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Messaggi di Aprile 2015

e non venitemi a dire che è il solito complotto

Post n°3453 pubblicato il 23 Aprile 2015 da ninograg1
 

Fonte: terra real time

"Questo è il momento dopo il 1989 in cui si impone la costruzione di un nuovo ordine mondiale. Siamo giunti al dunque, bisogna riflettere su come sia giusto e sostenibile un ordine mondiale. Dobbiamo guardare al domani, ai prossimi mesi e riflettere e operare sul futuro". Lo ha detto il senatore a vita e presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo intervento nell'Aula del Senato dopo le dichiarazioni del premier Matteo Renzi sul Consiglio europeo di domani. "Noi parliamo sempre di Europa - aggiunge Napolitano - ma dobbiamo parlare di più degli europei tra i quali si stanno diffondendo sempre più paure e angosce e noi dobbiamo capirle. I governi - sottolinea Napolitano -, che sono molto condizionati da tali angosce, devono avere il coraggio di prendersi le proprie responsabilità e dire la verità di fronte agli europei. Mi auguro che lo voglia fare anche l'Italia di fronte agli italiani". Questo, ricorda l'ex capo dello Stato "è anche un tempo di riflessione, non solo di azione. Non siamo di fronte solo a un'emergenza, siamo dinanzi a movimenti e rimescolamenti di popolazioni nel Mediterraneo. Fino a ieri la questione Mediterraneo-Medio Oriente è stata ai margini dell'azione europea". E oggi, ribadisce Napolitano, sulla questione dei migranti "è tempo di azione non più procrastinabile".

p.s.

 Fonte: il grande cocomero <------ qui troverete, a scanso di equivoci, anche il il filmato della dichiarazione: come disse il "mitico" Bush: Mission aaccomplished, quasi..... nel nostro caso siamo ancora al quasi

Fonte: affari italiani

Abbiamo verso entrambi un debito di gratitudine per le decisioni politiche assunte in vista del rafforzamento delle relazioni transatlantiche questa è al motivazione con la quale l'ex capo di stato ha "vinto" il premio Henry Kissinger 2015; pemio che lo stesso amico Henry gli ha dato..

p.s.

insomma nonostante la carriera da "comunista" e dirigente politico del pci il nostro si vede riconosciuto appieno il ruolo di grande amico transatlantico.... tradotto: amico degli usa e delle grandy lobby che se ne sono impadroniti, tutto qui.

Ricapitoliamo:

stiamo per entrare in un nuovo ordine di pensiero politico: dopo anni di pensiero unico e di mercato libero e senza regola ormai, secondo loro, siamo pronti per diventare l'ennesima colonia economica da depredare e sfruttare con la complicità dei governi che dal 1989 in poi si sono succeduti. Lo sapevamo? In fondo si: siamo sempre stati a sovranità limitata e oggi, solo oggi, scopriamo che anche l'allora PCI faceva gioco e che al suo interno c'era una quinta colonna che lavorava allo scopo: piaccia o meno è così.. quelli che in qualche modo si opponevano sono stati sconfitti e si sono allineati; le menti pensati (Moro, Berlinguer, ecc.) o sono morti uccisi o hanno avuto un "problema" che li portati a miglior vita. E i popoli? Bè i casi argentini e cileno, alla luce dello sviluppo attuale, sono illuminanti e hanno fatto precedente per gli altri; visto che si ostinavano a votare verso la sinistra  sono stati "aiutati (Kissinger lo disse, lo stesso che ora premierà l'ex capo di stato italiano)" a comprendere che solo di qua, nel campo della "democrazia" potevano restare: e per farglielo capire si sono prestate gentilmente a farglielo comprendere due delle più sanguinarie dittature della storia recente (hanno impallidire i vari stalin, mussolini, hitler): quella della giunta militare e Pinochet. Tutte le teorie del complotto sono servite: come sempre si scopre sempre dopo che il lupo (mille scuse ai nobilissimi animali citati qui) non solo c'era e non solo s'era travestito da agnello ma aveva creato le condizioni affinchè fossero stesso le pecire a mettere la propria testa nella sua bocca.......c'è, quasi, da pensare che gli anni del terrorismo e delle bombe a questo siano serviti, cioè a impedire che si prendessero altre strade! Insomma tutto è teso a questo scopo: dal trattato UE al MES; dalla NATO al mercato libero e senza regole; dalla democrazia a sovranità limitata alla dittatura democratica; mal TTIP all'integrazione completa dei paesi di qua e di là dell'atlantico; ecc. ecc. tutto serve ad arrivare all'agognata meta finale: il NUOVO ORDINE MONDIALE dove tutti potranno toccare con mano il "migliore dei mondi possibili: quella terra promessa o meglio "quel" migliore dei mondi possibili che tanto ci hanno sventolato davanti in questi anni come meta finale delle tribolazioni che abbiamo dovuto subire.

