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La Stronza  a passeggio

Post n°133 pubblicato il 30 Novembre 2006 da Kastania
 
Tag: donne, Io
Foto di Kastania

Ieri pomeriggio sono andata a fare un po' di shopping in centro, tra una lezione e l'altra.

Niente di epocale, mi servivano dei prodotti per i capelli e dovevo ancora comprare un regalino per l'imminente compleanno del mio papi. E poi ho comprato il mio regalo di mesiversario per Big: i biglietti per vedere MOLTO RUMORE PER NULLA.

Missione compiuta.

Mentre tornavo in Università,però, ho assistito a una scenetta niente male.
Mamma e tre bambini, più tata sudamericana al seguito.

La madre strilla come un'aquila al cellulare, carica di pacchi griffati, occhialoni a fascia sulla testa e un microcappottino di circa 30 cm che mi mette freddo solo a guardarlo. Ombelico d'ordinanza al vento, incapsulato in un piercing tutto fuorchè chic, dal momento che i parti le hanno regalato una ciambella addominale di tutto rispetto, a cui manca giusto una testa di paperella per sembrare un salvagente.

Vabbè.

La tata, dicevo, una ragazza della mia età, è carica di borsoni stracolmi del mercato, tiene per mano una bimba e spinge il passeggino del neonato. Agli incroci prende per mano anche il bimbo più grandicello, di circa sei anni.

Mi camminano davanti,sotto i portici, per un bel pezzo.

Finchè la Mater Terribilis si infila da Intimissimi.
Negozio non progettato per il passaggio carrozzine.

Il passeggino si incastra, la povera tata spinge e tira, ma non ce la fa. La mammina cara, visibilmente spazientita,le dà le spalle e comincia a parlare con la commessa,senza filarla di pezza.

Pam! un borsone si lacera e frutta e verdura varia rotola beata sul selciato.
Sembra la sequenza de Le Comiche.
I bambini più grandi ridono e il più piccino si mette a piangere.
La madre nemmeno si volta.

Mi chino a raccattare, insieme a qualche altro passante,melanzane e pomodori.
E mentre li porgo alla ragazza, vedo che è sul punto di piangere per la stizza.
Allora le sorrido, e porgendole un peperone ammaccato le sussurro piano, perchè i bambini non sentano..

"E'davvero una stronza!"

Lei mi guarda stupita,mi chiedo per un attimo se ha capito quella simpatica parola nella nostra lingua. Poi si mette a ridere, a ridere così di cuore che la Stronza, da dentro il negozio, si volta. Ha capito,ha capito.
Meno male,non so dire stronza in spagnolo. Mi devo informare,in effetti.

Me ne vado col cuore più leggero.
A volte insultare il prossimo nostro è produttivo e benefico.

 
 
 
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