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Anima di cristallo

"Infilerò la penna ben dentro il vostro orgoglio perché con questa spada vi uccido quando voglio" Francesco Guccini

 

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La Materia

Post n°331 pubblicato il 12 Settembre 2008 da elisar_81
 

Vogliate scusarmi signori, su richiesta di Sion scrivo due righe sulla materia, ma proprio due di numero perchè è tardissimo e alle 5 mi devo alzare. Domani, sabato e domenica non sarò presente quindi vi metto qualcosa per riflettere ma lunedì approfondirò la tematica in questione.

In campo esoterico mi esprimo così:
Materia è spirito condensato a bassa vibrazione.
Spirito è materia evaporata ad alta vibrazione.
Materia= imperfezione
Spirito= perfezione

Il corpo è soltanto un involucro, una scatola, un contenitore per lo spirito. La materia è usata dallo spirito per esistere fisicamente, per essere visibile ma la materia è soltanto un insieme di cellule e atomi, qualcosa di definibile. Mentre lo spirito è qualcosa di così elevato e perfetto che è quasi impossibile definirlo, comprenderlo. E' assai difficile rispondere ai misteri dello spirito, ciò che di occulto accade. Per la materia invece, è molto più semplice dare una definizione e comprendere i suoi misteri.

AGGIORNAMENTO TECNICO DAL CENTRO DI ROMA:

LA MATERIA ED IL DEMONIO SONO LA PRIGIONE DELL'ANIMA.
Gli esseri umani sono schiavi di se stessi, l'anima è sempre in attesa di poter fuggire fuori dalla prigione del corpo per ritornare a casa.
La vita è il crogiuolo attraverso il quale passiamo per purificarci.
La materia spesso è dolore necessario per l'evoluzione interiore.