GIOITE, FUTURI, SCHIAVI ....... SEPPUR, SOLO, ECONOMICI

 
 
 

Fondo europeo salva Stati, ecco il conto per l’Italia: 189 milioni di euro

Post n°3452 pubblicato il 22 Aprile 2015 da ninograg1
 

Fonte: Il Fatto Quotidiano del 20 04 2015 a firma di

Il meccanismo permanente di stabilità europeo (o European stability mechanism, Esm) è uno degli “estintori” predisposti dall’Europa per spegnere eventuali incendi finanziari che dovessero divampare in uno dei Paesi membri. Nessuno lo dice ma per l’Italia il fondo ha un costo indiretto di quasi 200 milioni di euro l’anno, come ha calcolato la ricercatrice dell’Istat Monica Montella. Alcune premesse: nato nel 2012, l’Esm è noto come il “fondo salva Stati” perché può prestare soldi ai Paesi in difficoltà, eccezionalmente acquistare titoli di Stato sul mercato primario (ossia al momento dell’emissione) e in futuro potrà intervenire direttamente nei salvataggi bancari seppur con condizioni molto restrittive. Beninteso, niente è gratis.

L’Esm è infatti come una specie di piccolo Fondo monetario internazionale fatto in casa. Presta soldi agli Stati in cambio di rigorosi impegni a effettuare riforme (la solita ricetta a base di rigore fiscale e deregolamentazione del mercato del lavoro) e dietro il pagamento di interessi modellati su quelli praticati per l’appunto dall’Fmi. Entro certi limiti è bene sia così perché prestiti con condizioni troppo morbide favorirebbero comportamenti irresponsabili. Tuttavia tra Stati membri di un’Unione si sarebbe potuto osare qualcosa di più in termini di solidarietà.

Il Fondo europeo ha una “potenza di fuoco” che può raggiungere i 500 miliardi di euro di prestiti. Finora ha svolto un ruolo importante nella crisi di Cipro e nella costituzione della bad bank spagnola erogando finanziamenti per 40 miliardi di euro posti a carico del bilancio pubblico iberico. Restano a disposizione 450 miliardi. Per raccogliere capitale l’Esm emette obbligazioni facendo leva sui versamenti e le garanzie degli Stati membri. Il capitale versato ammonta a 80,5 miliardi e gli stanziamenti a carico dei diversi Paesi variano a seconda del peso economico. L’Italia si fa carico di una quota del 17,9% (la Francia del 20%, la Germania del 27%), ha sinora erogato al fondo 14,3 miliardi e fornisce garanzie (quindi senza che questi fondi escano dalle casse pubbliche a meno di necessità) per circa 120 miliardi di euro. Come previsto dal trattato istitutivo dell’Esm, i 14 miliardi versati da Roma sono stati raccolti emettendo titoli di Stato. Un’operazione neutra ai fini dei conteggi di deficit e debito poiché a fronte di una passività che si crea con l’emissione di titoli di Stato si crea un attivo nei confronti dell’Esm.

Come calcolato da Montella in un intervento sulla rivista online Economiaepolitica, però, la partecipazione italiana al Fondo un costo ce l’ha. Diversamente da quanto era stato propagandato all’atto della sua creazione. Montella calcola innanzitutto quelli che sono gli interessi che lo Stato dovrà pagare sulle emissioni di titoli effettuate per finanziare la sua quota nel Fondo. Solo nel 2013 l’Italia ha versato 11,4 miliardi di euro emettendo un’uguale quantità di titoli. Applicando a questa cifra il tasso medio sul debito italiano, pari al 2,08%, risulta che il Tesoro dovrà versare interessi per circa 234 milioni di euro l’anno. Per contro i dividendi versati dall’Esm, dopo aver detratto i costi per il suo funzionamento, sono ammontati a 48 milioni di euro. Il saldo, conclude Montella, è quindi negativo per 189 milioni e tanto ci è costato il Fondo solo nel 2013.

