Creato da alfazulu31 il 06/07/2011

AlfaZulu

.

 

« A volte capitano giornat...Post socialmente utile…l... »

A volte capitano giornate che a pensarle non diresti mai poi accadano davvero II parte

Post n°131 pubblicato il 23 Settembre 2013 da alfazulu31

 

6

 

La casa si trovava a San Felice del Benaco, dove la terraferma che cinge il lago prende una piega verso oriente che permette di guardare il Garda dove si restringe, prendendo orientamento nord-est, su sino a Riva. Una posizione unica dove lo sguardo spazia per tutta la lunghezza del Benaco.

La postazione della griglia era isolata in un angolo del giardino. Il braciere era stato accuratamente preparato con carta e cartone, legni di piccola pezzatura e quelli più grossi a formare una piramide. Invitai Cristina ad accendere e il fuoco divampo in un lampo dell’iride.

“Ora possiamo raggiungere gli altri, qui ne avremo per più di un’ora prima che le braci siano pronte.” Salimmo al piano superiore per indossare i costumi, mentre giungevano le voci degli altri dentro la piscina. Non mi stupì la naturalezza con cui si spogliò e chiese: “Preferisci quello azzurro o quello arancione?” “Indossa quello arancione risalterà di più sull’azzurro dell’acqua”

Raggiungemmo il gruppo e per un’ora non ci furono più battute ma solo giochi d’acqua, spruzzi e risa.

 

il respiro del lago 3

 

Il tempo passò velocemente come sempre quando si sta insieme.“Preparo l’aperitivo. Datemi cinque minuti e raggiungetemi in giardino”

Quando mi raggiunsero stavo già trafficando con la griglia. Mentre Marco versava Gewurztraminer nei calici, sentii Graziella dire: “Su Cristina raggiungi Andrea, oggi la cuoca di supporto sei tu”

Non mi voltai, ma dopo pochi secondi sentii il suo odore dietro di me.

“Cosa hai preparato?”

“Seppioline, gamberoni e mazzancolle per proseguire l’aperitivo e poi filetto di tonno che servirò con una salsa leggermente acida esaltata dal pepe verde e una normale insalata incuriosita da frutta esotica."

“Cosa fai qui Andrea?” “Cucino il pesce alla griglia” “Dai non fare lo spiritoso a tutti i costi”

“Quando sono qui, che sia solo o in compagnia, respiro come in nessun altro posto. Sto splendidamente bene. Non c’è un momento del giorno che mi annoi, il quadro che stiamo guardando insieme spazia nella mia mente che lo trasforma in infiniti movimenti per poi ritornare incorniciato dalla realtà che mi affascina. Insuperabile.

Il resto lo avrai saputo da Giovanni, scribacchio, arrotondo e ozio. E tu che fai?”

“Faccio la cuoca di supporto.” “Ora non fare la furba tu”

“Lavoro ad Arco per un azienda import-export, telelavoro. Sono indipendente e avanzo del tempo. Poche storie serie e ormai ci ho rinunciato, forse non ci sono nemmeno portata” abbozzò in un sorriso questa volta amaro “e poi come te arrotondo. Non lo faccio per soldi è molto più complicato”

“Arrotondo disegnando quadri orribili per fare dispetto ad una insegnante che mi illudo che legga i miei articoli e schiatti dall’invidia” “Ahahahaha sei tremendo Andrea” in un sorriso che tornò aperto come il lago.

“Dai Cristina ci siamo. Portami i vassoi che servi la prima portata mentre io preparo i filetti per dopo”

Ci ritrovammo tutti al tavolo in modo molto informale. I commenti sulle pietanze si sprecavano come sempre. Da un momento all’altro, non appena Marco e Franco avrebbero servito il caffè (era un loro vezzo, non c’era nemmeno necessità di dir loro nulla. Si alzavano e sapevano come muoversi) avrebbero iniziato a chiacchierare delle loro cazzate. Sport e affari e politica gli uomini e casa, giardino, casalinghi vari, borse e scarpe le donne (a dire il vero le scarpe, da donna, non sono cazzate, forse l’unico discorso serio, dal mio punto di vista…).

Discorsi mortali per loro due a cui erano costretti a partecipare pur senza appassionarsi.

E venne la sera dentro quella vellutata che mi venne davvero in modo perfetto e crostini tostati ad indorare prima e inzuppare dopo. E poi il buio che cala sul lago illuminato dalle sue timide luci e di echi di feste agostane lontane. La sera rilassa. Avrebbero iniziato a parlare delle loro incredibili vacanze, dei ristoranti frequentati, dei fastidi che avevano dovuto subire dalla gente del posto. Un copione che conoscevo a memoria. Cambiavano i nomi dei luoghi ma i contenuti (ammesso che di contenuti si trattasse) sempre identici.

Mi ero messo un passo da loro, arpeggiavo la mia chitarra avendo cura di tenere un tono basso che accompagnasse senza infastidire. La verità era che mi permetteva di non sentire i loro scontati racconti.

 

4

 

Ogni tanto incrociavo lo sguardo di Cristina in una smorfia che le piegava l’angolo sinistro della bocca.

Si faceva tardi e sempre più buio e l’umidità del lago ci accompagnò dentro il sonno.

L’indomani la giornata presentava gli stessi contenuti, con variazioni libere. Era una lunga preparazione ai saluti finali.

Giovanni dopo aver a lungo parlato degli impegni che lo attendevano per il giorno dopo mi chiese: “Che fai di bello domani Andrea? Sempre qui a far girare i pollici?”

