Creato da ninograg1 il 16/01/2006

XXI secolo?

Vivere e sopravvivere nel nuovo medioevo italiano

Get the Radio DgVoice verticall no autoplay widget and many other great free widgets at Widgetbox! Not seeing a widget? (More info)
 

STO LEGGENDO E RACCOMANDO

 

 

siti

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: ninograg1
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 64
Prov: MS
 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 197
 
 

SHINY STATS; TROLLS

DIRECTORY

 

TCPA;OIPA

 
Leggi a questo link

 

      aumenta page rank

 

MOTORI

 immagine Best blogs ranking

 

 

XML, PULIZIA

 Basta! Parlamento pulito  Feed XML offerto da BlogItalia.it  immagine immagine Iscriviti I heart FeedBurner 

 

LIST

  Blogarama - The Blog Directory Powered by FeedBurnerIscriviti a RSS aggiornamenti dal titolo: Powered by FeedBurnerSono membro della AM Blog directory

 

GREENPEACE & ARCOIRIS

immagine immagine BlogGoverno    Non voglio dimostrare niente, voglio mostrare. Federico Fellini  

 

 

MATRIX 1

un mondo senza regole e senza confini 

Il Fatto Quotidiano

http://www.ilfattoquotidiano.it/

Scudo della Rete

BlogNews

 

NESSUNO TOCCHI CAINO; PACS

immagine   immagine

 

VARIA GRAFICA

immagineDirectory dei blog italiani

 

BLOGITALIA

          BlogItalia.it - La directory italiana dei blog

 

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Messaggi di Ottobre 2016

Brexit e immigrati, ‘You are no longer welcome’: come è cambiato (in peggio) il Regno Unito

Post n°3855 pubblicato il 31 Ottobre 2016 da ninograg1
 

di | 31 ottobre 2016 dal Fatto Quotidiano

di Paola Tamma *

In attesa che Londra emetta chiare garanzie, 3 milioni di europei residenti nel Regno Unito vivono in un clima di crescente intolleranza e paura. 162,000 sono italiani.

“Welcome to the UK” – l’onnipresente cartello al controllo immigrazione pare una battuta crudele. Dal 23 giugno scorso si susseguono le minacce del governo inglese nei confronti dei residenti stranieri. Amber Rudd, ministra dell’Interno, ha proposto che le imprese pubblichino un registro degli impiegati stranieri, subito paragonato alle stelle di David imposte agli ebrei dalle leggi razziali. In seguito alle critiche Rudd ha ritirato la proposta.

Liam Fox, ministro per il Commercio internazionale, ha chiamato i cittadini europei un “asso nella manica” nei negoziati con l’Ue, vera e propria merce di scambio per mantenere l’accesso al mercato unico.

Mercoledì scorso Theresa May ha dichiarato che limiterà la libertà di movimento. “Chi è già qui è al sicuro, una deportazione di massa sarebbe illegale oltre che impraticabile” rassicura Claire de Than, docente di legge alla City University. Ma aggiunge: “L’opzione più sicura rimane fare domanda di cittadinanza, o sposare un cittadino britannico”. Per ottenere il diritto definitivo di residenza bisogna documentare cinque anni di permanenza continua nel Regno Unito e pagare £ 1,875, + 42% rispetto al 2014. Molti non possono permettersi il costo o non soddisfano i requisiti minimi. May, ex ministra dell’Interno nel precedente governo Cameron, ha alzato a gennaio 2016 tutte le tasse relative all’immigrazione, forse in previsione di una pioggia di richieste in seguito al referendum.

Val S., un’infermiera romena di 43 anni nel Regno Unito da 10, si dice “forzata a richiedere la residenza, altrimenti non so cosa succederà alla mia famiglia”. Il suo caso dimostra la cecità del governo: oltre il 17% del personale ospedaliero è di origine straniera, fino a 26% per i medici. Senza Val e i suoi colleghi la sanità inglese crollerebbe.

