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Messaggi di Dicembre 2016

1000 giorni d’inferno: i veri numeri del governo Renzi

Post n°3890 pubblicato il 12 Dicembre 2016 da ninograg1
 

Matteo Renzi ha iniziato subito dopo le dimissioni una lunga campagna mediatica con la quale cercherà di risalire nei consensi in vista delle prossime elezioni. Il tentativo consiste nel dipingere i suoi 1000 giorni di Governo come un successo economico e politico che nella realtà non c’è mai stato. Se andiamo oltre le slide e le balle di propaganda questi sono i pessimi risultati che può vantare il Governo Renzi:

66 MILIARDI DI EURO IN PIU’ DI DEBITO PUBBLICO, dai 2.146 dell’aprile 2014 ai 2.212 del settembre 2016. Vuol dire che ogni giorno di Renzi al governo ci è costato 66 milioni di euro debito pubblico
55 MILIARDI DI EURO IN PIU’ DI TASSE, dai 438 miliardi di entrate tributarie del bilancio 2014 ai 493 programmati per il 2017
I POVERI AI MASSIMI STORICI, con il 28,7% degli italiani a rischio di povertà o esclusione sociale (17 milioni e 469 mila persone) e 8,3 milioni di poveri effettivi (il 13,7% della popolazione, in continua crescita)
I FALLIMENTI A TAPPETO DELLE IMPRESE, 15 mila nel 2014, 14 mila e 700 nel 2015 e 3,6 mila nel solo primo quarto del 2016. I numeri salgono vertiginosamente se ai fallimenti si aggiungono le liquidazioni volontarie ed altre procedure concorsuali, con 104 mila imprese all’aria nel 2014 e 96 mila nel 2015. Un tessuto produttivo distrutto
I DISOCCUPATI, I PRECARI E GLI INATTIVI A LIVELLI STRATOSFERICI, se infatti il tasso di disoccupazione ufficiale sembra sceso, rimanendo comunque altissimo all’11,6%, va detto che sono esplosi i voucher venduti dalle imprese (dai 69 milioni del 2014 ai 114,9 milioni del 2015) e che gli inattivi sono ancora più di 3 milioni, per un tasso di disoccupazione reale sopra al 20% e vicino ai livelli della Spagna e della Grecia
LA SANITÀ AL COLLASSO, con 4,3 miliardi di euro di tagli nel solo biennio 2015-2016 e altri 13 miliardi di tagli programmati per gli anni successivi

A questo disastro economico vanno aggiunte le riforme di Renzi, regressive e fallimentari:

IL JOBS ACT ha trasformato il contratto a tempo indeterminato in contratto a tutele crescenti, che per i primi 3 anni di impiego è un contratto precario in piena regola; inoltre appena sono diminuiti i costosissimi incentivi alle assunzioni col nuovo contratto i licenziamenti sono aumentati (+7,4% nel secondo semestre 2016 rispetto ad un anno prima) e il ritmo delle assunzioni a tutele crescenti è crollato (-32.9% nei primi 8 mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015)
– LA “BUONA SCUOLA ha iniziato la privatizzazione dell’istruzione, col Preside-Manager che per attrarre i fondi necessari all’attività didattica deve aprirsi agli investimenti interessati delle grandi imprese e può decidere il destino dei professori
– L’ABOLIZIONE DELL’ART.18 che unita al Jobs Act spoglia i lavoratori di ogni diritto
– LO “SBLOCCA-ITALIAche permette al Governo di trivellare, inquinare e distruggere il territorio con sempre più facilità
– I DECRETI SALVA BANCHE, che hanno messo sul lastrico migliaia di risparmiatori per salvare istituti decotti, compreso quello del papà della Ministra Boschi
– LA FINTA LOTTA ALL’EVASIONE E ALLA CORRUZIONE, che ha lasciato il posto a nuovi condoni e sanatorie (come la voluntary disclosure) e all’aumento delle soglie di non punibilità per i reati fiscali.

Gli italiani quando saranno chiamati alle urne e speriamo sia il più presto possibile, si ricordino di questi numeri. Renzi mai più, #PdMaiPiù!

