BLACK
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Post n°96 pubblicato il 27 Maggio 2012 da alfazulu31
Basta pensare, meditare, riflettere Voglio movimento, ritmo, voglio azione
Solito gatto morto ormai sordo scendo dall’auto, carezzo la testa folle l’idea di vederlo far festa scosto sconvolto su scuro bordo Asfalto lucido, radio a paletta, rade le luci, autostrada deserta Il primo traforo invita al ritorno “ascoltati, piove a dirotto” Lusinga di caldo letto mi tenta ma senza calore è il tornare. Procedo L’indolenza oggi non mi avrà voglio rigore, “voglio regole”
Sopra i piedi scarponi, la gerla su in spalla, nella mano il bastone, affilata la lama, si va Sol chi ha in tasca canaloni, strapiombi, abissi e piena consapevolezza del rischio che aspetta può prendersi il lusso di scender dal ferro con quell’avverso benedetto tempo poi! Sol chi scende ha deciso di salire la montagna impegno preso qualunque sia il prezzo 50 passi, solo 50, su antica schiena d’asino trasbordano il fiume da li in poi solo ascesa, non avrà pietà dei miei piedi discesa ancor più massacrante che alfine m’attende Non porto pastrano, cappello né altre difese nudo nel bosco potrei arrampicare ma agli animali spavento voglio evitare Pochi istanti e già la sento la pioggia scorrere tra calzoni e mutande Il buio e l’uomo nero, il secondo canzono nel dileggio che disinnesca l’angoscia del primo Compagni: il manto stellato, voci di animali a volte frusciar di vento stavolta scrosciare di pioggia Tutto per cercare pregiati tesori di bosco o pensieri taciuti, in solitudine di giorno piovoso fuori stagione Voglio coraggio E vinco pigrizia e paura E salgo ancora la montagna Il vecchio paese crollato e abbandonato ancor più del vecchio cimitero che accompagna il sentiero Sono solo, il pensiero disegna “aloni” sfioranti, accappona la pelle Lesti passi anelano controllo di battito e respiro La vecchia fermata morta, su binario vivo, dove il trenino passa e non ferma più Polpacci d’acciaio s’aggrappano all’erta Piove e son arso gronda ed ho sete Al primo pianoro un sorso d’acqua diluvia e voglio acqua, acqua, acqua Il bosco più fitto, ora si fa muro Incontro la vecchia famiglia quest’anno un cucciolo nuovo Seduto, ci ammiriamo da anni negli occhi eppure, mai sotto i 30 piedi, ogni tanto un bramito nell’attesa di un momento di fiducia che strofini il mio muso o le mie spalle Ah cosa darei! Il non ritorno forse I miei lunghi capelli, affezionato ornamento, incanalano pioggia, senza fine è il tormento Salgo e non so più perché Sono li per cercare, ma non so più cosa So solo che devo salire Sono li per salire Voglio salire Passaggi a memoria ripercorro, primitivi sicuri gesti rincorro un piede su selce, la mano che stringe la felce un balzo propone la mente, se sbaglio il vuoto mi attende E dove il bosco finisce e schiude alla luce, il prato, ampio respiro m’accoglie e conduce Dominerei la valle e tutta la città senza a me caro plumbeo d’umidità La civiltà più vicina a tre ore cammina la civiltà arrogante finalmente distante Sono in vetta, padrone del mondo o Signore del cielo? Sollevo la testa innalzo le braccia, la pioggia rimbalza sulla mia faccia Ora lo sento il salato che misto alla pioggia assapora le labbra …Libero il lupo…….e fermo aspetto mansueto che torni seduto al mio fianco mansueto… …Esplodo il mio urlo… Cos’urlo? rabbia, umiliazione, sdegno, gioia, dubbio, speranza,…? Solo: “sono VIVOOOOO…ancora VIIIIIVOOOOO” Voglio acqua, fin dentro le ossa
Discendo l’infernale discesa ginocchia che bruciano quadricipiti in fiamme ma non sento più niente La fatica mi urla sei VIIIVOOO! Sorrido son VIVO!… …Ancora…la vecchia stazione e l’ultimo treno…su cui mai voglio salire …………………………………. Mi fermo gioioso sull’ultimo prato a cogliere fiori dai tanti colori Al ritorno a lei dono senza dare perdono Lei li ornerà nel vaso col “profumo d’amore perduto” AlfaZulu31
* Solo il racconto di una solitaria massacrante uscita a funghi ** Si ringrazia: “voglio regole” , “le senti Monica sono le stesse!” “aloni”, “li senti Cinzia? Gli ”aloni” son qui.” “profumo d’amore perduto” devo averla letta da qualche parte, troppo bella per essere mia, se l’autore passa di qui me lo dica che metto il suo nome nei ringraziamenti
*** per la cronaca: di funghi manco l’ombra…forse cercavo altro. Ma visto che all'asciutto non mi piace restare lascio ricordi del passato (recentissimo)
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Le lenticchie ^_________^ sono la mia "grande" passione, piccole, grosse, rosse, nere, italiane, straniere, con le patate, asciutte, brodose, con le cotiche o la salsiccia, da sole...mi venderei la casa, Esaù un dilettante al mio confronto. Nel '97, di turno notturno a capodanno, me ne feci una padella da 2 chili, i compagni di lavoro sono stati male al posto mio...erano così stanchi che volevano dormire...beh sapevo io come tenerli svegli...
Le lenticchie la mia "vera" Passione, raccontano della terra, della fatica di mio nonno e dei miei zii, della stalla, e del latte appena munto (ehm mi sa che questa è un'altra storia, magari ci faccio su un altro post). Le lenticchie, la carne dei poveri...i poveri la mia Passione...
Grazie Omut sei stata splendida a reggere il gioco...ma la mia I Passione col fischio che te la conto...ho scritto Grande, non per questo la Prima...buonanotteeeeee...^^^_________***
E' bello sentire ancora d'esser vivi nonostante le salite, le scalate a volte dure fatte di percorsi tortuosi.E poterlo gridare e sentire ossa e muscoli che reagiscono e' meraviglioso.E poi infine complimenti per le immagini che sono davvero golose...;)Ti stritolo
Tua Naudina
Nau
ascolta la canzone e guarda il filmato.
E' un regalo personale...solo per te :)
ADDESTRATI...
pensieri nella testa invitano alla festa
e prima o poi ti siedi che fanno male i piedi...ciao Savì, sei di una simpatia che travolge...un TIR di simpatia.