Le donne non sanno baciare

– Ti ha concesso un bacio? Tutta la giornata passata insieme e ti ha dato un bacio? ma tu che cosa le hai detto?
– (alzata di spalle)
– a te va bene?
– Meglio di niente… tu come stai?
– … non lo so … a volte bene … a volte male … che sarà poi un bacio?
– … un apostrofo rosa tra le parole t’amo…
– Scontato
– … un segreto detto sulla bocca …
– Banale … hai di meglio?
– … una confessione che si vuole sigillare …
– Non rendi come Cyrano … Sa baciare?
– A me piace come bacia
– sarà, ma è poco un bacio in tutta la giornata…
– e tu come baci?
– non so baciare
– (ride) hai fame?
– ….ho voglia di cous cous…
– cous cous?
– non l’ho mai mangiato ma ne ho voglia. A me non piacciono i piatti etnici. Ma da quando se ne è andata ho voglia di mangiare quella roba  …

Me lo devi perdonare è tardi e sono un po’ stanca, amareggiata quel pizzico e un po’ nostalgica, il tutto miscelato da una brutta sensazione, te lo posso assicurare, che lascia un retrogusto amaro al palato.
Mi aveva detto “soffrirai” … quella persona aveva ragione. In maniera scontata credo che il rapporto tra due donne sia speciale, ti travolge la testa, ti spacca il cuore e ti toglie il respiro… e non concede scampo.
Ricordo quel periodo, non troppo lontano, della mia vita: lei  il primo pensiero, un chiodo che penetra nel cervello tutto il giorno, fino a quando la sera diventa l’ultimo prima di chiudere gli occhi e dormire., ma non è che se ne va pur di rimanere si accontenta di popolare gli interstizi della mente e di interpretare parti persino oscene di incubi senza senso per rimanere lì, lì con me.
Ricordo gli attimi di lucidità giornaliera, il ragionamento effettuato sempre in funzione del tempo che ci divide dall’ultimo incontro e dal prossimo, la vita, gli impegni, vengono scanditi dagli appuntamenti, dall’assaporare il momento di quando la vedrò

toccherò
amerò
Ricordo la necessità di averla, diventare una dipendenza assoluta, di starle addosso sempre per sempre e di costruirci intorno il castello che tanto piace.
Vederla curiosa delle scatolette che porto, leggerle il contrasto sul suo volto per il desiderio di aprirle e l’ansia di aspettare. Inventare un rituale solo nostro un alfabeto in codice storie raccontate che si susseguono con i personaggi più strani. Diventare uno scantanburlo che inventa per la voglia pazza ed infinita di sentirla ridere.
Gira il mondo perché lei gira con me e lo penso mentre l’aspetto con un fiore dietro la schiena ed avrà i soliti petali da staccare e l’ultimo sarà solo per lei perché li ho contati prima e so chi deve iniziare.
Gira il mondo perché lei gira con me in un passo di danza appena accennato per quel bacio rubato sul lago che tanto amo e che ama pure lei.
Focalizzo solo attimi e sensazioni, scremo il resto perché non riesco a immagazzinarlo. E’ quello che voglio e diventa unico e indimenticabile in fondo l’amore è questo amare la persona che incarna quel sospirato desiderio d’amore.

Il mondo rallenta all’improvviso, fino a fermarsi di colpo.
Nessun rumore solo silenzio. Un silenzio soffocante, intollerabile, odioso.
Colleziono corpi come un serial killer fino alla nausea per lenire il dolore.
Riesamino all’infinito le motivazioni dell’abbandono.
Mi colpevolizzo e mi assolvo.
Riesco ad essere giudice carnefice e prete per me stessa.

Ora assisto alla fine di storie. Raccontate in un batter di ciglia e nello scorrere di lacrime asciutte. Le amiche mi consegnano un cuore rotto ed io consolo il dolore … racconto loro che passerà e sarà solo un lontano ricordo … racconto che ameranno ancora con un’intensità maggiore … che nulla è perduto e che tutto è modificato …
mi chiedono come io faccia ad avere sempre la parola giusta
nessuno lo sa
vorrei che qualcuno consolasse il mio di dolore.
E sono qui a distanza di tempo con la voglia di cous cous senza averlo mai mangiato
solo perché lei ora lo mangia con il nuovo  amore
recriminazioni, le mie sono solo recriminazioni
Tutto brucia come un tatuaggio rovente sulla pelle
Non era una storia ma uno spot pubblicitario.
Non era una relazione ma la sceneggiatura del mio racconto.
Non era amore ma la proiezione del mio smisurato ego su un muro bianco

Gira il mondo, il mondo gira lo stesso, ed io ogni mattina mi alzo, lavoro e aspetto la sera per tornarmene a dormire
Gira il mondo, il mondo gira lo stesso, ed i miei sogni sono sempre più complicati e difficili da ricordare.
litigo con il muratore, con l’idraulico e penso che un miracolo di dio sia meno invasivo del mio piastrellista.
Incamero rabbia che diventerà corazza verso tutto il creato che mi circonda rendendomi insofferente indolente indifferente insensibile più di quanto non lo sia già.
cammino per strada facendo ben attenzione a non perdermi come sarebbe mio estremo desiderio.
Perdermi in una realtà parallela, perdermi in una bolla d’aria, perdermi in qualcosa che non esiste per non tornare mai più. Mai più.

Apro la scatola del cous cous precotto seguo le istruzioni nel dettaglio, eccolo preparato assaggiato e appoggiato sul davanzale sono sicura che qualche uccello si fermerà a mangiarlo … anche un topo potrà andar bene io tanto sarò lontana, molto lontana.
Le donne non sanno baciareultima modifica: 2019-08-01T11:39:11+02:00da Sheltersky