Chi non rischia il rimpatrio subisce pressioni di altro tipo. Helene L., arrivata dalla Francia nel 2007, teme di perdere il lavoro: “I miei superiori vogliono ridefinirsi come ‘impresa al 100% British’. Non fanno altro che chiedermi quando tornerò a casa e quand’è l’ultima volta che sono andata in Francia. Per loro, spendere qualche giorno all’anno in Francia dimostra che ‘non sono abbastanza dedicata a questo paese’.”

Le famiglie miste sono sotto stress. Lo scozzese Andrew Walker ha subito un attacco verbale sul bus per aver parlato con la moglie in finlandese: “Non mi sento a casa, mia moglie è Finlandese ed il suo diritto di residenza è minacciato. Non riconosco più questo Paese o i suoi valori. Penso di lasciare il Regno Unito, non è più un paese per giovani”.

Molti, come l’austriaca Barbara M., evitano di parlare la propria lingua in pubblico: “Il mio compagno ed io siamo madrelingua tedeschi. Viviamo in un’area che ha votato a maggioranza per Brexit, ed evitiamo di parlare tedesco al supermercato. I vicini mi dicono che io sono una ‘brava persona’ perché pago le tasse, il problema sono ‘tutti gli altri immigrati’”.

Sono tutti segni di crescente intolleranza, sdoganata dalla retorica nazionalista del governo. La campagna pro-Brexit ha usato l’immigrazione come capro espiatorio in un Paese fortemente diviso e provato da continui tagli alla spesa pubblica. Ad oggi il governo continua a fomentare l’odio per lo straniero, mantenendo sulle spine milioni di cittadini europei che non hanno potuto votare al referendum pur subendone le conseguenze. “Molti se ne stanno già andando. Se il governo non vuole causare un esodo di lavoratori qualificati deve fornire garanzie chiare, e subito”, urge De Than.

Da terra delle opportunità, mèta di moltissimi giovani Europei in cerca di futuro, il Regno Unito si sta ripiegando su sé stesso in una mossa autolesionista oltre che retrograda. Chi arriva qui in cerca di futuro non si faccia ingannare dal cartello: you are no longer welcome.

brex

Fonte: data.gov.uk, 2014

* studentessa di giornalismo investigativo presso la City University (Londra) 

di | 31 ottobre 2016
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
che significa risvegliare gli odi, vero? Io non sono un europeista, anzi ma non sono certo fautore di società distopiche come quella che rischia di prospettarsi nel Regno Unito dopo la Brexit... se metti nelle mani dei reazionari la pancia della gente questi sono i risultati, anche se forse dovremmo ascrivere alla Thatcher, quanti danni che ha fatto, i mali attuali: timorosa di vedere una Germania forte decise, con la sponda di Mitterand, di accelerare i tempi dell'unificazione europea (che prevedeva tempi ben più lunghi visto che alla base le economie dovevano convergere fra loro per il 2020) tenendo ben fuori il suo paese naturalmente: son sempre inglesi, no? Si sbagliava e di grosso perchè proprio questa manovra fece si che non solo la Germania ne fece tesoro ma, già con il marco forte, divenne l'economia di riferimento del vecchio mondo e con l'euro vede affermata la propria egemonia facendo il bello e il cattivo tempo ovunque...Grecia docet mi pare.
Sapete cosa mi ricorda questa evoluzione, si fa per dire, del regno unito? Un romanzo, da cui hanno tratto anche un bel film, ossia 'I figli degli uomini'; da leggere...

 
 
 

il mostro c'è ancora...

