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Lectio Divina sul Vangelo di Luca 8, 40-48

Post n°308 pubblicato il 20 Maggio 2008 da elisar_81
 
Tag: Esegesi

Esoterismo e Chiesa a confronto

40Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, poichè tutti erano in attesa di lui. 41Ed ecco venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di recarsi a casa sua perchè aveva un'unica figlia, di circa dodici anni, che stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si accalcavano attorno.
-questa è la scena iniziale che ci appare,la situazione che accompagna il brano del vangelo-

43Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni, e che nessuno era riuscito a guarire, 44gli si avvicinò alle spalle e gli toccò il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arrestò.
-Gesù e la donna.Da considerare che a quel tempo una donna che perdeva sangue era ritenuta impura e quindi non doveva toccare le persone. La donna molto umilmente si avvicina a Gesù da dietro, cercando di non farsi vedere e tocca il lembo del suo mantello, non il corpo di Gesù, non un capello....il lembo del mantello-

45Gesù disse: "Chi mi ha toccato?"
Mentre tutti negavano, Pietro disse: "Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia".
46Ma Gesù disse: "Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me"
-qui abbiamo la scena tra Gesù e i suoi discepoli. Cosa interessante è che Gesù avverte che qualcuno gli tocca il lembo del mantello nonostante sia avvolto dalla folla. Poi Gesù dice di aver sentito una forza uscire da lui. Quale forza? Sensazioni e forze che provengono da dentro e che ogni uomo è in grado di sviluppare se affina la sua spiritualità e sensibilità d'animo. A tal scopo può risultare molto utile lo studio del libro "L'iniziazione" di Rudolf Stainer. Ed è proprio su questa frase che Esoterismo e Chiesa si scontrano-

47Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutto il popolo il motivo per cui l'aveva toccato, e come era stata subito guarita.
48Egli le disse: "Figlia, la tua fede ti ha salvata, và in pace!".
-incontro tra Gesù e la donna. E qui ritroviamo ampio spazio per gli esoteristi in quanto Gesù non dice di aver salvato la donna ma è la fede della donna che salva. questo dimostra che tutto è mente, che esiste solo ciò che noi vogliamo esista. Esempio classico le malattie depressive: esistono e vivono attraverso la mente. La donna guarisce perchè è convinta di guarire. Se non avesse creduto in Gesù non sarebbe guarita poichè non è Gesù il guaritore ma la fede delle persone-

***
Vorrei lasciare spazio anche alle parole evidenziate in blu e verde.
Due ripetizioni con diverse interpretazioni. Chi chiede aiuto a Gesù si getta ai suoi piedi, perchè?
Perchè in entrambi i casi (Giàiro e la donna) si riprende il numero 12?

 
Rispondi al commento:
ociatt0
ociatt0 il 22/05/08 alle 11:09 via WEB
Cara elisa dalla mia ignoranza provo a darti una spiegazione da un punto di vista cristiano. Nonostante tu abbia attirato l’attenzione di chi legge e la discussione solo su dei punti del brano, ti ricordo che la parola di Dio va interpretata nell’insieme, detto questo un cosa che mette in risalto questo brano è il fatto che l’uomo da solo non può nulla. Ci troviamo davanti a due casi disperati il primo vediamo un uomo di fede un capo della religione, in preda alla sofferenza per la propria figlia, un uomo al quale di sicuro non mancavano risorse economiche ed amicizie per curare la propria figlia, ma è lì impotente a chiedere aiuto al Maestro, l’altra è una donna che ha già dato tutto per guarire sia il denaro che la sua vita, ma non ha potuto nulla e anche lei è dovuta ricorrere al Signore. Per quanto riguarda il prostrarsi è chiaro che a quei tempi non ci si prostrava davanti a nessuno al di fuori delle divinità, e questo ci deve far comprendere che i due riconoscevano in Gesù la sua divinità (Gesù vero uomo, vero Dio). Un altro aspetto importante di questo brano è i tipi diversi di fede, quasi a voler sottolineare che Gesù ci conosce e quindi ci mette alla prova. Nel caso di Jairo abbiamo un uomo religioso che dovrebbe conoscere Dio quindi la sua prova è l’attesa, una fede di pazienza, tanto più che lui era andato da Gesù per essere guarita la figlia ma poi muore e sembra quasi che sia stato tutto inutile anche l’umiliarsi dinanzi a Gesù, ma la sua fede di pazienza fa si che Gesù possa operare, restituendoci la Figlia guarita. Nel caso della donna abbiamo una fede in azione (i violenti rapiranno il regno dei cieli), non conosce ostacoli non ha forze e stremata, ma in cuor suo sa che deve toccare la veste di Gesù, e questa fede la porta ad incontrare Gesù, che incurante della guarigione fisica gli dice la tua fede ti ha salvata, Dio ti ha guarita ma la tua fede ti ha salvata, Gesù non è un prepotente Egli è alla porta e bussa se apriamo il cuore Egli entra e cena con noi. il terzo aspetto è l’amore di Gesù che non ha riguardi a chi siamo, al ceto sociale a cui apparteniamo, Egli guarda il nostro cuore e ci dona secondo la nostra fede. Per quanto riguarda la potenza Gesù quando si battezzò, dal cielo scese lo Spirito Santo su di Lui che è la potenza di Dio affinché potesse compiere il compito che gli era stato affidato e quella potenza guarì la donna. Il dodici ne parlo perché lo hai evidenziato, rappresenta nella Bibbia il popolo d’Israele per la precisione le dodici tribù, e forse anche in questo caso potrebbe fare riferimento ad esso, ma per me lo scrittore lo menziona solo per evidenziare, in una la tenera età e farci comprendere la sofferenza del padre, nel altro caso ci evidenzia la vita spesa inutilmente per risolvere un problema che solo Dio poteva eliminare. Detto questo spero di aver centrato la discussione e spero di aver contribuito a chiariti le idee. Il verso per mantenere fede all’impegno Filippesi 4:4-7 Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi. La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino. Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù. Dio ti benedica
 
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NELLE TUE MANI

Nelle tue mani
io metterei le radici
e da te mi farei portare
in ogni angolo della terra,
non ho certezze
ma ho l'amore
tutto quell'amore necessario
per deporre la mia vita
in mano a te.


Ritael
(settembre 2017)

 

A TE SOLO

A Te solo
confluiscano i miei pensieri,
come torrenti impetuosi
si gettino insieme liberi
nella cascata del Tuo amore.

A Te solo 
io elevi la mia lode gioiosa,
come un fiore tra le rocce
le mie parole nel vento
solitarie e nascoste.

Lavami il cuore 
toglimi ogni desiderio umano,
rendimi capace di amare
ogni creatura allo stesso modo,
ch'io non ami più un'anima soltanto.

Te solo Signore!

Ritael

 

 

 

 

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Mentre sorrido
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e mentre di gioia danzo
muoio.

Ritael 

 

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