E’ vero che lo scopo di queste istituzioni finanziare non è quello di far guadagnare gli Stati ma di migliorare il livello di sicurezza complessiva. Un obiettivo per cui può valere la pena di fare qualche sacrificio. Ed è anche vero che la predisposizione di strutture difensive come Esm o Omt (il programma della Bce per l’acquisto di titoli di Stato) ha ridotto la percezione del rischio degli investitori e quindi abbassato gli interessi su tutti i bond sovrani. Per ora il saldo complessivo per le casse pubbliche di queste operazioni è quindi positivo. Tuttavia la ricerca ha il merito di fare chiarezza contabile attraverso la cortina fumogena con cui spesso governi e istituzioni europee avvolgono queste operazioni.

p.s.

 prima di esprimere un commento o un parere o cos'altro vi suggerisco caldamente di leggere il link all'inizio dell'ottimo e abbondante articolo... è diviso in due parti e spiega chiaramente: cosa sia questo MES; chi lo gestisce; chi lo finanzia; da cosa è regolato e, soprattutto, mette in risalto il particolare aspetto della SEGRETEZZA del personale che ne fa parte. Alla faccia dell'europa portatrice di libertà, democrazia ecc.

 
 
 

Renzi a Washington critica i greci. E se l’Italia fosse il prossimo malato d’Europa?

Post n°3451 pubblicato il 21 Aprile 2015 da ninograg1
 

Fonte: Il Fatto Quotidiano del 19/04/2015 a firma di

 

Incontro storico tra il presidente Obama ed il premier Renzi perché è avvenuto tra due politici moderni, il primo è stato eletto (il secondo no) sulla base di promesse mai realizzate (ad esempio la chiusura di Guantanamo), il secondo è abilissimo nel mostrare al mondo ed al proprio paese un benessere che non c’è. Che piaccia o meno, questi sono i politici del XXI secolo!

Entrambi nascondono abilmente il fallimento delle politiche dei propri partiti e l’elettorato li osserva scoraggiato ma nessuno li sfida perché la politica è degenerata in una gara tra illusionisti. Il Presidente Obama sta trasformando il Medio Oriente in una bomba ad orologeria grazie ad una politica estera condotta da incompetenti. Difficile trovare nella storia un momento come questo, dove le alleanze con nemici storici: Iran ed Arabia Saudita, Movimento indipendentista kurdo e Turchia, vengono presentate al pubblico come soluzioni di lungo periodo alla minaccia di un nemico formidabile, lo Stato Islamico. Meno difficile è trovare nella storia il consenso per queste politiche scellerate, basta rileggersi la storia europea degli anni Trenta. Una cosa è certa, mentre Obama si fa fotografare sorridente insieme al vassallo Renzi, in Medio Oriente imperversa l’offensiva del jihadismo e nonostante i bombardamenti dei droni americani e l’offensiva iraniana in Iraq lo Stato Islamico è arrivato a Damasco. Insomma c’è poco da sorridere.

Matteo Renzi, con quel suo fare spocchioso da grande leader, conduce una politica illusionista simile, con molto fumo e poco arrosto. Critica apertamente i greci come se l’Italia non facesse parte dei Piigs. E’ vero l’atteggiamento di Mario Draghi nei confronti della Grecia è infinitamente più duro e meno conciliante di quello che mostra agli altri paesi della periferia di Eurolandia. Ma la pioggia di soldi di carta che la Bce ha iniziato a distribuire non basterà a calmare i mercati se l’uscita della Grecia dall’Euro verrà percepita come l’inizio di una serie di cambiamenti epocali all’interno del sistema monetario europeo.