 
Rispondi al commento:
NuovaSion
NuovaSion il 17/09/08 alle 11:32 via WEB
soul leggi l articolo: http://www.aiutonline.org/esorcismi.htm L'Esorcismo: Che cos'è un esorcismo? L'esorcismo è un sacramentale, una forma di Preghiera Pubblica e Solenne che si fa in nome e con l'autorità della Santa Chiesa, per mezzo di un sacerdote per l'appunto esorcista che abbia ricevuto un espresso mandato dal vescovo, o per mezzo del vescovo stesso (tutti i vescovi sono esorcisti), al fine di per liberare persone, oggetti e case dall’influenza o dalla possessione diabolica, ossia dall'azione straordinaria del maligno, e sottrarre così i soggetti e/o gli oggetti dal suo dominio. Un esorcista può essere "aiutato" da laici o gruppi di preghiera (come ad esempio i gruppi di "preghiera e liberazione" di cui il vescovo esorcista Andrea Gemma è stato più volte promotore), ma resta chiaro il fatto che per poter effettuare un esorcismo ci vuole il sacerdote esorcista, solo lui può compiere il rito esorcistico e nessun altro! L’esorcista, inoltre, ha il dovere di "usare circospezione e prudenza; non deve credere vessato dal diavolo chi invece soffre di una qualche malattia psichica". Il diavolo, beninteso, rimane lo stesso di sempre e, così, i segni della sua presenza nell’individuo che sono "il parlare lingue sconosciute, mostrare una forza fisica non conforme all’età o allo stato di salute, ed esprimere con la blasfemia un’avversione viscerale a Dio". Ciò non toglie, però, che laddove si possa credere di avere a che fare con una possessione diabolica, si abbia in realtà più spesso a che fare con una malattia psichica; un bravo esorcista saprà certamente discernere in merito. Oggi, poi, sono sempre di più gli esorcisti che utilizzano come strumento di indagine (in merito alla possibilità di una possessione o meno) il rito esorcistico stesso, magari con l'esorcismo breve di Leone XIII. Perché l'esorcismo, poi, possa essere efficace e realmente di aiuto al posseduto, c'è bisogno che questi abbia la volontà di essere liberato: Dio, nella sua infinita misericordia, è dispensatore di infinite Grazie, ma non può imporci la Grazia. Solo la volontà di conversione e la costanza nella preghiera e nella frequenza ai Sacramenti consente l'efficacia dell'esorcismo. Diversamente si dimostra un'inutile fatica. Che cosa fa un esorcista? Prima di tutto è un uomo di ascolto, per vedere che cosa il caso richiede. Il più delle volte la nostra gente ha solo bisogno di avvicinarsi a Dio; non si tratta di aver bisogno di esorcismi, ma di conversione. Credo che ogni esorcista possa testimoniare di aver avvicinato alla preghiera, ai sacramenti, alla pratica cristiana, molte più persone lontane da quando ha iniziato il ministero di esorcista, che in antecedenza, quando ricopriva altri incarichi apostolici. Vivere in grazia e ciò che questo comporta (preghiera, sacramenti, istruzione religiosa...) resta anche sempre il mezzo preventivo e curativo più efficace. Un secondo compito dell’esorcista è quello di tranquillizzare le persone. Oggi sono proprio tanti coloro che ritengono di avere la jella, di essere stati raggiunti da un qualche maleficio ad opera di persone invidiose, gelose, perverse, concorrenti in affari e via dicendo. Inutile dire che spesso questa convinzione viene confermata o fatta nascere da persone sbagliate che si sono consultate: maghi, cartomanti, sedicenti veggenti o carismatici, di cui c’è un’invasione e una continua pubblicità da parte dei mass media. Ogni sacerdote e ogni persona di buon senso sarebbe in grado di tranquillizzare questi tormentati; ma la parola dell’esorcista è più efficace perché è un po’ considerato un professionista in questo campo. Infine il compito dell’esorcista è di esorcizzare, quando vede che ne sono presenti le condizioni. Ci possono essere semplici motivi di sospetto, che con una brevissima preghiera esorcistica vengono chiariti. Si inizia sempre con molta semplicità e brevità. Solo chi ha un’ignoranza totale di questo ministero immagina che l’esorcismo sia un qualche cosa di spaventoso, di traumatico. Tale effetto può verificarsi nei presenti inesperti, non nella persona colpita, se nel corso dell’esorcismo o addirittura al suo inizio, si manifestano reazioni esterne violente o fenomeni strani. Proprio perché l’esorcismo, e solo l’esorcismo, può verificare se i fenomeni "di sospetto" nascondono una causa malefica o no, i primi esorcismi hanno importanza diagnostica più che curativa. Ogni esorcista segue poi dei criteri personali, sia nel modo di condurre gli esorcismi sia nell’esaminare le persone che a lui si rivolgono. Alcuni fanno riempire dei questionari che essi stessi hanno preparato. Io consiglio sempre che la persona per prima cosa intensifichi la sua vita di preghiera; normalmente chiedo anche che, prima di essere ricevuta da me, abbia chiesto una serie di preghiere di guarigione e liberazione, o fatte da un sacerdote, o fatte da un gruppo di preghiera del Rinnovamento, abituato a questo; e ricevo le persone solo se il sacerdote che ha guidato queste preghiere mi segnala l’opportunità di fare esorcismi e me ne specifica i motivi. Nella lotta contro il demonio non si insiste mai abbastanza sui criteri da seguire. Quando si tratta dell’azione ordinaria del demonio, la tentazione, il vangelo stesso ci dice che i rimedi sono due: «Vigilate e pregate per non entrare in tentazione». Se si tratta dell’azione straordinaria del demonio, possessione o disturbi malefici, io metto all’ottavo posto il ricorso agli esorcismi, sia come efficacia sia come rimedio a cui ricorrere. Come si comporta il demonio negli esorcismi? I demoni sono molti restii a parlare; occorre costringerli e parlano solo nei casi più gravi, quelli di vera e propria possessione. Talvolta sono spontaneamente molto ciarlieri: è un trucco per distrarre l’esorcista della necessaria concentrazione e poi per non rispondere alle domande utili, quando vengono interrogati. Nell’interrogatorio è molto importante attenersi alle regole del Rituale: non fare domande inutili o di curiosità, ma chiedere il nome, se ci sono altri demoni e quanti, quando e come il maligno è entrato in quel corpo, quando ne uscirà. Se la presenza del demonio è dovuta a maleficio, si interroga in che modo tale maleficio è stato fatto. Se la persona ha mangiato o bevuto cose malefiche, deve vomitarle; se è stata nascosta una qualche fattura, occorre farsi dire dove si trova per bruciarla con le dovute precauzioni. Durante