Solo nel fuoco
la mia essenza prende vita
e si innalza, libera,
con occhi profondi
che guardano nell'infinito...
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Post n°738 pubblicato il 24 Ottobre 2014 da Phoenix_from_Mars
"Sono tornato nei box per non morire." Queste parole del papà di Marco Simoncelli, l'indimenticabile Sic, ieri le ho ascoltate con un nodo alla gola. Lo trovo molto adatto, ad esempio, ai parenti del compianto Lucio Dalla, che, trincerandosi dietro ai buonissimi propositi di voler celebrare la sua memoria, passano disinvoltamente da un talk-show all'altro, per protestare la loro esclusione dalla "spartizione", a motivo che i loro genitori, discendenti diretti, sono già passati a miglior vita; ma che alla fine hanno trovato comodissimo a loro volta "sbarazzarsi" dell'unica persona che, forse più di loro, poteva vantare qualche diritto, essendo stato il compagno di Lucio per tanti anni, nel bene e nel male, e che invece è sparito nel suo dolore, mi pare. Come anche la polemica che infuria sull'eredità di Alberto Sordi e della sorella, per cui addirittura sono indagate delle persone, le stesse che la signora Aurelia si è così premurosamente assicurata di garantire. Come in tutte quelle circostanze in cui si tiene a qualcuno solo per i benefici che ne derivano, e morto un papa, se ne fa subito un altro. E poi. E come lui, molti altri, lo so bene che tra voi che leggete c'è chi comprende benissimo di cosa sto parlando, per averlo vissuto sulla propria pelle. La consapevolezza che niente sarà più uguale a prima. Purtroppo, o per fortuna, si continua a vivere. E chi resta, ben lungi dal darsi pace, finisce per arrendersi e firmare una sorta di armistizio con questa forza inarrestabile che ti trascina con sé anche se non vuoi: se vado avanti per te, Vita, tu in cambio, ogni tanto, fa' che la spina nel cuore mi faccia un pò meno male. Donami attimi in cui anestetizzi il bruciore delle ferite fresche, perchè qualcuno ci passa sopra dita delicate e ne avvia la cicatrizzazione. Quid pro quo, Vita. Io in te ci credo, ma tu. Tu renditi degna di essere vissuta. Per favore. Con Amore. Solo questo.
Phoenix* in spaces Questo post è per Amithiel, per Greta, per Fatina.Ma, per Hella1, e per tutti coloro di cui magari non conosco le storie, ma che vorrei abbracciare , forte.
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AREA PERSONALE
CASTLE OF GLASS
Venite, entrate, pure
nella mia inquietante dimora
dove l'oscurita è un'affascinante padrona
e vi guiderà, un salone dopo l'altro...
Ma attenti alle segrete
da dove occasionalmente
proviene qualche stridor di catene...
E qualcuno vi si è già perduto.
Phoenix*
Viaggiatore che ti soffermi a leggere...
Non stupirti delle contraddizioni
e dei bruschi cambi di direzione che troverai qui.
Questo è il mio mondo su Marte.
Guarda bene, tu che sei capace di andare oltre.
Fuoco e ghiaccio, mente e cuore, miele e veleno, sorriso e lacrime...
This is me.
Phoenix*
SCRIGNO DELLE DOLCEZZE CHE MI AVETE REGALATO...
"Io so che la Fenice è nata per volare...in alto...non per camminare raso terra...ed è bella così."
"Buongiorno, Luce dei miei occhi!"
"Sei il mio primo pensiero...ancora confondo realtà e sogno...scambio stelle per i tuoi occhi e terra bruna per i tuoi capelli...resto in attesa per sentirti respirarmi dentro...mi manchi."
"Ti ho dedicato plainsong!
....tu sei come la canzone.....
dolce.....delicata.......
una camminata a piedi nudi a riva...."
"Mi incanto ad osservare i tuoi occhi, mi parlano..."
"Amuleto prezioso della mia anima..."
"Eri bellissima ieri mentre arrossivi..."
"Se una vera Amica, una persona di cui ci si può fidare ad occhi chiusi."
"Tu sei un animo tenero e un cuore prezioso."
"Una persona come te è difficile che non trovi amici ovunque!"
"Ah, ma io intendevo divorarti, onore compreso :D"
"Sei un'anima speciale...è bellissimo starti vicino."
"Io so che ho a che fare con una persona che mi fa ridere,pensare,trepidare,stimolare..
Che mi fa venir voglia di accendere il pc per vedere se c'è.....basta questo.."
"Nuova Luce di Luna
ti Accarezzi la Chioma
ti Culli nei Tuoi Sogni
ti Avvolga nella Tua Femminilità"
"E' uscito il sole..o sei uscita tu??"
"Non so come fai a creare questo senso di famiglia qui, ma ti adoro per questo..è la cosa che più mi piace di te."
"Ho pensato una cosa, domani ti lascio uno zainetto pieno di baci all'ingresso della stazione... Quando il treno passerà sopra il fiume, ricordati di raccoglierlo!
Mi raccomando, non consumarli tutti subito, portane qualcuno fino a Milano..."
"Sei una tosta dal cuore tenero tu..."
