Creato da: CacciatricediSangue il 03/06/2004
parcheggiatore abusivo 3€, birra 4€, ingresso al locale 8€, pagare l'ingresso con monetine da 10 centesimi NON HA PREZZO
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La vita... si nasce e si muore soli...tutto il resto è un piatto di insalata...
Post n°582 pubblicato il 06 Luglio 2008 da CacciatricediSangue
Sveglia poco prima delle 6 del mattino (nemmeno per andare al lavoro), doccia, frigorifero caricato, Zimo caricata e via. Il viaggio ha cosi inizio. “Come sarebbe a dire inserire mappe? Dove le ha messe? Vabbe’ fa niente, tanto la strada ormai la conosco, e fino al parco nord ci so arrivare. Magari nei pressi di Bologna chiamiamo l’albergo e ci facciamo spiegare.” Cosi, senza far toccare il Telepass alla Zimo, imbocchiamo il raccordo ed entriamo in autostrada. È l’hotel, ci informa che la sera prima hanno avuto problemi con l’aria condizionata e stava avvertendo tutti i clienti. Colgo l’occasione per chiedere alla fantomatica Claudia, receptionist dell’hotel, indicazioni per raggiungere l’albergo. E lei gentilmente : “Non uscite subito a Bologna, ma proseguite per Padova. Uscite a Bologna Interporto, svoltate a sinistra, poi al semaforo a destra. Un paio di km e quando vedete le paraboliche noi siamo li, sulla sinistra” Cosi facciamo. Dopo 3 ore e mezza di viaggio, in perfetto orario sulla tabella di marcia, pregustando una doccia prima di raggiungere Parco Nord, usciamo dall’autostrada e già le cose non quadravano. Claudia aveva detto di girare a sinistra, ma Castel Maggiore era indicato a destra. Decidiamo di seguire le indicazioni, saprà meglio lei dove sia l’hotel no? Al check in troviamo la nostra simpaticissima Claudia che ci informa di essere fortunati, in quanto la nostra camera è già pronta. Che culo direi! Ma evitiamo i commenti e ci precipitiamo su per scaricare armi e bagagli e raggiungere poi la zona concerto. Sono ormai le 14 passate quando raggiungiamo Bologna, non ci facciamo mancare il giro di peppe per arrivare all’arena parco nord, parcheggiamo, scendiamo e veniamo colpiti in piena faccia dalla calura bolognese. Biglietto in mano, ci apprestiamo a raggiungere soggetto1 e soggetto2 che erano li dalla mattina, prossima missione: trovare il soggetto3 e recuperare il braccialetto per l’uscita libera prima che li finiscano. Nel tragitto però non possiamo fare a meno di notare il camping allestito dalla Live per i metallari giunti da ognidove. La tendopoli si estende su uno spiazzo di terriccio e asfalto. Nessuna copertura naturale ne artificiale tranne che per qualche traliccio dell’alta tensione. Due omini all’entrata ti avvertono che devi avere il biglietto alla mano. Altri due ti controllano il codice a barre. Altri due ancora te lo strappano e gli ultimi due ti controllano lo zaino. a questi ultimi chiediamo i braccialetti, rispondono che li avremmo trovati dentro. Appena entrati troviamo Kaos. Inutile dire che la protezione utilizzata per ripararsi dal sole ha fatto sudare anche noi appena vista. Giusto il tempo di salutarlo per doverlo lasciar andare, era li per far le foto e quindi obbligato a seguire tutti i gruppi (si compreso il mignottino della Harris, si compresi gli Avenged) e ci dirigiamo al punto informazioni, chiediamo i braccialetti e ci mandano ai due ragazzi delle uscite. Questi ultimi ci mandano all’altra uscita dove finalmente vediamo delle striscioline di stoffa tendenti al rosa. Obbrobrio! Vista tutta la tiritera fatta, chiediamo se si può evitare di uscire dopo aver messo il braccialetto. La risposta? Ovviamente negativa. Siamo finalmente dentro. Effettivi ed operativi. Saltati a pie’ pari KingCrow e Blacktide