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Messaggi di Aprile 2015

la festa del lavoro che fu

Post n°3458 pubblicato il 30 Aprile 2015 da ninograg1
 

ormai questa scadenza che senso ha? Non so se avete visto le ultime dell'istat... il jobs act NON FUNZIONA, anzi la disoccupazione è aumentata al 13% e quella giovanile è arrivata al 43%. Un governo responsabile prenderebbe atto che ha toppato e comincerebeb a guardarsi intorno sia per capire cosa può fare sia per guardare a paesi che stanno meglio per vedere cosa hanno adottato e come. Invece no imperterriti, immobili che più immobili che non si può rimane lì ideologicamente schierato a difesa dell'indifendibile logica del mercato.... e come se non bastasse arriva un, preventivassimo, buco di 5 mld di euro con sentenza della corte costituzionale che ha dichiarato incostituzionale il blocco delle rivalutazioni che era il perno della legge Fornero (chissà che pianti la ex ministro.. ora si che ha motivo di farne). Non ne hanno azzeccata una, vero? I tre commissari UE (Letta, Monti, Renzi) a questo punto dovrebbero risponderne per aver commesso non solo atti contrari alla costituzione ma soprattutto aver danneggiato l'economia, già asfittica di suo, nazionale.

A questo punto (visto che all'orizzonte non si prevedono cambiamenti di maggioranza successivi a improbabili elezioni nè tantomeno s'intravedono movimenti e leader capaci di farci cambiare strada) che senso ha festeggiare un qualcosa che ha più senso mettere in un mseo della memoria?

.. essendo ottimista però, ancora per quest'anno, voglio augurare a tutti

un buon I° Maggio


 

 
 
 

l'ennesimo morto afroamericano innesca l'enensima esplosione ... il male oscuro della democrazia

Post n°3457 pubblicato il 29 Aprile 2015 da ninograg1
 

Questa foto riguarda Baltimora, l'ultima, in ordine di tempo, esplosione di rabbia degli afroamericani contro le violenze della polizia. Guardatela bene perchè di questo passo l'intero occidente potrebbe essere testimone di quanto ora sta accadendo negli usa. Si può morire solo “aver guardato male un agente”? Perchè questo raccontano i testimoni.. non era il solito folle o il solito alcolizzato ma ha solo guardato storto qualcuno... e non mi pare a oggi essere un reato per cui si vien fermati e, soprattutto, si viene uccisi!

Secondo le statistiche, infatti, il quartiere dove è stato arrestato Freddie Gray, in cui la popolazione afroamericana è superiore del 90% rispetto alla media USA, risulta uno dei più poveri della città: oltre il 33% delle abitazioni sono sfitte o abbandonate e quasi il 60% dei residenti risulta disoccupato: questo desolante quadro disegna bene lo scenario perchè potrebbe essere comune in futuro anche altrove.. anche qui. Gli Stati hanno abdicato alla loro funzione primaria e si sono eretti a difensori dell'ordine pre-costituito; un ordine che prevede il mantenimento dello statu quo con tutto quello che ciò significa: visto che alla miseria si risponde con l'abuso di potere e l'omicidio come potrà mai rispondere alle vere sfide che società impoverite, dalle continue rapine legalizzate della finanza a danno dei ceti poveri e poverissimi, pongono al potere? Gli USA sono o no, ancora, una democrazia liberale? E se, per la pistola facile di qualche sceriffo, ci sono esplosioni di violenza la risposta coke mai è sempre la stessa ossia la repressione? A Ferguson il poliziotto non è stato incriminato; a Detroit, altra zona impoverita, alla morte di un altro afroamericano, ci sono stati riots e a New York un altro poliziotto è stato scarcerato.. sempre dopo aver ucciso un afroamericano; un bollettino di guerra e non più episodi isolati come qui nel vecchio mondo voerrebbero farci credere. Baltimora è solo l'ultimo in ordine di tempo e temo che ne saranno altri; con due caratteristiche: da un lato il potere si autoassolve e reprime dall'altro il tributo di sangue lo pagano i poveri e i poverissimi (afroamericani negli usa sono la parte povera del paese insieme ai poverissimi latinos).

quanto potrà mai durare un Stato che reagisce così? Sono davvero fenomeni così isolati o sono solo la scintilla di un fuoco che cova sotto la cenere e che potrebbe esplodere ovunque, quindi non solo negli USA?

Vi siete chiesti come mai quasi nessun media europeo, per tacere di quelli italiani, se ne occupa attivamente? Ho fatto una velcoe ricerca in rete e gli unici articoli li ho trovati sul: Fatto Quotidiano; e il Tempo ... poi si va ai siti alternativi come infoaut.. il resto stop o meglio solo la news ma nessun approfondimento e ciò vale molto di più di fiumi di parole spesso spese per portare più confuzione che chiarezza e la dice lunga sulla paura, si paura, che anche nel vecchio mondo serpeggia fra le élite: non solo per l'effetto imitativo, già preventivato, che potrebbe avere sui diseredati nostrani ma soprattutto sulla, non lontana e vaga,presa di coscienza della nostra realtà, pur sempre migliore degli usa, "europea" dove la forbice fra ricchi e poveri si sta velocemente allargando nella guerra dichiarata dei primi contro i secondi.....

