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questo strano, complicato, misterioso essere umano...(umano?!?)

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« Messaggio #154Messaggio #156 »

Post N° 155

Post n°155 pubblicato il 19 Marzo 2008 da newsinedicola

CHANTAL SEBIRE

Chantal Sebire è una signora francese affetta da un tumore rarissimo e purtroppo inguaribile

 il tumore le ha sfigurato il viso e le procura atroci sofferenze ed è allo stato terminale: non ha possibilità di guarigione

Chantal Sebire ha chiesto di morire perchè probabilmente non ce la fa più

io non lo so come si può arrivare ad avere un desiderio simile e neanche immagino il calvario di questa donna che vede la morte come una liberazione

in Francia l'eutanasia non è riconosciuta dalla legge, Chantal Sebire è intenzionata ad andare in Svizzera per porre fine alle sue sofferenze

per la chiesa cattolica la vita ci è stata donata da Dio e solo lui può disporne, quindi l'eutanasia è omicidio

io credo che una persona debba vivere con dignità e  abbia il diritto anche di morire con altrettanta dignità

e che è una donna che ci dona la vita non un'entità astratta

e che se dobbiamo essere responsabili della nostra vita e se paghiamo per tutte le colpe e gli errori commessi  e se dobbiamo lavorare bene per godere dei momenti di bontà abbiamo anche il diritto di decidere quando non è più dignitoso trascinarsi.

 
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Commenti al Post:
MareMatta
MareMatta il 19/03/08 alle 10:08 via WEB
io se mi ammalo di nuovo e arrivo allo stadio terminale quel volo lo faccio. mi butto. lo so già. so che lo farò. perchè in italia l'eutanasia è peccato. e non voglio chiedere una cosa simile ai miei cari. e quindi mi butterò.
(Rispondi)
 
 
newsinedicola
newsinedicola il 19/03/08 alle 10:40 via WEB
mah .. cara Tam che dirti.. a volte credo che sia la disperazione.. le persone arrivano ad un certo punto e non ce la fanno più.. in questo caso poi .. lei è lucida e lo chiede con forza ..
(Rispondi)
 
 
 
mattamare
mattamare il 19/03/08 alle 19:17 via WEB
qaundo non c'è più speranza, la sofferenza diventa un castigo troppo grande. Credo sia giusto aiutare a morire chi non ha più speranza, chi soffre di sofferenze atroci ed è consapevole della morte, chi sente scivolare la vita via a morsi, giorno dopo giorno. Aiutare a morire con dignità. Aiutare a morire chi non ce la fa a morire ogni giorno un po', desiderando disperatamente di vivere ma sapendo che l'unico modo per smettere di soffrire è morire.
(Rispondi)
 
PerUnaNotteDiPiacere
PerUnaNotteDiPiacere il 19/03/08 alle 10:21 via WEB
http://blogita.it/video/924/Primo_generatore_Free_Energy_commerciale_in_Australia/
(Rispondi)
 
verdepalude
verdepalude il 19/03/08 alle 10:22 via WEB
Io sono cattolico (vedi Fra, ognuno ha i suoi difetti ... te sei pisana e io cattolico! ;-)) anche se spesso ho una visione un pò diversa da quella canonica. Come sai, sono passato di recente da un'esperienza simile con mia mamma. onestamente credo che quando ti ci trovi dentro la situazione sia un pò più complicata del dire eutanasia si, eutanasia no. Ciao R.
(Rispondi)
 
 
newsinedicola
newsinedicola il 19/03/08 alle 10:45 via WEB
si R. hai ragione.. si fa presto a dire che è un diritto che bisogna ricorrervi.. ma poi le cose vanno provate .. bisogna vedere una mamma, un figlio, una fidanzata, un marito in quel letto e allora quello che conta è un'altra cosa .. anche mio padre non c'è più.. era malato ed anziano queando se ne è andato..e per quanto sapessi non sono mai riuscita a prepararmi e la sua morte è stata lo stesso uno schiaffo in faccia . ciao frà
(Rispondi)
 
