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ALDA MERINI
E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole nè potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiano un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come le bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
nè un sasso per sentimento
CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG
« Messaggio #508 | il nuovo che avanza » |
Post N° 509
Post n°509 pubblicato il 09 Luglio 2007 da alexisdg10
Certo non vorrei essere nei panni della Marescialla Sbarbaro in questi giorni e nemmeno in quelli dei suoi amichetti intercettati e tantomeno in quelli dei suoi capi. Niente contro le forze dell’ordine, ci mancherebbe. Come in tutti i mestieri, dal medico al prete, passando per la polizia, di deficienti ne è pieno il mondo. Stupisce e lascia costernati il linguaggio impietoso della marescialla, un linguaggio da donna sporca, da persona senza sentimenti, senza una coscienza, senza pudore, che parla di morti come se stesse giocando a battaglia navale. Chissà se si sarà resa conto di quello che ha detto, ora che le sue parole sono giunte alle orecchie di tutti? Di poliziotti ne conosco alcuni. Fa questi ci sono delle brave persone, colte, affidabili, profondamente oneste. Conosco anche degli appartenenti alle forze dell’ordine che sono dei disgraziati, come in tutti i mestieri. Indossare una divisa non offre una garanzia automatica di affidabilità, purtroppo. Certo, dopo tanti telefilm creati ad hoc per far passare nell’idea di tutti che “noi lavoriamo per voi”, fa un po’ specie sentire la voce giuliva della poliziotta dire un’atrocità come “uno a zero per noi”, come se giocasse ai soldatini. Del resto, in un paese dove la verità viene nascosta ( e non solo per quanto riguarda il G8 di Genova ), dove si preferisce non fare troppa archeologia, dove il sole splende quasi sempre, si mangia da dio e si canta da mattina a sera ( al massimo ci si interroga su Vallettopoli sfogliando in spiaggia le pagine di “Chi”), tutto questo non stupisce più di tanto, a guardar bene. E nonostante che i vari governi che si sono succeduti si siano persi in elogi sopraffini alle forze dell’ordine ( utile modo, forse l’unico, per sensibilizzare i cittadini in un paese dove almeno il 30% della vita è in mano a mafia e camorra ), nonostante che i media, quando si parla di polizia, carabinieri e guardia di finanza, si rivolgano a noi con quei toni che non hanno mai smesso di essere quelli dell’Istituto Luce di cinquant’anni fa ( retorici, ampollosi e stucchevoli,) nonostante tutti noi sappiamo, direttamente o per sentito dire, di poliziotti che si trombano le puttane, di finanzieri con il rolex al polso e la seconda casa al mare o di carabinieri teste calde, sempre pronti alla rissa, non possiamo certo dire che tutti siano uguali alla cara marescialla Sbarbaro. Conoscevo un carabiniere sardo, il padre di una mia compagna di università. Era l’esempio vivente della rettitudine e del servizio condiviso. La comparsa delle scritte a Genova inneggianti a Carlo Giuliani e, per contro, quelle avverse alla Polizia, non sono altro che lo sfogo di un gruppo di persone che hanno visto calpestata la verità. Peccato che si tratti sempre di esagerazioni, che nel loro embrione potrebbero sì contenere un ché di giusto e significativo, ma che assumono subito dopo la caratteristica dell’odio e della violenza. Più che pensare alla forze dell’ordine come corrotte e gridare allo scandalo, bisognerebbe chiedersi come mai questo benedetto Paese continui ad essere la tomba della verità. Bisognerebbe fermarsi a riflettere e capire come questo Paese abbia fatto a ridursi a termini talmente minimi da diventare addirittura la caricatura di se stesso. Un posto dove le cose vengono fuori dopo anni e, nonostante questo, la politica tutta faccia finta di nulla, operando un meccanismo di rimozione della realtà degno di una patologia mentale. Perché è indubbio che se tutto ciò fosse emerso in un paese davvero civile, non solo ci sarebbe stato un terremoto tale da far sprofondare nella melma governi presenti e passati, capi della Polizia di adesso e di allora, ma non si sarebbe parlato d’altro su giornali e tv per un mese di fila, fino alla risoluzione del caso, travolti tutti da una vergogna collettiva che avrebbe urlato giustizia a gran voce. Ma da noi no. Da noi si accennano le cose e poi, per un meccanismo perverso, probabilmente voluto e assolutamente psicotico, le stesse cadono come un fiore appassito, una cosa morta, come qualcosa di putrefatto e senza vita. E anche quando le cose si sanno si fa finta di nulla, come se niente fosse accaduto: Ustica, la P2, il G8. Dalle cose più grandi a quelle più piccole e forse banali, ma che rendono bene l’idea dello stato di salute di questo baraccone da circo che è casa nostra. Perché solo a casa nostra i parlamentari si sognerebbero di negare al popolo i diritti che loro stessi possiedono, solo a casa nostra gli stessi parlamentari, con i loro stipendi da capogiro, potrebbero usufruire di un buono pasto da 9 euro ( 3 antipasti, 6 primi, 6 secondi più il carrello dei dolci ) mentre un operaio della Fiat a Mirafiori ne paga 10 ( salario da 1.100 euro al mese contando i turni di notte per un pasto da mensa aziendale) e noi comuni mortali almeno 6 per un panino e una coca; solo a casa nostra una persona inquisita e condannata non solo può tranquillamente presentarsi impunemente a una qualsiasi elezione, ma ha tutte le probabilià di essere pure eletta. Forse abbiamo davvero quello che ci meritiamo. Ecco, forse la Madonna, anziché apparire a Medjugorie ad una veggente tutto sommato innocua, potrebbe materializzarsi in Parlamento, magari con un kalashnikov fra le braccia, tanto per vedere se almeno quello sortisce un po’ di effetto. Oppure potrebbe intercedere presso il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo affinchè mandino un nuovo diluvio, magari mirato e circoscritto, come la nuvola di Fantozzi. Ma il cielo è sempre più blu |
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Questo blog è nato come luogo di svago, come luogo di scambio di opinioni e di idee, come luogo di confronto, un posto dove ascoltare un pò di musica e leggere qualcosa . Magari, a volte, qualcosa di stimolante e persino d' interessante.
