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Messaggi di Marzo 2014

Riforme: queste non lo sono.... ipotizziamo?

Post n°3164 pubblicato il 31 Marzo 2014 da ninograg1
 

Credo che farvi l'elenco delle riforme contenute nel DDL "Costituzionale" del Governo Renzi sia inutile: ne parlano anche le pietre e quindi do per scontato che lo sappiate..... parliamo invece di cosa si poteva fare con lo stesso tempo e lo stesso DDL?

La parte che si riforma è quella della politica, il resto non si tocca.

Parlamento

Ipotesi 1°:

Camera eletta con un maggioritario corretto (max 315 deputati), magari con due turni (deputati massimo due mandati poi fermi due giri e poi possono ripresentarsi); dura 5 anni; da la fiducia al governo e la revoca; insomma fa tutte le cose che fa un Parlamento normale; e il Senato? Facile: eletto su base regionale con un sistema proporzionale; con due senatori per ogni regione (tranne quelle che già ora ne eleggono uno) e i senatori non possono espletare più di due mandati; decide sulle materie di carattere regionale; vota sui disegni di legge d'interesse nazionale ma riguardanti sempre gli enti locali; la durata del Senato potrebbe essere di sei anni (in origine la nostra costituzione prevedeva una diversa durata fra le due camere, poi l'hanno cambiata parificandola); partecipa alla elezione del presidente della Repubblica; ospita i senatori a vita; concorre a decidere sia la composizione di parte parlamentare della Corte Costituzionale e del CSM; ai senatori spetterebbe una indennità base e basta. Delibera, infine, con la conferenza Stato-Regioni recependone le indicazioni e gli accordi con possibilità di migliorarli.

Ipotesi 2°

Camera come il punto 1°. Il Senato, andiamo al sodo, invece potrebbe essere composto per il 50% dai presidenti delle Regioni e per il 50% elettivi direttamente per via proporzionale con le stesse competenze del punto 1° e con la durata pari alla Camera; i sentori possono fare due mandati e basta; la parte non elettiva direttamente (i presidenti di regione per intendersi) non percepiscono alcuna indennità aggiuntiva, gli altri come al punto precedente. Stesse materie e competenze.

in entrambi i casi sono sovrani: significa che si autoregolamentano, ma nella spesa ci sono dei limiti imposti dal principio "tanto entra tanto spendi".

Enti locali.

Province: abolite, punto. Non come ora che sono organi di secondo livello in mano ai burocrati e alle consorterie politiche locali senz'alcun controllo democratico.

Comuni. Maggiori competenze e diretti contatti con Regione e Senato per le materie di loro competenza: tributi diretti e senza concorrenza dello Stato; controllo preventivo sulla spessa della Corte dei Conti, che può avere anche poteri penali chiamando a risponderne direttamente i responsabili. Sindaci eletti massimo due volte e senza possibilità di ricandidarsi, titolari della spesa e responsabili di quanto spendono.

Regioni. Ora sono il vero buco nero della spesa e della democrazia. Vista la nascita del Senato delle Regioni perdono molto del proprio potere e diventano dei sindaci "regionali"; il sistema elettorale è quello dei sindaci;; le regioni sulla tassazione possono imporre tasse e imposte al 50% in concorrenza con lo Stato (significa che dell'incasso all'interno del proprio territorio possono prendersene il 50%, irpef compresa) e, sulla base dell'attuale art.117 decidono, senza piè di lista da parte dello stato, della spesa di loro competenza; il presidente non può ricandidarsi per più di due volte. Controllo preventivo, come per i comuni, della spesa da parte della Corte dei Conti.

Referendum. non solo abrogativo ma propositivo e di approvazione dei trattati internazionali nonchè delle leggi di particolare importanza; afferisce sia il livello nazionale che locale; lo possono chiedere 5 consigli regionali; un decimo dei senatori e dei deputati; 1 milione di cittadini quelli nazionali; quelli locali, vincolanti per l'ente che li subisce, almeno 10 comuni con più di 10 mila abitanti o 500 mila cittadini: in entrambi casi, nazionali e locali, serve il quorum che potrebbe essere quello attuale o quello del 50% +1 di quelli che hanno votato: a seconda se si vuol restringere o ampliare la partecipaiozne dei cittadini ma pure la necessità di passare la vita a mettere schede nelle urne..... le materie che vi possono essere sottoposte possono essere quelle attuali integrate dai trattati o dalle esigenze locali (unione di comuni ecc.)

