Creato da alfazulu31 il 06/07/2011

AlfaZulu

.

 

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Voglio acqua fin dentro le ossa

Post n°96 pubblicato il 27 Maggio 2012 da alfazulu31

 

Basta pensare, meditare, riflettere

Voglio movimento, ritmo, voglio azione

 

Solito gatto morto ormai sordo

scendo dall’auto, carezzo la testa

folle l’idea di vederlo far festa

scosto sconvolto su scuro bordo


Asfalto lucido, radio a paletta,

rade le luci, autostrada deserta

Il primo traforo invita al ritorno

“ascoltati, piove a dirotto”

Lusinga di caldo letto mi tenta

ma senza calore è il tornare. Procedo

L’indolenza oggi non mi avrà

voglio rigore, “voglio regole”

 

Sopra i piedi scarponi, la gerla su in spalla,

nella mano il bastone, affilata la lama, si va

Sol chi ha in tasca canaloni, strapiombi, abissi

e piena consapevolezza del rischio che aspetta

                                  può prendersi il lusso di scender dal ferro                                       

con quell’avverso benedetto tempo poi!

Sol chi scende ha deciso di salire la montagna

                                       impegno preso qualunque sia il prezzo                                            

50 passi, solo 50, su antica schiena d’asino trasbordano il fiume

da li in poi solo ascesa, non avrà pietà dei miei piedi

discesa ancor più massacrante che alfine m’attende

Non porto pastrano, cappello né altre difese

nudo nel bosco potrei arrampicare

ma agli animali spavento voglio evitare

Pochi istanti e già la sento la pioggia

scorrere tra calzoni e mutande


Il buio e l’uomo nero, il secondo canzono

nel dileggio che disinnesca l’angoscia del primo

Compagni: il manto stellato, voci di animali

a volte frusciar  di vento

stavolta scrosciare di pioggia

Tutto per cercare pregiati tesori di bosco o

pensieri taciuti, in solitudine

di giorno piovoso fuori stagione


Voglio coraggio

E vinco pigrizia e paura

E salgo ancora la montagna

Il vecchio paese crollato e abbandonato

ancor più del vecchio cimitero

che accompagna il sentiero

Sono solo, il pensiero disegna “aloni” sfioranti,

accappona la pelle


Lesti passi anelano controllo di battito e respiro

La vecchia fermata morta, su binario vivo,

dove il trenino passa e non ferma più

Polpacci d’acciaio s’aggrappano all’erta

Piove e son arso

gronda ed ho sete

Al primo pianoro un sorso d’acqua

diluvia e voglio acqua, acqua, acqua


Il bosco più fitto, ora si fa muro

Incontro la vecchia famiglia

quest’anno un cucciolo nuovo

Seduto, ci ammiriamo da anni negli occhi

eppure, mai sotto i 30 piedi, ogni tanto un bramito

nell’attesa di un momento di fiducia

che strofini il mio muso o le mie spalle

Ah cosa darei! Il non ritorno forse


I miei lunghi capelli,  affezionato ornamento,

incanalano pioggia, senza fine è il tormento

Salgo e non so più perché

Sono li per cercare, ma non so più cosa

So solo che devo salire

Sono li per salire

Voglio salire

Passaggi a memoria ripercorro, primitivi sicuri gesti rincorro

un piede su selce, la mano che stringe la felce

un balzo propone la mente, se sbaglio il vuoto mi attende

E dove il bosco finisce e schiude alla luce,

il prato, ampio respiro m’accoglie e conduce

Dominerei la valle e tutta la città

senza a me caro plumbeo d’umidità

La civiltà più vicina a tre ore cammina

la civiltà arrogante finalmente distante


Sono in vetta, padrone del mondo o Signore del cielo?

Sollevo la testa innalzo le braccia, la pioggia rimbalza sulla mia faccia

Ora lo sento il salato che misto alla pioggia assapora le labbra

…Libero il lupo…….e fermo aspetto mansueto

che torni seduto al mio fianco mansueto…

…Esplodo il mio urlo…

Cos’urlo?  rabbia, umiliazione, sdegno, gioia, dubbio, speranza,…?

Solo: “sono VIVOOOOO…ancora VIIIIIVOOOOO”


Voglio acqua, fin dentro le ossa

 

Discendo l’infernale discesa

ginocchia che bruciano

quadricipiti in fiamme

ma non sento più niente

La fatica mi urla sei VIIIVOOO! Sorrido son VIVO!…

…Ancora…la vecchia stazione

e l’ultimo treno…su cui mai voglio salire

………………………………….


Mi fermo gioioso sull’ultimo prato

a cogliere fiori dai tanti colori

Al ritorno a lei dono

senza dare perdono


Lei li ornerà nel vaso

col “profumo d’amore perduto”


AlfaZulu31

 

* Solo il racconto di una solitaria massacrante  uscita a funghi


** Si ringrazia:

“voglio regole” , “le senti Monica sono le stesse!”

“aloni”, “li senti Cinzia? Gli ”aloni” son qui.”

“profumo d’amore perduto” devo averla letta da qualche parte, troppo bella per essere mia, se l’autore passa di qui me lo dica che metto il suo nome nei ringraziamenti

 

*** per la cronaca: di funghi manco l’ombra…forse cercavo altro. Ma visto che all'asciutto non mi piace restare lascio ricordi del passato (recentissimo)

 

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