il corso degli esorcismi, se c’è una presenza malefica, questa emerge poco per volta o, in certi casi, con esplosioni improvvise. L’esorcista acquisterà sempre di più la cognizione della forza e della gravità del male: se si tratta di possessione, di vessazione, o di ossessione; se è male di poco conto o se è fortemente radicato. E’ difficile trovare testi che diano chiare spiegazioni su tale terreno. Io uso questo criterio: se una persona, durante gli esorcismi (si noti che è questo il momento in cui il demonio è più obbligato ad uscire allo scoperto, quando è costretto dalla forza dell’esorcismo; egli può assalire la persona anche in altri momenti ma, generalmente, in modo meno grave) se, dicevo, la persona va completamente in trance, per cui se parla è il demonio che parla con la sua bocca, se si dimena è il demonio che si serve delle sue membra, e alla fine dell’esorcismo l’individuo non ricorda nulla di quanto è avvenuto, allora si tratta di possessione diabolica, ossia la persona ha un demonio dentro, che ogni tanto agisce con le sue membra. Se invece una persona, durante gli esorcismi, pur avendo qualche reazione che rivela l’assalto demoniaco, non perde del tutto conoscenza e alla fine ricorda anche vagamente quello che ha sentito o fatto, allora è vessazione diabolica: non c’è un diavolo fisso, dentro il corpo della persona; ma c’è un diavolo, che ogni tanto, l’assale e le provoca dei disturbi fisici e psichici. Ma non sempre è così. Non mi fermo qui a parlare della terza forma (oltre alla possessione e alla vessazione), che è l’ossessione diabolica: pensieri ossessivi invincibili, che tormentano soprattutto di notte, ma talvolta in modo permanente. Si noti che in tutti i casi la cura è la stessa: preghiera, sacramenti, digiuno, vita cristiana, carità, esorcismi. Come attaccano Satana e i demoni le persone? La negatività, ossia Satana e i demoni, tendono ad attaccare l’uomo si cinque punti, in modo più o meno grave a seconda della gravità della causa: sulla salute, sugli affetti, sul gusto di vivere, sul desiderio di morire. Sulla salute: Il maligno ha il potere di causare mali fisici e psichici, i due mali più comuni sono alla testa e allo stomaco. In genere questi mali sono stabili. Altri mali sono passeggeri, spesso durano anche solo durante l’esorcismo. Si tratta di bubboni, trafitture, lividi… Il Rituale suggerisce di farvi sopra il segno della croce e aspergere con l’acqua benedetta. Molte volte ho visto l’efficacia anche solo di porvi la stola sopra e premere con una mano. Varie volte mi è capitato il caso di donne venute da me afflitte perché in prossimità di dover essere operate di cisti alle ovaie: così risultava dai dolori e dall’ecografia. Dopo la benedizione, cessavano i dolori; dopo una nuova ecografia, non comparivano più le cisti e non si parlava più di operazione. P. Candido ha vissuto una ricca casistica di gravi mali scomparsi con le sue benedizioni; anche tumori al cervello, di cui i medici si sentivano sicuri. Naturalmente queste cose possono accadere solo a quelle persone che hanno delle negatività e per le quali c’è da sospettare che il male dipenda dal maligno. Sugli affetti: Il maligno può dare dei nervosismi insopprimibili, specie verso le persone da cui si è più amati. Così rompe matrimoni, tronca fidanzamenti; suscita litigi con urla e strepiti in famiglie in cui tutti in realtà si vogliono bene; e sempre per motivi futili. Tronca le amicizie; da’ alla persona colpita l’impressione di non essere gradita in nessun ambiente, di essere scansata, di doversi isolare da tutti. Incomprensione, non amore, vuoto affettivo totale, impossibilità a sposarsi. Anche questo è un caso molto comune: tutte le volte che si incomincia un rapporto d’amicizia che potrebbe sfociare in amore, o anche quando c’è stata un’aperta dichiarazione, di colpo tutto sfuma, senza motivo. Sugli affari: Impossibilità a trovar lavoro, anche quando si giunge alla quasi certezza di un posto; i motivi sono introvabili o assurdi. Oppure persone che il lavoro lo trovano, ma poi per motivi schiocchi lo lasciano; a fatica trovano un altro lavoro, ma poi o neppure si presentano lasciano anche questo, con una leggerezza che ai familiari sembra incoscienza o anormalità. Ho visto famiglie agiatissime cadere nella più nera miseria, per motivi umanamente inspiegabili. Talvolta si è trattato di grossi industriali a cui di colpo e motivi inspiegabili tutto è incominciato ad andare a rotoli;altre volte grandi imprenditori hanno iniziato, di getto, a compiere errori grossolani, tali da farli rimanere con un sacco di debiti; altre volte commercianti che gestivano negozi affollatissimi, tutt’a un tratto hanno visito che nessuno più metteva piede nel loro esercizio. In sostanza si è trattato o dell’impossibilità di trovare un qualsiasi lavoro, oppure del passaggio dalla normalità economica alla miseria, da un intenso lavoro alla disoccupazione. E sempre senza motivi ragionevoli. Sul gusto di vivere: E’ logico che i mali fisici, l’isolamento affettivo, il fallimento economico spingono ad un pessimismo per cui la vita è vista solo in senso negativo. Subentra una specie di incapacità all’ottimismo o almeno alla speranza; la vita appare tutta nera, senza possibilità di sbocchi, insopportabile. Sul desiderio di morire: E’ il punto finale che il maligno si prefigge: far giungere alla disperazione e al suicidio. E ci tengo a dire subito che quando uno si pone sotto la protezione della Chiesa, anche con una sola benedizione, questo punto viene escluso.
 
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INQUIETA E' L'ANIMA

CHE NON RIPOSA NELL'AMORE.

Ritael

 

NELLE TUE MANI

Nelle tue mani
io metterei le radici
e da te mi farei portare
in ogni angolo della terra,
non ho certezze
ma ho l'amore
tutto quell'amore necessario
per deporre la mia vita
in mano a te.


Ritael
(settembre 2017)

 

A TE SOLO

A Te solo
confluiscano i miei pensieri,
come torrenti impetuosi
si gettino insieme liberi
nella cascata del Tuo amore.

A Te solo 
io elevi la mia lode gioiosa,
come un fiore tra le rocce
le mie parole nel vento
solitarie e nascoste.

Lavami il cuore 
toglimi ogni desiderio umano,
rendimi capace di amare
ogni creatura allo stesso modo,
ch'io non ami più un'anima soltanto.

Te solo Signore!

Ritael

 

 

 

 

NESSUNO LO SA

Mentre sorrido
piango
e mentre di gioia danzo
muoio.

Ritael 

 

ETTY HILLESUM

 

TU

 
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