Non fece in tempo nemmeno a finire di far sentire il punto di domanda che: “Domani salgo a Riva, ho un paio di cose da fare. Consegnare un articolo e decidere col grafico le immagini da inserire e poi vado in cantiere per vedere se la mia vecchia deriva 470 è pronta per la fine della stagione e per la Centomiglia del prossimo settembre. Parteciperò con il mio amico fornaio”

“Beato te che non hai mai un cazzo da pensare, mentre io devo passare alle 7,00 a prelevare il “vecchio”, poi in azienda dove con il direttore dobbiamo andare a Firenze per chiudere un affare. Sarà una giornata di merda!”

La domenica consumava inesorabilmente il suo tempo. Non mi era mai piaciuta la domenica, ho sempre preferito il sabato del villaggio.

Molto prima dell’imbrunire, i soliti impegni improbabili chiamavano, ognuno preparò le proprie cose per andarsene.

Un momento in cui le voci si sovrappongono confusamente sino a quando in un attimo di silenzio:

“Giovanni domani mattina mi devi riportare ad Arco per le 9 ricordi vero?”

“Cristina domani non posso, non hai sentito prima che dicevo degli impegni che ho domani molto presto”

“Portala su adesso” disse Franco

“Tra andata e ritorno mi ci vogliono quasi tre ore e poi devo tornare pure a Verona devo preparare i documenti per l’affare di domani.” Si fermò un attimo e, come illuminato da un colpo di genio, riprese:

“Andrea tu domani hai detto che devi salire a Riva, due passi da Arco. Scusa, ma...se Cristina resta a dormire qui, domani potresti accompagnarla tu, che ti costa?”

“A me nulla” dissi “A te parecchio” pensarono le mie labbra mute “Ma bisogna vedere se Cristina è d’accordo”

“Cristina non ti sembra la soluzione più giusta? Su dai non formalizzarti Andrea è un gentleman” accompagnato dalle risa di tutti “E poi vedrai che in quel che resta del tempo saprà raccontarti le storie di questo lago che solo lui conosce così bene”

“Per me va bene Giovanni, ciò che conta è che sia ad Arco per le 9 di domani”

“Allora tutto a posto” disse qualcuno…”si può andare” qualcun altro…”Ciao Andrea grazie di tutto”…”ciao alla prossima”

“Vi accompagno al cancello. Siete stati la perfetta compagnia per questo incontro”

“Cristina sali pure a riporre le tue cose e scegli la camera che vuoi io mi prenderò l’altra”

Pochi minuti. I saluti ripetuti, il cancello che si apre e che si richiude lentamente, il lampeggiante che si spegne. Pochi minuti sufficienti per trovare il tavolino ricoperto da una tovaglia bianca, due candele, due calici e il Gewurz che aspettava di essere versato.

Lei e il suo vestito da sera…di fronte al lago…mi dà le spalle…la sua schiena, vertigine nuda…la sua voce ironica, calma, calda:

“Allora Andrea, lo versiamo questo vino nei calici?”

Torsione della testa…occhiolino…e il profilo del suo sorriso.

Di sicuro il migliore del fine settimana, s’apre alla notte.

 

cristina

 

AlfaZulu31


Chiosa:

L’indomani alle 7 partimmo lei per Arco io per Riva.

Un silenzio interrotto da sguardi che viaggiavano sulla colonna sonora della radio.

A Riva il silenzio venne rotto:

“Io resterò a San Felice sino all’ultima domenica di settembre. Mi farebbe piacere tornassi.” E alleggerii: “Prometto che non inviterò nessuno dei “vecchi” amici”

“Sei proprio un gentleman Andrea, su questo quel coglione del tuo amico ha ragione. Osa di più.”

“Voglio che torni, anche tutti i giorni per riempire le notti di noi. Quando torni?”

“Venerdì sera sarò da te. Quando sarò al cancello ti chiamerò ahah”

“Sono stata bene Andrea, come non mi accadeva da troppo tempo. Voglio anch’io tornare a San Felice. Sarà il posto, l’aria, ma mi fa sentire divinamente e tu sei un gran figlio di buonadonna, come cuoco intendo. Sarai tu.”

“Allora ti aspetto per venerdì Cristina. Ti porto a cena in un posto riservato e dalla cucina eccellente”

“No, prepara qualcosa di sfizioso con le tue mani. Adoro pensare alle tue mani che si agitano per me”

Giovanni richiamò Cristina altre volte e lei si negò sempre. Mangiò la foglia, incaricò un investigatore per spiarla e visto la nostra assoluta libertà di movimento, ci volle un momento a scoprire dove Cristina passasse i suoi weekend.

Andò su tutte le furie. Non mi chiamò mai. Chiamò gli amici di quel giorno e raccontò tutto facendo loro due palle di sicuro. Nessuno ebbe il coraggio di dirgli che era un idiota e nessuno mi telefonò almeno per dirmi se fosse tutto vero. Gran bella scelta, mi permise di prendere definitivamente commiato da loro.

L’offerta del tour operator non si ripeté mai più.

Da cosa capii tutto questo? Lidia. Mi inviò un sms: “Salutami Cristina. Buona fortuna…tesoro”

 
Rispondi al commento:
alfazulu31
alfazulu31 il 04/10/13 alle 07:41 via WEB
Ciao Stefy, cavoli mi sono dimenticato di te, magari stai li a due passi :) Però forse è meglio così che dopo come vedi l'ho mollata tutta la compagnia. Un luogo per l'anima, un luogo per LE anime...ci andrei...adesso. Basin
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 

ULTIME VISITE AL BLOG

woodenshipattiliomacchiE.LincantoKatartica_3000mantomareamagdalene57misteropaganoAinwennqmrperla88scassetta2lascrivanaardizzoia.nataliasoulestasyalphabethaa
 
Citazioni nei Blog Amici: 61
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963