La finanza ormai si muove esclusivamente sul piano della percezione, tutto è relativo, i fondamentali d’economia non vengono neppure presi in considerazione perché a muovere le pedine è la Riserva Federale, la Bce, Bruxelles e Washington. Ma quando qualcosa di eccezionale avviene, ed il Grexit lo è anche se molti ormai ne parlano da anni, allora le cose cambiano e si torna a guardare ai fondamentali d’economia. L’uscita della Grecia, il malato d’Europa, lascerà libero il suo letto per il prossimo paziente, e non è detto che lì non finisca proprio Matteo Renzi.

Una rapida occhiata ai dati dell’Istat illustra bene la condizione quasi comatosa dell’economia del Bel Paese: deflazione, produzione industriale in calo e disoccupazione nuovamente in crescita ma ciò che colpisce di più è la caduta del Pil per capita che nel 2013 è sceso sotto la media europea e l’assenza di crescita economica. Fino ad ora l’Italia ha fatto la brava ed è stata premiata, ma la deflazione interna è ben lontana dai livelli necessari per un riequilibrio. I lavoratori italiani devono diventare molto più poveri ed il debito deve ridursi, questa è la classica formula dell’austerità.

Non c’è un’altra via d’uscita. Nessuna delle riforme neo-liberiste introdotte dal premier, ad esempio il Jobs Act, sta attirando nuovi capitali, piuttosto gli stranieri che vengono in Italia lo fanno per acquistare marchi importanti a prezzi stracciati. Nessuno investe in un paese dove la pressione fiscale è la più alta in Europa e dove il sistema burocratico e la giustizia sono inefficienti e lentissimi. Invece di dire ai greci cosa fare riguardo al debito, Renzi dovrebbe mettere in ordine questi settori, ma non lo può fare perché questo comportamento gli alienerebbe i poteri forti e le élite del denaro, che sono la base portante del suo potere politico.

p.s.

a me pare che l'economista che ha fatto questo articolo c'abbia proprio preso: il problema non è la crisi in se ma la necessità per i capital venture e gli squali della finanza di trovare meno regole, e limiti, possibili........ fin da quando fu scritto nologo se ne fa menzione a solo ora che la tegola ci è crollata addosso ce ne stiamo accorgendo perchè lo stiamo provando sulla nostra pelle: a fare la cassandre non si viene ascoltati, mai!!!!

 
 
 

Silenzio! Nessuno deve sapere che l'Islanda e' in pieno boom economico senza Euro!

Post n°3450 pubblicato il 20 Aprile 2015 da ninograg1
 

Fonti: stop euro; real time; beppe grillo

La storia recente dell’Islanda è semplice quanto interessante. In Islanda è arrivato il salvataggio del Fondo monetario internazionale: un piccolo prestito, ma a condizioni molto severe.


Gli islandesi non hanno accettato tali condizioni, in due referendum, e il paese non ha ripagato il debito estero. Così l’Islanda è uscita dalla crisi facendo pagare i costi sui responsabili della crisi stessa. Vi riassumiamo questa storia di seguito:

C’era un paese che aveva nei confronti delle potenti banche estere un debito di diversi miliardi, pari a decine di migliaia di euro di debito a carico di ciascun cittadino! Le banche creditrici, appoggiate dal governo, hanno proposto misure drastiche a carico dei cittadini, che ciascun cittadino avrebbe dovuto pagare con tasse e/o minori servizi, qualcosa come 100 euro al mese per 15 anni! I cittadini sfiduciarono il governo, si fece strada l’idea che non era giusto che tutti dovessero pagare per errori e ruberie commessi da un manipolo di banchieri e politici, decisero poi di fare un referendum che con oltre il 90% dei consensi stabilì che non si dovesse pagare il debito.

Nazionalizzarono quindi le banche (prima private) che avevano portato a questo disastro economico e, tramite Internet, decisero di riscrivere la Costituzione (prevedendo anche che l’economia fosse al servizio del cittadino e non viceversa). Per riscrivere la nuova costituzione vennero scelti dei cittadini che dovevano essere maggiorenni, avere l’appoggio di almeno 30 persone e NON AVERE LA TESSERA di ALCUN PARTITO! Chiunque poteva seguire i progressi della Costituzione davanti ai propri occhi. Le riunioni del Consiglio erano trasmesse in streaming online e chiunque poteva commentare le bozze e lanciare da casa le proprie proposte (come nei comuni dove il M5S è eletto). Veniva così ribaltato il concetto per cui le basi di una nazione vanno poste in stanze buie e segrete, per mano di pochi saggi. Sembra una favola vero?