Partiti politici: è abrogato il finanziamento pubblico e la contabilità deve essere pubblica, ossia VOGLIO SAPERE CHI LI FINANZIA E PERCHE'!

Finanziamento all'editoria. Abrogato.

Rai? Neutrale come la BBC e riorganizzata su quel modello con canone che non si paga. Il servizio pubblico viene finanziato con fondi appositi mentre il resto se lo deve cercare sul mercato dove dovrebeb esistere un vero arbitro AGCOM con poteri ispettivi e di controllo composta da tecnici del settore (come in tutti gli altri settori) e nominati da un comitato composto da tecnici e politici (deputati, senatori, governo) così come chi fa parte della dirigenza rai DEV'ESSERE NOMINATA SOLO SULLA BASE DELLE PROPRIE CAPACITA' E CHE NON DEVE FAR PARTE DI PARTITI, FONDAZIONI ECC. DA ALMENO 10 ANNI. Perde un canale generalista e mantiene quelli commerciali.

Fra editoria di carta, radiofonica e televisiva non ci devono essere incroci azionari e di dirigenti. Nessuno può avere più di due canali generalisti e devono pagare un canone allo stato rapportato al volume degli affari e alla fatturazione che verrà impiegato per investimenti, ricerca, concorrenza, manutenzione: il principio è se mercato dev'essere che mercato sia..... con un AGCOM che vigila e controlla.

Ora, non essendo un costituzionalista, ho fatto una proposta che si basa su due punti fondamentali e quel che so di diritto pubblico e costituzionale: il bene comune e il buon senso....... come mai invece dobbiamo mutuare, come fa Renzi, i desiderata del piano di rinascita nazionale e/o di mr. B? Non ci vogliono Einstein per una cosa del genere, o sbaglio? Quello che su ho tratteggiato a grandi linee è uno stato regionale rafforzato, al limite del federale..... meglio sarebbe federale ma tutto non si può avere.

 
 
 

È già ieri (Marco Travaglio).

Post n°3163 pubblicato il 30 Marzo 2014 da ninograg1
 

30/03/2014 di triskel182

Nel film È già ieri del 2004, Antonio Albanese interpreta un divulgatore televisivo condannato a svegliarsi ogni mattina e a rivivere esattamente ciò che aveva vissuto il giorno prima. Stesso destino tocca agli italiani che leggono i giornali o guardano i telegiornali attivando la funzione “memoria”. Qualunque notizia o annuncio lascia addosso la fastidiosa sensazione di averlo già visto, letto o sentito. Il Corriere titola: “Stretta sui manager pubblici. Dal 1° aprile taglio agli stipendi”. E Repubblica : “Da aprile tetto agli stipendi dei manager”. E La Stampa: “Arriva la stretta sui manager di Stato”. E l’Unità: “Ecco il ‘tetto’ agli stipendi dei manager pubblici”. Retrogusto di déjà vu. Infatti il 31-21-2012, regnante Monti, Repubblica avvertiva: “Manager pubblici, tetto agli stipendi senza deroghe.

