La vita è 1 dono
Spazio creato per i miei piccoli e semplici pensieri....
TRAMONTO
Foto tratta dal blog di fernandolopez
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicitaà.
P. Neruda
SE VOLETE POTETE DARE UN'OCCHIATA AI POST,
SECONDO ME, PIU' BELLI E SIGNIFICATIVI... ECCO I LINK:
La vita è straordinaria
Come siamo veramenteLa nostra fiamma
Tutti siamo utili
Amato mare
Lentezza del tempo
Egli ci ama sempre Io non lo fareimai« Messaggio #62 | Messaggio #65 » |
Oggi a Palermo si festeggia S. Rosalia la patrona che liberò la
ECCO A VOI UN PO' DI STORIA!!!!!
Secondo le notizie d’agiografi locali, Rosalia era la figlia
del duca Sinibaldo di Quisquina e delle Rose. Alla morte di
Ruggero II, ella chiese e ottenne il permesso di vivere da eremita
in una grotta sul Monte Quisquina, dove trascorse dodici
anni della sua vita. Successivamente si trasferii in
una grotta sul monte Pellegrino, a Palermo, dove visse fino
alla morte avvenuta, secondo la tradizione, il 4 settembre
del 1160.L'iconografia popolare rappresenta la santa
giovanissima, con una corona di rose bianche sul capo,
in contemplazione davanti al Crocefisso che, secondo
la sua agiografia, sarebbe lo specchio nel quale la santa
vide riflessa l'immagine del Cristo. Altri attributi identificativi
sono il teschio, la grotta, il bastone e l'incontro con il
cacciatore Vincenzo Bonello. A Palermo, l'antica Ziz (fiore),
fondata dai Fenici attorno all’VIII secolo a.C. (chiamata poi
Panormus, in altre parole "tutto porto" per la particolare
insenatura che consentiva un agevole approdo), di cui la
santa è patrona, il suo culto si collega ad un evento particolare
occorso alla città in occasione di una pestilenza.
Nonostante le intense preghiere della cittadinanza e le
processioni, le quattro sante compatrone di allora -
santa Cristina, santa Ninfa, sant'Oliva e sant'Agata -
non erano riuscite a fermare l'epidemia. Il miracolo fu
invece attribuito alle reliquie di santa Rosalia le quali,
portate in processione, riuscirono ad impedire l'ulteriore
diffondersi del morbo.
La leggenda narra che un giorno, sul monte Pellegrino,
Rosalia apparve ad un cacciatore smarritosi a causa di
un forte temporale. In dialetto palermitano la santa
gli avrebbe detto di avvertire il vescovo di Palermo che
in una caverna, dove ella era vissuta da eremita, vi erano
le sue ossa. Inoltre gli predisse che sarebbe morto di peste.
Il cacciatore, un tale Vincenzo Bonello, terrorizzato parlò
solo in punto di morte. Il vescovo di allora, cardinale Doria,
si recò subito nel luogo indicato dalla santa e, ritrovate le
ossa, le mise dentro un sacco. Poi in processione solenne e
tra i fiori, candele accese e canti, esse furono portate in
città. Il Pitré (Feste patronali, cit., pp. 6-7) descrive così la
processione delle reliquie della santa ritrovate il 15 luglio
del 1624: "Al loro passaggio il male si alleggeriva, diventava
meno intenso, perdeva la sua gravità. Palermo in breve
fu libera, ed in attestato di riconoscenza a tanto beneficio si
votò a Lei e prese a celebrare in suo onore feste annuali
che ricordassero i giorni della liberazione e fossero come il
trionfo della Santa protettrice. La grotta del Pellegrino divenne
santuario, ove la pietà d'ogni buon devoto si ridusse a
venerare la squisita immagine della Patrona".
Dal 1624, ogni anno dal 9 al 15 luglio Palermo festeggia
la patrona, la santuzza, cosi chiamata affettuosamente
dai devoti, con un festino che dura sette giorni, mentre
il 4 settembre, dies natali, giorno di nascita della
santa, ha luogo il pellegrinaggio alla grotta del monte
Pellegrino, dove è stato edificato il santuario, e alla cappella
della cattedrale di Palermo, in cui è custodita la statua
della santa. La scultura in marmo, realizzata nel 1625
dallo scultore Gregorio Tedeschi, è ricoperta di monili d'oro
e pietre preziose, offerte dai fedeli durante il corso dei secoli.