Post n°3854 pubblicato il 30 Ottobre 2016 da ninograg1
 

Parole più efficaci il Sindaco di amatrice non poteva usare perchè rende benissimo l'idea di quanto accade allo Stivale o meglio alla sua parte centrale laddove dove, probabilmente, maggiore è la pressione dello scontro fra le due placche, eurasiatica e, dove sta l'italia (con buonapace dei leghisti) africana..... 6.5 scala Richter la punta ma poco prima 5.9: un vero dramma per le popolazioni e la prova che la faglia che si è messa in movimento non ha ancora finito di, diciamo così, fare danni in superficie: laddove le abitazioni avevano resistito ora sono inagibili; quindi i problemi aumentano così come il conto dei danni e di, conseguenza, della ricostruzione che si auspica non sia come quelle repcedenti: un enorme spottone per i governi e una presa in giro, e come nel caso de L'Aquila, per le popolazioni.

Il numero della Protezione Civile 45500 è stato riattivato!

Telefonate Gente

Telefonate!!!!!

 
 
 

Ttip, Ceta e produttività. Come il capitalismo cerca di sopravvivere

Post n°3853 pubblicato il 28 Ottobre 2016 da ninograg1
 

di | 28 ottobre 2016 dal Fatto Quotidiano

Jeremy Rifkin nel saggio La società a costo marginale zero, L’internet delle cose, L’ascesa del commons collaborativo e l’eclissi del capitalismo (Mondadori) scrive: “Quando l’attività economica produttiva di una società si avvicina a costi marginali zero, la teoria economica classica e neoclassica non ha più nulla da dire. Se i costi marginali rasentano l’azzeramento, il profitto viene meno, perché il mercato non può più fare il prezzo di beni e servizi […] la logica operativa che fa del capitalismo un sistema per produrre e distribuire beni e servizi perde ogni significato […] perché la dinamica del sistema capitalistico trae alimento dalla scarsità. Ma se il costo marginale di produzione di quei beni e di quei servizi scende quasi a zero […] il sistema capitalistico perde la possibilità di fare leva sulla scarsità e la capacità di approfittare della dipendenza altrui”.

Il costo marginale è quello di produzione e commercializzazione di ogni “ulteriore” unità di bene o servizio, spese generali e investimenti esclusi, la sua riduzione è un processo in atto da sempre ma esploso negli ultimi decenni del Novecento, è globale, dovuta all’innovazione tecnologica e alla crescente produttività del lavoro non adeguatamente retribuita.

In altre parole è “efficienza” che, se in fisica equivale a produrre il medesimo lavoro con minore energia, in economia significa soddisfare i bisogni correnti con minori risorse e generando minor Pil o soddisfare più bisogni a parità di Pil e occupazione. Gli effetti collaterali sono però: concentrazione della ricchezza nelle mani di chi può fare più efficienza (i grandi gruppi) e la scomparsa dell’inflazione.

La concentrazione della ricchezza comporta che i paesi produttori, anche a fronte di un moderato aumento del Pil pro capite, ammesso che riescano a tenere costante o aumentare l’occupazione, non altrettanto riescono a fare con il potere di acquisto dei propri cittadini che, nella media, si impoveriscono.

La scomparsa dell’inflazione è indice di un cambiamento dei fondamentali “classici”: se ci fosse richiesta di beni non soddisfatta (inflazione vera) le aziende riuscirebbero a farvi fronte in tempo reale e paradossalmente a prezzi minori. Grazie alle economie di scala infatti, oggi più domanda significa maggior produzione e prezzi più bassi, la “mano invisibile” regolatrice del mercato non funziona più e la piccola industria, non sempre in grado di fare queste economie, viene messa fuori mercato anche rispetto a piccole domande.

Se il sistema economico nel ‘900 riusciva a incrementare contemporaneamente la ricchezza prodotta, l’occupazione e il potere di acquisto oggi, superato un punto di non ritorno del “costo marginale”, occorre aumentare continuamente produzione e consumi solo per mantenere costante il Pil, non necessariamente l’occupazione e tanto meno il potere d’acquisto. E’ l’effetto Regina Rossa che è applicabile a parecchi sistemi dinamici complessi.

