Sex&City 2013

Caos calmo

Pietro Paladini ha fatto una promessa. Ha promesso alla sua bambina di aspettarla davanti alla scuola fino alla fine delle lezioni. Lara, sua moglie, è morta improvvisamente l'estate scorsa e Pietro non sa decidersi a soffrire, non sa decidersi a ripartire. Seduto su una panchina, giorno dopo giorno riceve le visite e le rivelazioni dolorose dei colleghi, turbati da una fusione aziendale, e dei familiari, preoccupati per il suo stato di "arresto". Trasgredite le regole dell'efficienza e della produttività e abitato da una sorprendente calma, Pietro resta in attesa del dolore e della vita dopo il dolore.

Già aver letto che la regia era stata affidata ad Aurelio Grimaldi la diceva lunga. Ricordate le polemiche che avevano fatto seguito all’uscita de Il macellaio?

Non riesco a capire perchè Moretti non potesse/dovesse girare una scena del genere. Come pubblico italiano, sul grande schermo abbiamo accettato di tutto, ingurgitato quintali di scurrilità gratuite da cinepanettone, film con protagonista Costantino, Kledi o Alberto Tomba. Perchè negare a un attore di indubbia bravura di indagare in un campo inesplorato?

"Moretti no, è sempre stato un intellettuale, non può cadere così in basso."

Ahhhh. Ora capisco. Se si è intellettuali barra attivisti politici di qualsivoglia corrente, è abbastanza ovvio che non si sappia da che parte cominciare con la riproduzione. Mentre i compagni di liceo facevano educazione sessuale, probabilmente Moretti era in piazza a manifestare contro Berlusconi. Come dite, Berlusconi non era ancora al governo? Ma sì, Moretti protestava lo stesso contro la sua esistenza.

Scherzi a parte. Lo ammetto, il film non mi è piaciuto. Se non altro, mi ha trasmesso una gran voglia di leggere il libro, tanto per stabilire se Grimaldi non ha saputo sintetizzarlo bene o se per una volta Veronesi ha scritto una schifezza. Può anche capitare.