(Da beppegrillo.it)

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Era un pò che non ospitavo un post del fondatore del M5S... ma stavolta ne valeva la pena. D'altronde il Renzi bis, questo è il 'nuovo' governo, si presenta con le stesse caratteristiche e lo stesso programma del suo predecessore, per tacere dell'ordine di scuderia, come già accaduto per il referendum sull'acqua pubblica che è stato completametne disatteso, di far continuare le 'riforme' sulla via maestra prefissata, referendum o no. Non bisogna dimenticare che la legge elettorale che si vorrebbe fare è solo un paravento perchè una legge c'è già, seguitemi del ragionamento: eliminato l'italicum; dichiarato a suo tempo incostituzionale il porcellum che rimane? Il Mattarellum, come mi pare sostenga Rodotà, ossia le legge uscita da un altro referendum, quello di Mario Segni; perchè non utilizzarlo? Bella domanda, vero? No mi convingo che questo governo durerà fino a quando non troveranno la quadra (non foss'altro per far maturare la rendita) del cerchio: ossia da un lato disinnescare la mina pentastellata  con un sistema elettorale che li renda meno incisivi e dall'altro mantenere la continuità all'attuale sistema politico-affaristico: sennò come fanno a spingere gli italiani nelle braccia dei privati in materia di sanità, pensioni, scuola ecc.?

 
 
 

Post referendum costituzionale ..

Post n°3889 pubblicato il 09 Dicembre 2016 da ninograg1
 

di | 8 dicembre 2016  Il Fatto Quotidiano

E’ ufficiale: Renzi e ultrà renzini sono irrecuperabili. Lo si era intuito da tempo, ma se ne ha adesso pieno contezza. Vi spiego in poche messe perché il discorso frignone – ma tutto sommato caruccio – di domenica notte sia stata la solita buffonata renziana, dopo la quale non c’è stata autocritica alcuna. Solo boria, slogan, supponenza, rosicamento, insulti e deliri.

1. Renzi aveva detto, lui con quell’altra, che avrebbe abbandonato per sempre la politica. Ovviamente non sono stati di parola. Neanche stavolta.
2. Aveva detto di dimettersi e farsi un anno sabbatico (anche due, Matteo: vai tranquillo). Macché: niente. E’ sempre lì.
3. Ha convocato la direzione del Pd, perché “noi siamo democratici”, poi però è arrivato tardi e ha parlato solo lui, vietando il dibattito. Perché “noi siamo democratici”.
4. In tivù continua a mandare rumenta arrogantissima allo stato brado, che ripete che chi ha votato no è idiota e che loro in fondo col 40% hanno vinto. (Vamos)
5. Si è dimesso, e “un Renzi bis mai”, però se glielo chiedono altre due/tre volte – solleticandogli ego e pappagorgia – lui dice sì.
6. Ha perso, però ha vinto.
7. Il governo lo fa solo se ci stanno anche tutti gli altri, così si bruciano insieme e magari gli italiani si dimenticano che da tre anni è più insopportabile di un remix di Neffa. Evidentemente, secondo lui, Salvini ci ha scritto in fronte “Gozi” e Grillo “Nardella”.
8. Il referendum ha visto vincente anche la minoranza dem, che lui continua però a rispettare più o meno come Kohler rispettava la caviglia labile del divino Van Basten.
9. Da due anni perde ogni elezione possibile, dalla Liguria a Roma a Torino passando per la festa nazionale del 4 dicembre, ma lui e i suoi continuano ad atteggiarsi a “stocazzo”. Un po’ come se Nagatomo andasse davanti a Messi e Ronaldo e dicesse loro: “Sukate, ebeti”.
10. L’Italicum che ora ha fretta di cambiare, e che tutti trattano (giustamente) come una schifezza inaudita, non l’hanno fatto lo Spirito Santo, Rovazzi o Peter Gomez: l’ha fatto Renzi. Spacciandolo, finché ha potuto, come il Sol dell’Avvenire. E’ sempre lui: un venditore di Duna color fava spacciate per Porsche fiammanti.
10bis. Renzi e i suoi l’hanno presa così bene che, in confronto, gli americani dopo Pearl Harbor si mostrarono gandhiani.

il resto su: Il Fatto Quotidiano

 

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Il resto dell'articolo è anche meglio....