Fonte: real time

DI BILL QUIGLEY counterpunch.org - Sei scioccato dai disordini di Baltimora? Quello che è invece più scioccante è la vita quotidiana a Baltimora, una città di 622.000 abitanti, di cui il 63 per cento è afro-americano. Ecco alcuni fatti che raccontano un po di storia.

1: Se sei un nero Baltimora hai 5/6 volte più probabilità di essere arrestato per possesso di marijuana rispetto a un bianco, anche se il consumo di marijuana tra le razze è simile. Infatti, la contea di Baltimora ha il quinto tasso di arresto più alto per possesso di marijuana in tutti gli Stati Uniti.


2: Oltre 5,7 milioni dollari sono stati spesi a Baltimora a partire dal 2011 in oltre 100 azioni legali per brutalità da parte della polizia. Le vittime di queste gravi brutalità da parte della polizia erano per lo più persone di colore e comprendono una donna incinta, una di 65 anni,i bambini, e una vecchia nonna 87 anni.

3: I bambini bianchi nati a Baltimora hanno sei anni in più di aspettativa di vita rispetto ai bambini afro-americani della città.

4: Gli afro-americani a Baltimora hanno otto volte più probabilità di morire per le complicazioni di HIV/AIDS rispetto ai bianchi e due probabilità in più sempre rispetto ai bianchi di morire di diabete.

5: La disoccupazione è all’8,4 per cento in città. La maggior parte delle stime collocano il tasso di disoccupazione nella comunità afro-americana come doppia rispetto alla comunità bianca. Il tasso nazionale di disoccupazione, per i bianchi è del 4,7 per cento, per i neri è 10.1.

6: I bambini afro-americani a Baltimora hanno nove volte più probabilità di morire prima di aver raggiunto l’anno di età rispetto ai loro coetanei bianchi.

7: C’è una differenza di 20 anni nell’aspettativa di vita tra coloro che vivono nel quartiere più benestante di Baltimora rispetto a coloro che vivono a solo sei miglia di distanza ma nella zona più povera.

8: 148.000 persone, ovvero il 23,8 per cento delle persone a Baltimora, vive al di sotto del livello ufficiale di povertà.

9: IL 56,4 per cento degli studenti di Baltimora possiede il diploma di scuola superiore. Il tasso nazionale è di circa l’80 per cento.

10: IL 92 per cento degli arresti per possesso di marijuana a Baltimora sono afro-americani, una delle più alte disparità razziali in tutti gli Stati Uniti.

Bill Quigley

p.s.

sia chiaro: non inneggio alla violenza (in realtà è sempre controproducente perchè comporta sempre, e dico sempre, una controreazione di effetto pari di violenza e repressione e contrario di segno) ma mi rendo sempre più  conto che senza le rivoluzioni francese, americana e russa non ci sarebbe stata nemmeno l'abbozzo di una società democratica; non ci sarebbe stato il secolo dei lumi e nemmeno il welfare  che la destra, spaventata dal marxismo, si diede da fare per inventarlo: fu bismarck che per primo introdusse alcune "riforme" che oggi chiamaremmo "welfare"... riforme cui oggi stiamo rinunciando belluinamente in nome di promesse di un mondo migliore che ben sappiamo non potranno mai essere mantenute le prime e mai raggiunto il secondo.....

si deve per forza arrivare a quel punto o ci si può fermare un attimo prima?

E' proprio necessario il morto perchè ci sia un sussulto delle nostre coscienze sopite?

meditate gente meditate.

 
 
 

Unipol Banca, “piano sanitario gratis con conto online”. Ma attenzione alle clausole

Post n°3456 pubblicato il 28 Aprile 2015 da ninograg1
 

Fonte: Il Fatto Quotidiano del 28/4/2015

UnipolSai, seconda in Italia dopo le assicurazioni Generali per ricavi ottenuti dalle polizze malattia, ora fa scendere in campo anche la banca del gruppo per allargare la platea dei clienti. Unipol Banca, che stando all’ultimo bilancio nel 2014 ha visto ridursi fortemente l’ammontare dei depositi, ha infatti comunicato che da ora in poi offrirà a chi apre un conto corrente on line “un piano sanitario gratuito e dedicato”. A garantire le prestazioni sarà ovviamente Unisalute, la compagnia del gruppo delle coop specializzata nel settore e in prima linea nel promuovere i fondi integrativi gestiti con la partecipazione degli enti locali.