In Attraverso lo specchio di Lewis Carroll, la Regina Rossa dice ad Alice: “Qui, vedi, devi correre più che puoi per restare nello stesso posto. Se vuoi andare da qualche altra parte devi correre almeno il doppio”. Sintesi geniale di quello che sta succedendo, con una differenza fondamentale: se in molti altri sistemi è necessario “correre” per non perdere terreno rispetto ai competitori,  in economia il sistema deve correre solo per sopravvivere a se stesso.

La morale è che il consumismo capitalistico, diventato efficientissimo nel produrre ricchezza, sta dilapidando il suo capitale più prezioso: i consumatori. Naturalmente la classe dirigente economica è perfettamente cosciente di quel che sta succedendo e constatato che l’economia moderna non funziona più molto bene rispetto al mondo in cui opera, invece di ripensarla come sarebbe logico, ha deciso di cambiare le regole del gioco (il Mondo) per non perdere la partita.

Se i problemi sono la produttività non adeguatamente remunerata e la sovra produzione (efficienza), il crollo della domanda interna (redistribuzione) e la scomparsa dell’inflazione (scarsità), le soluzioni sono: ulteriore produttività, con le riforme sociali e sul lavoro, l’imposizione di mercati sovranazionali con trattati economici (Ttip e Ceta) per soddisfare esternamente il disperato bisogno di consumatori che hanno i gruppi globali e il sostegno artificioso dell’inflazione con le politiche monetarie. Sull’efficacia di queste azioni correttive ognuno può farsi la propria opinione.

Cosa più grave si stanno esautorando gli Stati, specialmente della vecchia Europa (anche per questo è opportuno opporsi alla riforma costituzionale e votare NO al referendum) che evidentemente è meglio trasformare in aziende, governate da un amministratore delegato e un consiglio di amministrazione possibilmente nominati, dove i cittadini come piccoli azionisti contino zero.

Lo scopo è la privatizzazione degli asset e dei servizi pubblici ma, temo anche, impedire gli investimenti nelle attività ad alto “costo marginale” che potrebbero rivitalizzare i consumi interni, ma che non sono affare per i grandi gruppi.

di | 28 ottobre 2016

::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

un acutissima riflessione sui mali del sistema....

buon weekend

 
 
 

Elezioni Usa 2016, i programmi economici di Clinton e Trump a confronto

Post n°3852 pubblicato il 26 Ottobre 2016 da ninograg1
 


di Riccardo Pizzorno per SpazioEconomia.net

Il prossimo Presidente Usa eredita un Paese che cresce e non è più avviluppato nella crisi. Bisogna dire che se gli Stati Uniti hanno superato la crisi il merito è anche delle politiche di Obama, in deficit che in alcuni periodi si è attestato al 12-13% del Pil. Ma il merito è stato anche della Fed (Federal Reserve System), che con politiche estremamente espansive ha sostenuto i mercati finanziari.

Ovviamente il prossimo Presidente riceverà in eredità anche alcuni problemi irrisolti. Analizzeremo ora le principali proposte economiche dei candidati alle elezioni Usa, comparandole.

Per vincere le elezioni Usa 2016 Trump promette:
1) agevolazioni fiscali e riduzioni per la classe media americana (per permettere alle persone di mantenere più soldi in tasca e aumentare i salari al netto delle imposte);
2) diminuzione del debito e del deficit;
3) aumento dei posti di lavoro e crescita economica.

Il suo piano fiscale in particolare promette crescita economica e aumento dei posti di lavoro: obiettivo è rendere di nuovo l’America competitiva a livello globale. Trump vuole abbassare le aliquote fiscali per le imprese e le persone fisiche. Taglierà le imposte sul reddito delle imprese a 15% e diminuirà a tre i sette scaglioni esistenti riguardanti le persone fisiche.

Di spesa pubblica parla invece poco o niente il suo programma, nel quale probabilmente si spera che la riduzione delle imposte sia sufficiente per aumentare la base imponibile e scongiurare un ulteriore aumento del debito.