 
 
verdepalude
verdepalude il 19/03/08 alle 15:56 via WEB
Quello che volevo dire è che mia mamma è morta anche lei per un tumore che l'ha deturpata in un modo che io mai mi sarei immaginato prima di vederla e che l'avrebbe fatta soffrire tantissimo, se non fosse stato per le cure palliative che le hanno dato. Io credo che ha avuto la morte più dignitosa possibile, date le circostanze. Con questo voglio dire solo che ha avuto un'ottima assistenza finale in un ospedale pubblico italiano e nessuno le ha mai negato niente che potesse alleviarle le sofferenze, anche se questo le ha accorciato la vita di un pò. Solo questo.
(Rispondi)
 
 
 
 
primula_rossa_66
primula_rossa_66 il 19/03/08 alle 16:42 via WEB
verde, hai ragione solo chi ci si trova dentro può comprendere quanto dolore, per chi lo vive direttamente e per chi lo prova perchè ama la persona che vede soffrire. il punto non è questo nessuno può alleviare questo dolore,però non possiamo tirarci indietro sulla nostra responsabilità come cittadini di pretendere una legge dal proprio stato che sia scevra da ordini religiosi. ognuno di noi deve poter decidere e deve esserci una legge che garantisca questo. non penso che nessuno di noi possa voltare lo sguardo su questo diritto. pat (sono stata dura? ma oggi mi sono venute...e allora...) pat
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
verdepalude
verdepalude il 20/03/08 alle 01:28 via WEB
Cara Pat, premesso che io sono per la completa separazione tra religione e stato e che non apprezzo gli inviti che ormai sempre più spesso vengono dalla Chiesa italiana a votare o non votare qualcosa sulla base delle proprie convinzioni religiose (ad esempio sono contrario all'aborto, ma assolutamente favorevole alla 194), credo che in fondo,per quella che è la mia esperienza, già la situazione legislativa che abbiamo adesso, che tende a tutelare il diritto alle persone a non soffrire, è già qualcosa da non disprezzare. Se i medici avessero voluto mia mamma avrebbe potuto vivere anche un mese in più, soffrendo tantissimo, ma avrebbe potuto.
(Rispondi)
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/03/08 alle 11:26 via WEB
E' vero.. la attuale situazione legislativa tende a tutelare il diritto alle persone a non soffrire. E' già qualcosa.. per non dire che è molto :) Per quanto riguarda il diritto umano e individuale di decidere se smettere di vivere (dignitosamente) anzichè affrontare l'ultimo 'percorso' credo che la legislazione ci arriverà... Però l'incomprensibile 'destino' (o karma chiamatelo come volete)ci mette sempre davanti l'imprevedibile... per esempio, mio padre è ammmalato di alzheimer, lui non potrebbe decidere... anche se ci fosse una legge! Lui non parla più.. e quella malattia fa dimenticare i processi mentali e come si fanno le cose... Noi lo amiamo, ma credetemi è difficile capire come avrebbe voluto affrontare l'ultimo tratto del 'viaggio vita'... (CIUCIA)
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/03/08 alle 10:23 via WEB
Ho sentito questa notizia e continuo a non capire al perché non sia data la possibilità di morire con dignità. Io voglio una spinta quando sarà il momento ma spero, soprattutto, di essere ancora lucida e spingermi da sola... in modo da non lasciare "sensi di colpa" a nessuno (Quoti)
(Rispondi)
 
newsinedicola
newsinedicola il 19/03/08 alle 10:47 via WEB
oppure esiste questo sistema .. ma perchè uno stato non può e non vuole assumersi la responsabilità di aiutare il cittadino che non ce la fa più, che non ha nessuna speranza e che ha deciso lucidamente e serenamente?
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/03/08 alle 11:05 via WEB
Argomento difficile da trattare, si tratta di Diritti Umani, e come per l'aborto, lo stato (o la religione) non può pretendere di regolamentare con un moralista 'sipuò\nonsipuò' - 'èbene\èmale' .....semmai potrebbe provvedere a fornire adeguato sostegno morale\psicologico\spirituale a chi si trova nella difficile decisione.... (Ciucia)
(Rispondi)
 
newsinedicola
newsinedicola il 19/03/08 alle 11:13 via WEB
dè ma io lo so che mi garbi.. perchè mi stupisco ogni volta che parli e penso che condivido quello che dici?
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/03/08 alle 23:25 via WEB
Ti garbo perchè son bellina ;) e un lo sò perchè ti stupisci.. :)) forse perchè un ascolti l'istinto? hehehe (CIiuciasorridente) ps. ti rendi 'onto che qui si trattano argomenti 'tabù' con leggerezza? (sà òsa.. e tanto si viene da Navacchio!!)
(Rispondi)
 