Nel frattempo l’Islanda ha ripreso a crescere. Una crescita definita “impressionante” dal giornalista Maurizio Gustinicchi che su Scenari Economici scrive:

Il tutto pur avendo una monetuccia piccola e debole (la Corona Islandese) che, per inciso, è bastato svalutare una sola volta negli ultimi 10 anni per garantire il recupero della capacità competitiva del paese (ed avere la conseguente ripresa lavorativa ed occupazionale). Ma perché il popolo Italiano si beve tutte le favole che gli racconta il Partito Democratico che, per inciso, preferisce far morire il paese pur di non affogare nei suoi debiti verso il sistema bancario che serve con tanta solerzia e gioia?

Dalla fine del 2012 l’Islanda è considerata come un esempio di come si possa risolvere una gravissima crisi economica. Da allora il prodotto interno lordo è in crescita, il tasso di disoccupazione è sceso al 6,3% e il paese attrae immigrazione in cerca di lavoro. La svalutazione della corona islandese nei confronti delle altre monete ha dimezzato il potere d’acquisto del salario medio, ma ha anche reso più competitivi i prodotti islandesi sui mercati internazionali. Le obbligazioni islandesi a 10 anni hanno ormai tassi d’interesse inferiori al 6%.
---
La favola islandese è solida realtà

“C’era un paese che aveva nei confronti delle potenti banche estere un debito di diversi miliardi, pari a decine di migliaia di euro di debito a carico di ciascun cittadino! Le banche creditrici, appoggiate dal governo, hanno proposto misure drastiche a carico dei cittadini, che ciascun cittadino avrebbe dovuto pagare con tasse e/o minori servizi, qualcosa come 100 euro al mese per 15 anni! I cittadini sfiduciarono il governo, si fece strada l’idea che non era giusto che tutti dovessero pagare per errori e ruberie commessi da un manipolo di banchieri e politici, decisero poi di fare un referendum che con oltre il 90% dei consensi stabilì che non si dovesse pagare il debito. Nazionalizzarono quindi le banche (prima private) che avevano portato a questo disastro economico e, tramite Internet, decisero di riscrivere la Costituzione (prevedendo anche che l’economia fosse al servizio del cittadino e non viceversa). Per riscrivere la nuova costituzione vennero scelti dei cittadini che dovevano essere maggiorenni, avere l’appoggio di almeno 30 persone e NON AVERE LA TESSERA di ALCUN PARTITO! Chiunque poteva seguire i progressi della Costituzione davanti ai propri occhi. Le riunioni del Consiglio erano trasmesse in streaming online e chiunque poteva commentare le bozze e lanciare da casa le proprie proposte (come nei comuni dove il M5S è eletto). Veniva così ribaltato il concetto per cui le basi di una nazione vanno poste in stanze buie e segrete, per mano di pochi saggi. Sembra una favola vero? Nel frattempo l’Islanda ha ripreso a crescere, e Il governo islandese ha deciso di investire il 13% del PIL nazionale (come se il governo italiano stanziasse circa 250 miliardi di euro) pe rcancellare i mutui ipotecari dei cittadini in difficoltà: un’operazione che riguarda un islandese su quattro!”
p.s.
al di là delle facili visioni è un dato di fatto che l'islanda è fuori dalal crisi come lo sono quei paesi che non si sono legati all'euro..... se anche la Grecia e chi la governa, Syriza ora, avesse lo stesso coraggio tanti problemi non li avrebbe incontrati e il suo popolo non starebbe soffrendo. Vi farei notare il link "scenari economici" citato nel post perchè produce dei grafici interessanti: non foss'altro perchè da la chiara impressione che in realtà la vera volontà non è quella di uscirne ma di legare a un solo carro quanti più paesi possibili in modo da ricreare un sistema internazionale che sia basato su pochi punti di riferimento e molte incertezze: esattamente quello che ci si aspetta dalle colonie e non da paesi sovrani e pari.