Commercio

Trump vuole ridurre il disavanzo commerciale, rinegoziare l’Accordo nordamericano per il libero scambio (Nafta), ritirarsi dal Tpp ed etichettare la Cina come nazione colpevole di manipolazione monetaria.

Immigrazione

La riforma dell’immigrazione di Trump prevede:

1) la creazione di un muro per segnare il confine meridionale (quello con il Messico) perché “una nazione senza confini non è una nazione”;
2) l’eliminazione del diritto di cittadinanza per nascita;
3) la collocazione degli statunitensi ai posti di comando;
4) un piano che migliori i posti di lavoro, i salari e la sicurezza per tutti gli americani.

È sul tema immigrazione che Trump punta per vincere le elezioni, facendo leva sulle problematiche sociali legate alla criminalità e alle spese di alloggio e sanitarie a carico dei contribuenti.

Energia

Per Trump il riscaldamento globale è solo una bufala: bisognerebbe invece puntare alle fonti fossili, quindi al petrolio, per lo sviluppo dell’industria e dell’economia del Paese. Una delle promesse fatte da Trump è lo smantellamento dell’Epa (Environmental Protection Agency), che si occupa della tutela dell’ambiente e dello sviluppo delle energie rinnovabili. Vuole espandere le trivellazioni offshore e ridare slancio al carbone.

Nella campagna elettorale l’interesse di Hillary Clinton si è dimostrato rivolto principalmente alla classe media, all’equità sociale e ai diritti umani. I punti salienti del programma elettorale di Clinton sono:

1) l’uguaglianza sociale;
2) la parità dei diritti delle donne di colore;
3) gli investimenti in infrastrutture, energia pulita, ricerca scientifica;
4) agevolazioni per i piccoli imprenditori attraverso la semplificazione della burocrazia e delle modalità di accesso ai capitali.

Clinton propone una riforma fiscale che stimoli gli investimenti in America cancellando quelle falle che favoriscono le imprese che si spostano all’estero, regole più stringenti per la finanza, a salari minimi più alti e una maggiore uguaglianza tra uomini e donne in materia di retribuzioni. Tutte queste spese verrebbero finanziate aumentando l’aliquota minima di imposta sui ricchi, portata al 30% sulle persone fisiche che guadagnano oltre 1 milione di dollari e aggiungendo un sovrattassa del 4% sui redditi che superano i 5 milioni di dollari.

Commercio

Il capitolo dedicato al commercio internazionale è quello su cui la candidata ha più difficoltà a farsi considerare credibile. Nel passato Clinton ha infatti appoggiato il Nafta (che suo marito Bill da presidente ha convertito in legge) e da segretario di stato ha sostenuto anche la Trans Pacific Partnership. Da candidata alla presidenza, Clinton ora prende le distanze dalle passate aperture in tema di libero commercio. Ha detto infatti che preferirebbe rinegoziare Nafta, che si oppone al Tpp e che vuole impedire a Paesi come la Cina di abusare delle regole internazionali sugli scambi commerciali.

Immigrazione

La candidata democratica si fa promotrice di una riforma complessiva sull’immigrazione volta a proteggere i diritti degli immigrati, utile anche per la crescita economica. Su questo punto, quindi, si trova in totale contrasto con il rivale repubblicano.

Energia

Riguardo l’energia Hillary è sicuramente più propensa di Trump verso le rinnovabili, tuttavia non intende abbandonare le fonti fossili riducendone però il peso.  Durante il suo mandato la Clinton si pone come obiettivo di arrivare al soddisfacimento del fabbisogno elettrico delle famiglie americane solo con energia pulita e aumentare del 30% l’efficienza degli edifici pubblici e residenziali. Anche il nucleare sarà alla base della futura crescita economica.


 
 
 

Oliver Stone: “dimenticate l’ISIS, è l’America la vera minaccia per il mondo”

Post n°3851 pubblicato il 25 Ottobre 2016 da ninograg1
 

Scritto il settembre 27, 2015 by lastella

“Abbiamo destabilizzato il Medio Oriente, creato il caos. E poi diamo la colpa all’ISIS per il caos che abbiamo creato”.