Aggiungo solo oggi alcuni cosiddetti commentatori facvano il parallelo fra il nostro e Cameron: ci pensate? Non è che l'inglese sia un gigante della politica!!! Anzi denza i soldi di paparino starebbe benissimo dietro un bancone di un Mac... ma così va. Tornando a noi però Cameron si è RITIRATO dal governo, il nostro NO! Questa è la, non piccola, differenza!

Buon weekend

 
 
 

Quasi un italiano su tre a rischio povertà. Ma quest’anno l’Istat arriva dopo il voto

Post n°3888 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da ninograg1
 

La relazione – Pericolo esclusione per il 28%, quasi il 20 “vede” la miseria.

La mancanza di lavoro o di un minimo di reddito sufficiente a soddisfare i bisogni essenziali, come l’abitazione e un’alimentazione adeguata, ha portato 17 milioni e mezzo di persone, il 28,7% dei residenti in Italia, sull’orlo della povertà o dell’esclusione sociale. Il dato riferito al 2015, già drammatico per un Paese occidentale, esplode ai livelli di una vera e propria emergenza sociale nelle Regioni del Sud, dove ormai è a rischio povertà o di esclusione il 46,4% della popolazione, contro il 24% al Centro e il 17,4% al Nord.

La difficoltà crescente nel far quadrare i bilanci familiari tuttavia non risparmia neppure le zone più ricche del paese, dove le disuguaglianze tra le fasce più ricche e più povere della popolazione si fanno ancora più marcate. Si stima che il 20% più ricco delle famiglie percepisca il 37,3% del reddito equivalente totale e il 20% più povero solo il 7,7%. Lo scrive l’Istat nel rapporto annuale sulle condizioni di vita e di reddito diffuso solo ieri, ampiamente in ritardo rispetto alle edizioni degli anni precedenti e pubblicato giusto subito dopo il referendum. Il rilevamento che scolpiva nella pietra un inaspettato aumento del Pil su base annua dell’un per cento, era arrivato invece puntualmente il 1° dicembre scorso. La fotografia del profondo disagio economico e sociale in cui versa il Paese, scattata dall’Istituto di statistica, si sovrappone perfettamente alla mappa del voto di domenica scorsa, dalla quale era emerso l’identikit di un “partito” delle pance vuote, esploso nelle urne con il No al quesito referendario, concentrato soprattutto nelle periferie e nel Mezzogiorno. Tra le persone in difficoltà, quelle più esposte al più grave rischio povertà sono il 19,9%. È la percentuale più alta riscontrata dal 2004, l’anno in cui è iniziata la serie storica di questi rilevamenti. Per l’Istat è a rischio povertà chi vive in una famiglia con un reddito inferiore al 60% della media, che per un nucleo composto da una sola persona adulta è pari a 9.508 euro annui. I maggiori segnali di peggioramento arrivano da chi vive in famiglie con almeno cinque componenti e tra chi vive in coppia con almeno tre figli. Per l’Istat si trova in condizioni di grave deprivazione materiale chi è in arretrato sulle bollette, non riesce a fare fronte a spese impreviste o per beni durevoli, non può riscaldare casa o fare un pasto proteico una volta ogni due giorni.

Articolo intero su Il Fatto Quotidiano del 07/12/2016

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e tutto ciò in soli tre anni... ora fate mente locale da quando questi ci propinano le loro riforme, ossia dal '92, e provate a contare quanti nostri concittadini hanno perso il lavoro o l'attività o sono giovani, o lo sono stati; e provate a immaginare quanti sono all'oggi: sono milioni!!!!