 
 
 

Usa: le élite si preparano per qualcosa di grosso

Post n°3449 pubblicato il 18 Aprile 2015 da ninograg1
 

Quale disastro naturale potrebbe essere tale da costringere l'interruzione di tutte le operazioni alla Federal Reserve di New York?NEW YORK (WSI) - Pare che la Federal Reserve di New York
si prepari a una calamità di grandi dimensioni. La preoccupazione è tale da spingere il trasferimento di personale a Chicago e la costruzione di un ufficio succursale. 
Inoltre le autorità federali statunitensi hanno previsto lo svolgimento di "esercizi di addestramento" inusuali in tutta la nazione. 

Quale disastro naturale potrebbe essere tale da costringere l'interruzione di tutte le operazioni alla Fed della Grande Mela? Potrebbe trattarsi di semplice paranoia delle autorità. 

Fatto sta che nella storia degli Stati Uniti nella città di New York non si è mai verificato un disastro naturale così grave da portare alla sospensioni delle attività della banca centrale cittadina per un periodo prolungato. 

Il tutto mentre il Dipartimento della Difesa americano ha deciso di comprare 62 milioni di set di munizioni che di solito sono usate per fucili semi automatici AR-15 e che verranno utilizzate in sessioni di addestramento.

A rendere la situazione ancora più strana è la notizia secondo cui dopo dieci anni dalla sua chiusura, il sito nelle Rocky Mountains di Cheyenne ospiterà nuovamente le apparecchiature più avanzate di comunicazione dell'esercito americano. Il commando aerospaziale nordamericano (NORAD) si sposterà nel Colarado per far si che i server e i sensori più sensibili del Pentagono siano al riparo da eventuali attacchi di impulsi elettromagnetici (EMP). 

La settimana scorsa la Difesa ha stretto con Raytheon un contratto del valore di $700 milioni per chiedere la supervisione delle operazioni del NORAD e del commando del nord (USNORTHCOM), incaricato di proteggere il territorio statunitense e fornire sostegno alle autorità locali e federali.

Spendere 700 milioni di dollari per tornare in una montagna solo perché il luogo è al riparo dagli impulsi elettromagnetici, è una decisione che desta qualche sospetto.

Fonte: Reuters


p.s.
Le ipotesi sono:
  1. il solito depistaggio catastrofista che serve alle élite per "distrarre" le masse, soprattutto occidentali, da altri e più importanti scelte che si stanno compiendo (leggi TTIP, CETA, TTP, aggressione dell'ucraina - spinta dall'apppoggio sempre più diretto della Nato cui vanno a ruota sia gli USA che la UE -, al Donbass violando apertamente la tregua, o le provocazioni che stanno mettendo in atto gli USA nel Mar cinese meridionale per spingere a passi definitivi la Cina, ecc.)?
  2. esplode un qualche vulcano nell'oceano atlantico che provocherebbe onde che si sposterebbero a migliaia di km all'ora abbattendosi sulla costa est usa distruggendola? (ipotesi)
  3. lo scioglimento, già avvenuto - si ritiene - fra 12 mila e 20 mila a.c., dei ghiacci del polo sud improvviso che creerebbe un onda anomala che distruggerebbe tutto sul suo cammino? (ipotesi)
  4. un asteroide? C'è qualcosa in avvicinamento al pianeta ma l'aspettano per il prossimo anno e c'è una possibilità su un milione, dice la NASA, che impatti il pianeta? (ipotesi)
  5. L'esplosione di una enorme bolla finanziaria, ne parlai qualche post fa, che metterebbe in ginocchio tutto e tutti, stati compresi?
  6. l'arrivo degli alieni che appena arrivati alzano la manina e dicono "clatu barada nicto"?

......... chissà, ma quando leggo ste cose mi viene un certo prurito; un fastidioso prurito che mi rammenta sempre che non c'è nulla di peggio dell'essere umano, della sua immaginazione, e delle sue ....... balle!

Una cosa è certà: ogni volta che c'è qualcosa di grosso in ballo escono fuori notizie siffatte....... che gli USA siano un paese "armato" e ossessionato dal fare la guerra (le hanno perse quasi tutte) per affermare la propria egemonia è un dato di fatto; lo è anche la criminalità finanziaria americana che ha provocato tutte le crisi degli ultimi 30 anni: eppure nessuno è finito alla sbarra, perchè?

Un buon weekend di riflessione a tutti.......

 

 
 
 

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