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Post n°125 pubblicato il 11 Maggio 2013 da alfazulu31
L’uomo vuole la terra e la conquista, la ruba, la compra. La terra da valore indefinibile, praticamente inestimabile tocca il valore 0. Ma questo l’uomo non lo sa, anzi afferma il contrario: “quella terra valeva 0 ora vale un sacco di soldi”. L’unità di misura “soldo” fa la differenza. Bestia, ascolta la religione, la terra è tua madre abbi cura di lei. Niente da fare, la terra anche non buona, per gli interessi dell’uomo, viene dichiarata tale e così avvengono le alluvioni, le frane, le sciagure che di solito portano via i diseredati, quasi mai i lacché, mai i dinosauri. L’uomo non ha rispetto fondamentalmente per se stesso. Una banda di criminali continua a prelevare dalla Terra, prodotti pericolosi, e ancor più pericoloso è il metodo di prelievo. Andava bene, 100 anni fa quando fu scoperto l’oro nero, ma come sempre l’uomo si ferma al primo interesse, da allora nessun passo avanti. Nessun tentativo per sostituire l’approvvigionamento, timidi pseudotentativi bloccati dalle lobbies. La forma di energia che devi consumare la scelgono loro. E’ la massa che mi stupisce, sa benissimo che tutto ciò la porterà alla rovina, ma per un pezzo di pane (leggi lo stipendio, la paga, il salario che serve solo per comprarsi il sale) se ne sta acquattata, abdicante. Tutte le volte che ha opposto resistenza il potere gli ha rivolto contro le sue armate. Le masse non sono le genti, le masse sono un insieme di individui replicanti. Le genti sono un insieme di individui socievoli. Le armate di oggi non soffocano più le ribellioni nel sangue (anche se in alcune aree è ancora così, sono le più povere, sono quelle che il sistema tiene nell’arretratezza come riserva futura), anche se il risultato è lo stesso. Le armate di oggi si chiamano finanza, economia, MERCATO. La tortura del mercato è il più raffinato strumento dell’arte della dittatura del benessere. Il mercato, per di più libero, ci porterà alla disfatta totale. E’ già successo, ma stavolta sarà l’ultima.
La politica, l’arte di governare la città, ha fallito. La politica si è piegata al volere delle armate. “E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri, e non pensano a sé stessi.” Ama et fac quod vis! Rendimi casto, ma non ora (Sant’Agostino)
continua AlfaZulu31
* iniziato nel 2003 finito nel 2008...........................la Premessa si trova su questo blog post n 2 del 7 luglio 2011 ** viene prima del post precedente… |
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Non posso certo dimenticare la lezione di Beniamino Andreatta, forse il più atipico tra gli economisti e politici degli anni '80.
Già allora mise a nudo tutte le storture di questa realtà e finì la lezione così: - Forse sarebbe sufficiente che il mercato facesse più il mercato e che lo Stato facesse più lo Stato. -
santa pazienza
Un bacio mia cara e mi raccomando tieni duro [non gliela do la soddisfazione che il mal di testa lo sta facendo venire a me e già mi porto dietro il brucior di stomaco di stanotte...]