Profumo di Menta

C’è un angelo biondo nella mia infanzia. Le nostre mamme erano amiche e noi abbiamo qualche mese di differenza, qualche centimetro e qualche chilogrammo. Sua madre non sapeva come chiamarla e così scelse il mio nome attirando le critiche di mia madre.
Da piccole giocavamo sempre insieme nel cortile sterrato. Giochi fatti di corse a perdifiato con le automobili a pedali, la mia era di ferro, pesantissima, colorata di rosso, con il numero ‘sei’ scritto sul cofano, me l’aveva messa a posto mio nonno, aveva gonfiato le gomme, raddrizzato la lamiera e pitturato la carrozzeria. La mia amica, invece, ne usava una azzurra senza numero. Ci buttavamo senza freni, a tutta velocità giù dalla discesa, con il rischio di capottarci e quando eravamo stanche di pedalare ci dedicavamo a grandi ricette.
Avevo sei anni una marea di riccioli biondi che si mischiavano a quelli suoi uguali, quando facevamo finta di cuocere miscugli di terra e acqua e sassi, con pentole enormi rubate dalla cantina. Ricordo che a livello della strada dove picchiava forte il sole, c’era un cespuglio di menta alto quanto me, strappavo le foglie, le sfregavo tra le mani e si sprigionava il profumo, le aggiungevo alle nostre ricette ma a lei quel profumo dava fastidio e scappava via ogni volta che mi avvicinavo.
Un giorno arrivò con una borsa, all’interno nascondeva giornalini, credo li avesse fregati a suo fratello, mi disse facciamo le stesse cose delle foto e dei disegni, mi disse che era bello. così incominciarono altri giochi fatti in un’umida cantina con mattoni rossi lasciando fuori la luce e il caldo dell’estate.
Lei era sistematica e precisa. io ero molto più goffa ed imbranata, ricordo solo che il suo corpo mi faceva star bene, ne ero estasiata, come se non ci fosse nulla di più bello. In quel periodo ho pensato che tutto quello fosse una piacevole variante alle pentole e alle macchinine.
Non c’era in me insegnamento che mi potesse far supporre che c’era qualcosa di sbagliato in due esseri umani che si toccano. E poi perché sbagliato? Nessuno me lo spiegò mai. Mio padre un giorno mi portò via di peso dalla mia amica che porta il mio stesso nome senza dire una parola, senza nessuna spiegazione. Come se tutto si potesse risolvere allontanandomi da lei.
Profumo di Mentaultima modifica: 2019-08-01T10:08:04+02:00da Sheltersky