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Un luogo dove poter interagire liberamente. Tutti possono entrare, leggere e commentare purchè si esprima un 'opinione senza offendere chi la pensa diversamente. La libertà di ognuno di noi cessa nel momento in cui lede quella di un altro. La maggior parte delle foto e degli scritti in questo blog sono miei, ma alcuni sono anche tratti dal web. Dove possibile sono citati gli autori e le fonti. Se per disattenzione o perchè non disponibili, accadesse che in qualche modo qualcuno di sentisse leso, può tranquillamente scrivermi e la foto o il post verranno rimossi. In questo blog è lecito parlare di tutto. Ed è lecito dissentire. Come è pure lecito e auspicabile costruire. Il dissenso è legittimo quando è finalizzato alla costruzione e non alla mera distruzione fine a se stessa. Nessun commento sarà mai rimosso o censurato.
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PER I VOSTRI VIAGGI CONSAPEVOLI
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
I bambini della luna fiutano e aggirano le loro capanne.
Verranno le iguane vive a mordere gli uomini che non sognano
e colui che fugge col cuore spezzato troverà alle cantonate
l'incredibile coccodrillo tranquillo sotto la tenera protesta degli astri.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
C'è un morto nel cimitero più lontano
che si lamenta da tre anni
perché ha un paesaggio secco nel ginocchio;
e il fanciullo che hanno seppellito stamane piangeva tanto
che fu necessario chiamare i cani per farlo tacere
Non è sogno la vita. All'erta! All'erta! All'erta!
Precipitiamo dalle scale per mangiare la terra bagnata
o saliamo al margine della neve con il coro delle dalie morte.
Ma non c'è oblio né sonno:
carne viva. I baci legano le bocche
in un groviglio di vene recenti
e, a chi gli duole, il suo dolore gli dorrà senza tregua
e, chi teme la morte, se la porterà sulle spalle.
Un giorno
i cavalli vivranno nelle taverne
e le formiche infuriate
aggrediranno i cieli gialli che si rifugiano negli occhi delle vacche.
Un altro giorno
vedremo la resurrezione delle farfalle dissecate
e andando in un paesaggio di spugne grigie e di navi mute
vedremo brillare il nostro anello e scaturire farfalle dalla nostra lingua.
All'erta! All'erta! All'erta!
Quelli macchiati ancora di fanghiglia e acquazzone,
quel ragazzo che piange perché non sa l'invenzione del ponte
o quel morto cui rimane soltanto la testa e una scarpa,
bisogna portarli al muro dove stanno in attesa iguane e serpenti,
dove aspetta la dentatura dell'orso,
dove aspetta la mano mummificata del bambino
e la pelle del cammello s'arriccia con un violento brivido azzurro.
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno chiude gli occhi,
frustatelo, figli miei, frustatelo!
Permanga un panorama di occhi aperti
e amare piaghe accese.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Ve l'ho detto.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno nella notte ha troppo musco alle tempie,
aprite le botole affinché veda sotto la luna
i bicchieri falsi, il veleno e il teschio dei teatri.
Federico Garcia Lorca
sul comodino ( ma anche per terra e sotto il letto)
FOTO
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FOTO
Inviato da: cassetta2
il 09/08/2023 alle 10:38
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il 28/12/2016 alle 19:30
Inviato da: sariel
il 14/02/2015 alle 14:07
Inviato da: magdalene57
il 17/06/2014 alle 09:04
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il 26/04/2014 alle 22:53