios VIII

Bios IX

 

Ricordi                    Dio

Fiume                     Bloggers

Le dita                    Addio

Cocaina                   La tristezza

L'odore                    News

Senza parole          Calcio

Mesopotamia          Batticarne

La Tentazione

 
 
 

FACEBOOK

 
 

ULTIMI COMMENTI

 
Citazioni nei Blog Amici: 38
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963