Retribuzioni non oltre i 310 mila euro”. E il 29-2-2012 il Corriere comunicava: “Maxi stipendi dei manager, tetto sui contratti futuri”. Quale sarebbe dunque il tetto di Renzi ai manager già sottoposti al tetto di Monti? Un tetto sul tetto? Un sottotetto mansardato? Un soppalco? Mistero. Intanto La Stampa anticipa il “piano di Alfano per recuperare 400 agenti” (infatti vuole tagliare 200 presìdi di polizia): “Giro di vite al Viminale. La scorta sarà data solo a chi rischia davvero”. Ma Alfano era ministro dell’Interno anche nel governo Letta, partito 11 mesi fa. Dunque ci sta dicendo che per quasi un anno ha dato la scorta a gente che rischiava per finta? E a chi, e con quali criteri, e perché? Il libro La Casta di Stella e Rizzo, che fra l’altro segnalava gli sperperi di denaro pubblico per auto blindate usate come status symbol dai papaveri e dalle loro signore per fare la spesa col lampeggiante e accompagnare i figli a scuola senza cercare parcheggio, è uscito nel 2007: quindi, dopo sette anni di solenni promesse di tagli, il Viminale si sveglia nel 2014? Può darsi, come dice Renzi, che l’Italia sia infestata da “un esercito di gufi e rosiconi che spera che l’Italia vada male”: ma non sarà che, più semplicemente, qualcuno ha conservato un pizzico di memoria e, come San Tommaso, crede solo se vede? Prendiamo la riforma del mercato del lavoro: a parte il nome pittoresco (“Jobs Act), si parla di svuotare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori per aumentare la “flessibilità” e dunque il precariato in vista dell’auspicato calo della disoccupazione. Oh bella, ma l’articolo 18 non l’aveva già cambiato la Fornero? E la flessibilità non è la parola d’ordine degli ultimi cinque governi, dalla legge Treu del ’97 alla Maroni (detta abusivamente “Biagi”) del 2002 alla Fornero del 2012? I risultati si sono visti: disoccupazione ai massimi storici e zero nuovi posti di lavoro. Andiamo avanti così? Prendiamo gli F-35, che l’Italia scelse di acquistare dall’americana Lockheed grazie ai governi D’Alema e Berlusconi (che ora si dice “contrario da sempre”). Due anni fa Renzi, ancora sindaco di Firenze, tuonava: “Non capisco perché buttare via così una dozzina di miliardi per gli F-35” (6-7-2012). Gliel’ha poi spiegato Obama l’altro giorno. L’attuale ministra degli Esteri Mogherini invocava “la consistente riduzione del numero di F-35 da ordinare” (15-2-2012). E Bersani: “Vanno assolutamente riviste e limitate le spese militari degli F-35, le nostre priorità sono altre: non i caccia ma il lavoro” (22-1-2013). Il 19-3-2014 la ministra della Difesa Pinotti annunciava: “Abbiamo sospeso i pagamenti, facciamo una moratoria, di fronte alle preoccupazioni si può vedere se è il caso di ridimensionare”. L’altroieri, ricevuti gli ordini da Obama, riecco la Pinotti: “I militari stiano sereni, non ci saranno passi indietro”. Chi ricorda queste cosucce è un gufo, un rosicone, o una persona sensata? Per completare il déjà vu, ci sarebbe poi l’arresto di Previti: ma come, non l’avevano già arrestato nel 2006, salvo poi salvarlo con l’indulto? Sì, ma quello era Cesare, lo zio di Umberto. È l’unica novità di giornata, peraltro in linea con la “staffetta generazionale” auspicata dalla ministra Madia: prepensionare i vecchi per liberare le celle ai nipoti.

Da Il Fatto Quotidiano del 30/03/2014.

p.s.

scusate ma è tardi.. domani sveglia alle 5.00

 
 
 

Quando.Olivetti.Invento.Il.PC

Post n°3162 pubblicato il 29 Marzo 2014 da ninograg1
 

da youtube...... e dedicato all'Ing. Olivetti

quando l'italia era diversa... o poteva esserlo

buon week end

 
 
 

Averne 80 per pagarne molti di più: ecco gli sconti burla..... il monito di Papa Francesco

Post n°3161 pubblicato il 27 Marzo 2014 da ninograg1
 

Allora ricorderete che in un precedente post ne avevo parlato degli 80 euro "regalati" ai lavoratori. Bene: eco il conto, soldi per soldi, che ci prenderanno in cambio. Ricorderete che citavo, fra le altre cose, anche le addizionali degli enti locali. Oggi, 27/3/2014, sul sito del Messaggero è apparso un articoletto che spiega molto bene come gli enti locali si "prendano" il taglio fiscale...... tenetevi forte. A febbraio arriva la mini stangata delle addizionali che, udite udite, saranno (fra conguagli e nuovi aumenti delle stesse) pari a 97 euro, si proprio 97 euro (ben 17 euro) in più delle promessa, finora non mantenuta, renziana: il 29,3% in più rispetto alle stesse voci dell'anno scorso: il tutto in media naturalmente (dati UIL). Le chiacchiere stanno a zero. Le bugie hanno sempre le gambe corte perchè, semmai saranno concessi, serviranno solo a coprire (in parte) gli aumenti dell'irpef "federale", poca cosa. Lazio (regione con l'aumento maggiore), Liguria, Umbria, Piemonte vedranno aumentare le proprie imposte nella misura succitata; le altre oscillano un pò più in basso. Stesso dicorso per la parte comunale che vede Roma fare la parte del leone e dietro tutte le altre: nessuno sta fermo, tutti aumentano (fare la lista è assurdo, ognuno può saperlo per il suo comune e la sua regione... è facile). Ma ora ecco la sorpresa: i numeri sopra sono, appunto, medi.... quelli reali son diversi e peggiori perchè complessivamente pagheremo ben 564 euro per i comuni e 409 quelle regionali; altro che detassazione. E mi fermo qui: ma ci sono le bollette e tutta la tassazione occulta che portano con se e di cui nessuno, chissà perchè, parla....