anna0772
anna0772 il 19/03/08 alle 11:50 via WEB
Anche io, come R., credo ( e spero tu mi voglia bene lo stesso;)). E non e` una questione del fatto che debba essere Dio a decidere e non io...e` che la morte prima o poi tocca a tutti, non c`e` scampo. L`idea di fondo dei cristiani e` che la vita anche se tragica e difficilissima da vivere, dolorosa, solitaria, ha un suo senso e una sua bellezza e privarsene e privare di noi gli altri (come privarne volontariamente qualcun altro), anzitempo, potrebbe essere un peccato (non nel senso di "peccato" cristiano ma nel senso che ci potremmo perdere qualcosa di molto importante per noi o per gli altri).La vita e` imprevedibile, ne sono la dimostrazione vivente....L`unica cosa sicura della morte e` che non e` una bella cosa e che ci "priva" di qualcosa che conosciamo, ma cosa ci sia oltre non si sa.Comunque ha ragione verdepalude, difficile giudicare situazioni che non si vivono :)
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/03/08 alle 14:52 via WEB
Cara Anna, tutti crediamo in qualcosa, ognuno a suo modo e anche chi dice di essere ateo lo sa. Dio, o chi per lui, ci ha mandato sulla Terra e ci ha donato il libero arbitrio. Passiamo la nostra vita a fare scelte, a sopportare responsabilità ad affrontare i dubbi che comporta prendere una decisione in un senso o in un altro. Perchè non decidere di noi stessi, nel pieno delle nostre facoltà, quando la vita non ha altro da offrirci che dolore?
(Rispondi)
 
 
 
anna0772
anna0772 il 19/03/08 alle 17:19 via WEB
Mah, e` vero.. ma come lo puoi sapere prima che sara` solo dolore ? Si in quelle condizioni, fisicamente lo sara`, ma ci sono gioie che si possono avere anche se si sta per morire e se si e` fisicamnte a pezzi, anche se sembra incredibile... ipotizzo: metti che quasi alla fine ritorna un uomo o un figlio che hai tanto amato, che era scomparso o che era distante, e soffri da cani fisicamente lo stesso e stai per morire lo stesso ma sei felice di quello che e` successo e se ti fossi uccisa prima non l`avresti scoperto ...e poi il fatto e` che da tutte le scelte c`e` un possibile "ritorno", quando si sbaglia si puo` cambiare strada (tipo io che son divorziata), ma dalla morte non c`e` ritorno ...ho un amica che ha abortito, e poi si e` pentita e l`avrebbe voluto sto bambino...ma non puo ` piu` tornare indietro .. e` stata tragica... quel che e` fatto e` fatto... sono tutte scelte senza ritorno...(tristezza):(
(Rispondi)
 
 
 
 
stentarella
stentarella il 19/03/08 alle 17:58 via WEB
Certo, hai ragione e condivido, ma io mi riferivo al diritto di scelta di ognuno di noi. Non ho detto che io lo farei, perchè nessuno sa realmente che cosa farebbe in una condizione del genere. Quanto all'aborto capisco il dolore della tua amica ed è una cosa da mettere nel conto quanto si è costrette dalle circostanze a questo tipo di scelta che, ribadisco, spetta alla donna e alla sua coscienza e gli altri non possono e non devono giudicare. Quanto ai bivi che la vita ci para davanti fanno parte dell'amarezza della vita stessa, ma noi siamo costretti a scegliere, non c'è modo di evitarlo e pertanto, una volta fatta la scelta, è inutile torturarsi, non serve a nulla. Semmai può servire a non ripetere quello che in un secondo tempo è stato considerato un errore.
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/03/08 alle 19:29 via WEB
Condivido sotto questo profilo e ti abbraccio forte! Un saluto!
(Rispondi)
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/03/08 alle 19:30 via WEB
ps, ero anna :)
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/03/08 alle 14:52 via WEB
Ho dimenticato di firmarmi. Sono Stenty
(Rispondi)
 
 
stentarella
stentarella il 19/03/08 alle 17:59 via WEB
Riguarda il commento delle14:52
(Rispondi)
 