Ma attenzione: leggendo bene le clausole si scopre che per avere diritto al pacchetto completo, comprensivo della possibilità di ottenere “il rimborso dei ticket per le prestazioni di alta specializzazione“, “usufruire di tariffe agevolate per risparmiare sul costo delle prestazioni” e accedere a “servizi di prevenzione, assistenza e consulenza medica”, non basta attivare il conto MyUnipol. Bisogna anche rispettare alcuni “requisiti“. Cioè farsi versare su quel conto lo stipendio o la pensione, aprire un deposito titoli con saldo attivo oppure aprire un conto deposito con versamento mensile minimo di 20 euro.

Importante anche notare che MyUnipol Salute non sono coperte cure e protesi dentarie. Il pagamento dei ticket è invece garantito per angiografie, artrografie, broncografie, cistografie, cistouretrografie, clismi opachi, colangiografie, colecistografie, fluorangiografie, mielografie, retinografie, ex esofago, stomaco e intestino, urografie, videoangiografie. Tra gli accertamenti coperti ci sono poi l’ecocardiografia, l’elettroencefalogramma, l’elettromiografia, la mammografia, la pet, la risonanza magnetica, la scintigrafia e la tac. Sono rimborsate anche chemioterapia, cobaltoterapia, dialisi, laserterapia a scopo fisioterapico e radioterapia. Il tutto fino a un massimale annuo di 5mila euro a persona. Le prestazioni a tariffe agevolate sono erogate nelle cliniche convenzionate con Unisalute.

Il piano prevede poi un programma per la prevenzione della sindrome metabolica, una condizione clinica associata a peso eccessivo, vita sedentaria e colesterolo alto, che può portare all’insorgenza di patologie cardiovascolari. Se l’assicurato, in base agli accertamenti fatti priva dell’attivazione del piano sanitario, non risulterà avere una sindrome metabolica conclamata, avrà diritto a tariffe agevolate per esami del sangue semestrali per il controllo di colesterolo, glicemia e trigliceridi.

A dire il vero, poi, l’offerta del piano sanitario abbinato al c/c non è nuovissima: era prevista anche per un gruppo di “vecchi” correntisti della banca, quelli che hanno attivato i costosi conti Valore Plus o Valore Extra. Per i quali però si pagano rispettivamente 5 e 10 euro al mese. Più, nel caso di Valore Plus, le spese per i prelievi bancomat oltre il tetto di 36 all’anno.

p.s.

dai dai e dai alla fine ci asiamo arrivati: il piano sanitario "assicurativo" privato! Dopo anni e anni di depredazione di quella pubblica e di suo svilimento, quando c'è di mezzo la politica (con la "p" minuscola sia chiaro) va sempre così, a semplice parcheggio di politucoli, primari del "partito" e amministratori delegati rigorosamente divisi per aree, correnti ecc. alla fine l'edificio crollato non lascia spazio ad altro che all'entrata alla grande della assicurazione privata sanitaria: e da quello che si legge possiamo dire che è come negli usa; anzi è peggio...... perchè qui sono banche assicurative che ve lo proprongono con le clausole in "pccolo" naturalmente. A prima vista sembra tutto bene (PER CHI PUO' PERMETTERSELO, naturalmente) ma in realtà: se apri conti deposito o simili allora l'hai gratuita altrimenti .. la paghi! Questi contratti qui presuppongono un legame stretto fra la parte finanziaria, i conti da aprire, e quella assicurativa sanitaria; sono "scommesse" ossia l'assicuratore scommette su due cose: la prima è quella che tu gli molli i tuoi soldi, e tutti; la seconda è che te non tiammali o se lo fai non lo fai negli anni di ammortamento della polizza e che, in ogni, caso NE USUFRUISCI per cose minime e di breve durata...... se invece ciò non dovesse accadere allora sta tranquillo che, finito l'ammortamento, o ti aumentano il premio o ti arriva la letterina che ti dice "ci dispiace ma siamo costretti a rescinderla.." questa è una polizza di prima generazione: serve per attirare clienti e far fare bella figura al loro Ministro referente (ben sappiamo chiè, no?); vedrete che quando sarà aperto il "mercato (brutta parola ma è così che loro lo considerano)" allora arriveranno quelle vere: come negli usa saranno assicurati SOLO per certe cose e non per altre e anche quando si rimane all'interno della polizza la prima cosa sarà sempre quella che "loro" devono risparmiare costi quel che costi perchè la parola d'ordine è " evitare l'anti-economicità" del costo.. come per le auto e forse anche peggio. Micheal Moore (per parlare di un personaggio, noto ai più, che da anni denuncia i guasti della società americana e che con Sich'O mise alla berlina la sanità americana)  l'aveva prospettato come chi o perde il lavoro o non se la può proprio permettere perde il diritto all'assicurazione sanitaria e si dovrà rivolgere a quella pubblica che è letteralmente fatiscente.... come oggi quella italiana: un incubo vero e proprio. Anche questo lo sapevamo già: con l'entrata in vigore del WTO c'era scritto chiaro: sanità, istruzione, cultura ... o, facciamo meglio a dire quelle che rimangono pubbliche, tranne INTERNI, GIUSTIZIA E DIFESA tutto il restodev'essere MESSO SUL MERCATO con pochissimi presidi pubblici per chi proprio non ce la fa. Sapete qual'è la vera ironia? E' che a farlo è una ..... coop rossa (rossa si fa per dire)!!