"Sono sulle mie montagne..sto ammirando l'incanto della natura...e quello della donna che sei"
"E' stato bello inciampare su di te :)"
"Tu cammini a due metri dal suolo e la tua presenza è taumaturgica per questa community spesso asfittica."
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Sui volti di molte persone che hanno vissuto lutti o tragedie famigliari si notano spesso i segni del dolore che provano dentro e che niente riesce a cancellare. Certo vanno avanti, ma è come se fossero alberi a cui hanno inferto delle ferite e che pur vivendo non fanno più fiori.
Ci sono invece quelli che riescono a metabolizzare il dolore e a trovare nel lavoro, nell'impegno sociale, o negli affetti, una qualche ragione per colorare ancora la loro esistenze e per essere utili alla società e alle persone che gli sono vicine.
Sono due aspetti contrapposti ed ambedue altamente rispettabili, frutto di esperienze e di caratteri del tutto diversi, anche se personalmente apprezzo di più coloro che riescono a superare il dolore che li lacera e a dare il proprio contributo all'esistenza, anche perché penso che a chi ci lascia, quale che sia il modo, non dovrebbe piacere affatto di essere causa del nostro annichilimento o del nostro isolamento, o di vederci vivere come un vegetale, senza più desideri, sogni, passioni, progetti...perché sarebbe come farli morire due volte.
Certo occorre una grande forza d'animo e tanto coraggio, ma questa vita è l'unica cosa che abbiamo, e il miglior modo per onorare chi ci ha lasciato è continuare a viverla con dignità e con amore.
So che non è facile, so che lasciarsi andare a volte sembrerebbe la cosa più semplice, e so anche che, specialmente quando si è soli, a volte il cuore torna a sanguinare, così come alcune notti saranno meno serene se non addirittura angoscianti...ma se non ci lasciamo prendere dallo sconforto, se torniamo a combattere quotidianemente per noi e per gli altri, se l'amore che ci è stato tolto lo facciamo rivivere attraverso il bene che possiamo fare a chi è stato meno fortunato o a chi ne ha comunque bisogno di una qualche forma di aiuto o di affetto, allora noi daremo un senso alla nostra esistenza e le cicatrici anche quelle più profonde diventeranno medaglie al valore e ci restituiranno il piacere di vivere e di amare, orgogliosi di farlo anche nel ricordo di chi non c'è più.
Ci sono eventi che ci cambiano la vita, che modificano spesso profondamente l'ordine dei valori e delle priorità, che ci possono rendere più attenti e più consapevoli, più capaci di andare a cogliere l'essenza nelle cose e nelle persone, come se il dolore fosse il passaggio necessario per ritrovare l'autenticità dell'esistenza, al di là di tanti inutili fronzoli, di tante sciocche vanità, di assurdi litigi o rancori, gelosie e invidie, di affannose quanto stupide rincorse al denaro e al potere, ai lussi e ai piaceri, quasi che i nostri occhi vedessero per la prima volta il centro del Mondo, mentre prima si perdevano nella sua periferia accecati dai nostri egoismi e dai nostri interessi a volte meschini.
Se il dolore ci avrà reso migliori, potremo dire che pur nella sua negatività, almeno un piccolo miracolo lo ha compiuto.
E se ho scritto tutto questo è perché il tuo post mi ha molto colpito e mi è molto piaciuto il modo con cui hai trattato un argomento così difficile, con semplicità, ma anche con profondità e buon gusto, e soprattutto con il cuore. BRAVA!
Ciao...CARLO.
L'ho buttato giù su due fogli fitti di scrittura a mano perchè non avevo il pc a disposizione, dopo aver sentito al tg il papà di Marco. Le reazioni a ciò che ci capita nella vita possono essere le più svariate, ma noto che comunque essa si prende il contributo che le spetta, non ci permette di lasciarci andare completamente (nella maggior parte dei casi) e addirittura, non si sa come sia, ci riunisce a coloro che non ci sono negli stessi posti che avevamo giurato di non frequentare più, perchè troppo ci ricordano chi non c'è.
E così chi ha perso un familiare per malattia va a fare volontariato in ospedale, e il Simoncelli padre torna nei box delle corse...è strana, la vita.
A volte non basta nemmeno la facile consolazione che ci guardano da lassù e stanno finalmente bene, a volte c'è bisogno di altro per farci riprendere a camminare, magari di qualcuno che ci prende per mano e ci mostra la strada, tirandoci dietro a sè..per ognuno è diverso.
E queste righe vogliono essere un ringraziamento a chi l'ha fatto con me, e un'esortazione a chi ancora non si è messo in cammino perchè possa farlo presto, oltre a un plauso per chi l'ha già fatto egregiamente da tempo...
Lontano dalle facili consolazioni, si può solo dire che è vita, e come dici giustamente tu, cambiano le prospettive, cambiano i modi e i tempi, e forse un pochetto cambiamo anche noi , proprio da dentro, ma siamo ancora qui. Sta a noi scoprirne il senso ed il motivo.
A te un grazie per questo splendido commento, ricco di tutta la sensibilità che il tuo cuore da artista ti suggerisce...grazie davvero. Un bacio.