 
 
 

.. e diciamole alcune cose

Post n°3887 pubblicato il 06 Dicembre 2016 da ninograg1
 

Tutti gli istituti che sono deputati allo studio dei flussi del voto si sono scatenati per capire questo 'singolare' voto uscito dal referendum.. io ne prendo uno che non è, come dire, sospetto d'intelligenza con il nemico: l'Istituto Bruno Leoni. E' impietosa per il pd la sua analisi. Vediamo:

  1. il giovanilismo di questo governo è smentito. I giovani (19-34) hanno votato NO per l'80%; e hanno votato NO, in questa fascia, in maniera maggioritaria quelli che il lavoro non ce l'hanno o l'hanno perso o non l'hanno mai avuto (e non l'avranno mai) soprattuto nelle Regioni del Centro e del Sud, e solo parzialmente (sempre con percentuali bulgare ma sotto la soglia 80%) nel Nord del paese....
  2. Le fasce intermedie fino ai 56 anni stesso discorso: hanno votato, stavolta ovunque nel paese, per il NO. Anche in quel Veneto che sta meglio rispetto al resto del paese. E' il ceto medio questo; quel ceto medio che è stato schiacciato dalla crisi verso il basso e lì è rimasto. Nonostante i proclami, rilanciati dai media, tutti i media (con le cime del giornalismo che ci ritroviamo è comrpensibile che siano sempre filo-governative), la realtà effettuale è completamente diversa e il racconto che ne fa il Governo è fondamentalmente falso!!!!
  3. Chi ha votato per il Si in maggioranza? Dai 56 anni in su e diventa bulgara sopra i 65 anni.. come mai? Me lo son chiesto e l'unica risposta che mi so dare è che c'è, nella vecchiaia, la ricerca soprattutto della tranquillità: non vogliono storie e vogliono essere tranquilli.. pia illusione lo so ma forse a quell'età troppi casini intorno non se ne vogliono.

.... finito con l'età si passa alla distribuzione per regioni: tranne Toscana (dove ha vinto per poco), Emilia-Romagna (dove si e no sono praticamente in pari) e Trentino Alto Adige tutto il resto del paese ha sonoramente bocciato sia il referendum che il Gvoerno, come mai? Probabilmente perchè queste riforme non erano, e non sono secondo me, fondamentali? Sicuro come il sole: ovunque gli italiani (che mi hanno paicevolmente sorpreso) hanno compreso che queste non erano le riforme da fare.. ce n'erano altre molto più importanti da far e tutte sono rimaste nel limbo del 'non le faremo mai' perchè l'europa non ce lo chiede e perchè le nostre élite ci perderebbero.

In penultimo per professioni: sapete chi ha votato in massa per il SI? Gli anziani e poi si va progressivamente a scendere. Sapete che ha votato meno per il SI? I liberi professionisti, significherà qualcosa o no? Proprio il ceto centrale della politica italiana, insieme agli imprenditori (anch'essi in minoranza per il si), hanno in massa abbandonato il Governo. Una debacle...

Ultimo: oggi strombazzano in giro che il 40% è il tesoretto da cui ripartire, magari dopo aver cincischiato nel partito, come Cincinnato. Bene: quel 40% che hanno votato per il SI sono .. di destra. Si proprio loro, gli elettori a destra sono in maggioranza per il SI. Tutto il resto dell'elettorato si è spostato sul NO: dai grillini, che in massa hanno votato NO, a quelli del PD in percentuale altissima ecc. tutti hanno votato contro il loro partito di appartenenza; idem per i sindacati: CGIL in media nazionale; Cisl ('s'era schierata ufficiosamente per il SI) e UIL invece hanno visto invece i loro iscritti tradire le indicazioni... quel 40% da cui partire con cui qualcuno della maggioranza s'illude non gli appartiene, anzi.... lo abbadonerà al primo voto utile. Non è un caso che i sondaggi, per quel che valgono, danno il PD al 19-20% contro il 30% e ora il 40% che si auto-accreditano... altro segnale di quanto siano sideralmente lontani i dirigenti di quel partito, per ora maggioranza, dalla realtà dei loro stessi iscritti.

