Anima di cristallo
"Infilerò la penna ben dentro il vostro orgoglio perché con questa spada vi uccido quando voglio" Francesco Guccini
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Siamo a ottobre inoltrato e nelle campagne è inevitabile osservare la vendemmia...intere campagne piene di viti, si svuotano. I grandi sentieri ombreggiati da foglie e grappoli d'uva, ora sono segnati semplicemente da un unico tronco spoglio, freddo,inerte. La vendemmia e la potatura richiamano alla memoria la storia di ogni essere umano: i frutti vanno raccolti, mangiati o trasformati (in questo caso vino,marmellata), così ogni dote dell'uomo va usata, messa a disposizione degli altri, donare se stessi per sfamare l'altro. Dopo la vendemmia avviene la potatura dei tralci. Ogni ramo vivo che ha prodotto frutti va tagliato. Poco importa se si tagliano i rami secchi poichè quelli sono morti, non sottraggono sostanza alle radici. I rami verdi, sebbene abbiano dato molto frutto, vanno tolti affinchè l'anno dopo, il tronco possa riprodurre nuovi tralci e ancora molta uva. Così l'uomo, spesso per portare nuovi frutti deve privarsi dei suoi rami verdi. Per poter fare una scelta radicale nella vita, è necessario rinunciare, lasciar morire una parte di noi per farne vivere un'altra. L'esempio classico è quello di una donna che decide di diventare madre, di portare vita e per portare la vita è necessario che rinunci a se stessa e investa le sue energie per la crescita sana del bimbo. Nella scelta religiosa invece, per far germogliare l'amore per Dio è necessario donarsi, spendersi totalmente per Lui, affidarsi al Suo amore rinunciando alle sicurezze della vita, rinunciando all'amore di coppia, all'amore dei figli per un Amore invisibile ma ben più grande. La vita ci mette continuamente innanzi a un bivio in cui è necessario scegliere la direzione. Nello scegliere una strada si rinuncia all'altra. Per poter portare frutti buoni è necessario spogliare se stessi d'ogni cosa, denudare l'anima e lasciare che si rivesta con un nuovo abito, più adatto alla stagione. |
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INQUIETA E' L'ANIMA
CHE NON RIPOSA NELL'AMORE.
Ritael
NELLE TUE MANI
Nelle tue mani
io metterei le radici
e da te mi farei portare
in ogni angolo della terra,
non ho certezze
ma ho l'amore
tutto quell'amore necessario
per deporre la mia vita
in mano a te.
Ritael
(settembre 2017)
A TE SOLO
A Te solo
confluiscano i miei pensieri,
come torrenti impetuosi
si gettino insieme liberi
nella cascata del Tuo amore.
A Te solo
io elevi la mia lode gioiosa,
come un fiore tra le rocce
le mie parole nel vento
solitarie e nascoste.
Lavami il cuore
toglimi ogni desiderio umano,
rendimi capace di amare
ogni creatura allo stesso modo,
ch'io non ami più un'anima soltanto.
Te solo Signore!
Ritael
NESSUNO LO SA
Mentre sorrido
piango
e mentre di gioia danzo
muoio.
Ritael
ETTY HILLESUM
TU
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Mat 19:12 Poiché vi sono degli eunuchi che sono tali dalla nascita; vi sono degli eunuchi, i quali sono stati fatti tali dagli uomini, e vi sono degli eunuchi, i quali si sono fatti eunuchi da sé a motivo del regno dei cieli. Chi può capire, capisca».
Anche Giovanni dedica qualche parola a questa scelta:
Ap 14:4 Essi sono quelli che non si sono contaminati con donne, poiché son vergini. Essi son quelli che seguono l'Agnello dovunque vada. Essi sono stati riscattati tra gli uomini per esser primizie a Dio e all'Agnello.
E visto che citi di Paolo quel che ti pare ti riporto un passo che a causa della tua ideologica avversione alla Chiesa Cattolica ti dimentichi di citare:
1Cor 7,30-40 Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito. Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni. Se però qualcuno ritiene di non regolarsi convenientemente nei riguardi della sua vergine, qualora essa sia oltre il fiore dell'età, e conviene che accada così, faccia ciò che vuole: non pecca. Si sposino pure! Chi invece è fermamente deciso in cuor suo, non avendo nessuna necessità, ma è arbitro della propria volontà, ed ha deliberato in cuor suo di conservare la sua vergine, fa bene.
In conclusione, colui che sposa la sua vergine fa bene e chi non la sposa fa meglio.
La moglie è vincolata per tutto il tempo in cui vive il marito; ma se il marito muore è libera di sposare chi vuole, purché ciò avvenga nel Signore. Ma se rimane così, a mio parere è meglio; credo infatti di avere anch'io lo Spirito di Dio.
Come puoi vedere caro pungolo voi protestanti avete perso per strada qualcosa d'importante che la Chiesa al tempo di Gesù aveva conosciuto direttamente dall'esempio di Gesù e di Maria e che la prima comunità cristiana ha recepito e vissuto e vive fino ai giorni nostri. Voi siete rimasti fuori perché Lutero, l'apostata del quale voi siete figli, figliocci e figliastri da consacrato che era pensò bene di sposare una monaca e annotare ogni loro rapporto sessuale... orgoglioso com'era dei "colpi andati a segno" aveva ogni interesse di non mettere più di tanto in rilievo i versetti che ti ho riportato. Eresia non vuol dire errore vuol dire parzialità e tu e i tuoi fratelli avete una parte della verità.
PS Che Pietro avesse una suocera questo si sa ma che la moglie fosse mai nominata nei Vangeli questo non è tanto evidente... Pietro potrebbe tranquillamente essere vedovo... ciononostante non c'è alcun problema che Pietro si stato coniugato. Si sa, perché esistono documenti consultabili da chiunque, che l'obbligo del celibato è stato posto come obbligo ai preti solo nel 10-11 secolo. I religiosi, i monaci, gli eremiti, gli ordini delle vergini e delle vedove sono tutt'altro discorso. (Mai mangiato un buon brasato di cammello Pungolo? Credo di no perché sei troppo preso a filtrare magri moscerini.)