cretilla
cretilla il 19/03/08 alle 16:07 via WEB
La sofferenza fa parte dei grandi misteri dell'uomo.. perchè soffire.. è giusta la sofferenza? No, fa schifo. E' come dire che la povertà è poetica.. nella fame e nella miseria c'è poco di poetico. Concordo con chi dice che il punto non sia l'eutanasia ma la guida e il sostegno nel dolore. I miei più cari saluti cara, un abbraccio*
(Rispondi)
 
 
stentarella
stentarella il 19/03/08 alle 18:22 via WEB
Non c'è niente di giusto nella fame, nelle malattie, nella sofferenza, nella guerra, nella cattiveria gratuita. E la prima cosa che impariamo non appena siamo in grado di discernere è che siamo capitati in un mondo meraviglioso, ma pieno di sofferenza e, soprattutto, di ingiustizia. Come può Dio, se c'è, aver permesso tutto questo? Questa domanda mi martella nella mente da quando sono nata e morirà con me. Per questo spero, DOPO, di scoprire la risposta...anzi, ci conto!
(Rispondi)
 
selvaggiasaggia
selvaggiasaggia il 20/03/08 alle 09:11 via WEB
Io non so perchè ma non mi sento mai così distante dal capire che uno possa desiderare di morire, non mi pare così assurdo.. spesso quando la vita pesa è naturale desiderare la morte, intesa come fine della sofferenza. E' un argomento difficile.. l'eutanasia...come tutti quelli che investono la coscienza. un bacio.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/03/08 alle 10:03 via WEB
Ciao Frà, sono lontano e non ho possibiità di connettermi, torno a metà estate, ti mando un caro saluto che ti prego di estendere alla 'gambe', auguri e vacci piano cor cacciucco a pasquetta. Buon tutto, Rude.
(Rispondi)
 
shiondgl
shiondgl il 20/03/08 alle 12:00 via WEB
Cara Francesca, questo é un post importante, che mette a nudo le nostre sofferenze, del corpo e dell'anima. Io sono cattolica, come sai, e non dovrei ammettere la pratica dell'eutanasia. Invece ti dico che non saprei cosa decidere, in una situazione del genere. Sinceramente, sarei portata per morire quando sarà l'ora, non chiedendo a qualcuno di lasciarmi andare via. Ma certo, chi può dirlo. Ho visto mio nonno soffrire come un cane, ma si é salvato, per poi morire qualche mese più tardi, ma questa è un'altra storia. In quei momenti gli tenevo la mano mentre si lamentava, e cercavo di stargli accanto fargli sentire che io ero con lui. Ma non ho mai pensato alla sua morte, ma alla sua vita. Buona giornata, un bacio. Silvia
(Rispondi)
 
priority07
priority07 il 20/03/08 alle 14:18 via WEB
Sacrosanta verità... Ciao Fancesca..
(Rispondi)
 
natyzia
natyzia il 20/03/08 alle 14:51 via WEB
La chiesa ormai stà invadendo in maniera prepotente la nostra vita e di conseguenza le nostre scelte, è diventata un potere politico cosa che non si riscontra in nessun altro paese del mondo,Penso che ogniuno di noi abbia il diritto di disporre della propria vita come e quando vuole in caso di malattia terminale,senza che nessuno specialmente la chiesa faccia da padrona.
(Rispondi)
 
natyzia
natyzia il 20/03/08 alle 15:41 via WEB
Nel nostro Ospedale Livornese nel 2003 è nato il reparto di cure palliative, dove viene ricoverato il malato in fase terminale, liberandolo dal dolore e da altre sofferenze,aiutandolo soprattutto a conservare la sua dignità.
(Rispondi)
 
tommaso0774
tommaso0774 il 20/03/08 alle 15:59 via WEB
Ciao ragazza! io commento poco, pochissimo. pochissimissimo. ma questa volta non riesco a stare in silenzio.
perchè, per una volta, non voglio e non posso fare una polemica "filosofica"...ma posso solo parlare della mia vita.
insomma: la storia (la vita, il destino, Dio...ciascuno lo chiami come più gli piace) ha fatto si che questo problema dell'eutanasia io lo viva sul personale. un caso è il mio giovane papà. il secondo caso è la mia giovanissima cognata.
per due strade molto diverse sono oggi in una condizione molto simile. mio papà...che di anni pare ne arrivi a fare 60 giusto a giugno è da 8 anni paralizzato su un letto da un morbo di parkinson giovanile...che prima di allettarlo lo ha debilitato in mille altri modi: una delle cose che più mi fa arrabbiare è che gli ha tolto la voce che amavo tantissimo da ormai troppi anni.
mia cognata invece, che di anni ne compirà 27 (cavolo Sara....che vecchia sei!) è solo da sei anni e mezzo che è paralizzata su un letto, emiparetica e distrutta, a causa di una serie di errori durante un'operazione.
insomma: ho due persone a me carissime che, per sopravvivere, sono collegate ad un discreto numero di "cannette" :)