Detto quanto sopra.... la parola d'ordine dei 'vincitori' è al voto subito; ma se analizziamo il linguaggio scopriamo cose davvero interssanti: la Lega scommette sul voto.. nel 2022 si perchè stimano che di questo passo la UE collasserà in quegli anni (dando per scontato che in olanda e in Francia i no-euro vincano): ora è solo ammuina e conteggio dei voti anche se gli si deve riconoscere che il suo leader ha avuto coraggio a spostare ancora più a destra (dove il SI è stato maggioritario) il partito intercettando molti voti referendari in libera uscita....; Forza Italia, e satelliti, ufficialmente sono per vitare ma.. con calma perchè sanno che questa volta rischiano di perdere moltissimi voti nel proprio elettorato: la crisi ha morso anche loro. PD (e satelliti); è il partito con la maggiore fuoriuscita di voti: sia a destra che a sinistra che verso i grillini, tutti in libera uscita grazie al Governo e alle sue scelte... Chi rimane? M5S, come dicevo ieri sono i veri vincitori, ma sono giovani..... sono sull'onda ora ma non hanno personale politico esperto e rischiano di trovarsi stretti nella tenaglia come a Roma: ne sarebebro distrutti..... se Roma doveva essere il loro fiore all'occhiello Roma potrebeb diventare il loro cimitero politico!!!!

Altro problema è la legge elettorale. Quella della Camera è a rischio di incostituzionalità; quella Senato idem.... con quale legge votiamo? Ed ecco che entra in ballo l'arbitro, anche se dovrebbe essere il garante, della situaiozne: si aspetta la Corte Costituzionale? Si..e poi? Forse la Corte con un lavoro taglia e cuci riuscirà a fare il miracolo e forse no, ma una cosa è certa ossia che tutto lavorerà contro, CONTRO, i vincitori più probabili, i 5 Stelle. Nè F.I. nè il PD nè la UE li vogliono. Quindi per ora il piano è: attendiamo la Corte e nel frattempo, dopo le dimissioni dell'attuale Governo, il nuovo Governo dovrà, come dire, allungare i tempi fino al .... bé qui siamo nel campo dell'incertezza. Si spera anche nella ferma volontà dei parlamentari, perchè? Perchè se non arrivano a 4 anni 6 e 1 il vitalizio SE LO SCORDANO.. e di questi tempi nessuno sputa sopra i soldi!!!!! Un pò di attendismo, mischiato a egoismo e vanagloria possono riuscire in quel che l'attuale maggioranza non è riuscita a fare: disinnescare l'onda che potrebbe far risvegliare gli italiani dal torpore in cui sono precipitati da almeno 20 anni a questa parte... stretti fra crisi, più o meno pilotate, e mercantilismo di maniera (in realtà un continuo flusso di denaro dal pubblico al privato) e un pizzico di terrorismo non possono che esserne spaventati.. e buttarsi nelle braccia dell'ennesimo unto del signore che l'élite gli propina. In pratica:

NON SI DEVE VOTARE SE NON QUANDO TUTTO SARA' PRONTO!

QUANDO LORO SARANNO PRONTI!

e non è nemmeno un caso che i mercati lo sanno e stanno fermi e calmi (oggi Milano +4 in barba al Governo che andava dicendo in giro per il pianeta che se il No vinceva ci sarebebro stati.. i cosacchi? Boh fate voi..) e si riparla, per spaventarci, di Troika in arrivo e, infine, del ricatto della BCE con il Quantitative easing: ossia la più grande redistribuzione di soldi pubblici nelle tasche degli speculatori: soldi che siamo noi a pagare impoverendoci.... finirà mai?

 
 
 

Avanzare .... all'indietro?

Post n°3886 pubblicato il 05 Dicembre 2016 da ninograg1
 

Visto?

A volte i miei connazionali riescono a stupirmi.. confesso che non avrei mai creduto di rimanere sorpreso da essi: eppure i numeri parlano da soli e, soprattutto, parlano chiaro come il sole; Il NO è netto e suona come un de profundis per tutti coloro che, per convinzione o per opportunismo o per semplice creduloneria, erano dalla parte opposta della barricata. L'accozzaglia ha vinto.. l'altra ha perso: qual'è la differenza? Che da un lato è maggioritaria nel paese pur essendo profondamente divisa al suo interno l'altra è tutta dentro un solo partito e i suoi satelliti e si vede. Detto ciò: ora che si fa?