Le reliquie sono custodite dentro un'urna d'argento,
eseguita nel 1631 dagli argentieri Francesco Ruvolo,
Gian Nicola Viviano e Matteo Lo Castro. Un tempo il festino
era molto più ricco di manifestazioni rispetto a quello che si tiene ai nostri giorni.
E ADESSO UN PO' DI USANZE POPOLARI
U mulunaru, vendita di angurie e meloni da mangiare sul posto
U siminzaru, venditore di semi di zucca, nocciole,
mandorle, lupini... all'ombra della Santuzza !
A manciata ri babbaluci ! Un tocco di francesismo in piena
borgata: lì si chiamano escargot !
Bancone di sementi e frutta secca
LA SERATA DI FESTEGGIAMENTI SI CONCLUDE CN I
CLASSICI E MERAVIGLIOSI
......IL GIORNO SUCCESSIVO, CI SONO LE VARIE
FUNZIONI RELIGIOSE
Le reliquie di Santa Rosalia portate in processione
(custodite alla Cattedrale)
La divisa storica della
Polizia Municipale
|
IL VANGELO DEL GIORNO
PER TE...MAMMA
Accendi il tuo nome in cielo....abbracciami con la mente...
Ti regalerò una rosa, una rosa rossa per dipingere
ogni cosa, una rosa per ogni tua lacrima
da consolare e una rosa per poterti amare;
Ti regalerò una rosa, una rosa bianca
come fossi la mia sposa,
una rosa bianca ke ti serva per
dimenticare ogni piccolo dolore.
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il 04/03/2009 alle 21:57
I BAMBINI "VOLANO" CON LA LORO FANTASIA
I BAMBINI; MERAVIGLIOSI, DOLCI,
SPONTANEI, PULITI..ANCHE QUANDO
"GIOCANO" A FARE I GRANDI...SE
FOSSIMO SOLO UN PO' COME LORO...
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IN DIO SIAMO UNITI
Non c'è molto da aggiungere..la canzone è abbastanza chiara... lui era ripieno di Spirito Santo ed ha vissuto tutta la sua vita alla presenza di Dio....è stato un esempio per tutti gli uomini di qualsiasi credo.
Grazie Giovanni Paolo II
PREGHIERA
Questa notte ho fatto un sogno,
ho sognato che ho camminato sulla sabbia
accompagnato dal Signore
e sullo schermo della notte erano proiettati
tutti i giorni della mia vita.
Ho guardato indietro e ho visto che
ad ogni giorno della mia vita,
apparivano due orme sulla sabbia:
una mia e una del Signore.
Così sono andato avanti, finché
tutti i miei giorni si esaurirono.
Allora mi fermai guardando indietro,
notando che in certi punti
c'era solo un'orma...
Questi posti coincidevano con i giorni
più difficili della mia vita;
i giorni di maggior angustia,
di maggiore paura e di maggior dolore.
Ho domandato, allora:
"Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me
in tutti i giorni della mia vita,
ed io ho accettato di vivere con te,
perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti
più difficili?".
Ed il Signore rispose:
"Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato
con te e che non ti avrei lasciato solo
neppure per un attimo:
i giorni in cui tu hai visto solo un'orma
sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio".
°Margaret Fishback Powers°
Grazie Felix per questo video
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
L'essenza della perfetta amicizia sta nel rivelarsi profondamente all'altro, abbandonare ogni riserva e mostrarsi per ciò ke si è veramente;
Un'amicizia che sa essere silenziosa è molto spesso la + utile; per questo motivo è da preferire un amico prudente a uno troppo zelante;
La vera amicizia è un apianta che cresce piano, e deve sopportare le scosse delle avversità prima di potersi veramente meritare questo nome;
Conoscere qualcuno ovunque egli sia, con cui comprendersi nonostante le distanze e le differenze, può trasformare la terra in un giardino;