Mai come oggi, a fronte del cinismo della politica che deve fermare l'onda grillina (accreditata dall'ixe di un 25% di voti.. nonostante Grillo e le sue epurazioni), si è levata la voce di Papa Francesco: alta, forte, chiara come il sole che, durante la messa dedicata ai politici, ha con parole evidenti tirato loro le orecchie.... ecco il monito: “no alla corruzione, agli interessi di partito e ai ‘dottori del dovere’ e ai ‘sepolcri imbiancati”. Ma, se quanto detto ora non bastasse, ha sottolineato che al tempo di Gesù c’era una classe dirigente che si era allontanata dal popolo, lo aveva abbandonato, incapace di altro se non di seguire la propria ideologia e di scivolare verso la corruzione. Dominavano soltanto, ha ricordato Bergoglio, interessi di partito e lotte interne. “Il cuore di questa gente, di questo gruppetto – ha affermato il Papa – con il tempo si era indurito tanto che era impossibile sentire la voce del Signore. E da peccatori, sono scivolati, sono diventati corrotti. E’ tanto difficile che un corrotto riesca a tornare indietro. Il peccatore, sì, perché il Signore è misericordioso e ci aspetta tutti. Ma il corrotto è fissato nelle sue cose, e questi erano corrotti. E per questo si giustificano, perché Gesù, con la sua semplicità, ma con la sua forza di Dio, dava loro fastidio”; ha continuato: non diventate “dotti del dovere” e a vivere intensamente questo cammino quaresimale di conversione. “In questa strada della Quaresima – è stato l’appello finale di Francesco – ci farà bene, a tutti noi, pensare a questo invito del Signore all’amore, a questa dialettica della libertà dove c’è l’amore, e domandarci, tutti: ‘Ma, io sono su questa strada? Ho il pericolo di giustificarmi e andare per un’altra strada?’. Una strada congiunturale, perché non porta a nessuna promessa. E preghiamo il Signore – ha concluso Bergoglio la sua omelia – che ci dia la grazia di andare sempre per la strada della salvezza, di aprirci alla salvezza che soltanto viene da Dio, dalla fede, non da quello che proponevano questi ‘dottori del dovere’, che avevano perso la fede a reggevano il popolo con questa teologia pastorale del dovere”.

Mi pare chiarissimo.... chissà se l'entusiasta fan di Obama, alias il nostro Presidente del consiglio, ha avuto modo di leggere le news che arrivavano da questa messa.. e chissà se gli son fischiate le orecchie: è vero che siamo italiani e quindi abituati a esser pecore ma è anche vero che non tutte le pecore sono tali per nascita..... alcune lo sono per necessità, altre per scelta obbligata.

 
 
 

BAGNASCO ORDINA AL MINISTRO: “VIA QUEL LIBRETTO DA SCUOLA” (Valerio Cattano). Da Il Fatto Quotidiano del 26/03/2014

“DISTRUGGONO LA FAMIGLIA” AL ROGO I LIBRETTI DEL DIAVOLO IL CARDINALE BAGNASCO CONTRO I TESTI DI “EDUCARE ALLA DIVERSITÀ” CHE INDICANO A INSEGNANTI E STUDENTI PERCORSI PER NON DISCRIMINARE.

Il presidente dei vescovi italiani chiede ai politici di mettere al bando i nuovi libri di testo per le elementari e le medie voluti dai governi Monti e Letta per combattere l’omofobia. Secondo il prelato, che ignora la laicità dello Stato, così si trasformano le aule in “campi di rieducazione”.

Allarme, la scuola italiana apre alla “dittatura di genere”. In altri termini alla normalizzazione dell’omosessualità. Parola del presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco. La “colpa” sarebbe di tre volumetti dal titolo Educare alla diversità a scuola destinati alle primarie e secondarie di secondo grado.