Molta gente pensava che i giorni in cui Oliver Stone scalava le classifice fossero finiti. Molte persone si sbagliavano. Il suo libro del 2012 e la serie TV, “The Untold History of the United States”, suggeriscono che il regista rinnova gli sforzi per sfidare la narrazione tradizionale per quanto riguarda l’eccezionalismo americano, l’imperialismo economico e il “coinvolgimento nefasto” del governo americano in Medio Oriente, si legge su TheAntiMedia.org.

A completare la serie di documentari in 10 parti e le 750 pagina del libro, Stone ha collaborato con lo studioso della Seconfa Guerra Mondiale, Peter Kuznick. Il regista sostiene che nel valutare la storia americana dal 1930, è il coinvolgimento americano in Medio Oriente che in realtà ha catturato la sua attenzione.

“Abbiamo destabilizzato l’intera regione, creato il caos. E poi diamo la colpa all’ISIS per il caos che abbiamo creato”, ha detto Stone.

Secondo Stone, il ruolo destabilizzante del governo degli Stati Uniti in realtà risale a ben oltre l’ISIS. La sua nuova serie individua momenti di intrusione americana nella regione nel lontano 1930 e lo segue fino al colpo di stato iraniano appoggiato dalla CIA nel 1953, il supporto per i militanti in Afghanistan in funzione anti-Unione Sovietica nel 1980, l’invasione dell’Iraq di George HW Bush del 1990, e gli sforzi attuali in Iran, Siria e altri paesi.

L’ultimo episodio della serie “The Untold History of the United States” si intitola “Bush e Obama: Age of Terror”. Vengono trattati i seguenti argomenti:

Il Progetto per un Nuovo Secolo Americano, un think tank neoconservatore che ha invocato un evento come Pearl Harbor che faccia da catalizzare per l’azione militare in Medio Oriente

La tirannia di neoconservatori che ha spinto gli Usa in guerra con l’Iraq usando un’intelligence difettosa

Il Patriot Act, che spogliato gli americani di una vasta gamma di libertà civili, mentre ha legalizzato un nuovo stato di sorveglianza

Il lavaggio del cervello nazionalista e l’allarmismo per la guerra al terrorismo

Invadere l’Afghanistan per sconfiggere alcuni degli stessi terroristi che gli Stati Uniti hanno armato e addestrato due decenni prima

Tattiche di tortura e interrogatori incostituzionali a Guantanamo

Il lavoro dei media tradizionali a favore della guerra attraverso la propaganda e la collusione delle imprese

Obama che si è svenduto a JP Morgan Chase, Goldman Sachs, Citigroup, General Electric, e Big Pharma

Il piano di salvataggio finanziario da 700 miliardi di dollari pagato da lavoratori, pensionati, proprietari di case, piccoli imprenditori, e gli studenti con prestiti

L’aumento dei compensi per i CEO in mezzo al crollo della classe media

Il fallimento di Obama nell’offrire speranza, cambiamento, o la trasparenza, la persecuzione di informatori del governo. Anche se ha ripudiato l’unilateralismo di Bush, ha raddoppiato le truppe e, secondo Stone, “manca del coraggio di un John F. Kennedy ”

Gli attacchi dei droni di Obama su Afghanistan, Iraq, Pakistan, Yemen, Libia e Somalia (che include una clip sulle sue parole alle truppe: “A differenza dei vecchi imperi, non facciamo questi sacrifici per territori o per le risorse … .Noi lo facciamo perché è giusto. ”

Stone dice che la sua serie di documentari è un approccio alternativo alla storia americana, e spera di combattere il “crimine educativo” di esporre gli scolari di oggi alla propaganda dei libri di testo e programmi televisivi.

Su questa nota, Stone non usa mezzi termini:

“Non siamo in pericolo. Noi siamo la minaccia. ”

DA italian.irib.ir

:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

sempre provocatorio e originale.