Grazie miei cari compatrioti

grazie per aver votato per quelli che ci hanno portato a questo!

 
 
 

“L’Italia prenda esempio dalle Nazioni del Nord: puntando sulla solidarietà sono felici e fuori dalla crisi” (FEDERICO RAMPINI)

Post n°3455 pubblicato il 27 Aprile 2015 da ninograg1
 

27/04/2015 di triskel182

NEW YORK . «Il problema dell’Italia? Avete disinvestito dal capitale sociale, quel capitale che è fatto di fiducia reciproca, di relazioni solidali. Per questo siete solo al 50esimo posto nell’indice globale della felicità». Parla Jeffrey Sachs, l’economista americano che è tra gli artefici del World Happiness Report. Lo incontro alla New York Society for Ethical Culture, alla presentazione di questo nuovo Rapporto sulla Felicità, con i coautori John Helliwell della University of British Columbia e Lord Richard Layard della London School of Economics. L’Italia è molto in fondo alla classifica, distanziata dalla Germania (26esima), dalla Francia (29esima), dalla Spagna (36esima). Peggio di noi, tra i paesi europei, sta la Grecia (102esima).

 

Ma colpisce il fatto che la classifica è dominata proprio da paesi europei. Non si vive affatto male, nel Vecchio continente. Campioni di felicità sono scandinavi e nordici: occupano cinque delle prime dieci posizioni. S’infila nel plotone di testa anche la Svizzera. Tra le “super-felici”, due nazioni che fino a qualche tempo fa erano assimilate alla Grecia in quanto a disastri finanziari: Islanda e Irlanda, seconda e 18esima, tra le più serene d’Europa.
Sachs riprende un tema caro a Helliwell e Layard: «Le catastrofi non ci rendono necessariamente infelici. Anzi. Guardiamo Fukushima, l’incidente alla centrale atomica giapponese seguito dallo tsunami. Superata l’emergenza, la gente della zona era più felice di prima. Nella tragedia c’era stata una solidarietà collettiva, i legami sociali si erano rafforzati, la fiducia nei propri vicini era aumentata. Qualcosa di simile è accaduto in Islanda e in Irlanda, nelle modalità con cui hanno reagito alla grande recessione post-2008. Invece non si è verificato in Italia né in Grecia». Di cosa parliamo, quando parliamo di felicità? In sostanza la risposta la diamo noi. Un contributo fondamentale al World Happiness Report lo dà un sondaggio mondiale Gallup che interroga i popoli sulla propria felicità. Il metodo è squisitamente democratico e meno arbitrario di altri che attribuiscono una “saggezza superiore” agli esperti. Chi meglio di noi, sa se siamo felici? Il World Happiness Report si è conquistato rispetto tra studiosi e organizzazioni internazionali. «Si fonda su lavori pionieristici dell’Ocse – ricorda Sachs – e siamo ormai alla terza edizione. Ci lavorano studiosi di tutte le scienze (compresi gli italiani Leonardo Becchetti, Luigino Bruni, Stefano Zamagni), dall’economia alla psicologia, dalla sanità all’ambiente – e le Nazioni Unite hanno adottato una risoluzione per incoraggiare i governi a farne uso». Sachs dirige lo Earth Institute della Columbia, è consigliere Onu per la sostenibilità. E spiega come l’indice della felicità dia una misurazione precisa del nostro benessere. «I tre quarti delle differenze tra le 125 nazioni classificate – dice – si giocano su sei variabili. Reddito pro capite, speranza di vita, sostegno sociale, fiducia, libertà nel prendere decisioni, generosità. Ma tra queste sono tre le componenti più importanti: sostegno sociale, reddito, speranza di vita». Una crisi economica come quella che ha colpito l’eurozona, incide: «Grecia e Italia hanno subito i cali più pesanti nelle valutazioni che le persone fanno sulla propria vita; i cali di questi paesi sono dello stesso ordine di grandezza di quelli subiti dall’Egitto».
La stessa crisi economia tuttavia non ha peggiorato la felicità di altri paesi come Islanda e Irlanda. «La divergenza nelle esperienze nazionali – spiega Sachs – si spiega con la qualità della governance, della fiducia, e del sostegno sociale. I paesi che hanno un capitale sociale di alta qualità, cioè fiducia nel prossimo e nelle istituzioni, reggono meglio i disastri naturali o gli shock economici. Gli shock diventano l’occasione per riscoprire e migliorare i legami comunitari». Al contrario, in altri paesi una prolungata crisi economica peggiora la sfiducia. Sachs elenca i fattori che entrano in gioco quando tutto va storto, e lo shock genera infelicità: «L’aumento delle diseguaglianze è micidiale. A sua volta peggiora la fiducia negli altri. I paesi più infelici sono quelli dove si deteriora la credibilità dei governanti, e dei dirigenti aziendali. Dove gli abusi sono aumentati a cominciare dall’alto, dalle classi dirigenti. Dove le élite hanno dei comportamenti anti-sociali, contrari all’interesse generale».
Da La Repubblica del 27/04/2015.