per motivi temporali, Lauren Harris per motivi di orticaria e gli Airbourne per motivi tecnici della Live. Finito lo show degli Apocalyptica, tra una doccia sotto l’idrante e un pieno ai rubinetti dei bagni (evitiamo lo stile pisciasotto dei miei pantaloni) gli stomaci romani cominciano a borbottare. Optiamo per la soluzione “sfruttiamo il braccialetto”. Giunti alla macchina, il richiamo dell’ombra ha fatto da padrone. Tirate fuori le sedie, ci accampiamo sotto l’unico alberello sparuto dell’arena, in compagnia di tedesconi beventi e ruttanti. Passa il tempo e ci dimentichiamo dei Rose Tattoo (ma chi sono poi? Ma chi li vuole sentire?) e dopo un’oretta buona decidiamo che è cosa buona e giusta tornare nella zona da suicidio di massa sperando che la canicola diminuisca. Anche perché eravamo scomparsi da un bel po’ e forse era il momento di farci vedere vivi e vegeti, anziché sciolti dal sole. Giunti davanti al mixer, giusto il tempo di salutare il Vikingo Jovan (che ringrazio dell’avvertimento, altrimenti mi sarei dovuta fare avanti e indietro tra la macchina e l’ingresso dato che i corni non li facevano entrare) e radunare il gruppo. Inizia la tortura. Ditemi quel che volete, ma un gruppo del genere, anche che l’han voluto i Maiden (vorrei ricordare che i Maiden vogliono pure la Harris – motivi di dna – e non centra un cazzo con la loro musica) dovrebbe suonare solo alle feste di paese. Si si proprio quelle dove ci sono gruppetti che si cimentano in cover. Ovviamente molti aspettavano i Maiden, e molti di loro, non hanno ben gradito la scelta di un gruppo spalla simile. Non so se sia colpa loro, colpa della calca, del caldo, della stanchezza, o di tutto l’insieme ma a me scoppia un mal di testa allucinante. Credo che anche gli altri fidi compagni siano in pessime condizioni, tanto che decidiamo di raggiungere il Kimiko sulla collinetta per seguire i Maiden dall’alto. Sui Maiden niente da dire, c’è sempre il soggetto5 (da cui ovviamente ruberò alcune foto), anche lui riuscito a beccare per pochi istanti per via della schiavitù fotografica, che ha già raccontato meglio di me cosa hanno proposto. Aces High in apertura, 2 minutes to Midnight a seguire…e poi Revelation, The Trooper, Wasted Years, The number of the beast in un tripudio di gente cantante. Ma lo show non si ferma, con un palco stile egiziano (l’avevano promesso) seguono Can i play with madness?, Rime of the ancient mariner, Powerslave, Heaven can wait, e Run to the hills che fa ballare chiunque. Con Fear of the dark, la luce solare è svanita, l’arena parco nord è piena e illuminata dai cellulari che filmano e fotografano. la gente è fin sopra i cassonetti.Immancabile il fantoccio di Eddie durante Iron Maiden, Moonchild e The clairvoyant prima della chiusura con Hallowed be thy name. Ma Kaos? Giungono notizie via sms, tra Rose Tattoo e Avenged la calura ha colpito anche lui e un suo amico. Portato al pronto soccorso per un controllo, ucirà da li solo alle 3 del mattino. Noi siamo cotti, accaldati, appiccicaticci, lerci, pieni di terra, puzzosi, sudati, unti e bisunti, e domani il massacro ci attendeva al varco. L’unica cosa da fare era uscire dall’arena, raggiungere l’auto e ritrovare l’albergo per litigarci la doccia e meritarci un sonno ristoratore. quindi, giusto il tempo di uno scatto ai pisciatori da festival e...
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Inviato da: naturaseitulamiadea
il 30/04/2017 alle 11:03
Inviato da: naturaseitulamiadea
il 30/04/2017 alle 10:46
Inviato da: naturaseitulamiadea
il 30/04/2017 alle 10:35
Inviato da: taban puanlar
il 13/12/2016 alle 04:38
Inviato da: en güzel oyunlar
il 01/12/2016 alle 00:50