 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

monellaccio19cassetta2vento_acquaMaheoprefazione09elyravninograg1jigendaisukevirgola_dfamorino11maresogno67marabertowwhiskynsodapoeta_sempliceMiele.Speziato0
 

ULTIMI COMMENTI

2 ore buttate
Inviato da: cassetta2
il 10/04/2024 alle 17:27
 
Ciao nino. Buongiorno. Ormai ci siamo. L'anno che...
Inviato da: virgola_df
il 31/12/2023 alle 12:23
 
Nel mondo c'è un numero di camaleonti di gran lunga...
Inviato da: cassetta2
il 14/07/2023 alle 17:09
 
BUON ANNO 🍾🍾🎊
Inviato da: giampi1966
il 02/01/2023 alle 16:23
 
Nino, amico mio carissimo. Come stai? mi manchi. Mi mancano...
Inviato da: ormalibera
il 25/03/2022 alle 20:02
 
 

I MIEI BLOG AMICI

- The BoNny
- piazza alimonda
- considerazioni
- Giovani e politica
- vivazapatero
- montagneverdi...
- melodie dell'anima
- bruno14
- *Serendipity*
- Di tutto, di piu'
- Ali Rosse...
- La dea Artemide
- ora ci penso..
- solo per satira; ogni tanto guardo e nn c'era il tuo profilo....
- sterminatore1986
- ossevatorio politico
- blog dedicato ai fumetti: wow!
- neverinmyname
- SOLI CONTRO LA MAFIA
- Gira e Rigira
- Prodi vs SilvioB 3-0
- (RiGiTaN's)
- Job interview
- l'edicolante
- ricambio generazione
- BLOGPENSANTE
- Geopoliticando
- Frammenti di...
- EARTH VIRTU'
- Reticolistorici
- BLOG PENNA CALAMAIO
- Lapiazzarossa
- Il mondo di Valendì
- Italia democratica
- piazza carlo giuliani
- In Equilibrio..
- PENSIERI IN LIBERTA
- MOSCONISMO
- GIORNALE WOLF
- ETICA & MEDIA
- siderurgika
- Il mondo per come va
- lecosistema...
- MONDO NOSTRUM
- IlMioFavolosoMondo
- *STAGIONI*
- LA VOCE DI KAYFA
- NO-global
- hunkapi
- Writer
- alba di nina ciminelli
- imbrogli i
- ippogrillo
- PENSIERO LIBERO
- Perle ai Porci
- ROBIN HOOD
- Un blog demo_cratico
- Aderisci al P.G.M.I.
- rinnegata
- RESPIRA PIANO
- Anima
- Cose non dette
- PersoneSpeciali
- diario di un canile
- Sassolininellascarpa
- disincanto.....
- Dolci note...!
- STAIRWAY- TO- HEAVEN
- vivere è bello
- bijoux
- mecbethe
- my goooddd....
- ...riflettendo.
- BOBO E ZARA
- la Stella di Perseo
- forever young
- ECCHIME
- Regno Intollerante
- io solo io
- MONICA
- coMizia
- Femminilita
- @Ascoltando il Mare@
- nel tempo...
- Non vinceranno!
- Doppio Gioco
- cigarettes & Coffee
- MOONCHILD
- Avanguardia
- Il Diavolo in Corpo
- Angolo Pensatoio
- Assenza di gravità
- cera una volta
- DI TUTTO E DI PIU
- ORMALIBERA
- FATAMATTA_2008
- TUTTOENIENTE
- ZELDA.57
- Triballadores
- club dei cartoni
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2016 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31            
 
 

NON LASCIAMOCISOLI & CHE

O siamo Capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, O DOBBIAMO lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza,perchè questo blocca il libero Sviluppo dell'intelligenza "
Ernesto Che Guevara
  

XXI secolo?

↑ Grab questo Headline Animator

 

IDEOGRAMMA DI PACE; EMERGENCY

GRILLO

  No TAV

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963