p.s.

e mentre i risultati di questo "particolare" indice sono oltremodo chiari su quali siano i danni della moneta unica quando manca tutto il resto: non è un caso che ai vertici ci sono tutti paesi che SONO fuori dall'euro e nemmeno è un caso che questo indice mette in risalto quanto siano errate sia le premesse che i risultati finali della cosiddetta politica dell'austerità (una cosa che è stata ampiamente dimostrata da fior di economisti e ... uno studentello del MIT che aveva avuto un incarico dal proprio prof di studiarle e il risultato che ne venne fuori fu desolante: serie storiche errate; peso dell'economie di varie paesi che avevano diverse strade di sviluppo messe insieme; gli algoritmi che "presupponevano" un peso scarso dell'imposizione di tasse sull'economia cosa che invece si è dimostrata errata (i risultati si vedono); il tentativo di "unificare" sotto una unica economia di scala l'intero pianeta assegnando ad ognuno un proprio posto a priori (come se fossero adattabili alle teorie di base interi popoli mentre invece dovrebbe essere praticamente il contrario)...  a ciò tendono i vari trattati (TTIP ecc.) dove si maschera da mercato quello che altri non è che la nascita di un impero basato sulla finanza "libera e liberata" da regole, vincoli e ..... patrie; ecc. ecc. insomma il tentativo, che spero non si avveri, di fermare la storia: un sistema decadente e senza futuro che cerca di procrastinare la propria fine ingannando la storia e i popoli. Esisteva un saggio, nologo della naomi klein, ed esisteva un romanzo, su esso basato, chiamato logoland (cercatelo si trova ancora in vendita) che ne racconta gli sviluppi. Pensate a un pianeta dove gli esseri umani assumono come cognome quello dell'azienda dove lavorano e dove lo Stato ha un unica funzione: difendere lo status quo e impedire che qualsiasi disturbo ne turbi la struttura...... e anche quando indaga sul potere che lo sorregge non ha praticamente peso, nè politico nè, tantomeno, fiscale ed economico.
..... e ora pensate a Varoufakis che, oltre a gigioneggiare con i suoi omologhi nella trattativa dove si è già da tempo calato le braghe lui e il suo governo senza nè ottenere quanto si era prefissato nè mantenere le promesse, ora trova il tempo di ... pubblicare un libro dal titolo "è l'economia che cambia il mondo" dove, cosa ovvia, dice che questo è un mondo ingiusto: ci voleva lui per dircelo.. vero?
 
 
 

la liberazione ... illusoria

Sia chiaro che RISPETTOed ONORO i tanti uomini e donne che hanno fatto la Resistenza che hanno combattuto, e sono morti, per costringere alla resa, se non alla fuga, i nazifascisti; nessun DISCONOSCIMENTO!!!!! Onoro quelle persone: peccato che i successori, già qualche mese dopo il 1945 lavoravano per imporcene un altro di oppressore: stavolta era un pugno in un grosso guanto di velluto ma sempre pugno era... pugno che non si è fatto mancare nulla: faceva e disfaceva governi; finanziava operazioni false flag (BR e simili di sinistra e di destra.. anzi nella destra c'erano direttamente fascisti che si prestavano volentieri allo scopo arruolati dai servizi segreti italiani, alcuni, e tutti al soldo di quelli stranieri); uccidevano Moro (sabotandone il disegno di un accordo con il PCI per far si che milioni di italiani potessero partecipare alla gestione del paese senza sentirsi in frigorifero) e, turandosi il naso, facevano occhi e orecchie da mercanti nel vedere un sistema di potere "democratico" che non prevedeva ricambio, anzi: la DC era stabilmente al potere, da sola o in compagnia, e il PCI, consapevolmente si era arroccato nelle regioni amministrate direttamente.. si chiamava "conventio ad excludendum; mettevano bombe; corrompevano uomini politici di tutti gli schieramenti; impedivano la maturazione democratica del paese e la sua naturale crescita.. e si potebbe continuare per tutti i 70 e rotti anni della nostra recente storia (tralascio il risorgimento e la riunficiazione perchè andrei off-topic) ben sapendo che tutti noi queste cose le sapevamo ECCOME ma le abbiamo rimosse: almeno quelli che oggi hanno almeno dai 40 in su le sanno; in giù lasciamo stare perchè non è colpa loro: ma l'A.N.P.I. sta facendo un ottimo lavoro e forse la memoria non è completamente persa...