  1. Fa bene il Presidente del Consiglio, gli va riconosciuto, a dimettersi e subito (finchè non sarà approvata la legge finanziaria); fanno meno bene tutto coloro che nell'ex maggioranza che ha vinto con il NO (mr. b e satelliti) a fare il salto della quaglia cambiando casacca per fare i pontieri come fanno bene gli alti colli, e il Vaticano, a cercare di frenare sul voto per, ufficialmente, assicurare la 'continuità (ce lo impone, come sempre, l'europa)' e le riforme (mi chiedo quali visto che il cardine di esse è appena stato bocciato).. come se non bastassero i danni fatti finora.
  2. L'apocalisse non c'è stata.. c'hanno provato ma qualcuno ha alzato il bastone e si son calmati: un pò perchè c'è la suindicata continuità europeista e un pò perchè le elezioni si allontanano man mano che passano le ore! Sia chiaro che i mercati hanno già fatto i conti e li hanno già scontati, quindi per ora il problema è solamente rinviato: l'Italia ha il problema banche, i mercati lo sanno, che NON devono fallire (alla faccia del liberismo e del mercato stesso che invece prevede fra i suoi cardini propriop il NON interventismo dell' Stato nel mercato stesso) per ovvi motivi e quindi, a meno di cambi improvvisi, quanto improbabili, il nodo banche sarà una patata bollente del prossimo governo: sia che venga nominato fino a fine mandato sia che venga eletto da elezioni anticipate.... 2 mld di euro da trovare per MPS e ben 12 mld di euro per Unicredit che dovrà, in qualche modo, essere lo Stato a trovare.. cioè noi!!! Come a dire: loro fanno quel che fanno poi a pagare il conto sarà pantalone. Non è un caso che, in questo caso e solo in questo, dalla BCE hanno fatto discretamente sapere che un 'aiutino' era ben accetto.
  3. La richiesta è forte e pressante: al voto e subito! Ma.. c'è sempre un ma: ci sono 'le regole' e i.. regolatori. Il voto? Può aspettare: prima c'è la legge di stabilità, già detto, poi la legge (doverosa.. se fosse una vera legge di ricostruzione) sul terremoto e qualche altra cosina come la, nuova, legge elettorale: nuova? Già perchè l'attuale, cucita sul referendum e a pena di incostituzionalità, non va bene..... vincerebbero a mani basse i 5 Stelle!!! E ciò non va bene... soprattutto ai relitti del dopo referendum non scende giù, soprattutto perchè era stata pensata da qualche genialone proprio per evitare questo rischio. La particolarità di questa legge è che mi ricorda tanto la legge Acerbo: detto ciò, detto tutto.
  4. In Austria l'onda anti-europea, s'è, per ora, fermata.... ma in Francia avanza: son di destra, dirà qualcuno, e allora? Se la destra, e non la sinistra (ammesso che la sinistra esista ancora in europa), è capace di riunire attorno a se gli umori del mondo reale che male c'è? Semmai gli altri dovrebebro chiedersi come mai la gente, quella vera, si riconosce in queste parole d'ordine e non in quelle ufficiali del mainstream un motivo ci dev'essere: ammesso naturalmente che se lo chiedano.... visto che pare proprio che non si rendano conto di quanto stia montanto la protesta contro il libero mercato e le 'regole' assurde della UE! Chiaramente, essendo uno dei pochi che si riconosce nel sogno di Spinelli (qualcuno se lo ricorda?), non sono anti-europeo a priori ma lo sono proprio perchè di quel sogno ne hanno fatto carta straccia..

p.s.