 

Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, sulle pagine di Avvenire non usa mezzi termini: la scuola pubblica sta diventando un immenso campo di rieducazione perché quei libretti “instillano preconcetti contro la famiglia e la fede religiosa”. Un monito indirizzato forte e chiaro al governo Renzi e al ministro competente.
Di cosa si tratta? I volumi sono stati autorizzati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento per le Pari opportunità) all’epoca del governo Monti e dall’allora ministro del Lavoro con delega alle Pari opportunità, Elsa Fornero. Il governo di Enrico Letta ha dato seguito nell’ambito delle nuove strategie nazionali anti omofobia. A curare le pubblicazioni l’Unar, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. La realizzazione è dell’istituto Beck.
LE TEMATICHE si sviluppano in cinque schede che trattano le “linee-guida per un insegnamento più accogliente e rispettoso delle differenze” attraverso altrettanti capitoli: le componenti dell’identità sessuale; omofobia: definizione, origini e mantenimento; omofobia interiorizzata: definizione e conseguenze fisiche e psicologiche; bullismo omofobico: come riconoscerlo e intervenire; adolescenza e omosessualità. Si legge che non basta più “Essere gay friendly (amichevoli nei confronti di gay e lesbiche), ma è necessario essere gay informed (informati sulle tematiche gay e lesbiche). Lo scopo è avere un manuale contro il bullismo che si accanisce contro i “diversi” tanto che a pagina 18   c’è un vero e proprio manifesto scolastico contro il bullismo. “Bisogna che l’insegnante riveda la scheda sul bullismo. È importante, inoltre, che l’insegnante sia molto chiaro e deciso nello spiegare ai suoi studenti i seguenti punti: la scuola non tollera questo tipo di comportamenti. Il bullismo è sbagliato. Prendere in giro, minacciare, picchiare qualcuno, farlo sentire escluso, perché è grasso, perché è un “secchione”, perché è diverso da noi, perché pensiamo che sia omosessuale, è sbagliato. Ognuno ha diritto di essere com’è, ognuno ha qualcosa da insegnarci. Quanto più qualcuno è diverso da noi, tanto più ha da insegnarci. Essere bulli non è “figo”, è stupido”.
C’È POI UNO SPAZIO con le domande frequenti (faq) dove si risponde in modo schematico ai quesiti sulla sessualità. “I rapporti sessuali omosessuali sono naturali? Sì. Il sesso tra le persone dello stesso sesso è presente in tutta la storia dell’umanità, sin dall’antica Grecia. Inoltre, molti eterosessuali possono avere sporadiche fantasie omosessuali, così come molti omosessuali possono avere sporadiche fantasie eterosessuali. Un pregiudizio diffuso nei paesi di natura fortemente religiosa è che il sesso vada fatto solo per avere bambini. Di conseguenza tutte le altre forme di sesso, non finalizzate alla procreazione, sono da ritenersi sbagliate. Un altro pregiudizio è che con l’omosessualità si estinguerebbe la società. In realtà, come afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la sessualità è un’espressione fondamentale dell’essere umano. L’unica cosa che conta è il rispetto reciproco dei partner. Quindi potremmo ribaltare la domanda chiedendoci: “i rapporti sessuali eterosessuali sono naturali?”. Qui si arriva al terreno di scontro con la Cei, perché sono questi e altri passaggi che hanno fatto fare un salto sulla sedia al cardinale Bagnasco ; ad esempio quelli che riguardano la televisione e i media “che discriminano le famiglie omosessuali”, invitando i docenti a chiedere agli alunni come mai “in Italia non ritraggono diverse strutture familiari”. Passaggio “delicato”, il tentativo di far immaginare “sentimenti ed emozioni che possono provare persone gay o lesbiche”; e la masturbazione fra ragazzi è presentata “come un gioco”. Bagnasco ha sparato a zero: “Strategia persecutoria contro la famiglia”. Ancora: “Viene da chiederci con amarezza se si vuol fare della scuola dei ‘campi di rieducazione’, di indottrinamento. Ma i genitori hanno ancora il diritto di educare i propri figli oppure sono stati esautorati?”. E conclude: “I genitori non si facciano intimidire…non c’è autorità che tenga”.

p.s.

il post l'ho raccolto sul blog di triskell182

come sempre è questine di termini:"chiede" per dire "ordina": di fatti son stati ritirati; questo paese laico lo è solo nella propria testa perchè oltre e fuori di essa è nelle mani di persone del genere alle quali basta schioccare le dita per .... essere immediatamente ascoltati e accontentati!

Come mai Papa Francesco) che poco tempo fa proprio a proposito di diversità di genere ecc. esclamò: "chi sono io per giudicare?") e che in poco tempo ha fatto una vera rivoluzione in quel santuario della conservazione che è questa istituzione millenaria meglio nota come Chiesa si tiene vicino persone del genere? Ne condivide i fini ultimi o non può mandarlo in pensione?

Qualcuno, a parte le giuste rimostranze di normali cittadini e di qualche, sparuto giornalista, ha sentito qualche politico dire qualcosa? perchè questo è il punto: il silenzio assordante della politica su questi temi...

 
 
 

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