Veniamo alla ...... "liberazione"; una domanda: ma da cosa e per cosa? Uscivamo dal 20ennio fascista: un regime oppressore che aveva, in frode dell'allora Costituzione del Regno (lo Statuto Albertino), preso il potere.. (oggi dal porcellum in avanti di leggi come quella acerbo, fascista, ne sono state emanate eccome, ma tutti zitti e un partito di appena il 25% fa il bello e il cattivo tempo) ma il re era d'accordo, mi pare, o sbaglio? Non fu quel Savoia che rifiutandosi di firmare lo stato d'assedio per schierare l'esercito favorì la marcia su Roma? E le folle oceaniche, e lo erano davvero, non era sintomo che agli italiani piaceva il tipetto tronfio di se che li arringava (interessante leggere l'analisi del linguaggio politico fascista fatta su quel periodo nel saggio di Cedroni e Dell'Era dall'omonimo titolo edizioni Carocci)? E non era stato lui a creare il sabato fascista e le colonie marine e montane per i figli degli operai (cosa mai fatta da nessuno prima nè in italia nè altrove!!!)? Non era stato costui a mandare il prefetto Mori contro la mafia (per costringerla a scendere a patti be sapendo che i veri capimafia erano gioà a roma.... anche nel suo partito; e ben sapendo pure che un capo mafia italo-americano se ne era scappato in italia e aveva anche finanziato il partito)?
Per tacere dei "comunisti" in esilio: Gramsci era scomodo nello stesso PCI di allora; Togliatti non fece nulla per farlo liberare, anzi: ufficialmente temeva che Stalin lo facesse uccidere ma in realtà, è solo un ipotesi mai dimostrata, la visione gramsciana non era in linea con il pragmatismo togliattiano: troppa democrazia e poco realismo socialista.... (in più grande dimensione: in Spagna l'esperimento anarchico, è dimostrato dai documenti degli archivi di quel paese, FUNZIONAVA ma da mosca - e dalle capitali dell'asse - arrivò l'ordine di soffocarlo con tutti i mezzi, chissà perchè comunisti e falangisti prima di massacrarsi a vicenda fecero strage degli anarchici).
Gli italiani sono uno stano popolo: s'innamorano finchè va tutto bene ma quando insorgono i problemi......... gli stemmini del p.n.f. intasano le fogne (e i traditori del tipetto lo defenestrano con un ordine del giorno firmato dal ... re, sempre lui, che sentiva traballare il soglio reale sotto le reali chiappe..  E CHE SE NE SCAPPO' A BRINDISI ABBANDONANDO AL PROPRIO DESTINO I SOLDAIT E GLI ITALIANI: UNA FIGURA ESEMPLARE DELL'ITALICO ORGOGLIO NAZIONALE..... ha avuto grandi eredi nell'era repubblicana). Solo dopo il 1943 nasce la resistenza, non prima: e il MAGGIOR CONTRIBUTO DI SANGUE E' STATO DATO DAI COMUNISTI IN PRIMIS E DALLA GENTE COMUNE in secundis.. altri son venuti dopo: non sono mancati eccidi sia chiaro, ad esempio porzus o gli italiani uccisi nelle foibe (a proposito molti erano comunisti!!).. ma lo sforzo fu si di popolo ma in buona parte era un popolo .... "rosso" se non di ideologia lo era di rabbia per il sentirsi traditi e l'essere, fra l'altro, abbandonati nelle mani dei nazifascisti.
Vi racconto una piccola storia personale: mio padre era di stanza a Napoli, rientrato da poco perchè ferito facendo il suo dovere di soldato (non di fascista) coscritto alla frontiera jugoslava (che ci faceva un soldato di cavalleria leggera della divisione aosta a fare la guardia alle polveriere a 2000 mila metri d'altezza? Mah .... e che dire dei parà della Folgore usati come fanteria? Mio padre si evitò la russia con quella ferita provocata da un cecchino jugoslavo... dovrebbe ringraziarlo perchè dalla russia son tornati in pochissimi, lui mi disse che fra quelli che conosceva erano solo in .... 3, leggasi TRE), al proprio squadrone quando dalla sera alla mattina, era la notte fra l'8/43 e il 9/43, gli ufficiali superiori, tutti piemontesi o giù di lì, sparirono....... se non fosse stato per due carabinieri che per caso passarono di lì e li avvisarono dell'"accaduto" non ne sapevnao nulla!!!! E li avvisarono anche che i tedeschi, e i loro servi fascisti, stavano inizando a rastrellare a napoli ed era quindi il caso di "evitare scontri", forse (come altri suoi colleghi) sarebbe stato deportato e, sempre forse, sarebbe morto.
Ecco cosa fu il 1943: la fuga dei reali e la caduta di un paesino dei campanelli dove, come già accadde nel 1860, il potere si era già spostato altrove lasciando da soli chi fino ad allora, nel caso di mio padre era stato costretto, li aveva serviti! Puro stile Gattopardo.
Lo scrittore spagnolo J. Cercas ha scritto: "il primo dovere di uno storico consiste precisamente nel revisionare la storia, nel mettere in questione le certezze comunemente accettate e, pertanto, nel proporre un interpretazione del passato che concordi con le conoscenze e le esperienze del presente. Il mestiere dello storico non consiste solo nel raccontare la storia, ma anche - e in fondo è la stessa cosa - nel rivedere o revisionare come la storia sia stata raccontata". E potrei finirlo qui il post perchè tutti noi dovremmo avere un sussulto e i neuroni abilitati dovrebbero mettersi in movimento...  e invece: no; accettiamo acriticamente ciò che ci danno da bere senza controllare nè valutare la discrepanza fra realtà storica e il "racconto" che ne vien fatto: una cosa è dire che la coca-cola può dare problemi allo stomaco, un altra è "aspettare che mi buchi lo stomaco"..... era un medicinale per far passare la sbornia agli ubriaconi non era nata come bevanda per tutti, bambini compresi; ripeto: una cosa è la realtà storica un altra il racconto, ecco fatto un bell'esempio... no? E, a proposito sorvolo, anche sull'appoggio, agli inizi dell'avventura, dato dai vari Bush e co (e anche da alcuni esponenti del mondo ebraico, uno era un gerarca nazista e altri erano iscritti al pnf) al nazifascismo e come si opposero all'intervento americano in guerra; una curiosità: nel dopoguerra la AT&T (e altre aziende anglo-americane) rientrarono completamente di tutti i beni sequestrati alle loro filiali tedesche e italiane, nessuna ammenda e nessuna scusa presentata agli americani e agli altri paesi che con i loro morti contribuirono alla vittoria finale!!!! E, soprattutto, NESSUN RISARCIMENTO!
Ma se vogliamo raccontare allora chiediamo, perchè:

  1. non si racconta, dopo aver SERIAMENTE VERIFICATO UNA VOLTA PER TUTTE, che gli americani sbarcarono in sicilia grazie a lucky luciano (con l'operazione HUSKY), che è stata "ufficialmente" (ma lo fu anche l'incidente del golfo del tonchino mentre invece accadde davvero nel senso che fu detta una balla e che nessuno si prese la briga di controllare chi l'avesse messa in giro) smentita ma, ripeto, nessuno ha mai davvero approfondito la cosa.. non conveniva a nessuno farlo; costui venne prelevato dalla prigione e paracadutato in Sicilia dove, come accadde per lo sbarco dei mille (a fronte di una marina militare borbonica che sulla carta nel mediterraneo era seconda solo agli inglesi ma i cui ufficiali si fecero corrompere facilmente), si mise al lavoro e creò le condizioni affinchè americani e inglesi facessero a gara a chi arrivava prima a Palermo trovando anche il tempo di sparacchiare qua e là ... e di ammazzare tanti militari italiani, allo sbando, che formalmente erano ancora nemici? E che dire delle varie uccisioni, dopo definite "fortuite", fatte dagli americani (l'elenco è lunghissimo) Cosa ne è stato del "Rapporto Herlands (dal nome del suo estensore)" che 11 anni dopo, per conto dello Stato di New York, raccontò di come un capo dei capi si trasformò in un PATRIOTA che avrebbe fatto vincere la guerra nel mediterraneo agli anglo-americani e che in contropartita ebbe carta bianca per il controllo dei porti americani che gli fu "appaltato"? La mafia si dimostrò molto più efficiente dei servizi e della polizie americane (finirono in pochissimo tempo: scioperi, sabotaggi, ecc.)? 
  2. non si racconta che napoli si .. liberò da sola; fu un moto, come scrisse Croce (grande pensatore ma purtroppo liberale e troppo legato a schemi romantici), di una città "lazzarona" che si strinse a riccio attorno ai propri figli e mariti (detenuti, militari sbandati, ecc.) che venivano rastrellati dai nazifascisti: fu infatti grazie, in primis, ai detenuti, alle donne, agli scugnizzi (ruolo a parte l'ebbero i giovani detenuti del carcere di nisida che si distinsero come e più degli altri) e a sparuti gruppi di soldati sbandati che presero le armi e solo ... e solo al quarto giorno arrivarono i "partigiani" dal vomero (i politici) che i nazifascisti se la filarono velocemente? E che gli americani, temendo l'indole napoletana, prima di entrare in città ingiunsero di deporre le armi a tutti; vennnero, invece, accolti come "liberatori" ma (che) appena tre mesi dopo erano odiati forse più dei tedeschi per come si comportarono: da conquistatori violenti e brutali; altro caso personale: mia nonna (classe 1906) mi raccontava sempre di come fossero violenti i bombardamenti a tappeto americani (suo marito morì per una bomba caduta vicino al suo pezzo di artiglieria) e che continuarono anche dopo l'8/9; che un certo annunciatore, divenuto poi the voice dei tg italiani dagli usa), intimava alla radio ai napoletani di deporre le armi perchè oltre che non avrebbero mangiato .. si poteva bombardare il cratere del vesuvio (allora in piena attività), terrorismo puro ...  no diciamolo in modo buonista: qualche bomba se ne andava a zonzo per conto suo e poteva trovare confortevole luogo di riposo dalle proprie fatiche il cratere del Vesuvio.. così caldo e accogliente? E che nel comando americano c'erano esponenti di spicco della mafia italo-americana (prima qualcuno di loro era stato anche fascista) e malavita locale che tenevano in mano tutto... ivi compresa la gestione dei viveri per i civili e dei fondi per la ricostruzione (molte famiglie assurte alla cronaca negli anni del dopoguerra allora fecero soldi e presero il potere vero e sono  nomi famosi ancora oggi)? E chi chiudeva gli occhi sul mercato nero ben sapendo che c'era un prezzo da pagare "al generoso aiuto" dato dai patrioti italo-americani? Nei racconti che mi son giunti a Napoli si MORIVA LETTERALMENTE di fame e solo chi aveva qualcosa da scambiare o da vendere o da (s)vendere sopravviveva: fu così che nacque il fenomeno delle "signorine" che intrattenevano gli alleati nelle strade e nei postriboli o nei locali gestiti dai soliti noti e con l'occhio che guarda altrove delle autorità alleate!!!! Sempre meglio che essere rastrellate in casa e violentate sul posto dai militari; fra i quali c'era di tutto: marocchini, americani, inglesi ecc. un sacco vero e proprio che fa impallidire i femminicidi odierni.
  3. noi ci dichiaravamo "alleati" ma di fatto non eravamo nient'altro che sudditi e conquistati e trattati come tali: anche nel dopoguerra e fino a d oggi siamo continuati ad esserlo...... eravamo il terreno di scontro dei servizi e dei poteri, più o meno, oscuri che erano in guerra, fredda per fortuna, fra loro: e non parlo della guerra fredda usa-urss ma di un altra guerra fredda: quella di costoro contro chi nella società credeva nelle parole pronunciate sui palchi dai comizianti e dai teorici dei vari partiti: erano considerati dei nemici perchè avrebbero potuto costruire un paese maturo e realmente democratico; e questo era un male per "la portaerei della democrazia" nel mediterraneo e prima linea contro il comunismo: balle perchè al di là della cortina di ferro non gliene importava nulla di tutto ciò impegnati com'erano a soffocare gli impeti di ribellione dei loro popoli sottomessi (ungheresi, cecoslovacchi, ucraini, siberiani ecc.).