tutto ciò premesso (mi dispiace la lungaggine...ma mi pareva giusto spiegare un po' l'antefatto...) io sono fondamentalmente contrario all'eutanasia. e mi piace precisare "fondamentalmente" perchè il limite tra eutanasia e accanimento terapeutico è assai labile.
mia cognata è in questo stato perchè il medico che la stava operando, per un qualche arcano motivo, ha deciso di rianimarla dopo 35 minuti di arresto cardiaco. come se la cosa avesse senso. mio papà, molto similmente, è stato intubato quando stava ormai soffocando (i malati di parkinson molto spesso muoiono così) perchè un medico ha chiesto a mia mamma: "signora, lo lasciamo soffocare o lo salviamo"...come se esistesse la possibilità che mia mamma, in quel frangente, avesse la lucidità per decidere la sorte di mio papà....
eppure, pur con storie dolorose, di vite "finite" sotto molti aspetti (e il dolore fisico che entrambi provano oggi è incommensurabile), le vite di questi miei cari sono piene.
piene dei nipoti, i miei quattro meravigliosi figli, che vivono con la massima naturalezza la situazione del loro nonno e della loro zia...e non ne sono spaventati. e quando la mia più piccola, Chiara di 20 mesi, si "tira" la mano del nonno sulla testa per farso delle carezze....gli occhi di mio padre di riempiono di lacrime e sul suo volto si dipinge sempre un sorriso di infinita dolcezza.
e quando Anna o Elisabetta, danno un bacio alla zia Sara (il cui volto è deturpato dalla nascita da un terribile angioma cavernoso...e da molto altro - che non le ha però mai impedito di vivere a pieno la sua vita), subito questa ragazza di 36 kg smette di piangere...e anche il suo occhio (perchè uno ne ha di "visibile" si illumina.
non lo so se questa è una vita. certo io sono il primo a vedere quanto "costa" (e non parlo ovviamente in termini finanziari....) una situazione del genere ad una famiglia. e forse io non il primo che scapperei, togliendomi la vita, da una situzione del genere.
eppure....anche questa è vita. per i miei figli è vita. per mio fratello che ha 14 anni è vita. per mia sorella che ne ha 16 è vita. e per tante persone che circondano le nostre famiglie è vita.
e per me è vita.
quando i pensieri per la precarietà (economica, di salute, di educazione dei figli...) mi assalgono...penso sempre che "in fondo" non è poi così male vivere.
quindi...non prendo posizione: ciascuno di noi conosce la propria storia...e sa se "ne vale la pena". per quel che riguarda me...penso di si: la vita di Stefano, mio papà e di Sara vale DECISAMENTE la pena di essere vissuta. anche così. anche se, nel mio dolore, mi auguro che "passino" presto.
un abbraccio.
Tommaso
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/03/08 alle 16:56 via WEB
Ciao Tommaso sono Cretilla, avevo un blog che ho chiuso perchè mi ero stufata..ma la nostra cara Francesca non posso non seguirla. Leggo con interesse la tua testimonianza perchè ritengo che chi non si interessa della morte non possa dare valore alla vita. Questo tuo commento esprime amore. Amore nel dolore. Grazie. Mi hai colpita. Un caro saluto.
(Rispondi)
 
dianavera
dianavera il 20/03/08 alle 22:23 via WEB
Chantal ha trovato la soluzione insieme ai suoi cari. Pietà e comprensione per un donna tanto coraggiosa. Buona Pasqu di Resurrezione.
(Rispondi)
 
legs_68
legs_68 il 21/03/08 alle 10:11 via WEB
francesta, la signora Chantal Sebire è morta proprio il giorno di questo post. spero abbiano il rispetto di non fare alcuna autopsia. pat
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/03/08 alle 10:54 via WEB
lo avevo notato anche io, tra le varie notizie ieri... io gli ho mandato un 'pensiero' perchè l'ho sentita vicina e la sua storia mi ha fatto riflettere.... (è un segno del mistico legame che unisce tute le persone.....) sono sicura che lo hai fatto anche tu pat :) ciucy
(Rispondi)
 
