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In culo alla balena per la vostra Maturità

Post n°95 pubblicato il 20 Maggio 2012 da alfazulu31

Maturità del 76…se ricordo bene l’anno.

Per 5 anni avevo fatto la mia parte, più o meno. Forte propensione a fare il furbo. Eccellevo in certe materie, come tutti, me la cavavo nelle altre, nelle poche che restavano …copiavo. Ero il re del bigino in latino. Avevo tutte le versioni proposte dal prof degli ultimi 5 anni. Metà classe si rivolgeva a me, supplicante, subito dopo la consegna della traduzione nel compito in classe. Applicavo le regole della produzione industriale. “Aggratis”, sia chiaro, distribuivo una copia al vicino di banco, ovviamente il mio migliore amico e poi svolgevo il compito e distribuivo l’originale. Alla fine ritiravo le copie ed archiviavo in un ordine che aveva del maniacale. A gratis perché era troppo il piacere di fargliela al prof, eppure è stato una delle figure che più ha influenzato la mia vita. Sì, due parole le spendo per lui. Professor Castelli di lettere e latino ma… Entrava in classe e chiedeva: “cosa avete fatto col prof di matematica?” “integrali” “ah tipo questo?” e partiva con una spiegazione che era molto più chiara di quella del prof di matematica che bravo era già di suo. E così su tutte le materie. Critico cinematografico, aveva anche un cinema in provincia, andava a Bruxell, mi pare una volta al mese proprio per il cinema. Parlava una 15ina di lingue, aveva una tecnica per cui ne imparava una in 4 mesi…sapeva il sanscrito…insomma un Genio. Poi cominciava a parlare di latino…due palle! Sul mio banco c’era di tutto, tutti i libri, altri che dimostravano l’approfondimento, insomma uno stratega della confusione in cui mandavo tutti i prof. Una vera peste. Dietro il muro di libri mi applicavo a quella che era la mia passione predominante in classe: le parole crociate. Ah dimenticavo, interno in un collegio di preti…porca vacca bacchetta in mano se ti cattavano (prendevano in fragranza di reato).

Una carriera senza infamie e senza lodi, ma ero arrivato al traguardo (partiti in 45 arrivati in 22 alla faccia di chi dice che se paghi la retta ti promuovono!!!): la maturità.

Mi feci delle domande.

Sono sempre andato benino, mai un esame (mmmhhh qualcosa in IV), perché dovevo fottermi l’inizio dell’estate per prepararmi? Avevo deciso, cicala sino alla fine. Gli amici, quelli da 3/4 esami all’anno mi dicevano:

“occhio a tirare la corda che si spezza” “Non vi preoccupate so quello che faccio, fuori il pallone”

Record di 1230 palleggi con la testa con un amico ed un pallone di quelli leggeri, all’interna di una piccola cameretta al 7° piano, bagno in piscina dall’altro amico che ce l’aveva, partite a tennis col padre dell’amico che aveva il campo da tennis e che diceva: “tu si che sei preparato, che hai controllo, altro che il mio lazzarone che ha bivaccato per 5 anni”. Troppi complimenti.

Escono le materie Italiano e Matematica allo scritto, ah non ho detto che la maturità era quella scientifica, Italiano, Inglese, Geografia e udite udite, Latino all'orale. Merda proprio latino dove ero il re del bigino. E qui mi giocai il SupeJolli.

In italiano me la son sempre cavata, nello scritto intendo, in letteratura invece mi annoiavo e non mi piaceva studiare tutti quei dati sugli autori e le impressioni critiche dei vari De Santis (se ricordo bene). La letteratura va insegnata in altro modo, passa dalla lettura dei testi e dall’esposizione delle personali impressioni. Così impari ad esprimerti e anche ad esporre il tuo pensiero, quando lo capiranno sarà sempre tardi. Insomma italiano orale da evitare, troppo pesante il contenuto.

In matematica me la cavavo nessun problema per lo scritto e così, vi anticipo, fu.

Si dovevano scegliere le materie per l’orale ed ecco il geniale Jolli.

Si doveva “manipolare” la commissione al non cambiamento delle scelte. Italiano da scartare, inglese pure, per me. Quindi prima materia Geografia, ero un fuoriclasse, oh mica quella delle medie, quella che riguardava l’astronomia, i minerali, la tettonica a zolle. Si Geografia il punto fisso, questa non potevano cambiarla. Poi il Jolli: scelgo latino. Chi cavolo vuoi che lo scelga latino al liceo scientifico!? Infatti fummo in 4 e a tutti e 4 fu confermato.

Continuai sino al giorno del primo scritto a frequentare piscina e campo da tennis, con una sicumera di cui non conoscevo e non vedevo ancora gli effetti devastanti.

Aggiungo anche che grazie ad un amico che aveva la morosa alla scuola europea, riuscimmo ad avere il testo di italiano qualche giorno prima, ma poi la truffa fu scoperta, non perché scoprirono noi, ma altri deficienti in altre scuole. Vabbè non era certo un problema, credevo!