i punti successivi, QUELLI CHE RIGUARDAREBBERO QUANTO ACCADDE A NORD DI ROMA (LA DISTRUZIONE DEL TUTTO GRATUITA DELL'ABBAZIA DI MONTECASSINO; L'ECCIDIO DI s. ANNA DI STAZZEMA CHE FU SI COMPIUTO DA SS MA ERANO SS .... ITALIANE GESTITE DAI NAZISTI TEDESCHI E, SI VOCEFERA A SOMMESSA VOCE, ANCHE DI TRADITORI CHE FECERO LORO SOFFIATE; ECC)  ve li tralascio volutamente; non serve.... se volete approfondire di libri storia seri ce ne sono: ve ne indico alcuni:

  1. l'economia italiana dal 1861 al 1894 di Luzzatto, ed einaudi (racconta benissimo i prodromi del grande inganno messo su per "unificare il paese" mentre in realtà fu un atto imperiale del regno di sardegna che si creò, così, il proprio bel mercato coloniale in casa contemporaneamente distuggendo l'economia dei regni pre-unitari, in primis i due porti di napoli e palermo veri concorrenti a genova e all'egemonia inglese nel mediterraneo);
  2. controstoria della liberazione di Gigi Di Fiore edizioni rizzoli (un racconto romanzato e documentatissimo, con tanto di citazioni, della liberazione del paese o meglio del suo asservimento ai voleri dei vincitori);
  3. la storia falsa di Luciano Canfora edizioni Rizzoli (mette in luce le ambiguità del racconto ufficiale della storia.. per esempio la questione Gramsci e l'annichilimento dell'esperienza anarchica spagnola));
  4. il linguaggio politico di Dell'Era e Cedroni, edizioni Carocci (una dotta analisi del linguaggio politico dal fascimo a venire in avanti);
  5. un qualunque manuale serio di storia contemporanea (io suggerisco il Villari edizione per i licei);
  6. il segreto di piazza fontana di Paolo Cucchiarelli edizioni ponte alle grazie (si basa sugli atti dei vari processi al terrorismo e sulla morte del Pinelli ma i cui retroscena risalgono proprio alla liberazione e al ruolo servile del potere italiano agli interessi occidentali e alle loro malefatte.. dalle bombe a ustica tutto un mentire);
  7. ai racconti delle vostre nonne/i, padri, madri ecc. che nessuno mai ascolta e nemmeno racconta...... ma che hanno vissuto quei giorni in prima persona e che non hanno mai avuto voce ufficiale..

.. in attesa della vera liberazione buon 25 aprile

 
 
 

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