natyzia
natyzia il 21/03/08 alle 21:58 via WEB
..
(Rispondi)
 
natyzia
natyzia il 21/03/08 alle 22:04 via WEB
Caro Tommaso una storia analoga l'ho vissuta con la malattia della mia mamma che è morta all'età di 52 anni, dopo dieci anni di atroci sofferenze. Per me ed i miei fratelli è stato terribile vederla morire lentamente, se avessi avuto la possibilità di liberarla da quelle sofferenze che l'avevano privata anche della sua dignità,non avrei esitato un solo istante. Un abbraccio forte.
(Rispondi)
 
newsinedicola
newsinedicola il 22/03/08 alle 06:54 via WEB
Chantal Sebire è morta... ringrazio tutti del contributo portato..alcuni di voi hanno parlato di esperienze personali...certo quando ci si è dentro non è facile sapere cosa è giusto fare e si fa presto a sputare sentenze quando non si sa cosa vuol dire ... ci vuole rispetto per ogni punto di vista, per ogni scrupolo che sorge, per chi ha fede e per chi non ne ha, per chi crede in una vita "oltre" migliore di questa e per chi è convinto di avere a disposizione solo una vita e vuole viverla dignitosamente .....grazie a tutti voi ... grazie a tommaso: si è vita, hai ragione, è vita anche quella...cretilla..bello leggerti...come faccio a trovarti? io sono qui:)qui sotto vi lascio le ultime dichiarazioni di Chantal Sebire .... lei era cosciente e fortemente intenzionata a porre fine alle sue sofferenze ... lo stato non può e non deve non considerare questo e, secondo me, DEVE mettere il cittadino nella posizione di poter scegliere “Ho 52 anni, sono malata da quasi otto. Ho tre figli: Virginie, Vincent e Mathilde. La più piccola ha tredici anni. Mi sono sottoposta a tutte le cure possibili. Mi sono battuta per guarire, ho lottato, ho sperato, ho desiderato riuscirci. Ma ora che vita è quella che mi resta? Le mie sofferenze psicologiche potrete immaginarle. I miei dolori fisici sono insopportabili. Allergica alla morfina, non ho modo di alleviarli. I medici propongono di indurmi nel coma farmacologico. Ma che proposta è? Come posso costringere i miei figli a vedermi in queste condizioni? Come si può essere così ipocriti dal negarmi l'iniezione letale, e permettermi invece di rifiutare le medicine, i sedativi, l'alimentazione e l'idratazione artificiale, per morire in dieci-quindici ore, dopo un'agonia terribile per me e i miei figli?”
(Rispondi)
 
priority07
priority07 il 22/03/08 alle 13:45 via WEB
Cara Frà, ti lascio qui i miei migliori auguri di Buona Pasqua.. Se dovesse avanzare della cioccolata delle uova portala a me che spazzo via tutto... :)
(Rispondi)
 
shiondgl
shiondgl il 22/03/08 alle 16:49 via WEB
Francesca, se diversi di noi hanno parlato delle loro esperienze (il commento di Tommaso é un qualcosa che resta dentro più che mai), é perchè questo tema tocca molto in profondità le nostre coscienze e i nostri valori. Grazie a te per avere scritto questo post, e grazie alla signora Chantal che ora é in pace, lontano dalla sofferenza. Buona Pasqua di Resurrezione a te, ai tuoi Cari ed a tutti quelli che passano di qui. Un bacione. Silvia
(Rispondi)
 
Macchiaccia
Macchiaccia il 22/03/08 alle 21:37 via WEB
Buona Pasqua a te e tutti i tuoi famigliari !!! :) Max
(Rispondi)
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 22/03/08 alle 22:33 via WEB
Sì, è un diritto inviolabile, l'essere rispettati nella propria dignità...Hugo Claus, scrittore, è riuscito a decidere di se, in quel di Anversa, dove la legge contemple l'eutanasia...Che cosa triste dover trovare rifuggio in paesi limitrofi per avere garantiti i propri diritti e che paese vecchio e stanco è quello che, in nome della religione di alcuni, proibisce tutto, agli altri...
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/03/08 alle 11:07 via WEB
Auguri per una serena e felice Pasqua...
Kemper Boyd
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