Scelsi il tema sulla costituzione, non certo quello di letteratura o altro. Tema libero.

Matematica andò come previsto e via agli orali.

Il presidente di commissione inizia col tema. Sapevo che era di sinistra. Porca vacca mi massacrò. Io anarchico, così identificato da tutti, avevo fatto un tema di destra tra l’altro scarso di contenuti. Aveva ragione. Era iniziata male, mi stava anche sui maroni quel presidente, era iniziata la scalata sui vetri.

Si passa a matematica, sempre scritto. E qui passai senza grandi lodi, come sempre, ma passai liscio.

La polemica e le offese del presidente si placarono, cominciarono a parlare fra di loro mentre io mi intortavo la prof di geografia…e vai…due su tre.

Mancava latino, mancava latino ahimé.

Il programma prevedeva tra l’altro 20 testi antichi elencati da portare per la traduzione, che avevo compilato con altra strategia raffinata.

Ma non avevo fatto un conto, quello più importante, o forse per scaramanzia non ci avevo pensato.

In 4 portammo latino, a tutti fu confermato ma…uno dei quattro si chiamava Limiti ed il mio cognome è Macchi e viene subito dopo il suo nel registro alfabetico.

Limiti fece il suo bel esamino e chiamarono me, vi ho già detto della prima parte non proprio eccellente ma positiva, vedevo già il mio bel 48 (non avrei meritato di più in tutta sincerità) che andava a trovare mio padre. Nulla di più ma buttalo via.

Mi siedo davanti al prof di latino e questi: “Allora continui la traduzione del suo compagno che l’ha preceduta”. Continui!? Cazzo non l’avevo previsto. Eh si non vi ho detto che mi ero studiato a memoria (sapevo i Sepolcri a memoria mi facevano un baffo 80 righe di latino) le prime 4 righe di quei pallosissimi ed odiati 20 brani. Ero fottuto. Ultimo rilancio sul tavolo verde, ultimo tentativo prima della fine.

Mi metto a tradurre partendo dall’inizio del brano. Due parole e fui stoppato. “no continui pure da qui” e mi indicò col dito “dove ha finito il suo compagno”. Merda sono fottuto. Non sudo mai quando sono in panico, mi blocco ad aspettare la mazzata finale, fosse anche la morte. Sentivo la voce del prof che mi invitava a continuare, mi aiutava anche ma io ormai ero MUTO. Ad un certo punto mi disse: “Chi era Giulio Cesare?” La risposta la sta aspettando ancora adesso.

Il brusio degli altri prof fu interrotto. “ Signori il signorino ci ha presi tutti per il fondello”. E ancora il preside della commissione che mi accusava ormai senza nessuna pietà.

Uscii bastonato dalla sede d’esame e proprio in quel momento arrivò mio padre che era in ritardo, unico colpo di culo della rappresentazione. “Come è andata?” “Benino direi, andiamo”. Mica che incontriamo qualche prof che ti spiffera tutto.

Tornai in bici  (30 Km) per vedere i risultati. Incontrai il membro interno, il prof di matematica:

“Che fatica tirarti fuori, han voluto vedere tutte le pagelle di tutti gli anni, ti serva di lezione”.

Sul tabellone c’era scritto: Macchi 37/60°. Come il mio amico che aveva quattro esami tutti gli anni. Ma lui non fece il furbo. L’astuzia di chi si credeva Ulisse fu sgamata, ed andò già bene.

Da allora non usai più strategie per passare nessun genere di prova, da allora inizia a confrontarmi con la sconfitta. Ne ebbi tante. E scoprii che perdere è fantastico, che ti fa accettare le scelte degli altri, che ti fa crescere davvero. Ebbi altre sconfitte nella vita, ma infine a 47 anni, oh non ci impiegai 30 anni, feci altro, mi laureai in ingegneria, semplice triennale ma su 150 iscritti ci laureammo in corso solo in 27, io c’ero ed ottenni un bel 98/110° tutto meritato (tra le lacrime di mio padre e la mia passerella alla Benigni).

Ragazzi studiate per il piacere di studiare, di conoscere, per riuscire a riconoscere le vostre passioni e coltivarle per tutta la vita…poi non si può essere bravi in tutto. Io non lo ero in Latino.

Se non studiate vi ritrovate come me fottuto verso i 50!!! E vi tocca cominciare da capo e le forze cominciano a mancare.

Tanti auguri per la vostra Maturità.

 

AlfaZulu31

 

* Alla “mia” naudina Alice e a tutti i maturandi del 2012, in particolare a quelli dell’Istituto Professionale Statale per i Servizi Sociali Francesca Laura Morvillo Falcone di Brindisi che è il mio futuro.

Questo brano è il mio modo per dirvi, oltre le lacrime e un senso di impotenza e sgomento immenso, che si va AVANTI.

 
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