non ho potuto non notare alcune cose in queste 24 ore. La tracotanza, se non peggio, del mainstream: non solo prima con la censura sfacciata del NO ma anche dopo con la negazione della realtà..... chi l'ha fatta passare per protesta e chi per 'ignoranza' dei cittadini che hanno osato votare NO. Tutto pur di non voler ammettere una semplicissima cosa: sono lontani dalla realtà; fuori da essa.. è un lampante caso di voler ridurre quest'utlima alle ipotesi di laboratorio dell'inevitabilità di questo sistema: inevitabilità del tutto relativa visto che altrove ne hanno fatto volentieri a meno, non senza qualche scossone e problema,  e non ne sentono al mancanza.... ancora oggi la 'negazione' di cui sopra continua; c'è sempre la velata speranza di allungare il bordo contando soprattutto sul fatto, vero in parte, che una parte della compagine del NO (la destra) opportunisticamente schierata miri al proprio tornaconto e faccia da V° colonna ben sapendo che ne uscirebbe distrutta dal voto.

p.s. 2

La Lega: è uno dei vincitori del NO, senza se e senza ma. Saprà farci profitto? Bella domanda..... la strada lepenista non sembra premiarla ma la scelta felice di campo e gli errori della maggioranza governativa le hanno aperte enormi praterie a destra dove pescare a man bassa..... Bossi redivivo,e  suo cerchio magico, permettendo.

Forza Italia e satelliti. Si sono opportunisticamente schierati dalla parte giusta, ma.... già oggi erano un tantino sbilanciati al pontierismo verso la maggioranza con l'obiettivo nemmeno tanto nascosto di fregare i 5 stelle e alzare un argine alla Lega: forse, con un sistema così in crisi, ci potrebebro anche riuscire!

5 Stelle: sono il vero motore della vittoria del NO!!! E' indiscutubile... hanno vinto e se non fosse che sono pasticciati e un tantino volontaristici ci sarebbe da augurarsi proprio che ce la facciano: se è vero che a Torino la Appendino lavora e bene è anche vero che a Roma si son fatti invischiare nella rete dei palazzinari e sono nei guai fino al collo.. sempre ammesso che le firme in Sicilia e in Emilia siano reali e non da partitocrazia becera che tanto combattono. Sono loro il bersaglio delle preoccupazioni delle nostre istituzioni e della UE: dovessero vincere e trovare il bandolo della matassa la corrente carsica della protesta contro il mercatismo potrebbe emergere e davvero a quel punto l'edificio costruito sul nulla dalla finanza crollerebbe come un castello di sabbia!!!! Non bastasse quanto sopra ora gli vogliono cucire addosso un sistema elettorale che li penalizzi: fa bene Grillo a voelr subito votare ma deve star attento perchè le trappole sono tante e non tutte sono visibili......

p.s. 3

sapete che sensazione ho? Che avanzeranno.. all'indietro: come quando mr. b fu costretto a dimettersi e non si votò subito: mai nessuno ha capito perchè egli accetò di aspettare così tanti giorni, o meglio un idea ce l'ho ma non ho riscontri storici per sostenerla: la storia non si ripete ma farne tesoro? Se i 5 stelle accetteranno di non sfruttare l'onda lunga del voto referendario secondo si getteranno da soli la zappa sui piedi e non ptroanno recriminare!!!

il PD; è spaccato. La minoranza interna, anch'essa impresentabile, canta vittoria e manca poco che si arrivi alla resa dei conti con l'espulsione del perdente lo scontro che pur ci sarà..... se si vota oggi non supererà mai il 20%, se si vota oggi. Ma se si dovesse dilazionare nel tempo sapete, no? La gente ha memoria corta e altri temi potrebbero distrarla e portarla a sentire le voci delle sirene europeistico-finanziarie.... magari con qualche spread di comodo... d'altro canto la maggioranza ormai è troppo compromessa: troppi personalismi fanno male anche perchè la gente è stufa di rottamatori che la rottamano in nome del salvabanche ecc.

 
 
 

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NON LASCIAMOCISOLI & CHE

O siamo Capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, O DOBBIAMO lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza,perchè questo blocca il libero Sviluppo dell'intelligenza "
Ernesto Che Guevara
  

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