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Messaggi del 25/05/2014

Elezioni europee 2014, exit poll: Le Pen prima in Francia, boom Tsipras in Grecia

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 25 maggio 2014

Boom della sinistra di Tsipras in GreciaCdu di Angela Merkel primo partito in Germania e forte ascesa degli euroscettici del Fpoe in Austria. Ma il dato più rilevante delle europee è il trionfo degli euroscettici del Front National di Marine Le Pen che, dopo l’ottimo risultato alle scorse amministrative, sono per la prima volta il primo partito in Francia. Invita tutti gli euroscettici, incluso il Movimento 5 Stelle, a unirsi al Fn e sottolinea che “ciò che è stato espresso oggi è un rifiuto massiccio dell’Unione europea”. Un risultato che spinge la leader di destra a chiedere al presidente Francois Hollande lo scioglimento dell’Assemblea nazionale e le dimissioni del premier francese Manuel Valls. I socialisti, infatti, toccano oggi il minimo storico. ”Questa sera è un momento grave”, ha detto il primo ministro, che ha definito i risultati degli exit poll ”un terremoto” ma ha garantito che il governo andrà avanti con le riforme.

“Tutti coloro che sono per la libertà l’indipendenza e contro l’Ue devono unirsi a noi – ha detto Le Pen, rivolgendosi agli euroscettici dal quartiere generale di Nanterre - L’Unione europea deve restituire quello che ha rubato, con la debolezza, la viltà e il tradimento delle élite europee, deve restituire al popolo la sua sovranità e dobbiamo costruire un’altra Europa: l’Europa delle nazioni libere e sovrane, l’Europa delle cooperazioni liberamente scelte”. Sui primi assetti che si delineano dagli exit poll interviene anche il presidente della Bce Mario Draghi che, aprendo il forum dell’Eurotower sulle banche centrali, spiega che “gli elettori in tutta Europa si sono chiaramente allontanati” e “vogliono risposte”.

Affluenza Europee – Le elezioni europee 2014 hanno registrato un tasso di partecipazione in rialzo in molti Paesi. Il contrario di quanto si riteneva alla vigilia delle urne, visto il successo dei partiti euroscettici. Anche i cittadini ucraini oggi sono chiamati alle urne per le presidenziali (leggi) e in Italia si vota anche in 4mila Comuni e due regioni, Abruzzo e Piemonte (leggi). Cresce a partire da Francia e Germania. Nel primo Paese è stata del 15,70% a mezzogiorno, in rialzo rispetto al 14,81% delle elezioni del 2009, mentre nel secondo, è stata del 25,6 alle 14 (contro il 20,2% nel 2009). Partecipazione alta anche in Portogallo (12,14% contro l’11,84% nel 2009). In Spagna, l’affluenza è praticamente invariata rispetto al 2009 (23,83% alle 14 di oggi contro il 24,1% nella stessa ora di cinque anni fa). A Cipro, secondo quanto riferito dal portavoce del ministero degli Interni responsabile per le elezioni, soltanto il 41.3% degli aventi diritto al voto è andato oggi ai seggi contro il 59% delle elezioni del 2009 e il 72.5% di quelle (le prime per Cipro) del 2004. In Croazia, che ha aderito alla Ue lo scorso anno, la partecipazione è stata del 7,53%, quattro ore dopo l’apertura dei seggi, in aumento dell’1,64% rispetto alla prima elezione europea del 2013. Al contrario, i cechi, che hanno votato venerdì e sabato, sono stati il 20%, secondo i dati dell’agenzia Ctk, rispetto al 28,22 del 2009. Nel 2009, l’astensione superò il 70% in diversi Paesi dell’Est, quali la Slovacchia, la Lituania, la Polonia, la Romania, la Repubblica ceca e la Slovenia.

Germania -  La Cdu di Angela Merkel si conferma il primo partito. Stando agli exit poll ha ottenuto il 36% e l’Spd segue con il 27,5%. Grande affermazione per il partito antieuro Alternative Fuer Deutschland con il 6,5%. I Verdi hanno il 10,5%. La Linke avrebbe il 7,5%. I Liberali, usciti dal parlamento nazionale, avrebbero ottenuto il 3%. E i neonazisti, secondo le ultime proiezioni, otterebbero un seggio, entrando per la prima volta a Strasburgo. Secondo quanto riferito dalla tv Ard, il partito neonazista avrebbe ottenuto lo 0,8% dei voti, sufficienti per entrare nell’Europarlamento, dopo che nelle settimane scorse la Corte costituzionale tedesca aveva bocciato la soglia di sbarramento al 3% per le elezioni europee. ”E’ possibile che stasera saremo in vantaggio- ha detto Martin Schulz, candidato del Pse alla presidenza della Commissione europea – in questo caso rivendicherò la presidenza della della Commissione europea“. Schulz ha commentato così il risultato dell’Spd con il quale, ha aggiunto, “ho un sicuro vento in poppa”. Per Schulz, “della presidenza si decide a Strasburgo e a Bruxelles”. Alle europee del 2009 i cristianodemocratici di Angela Merkel presero il 37,9%, i socialdemocratici di Sigmar Gabriel il 20,8, i Verdi il 12,1, i Liberali l’11% e la Linke il 7,5%. Alternative fuer Duetschland, la vera novità di questa tornata, cinque anni fa non esisteva: il giovane partito di Bernd Lucke, economista che ha raccolto i dissidenti delle politiche europee di Merkel, era rimasto per poco sotto la soglia del 5% rimanendo fuori dal Bundestag.

Francia – Secondo l’istituto di sondaggi Csa, il Front National di Marine Le Pen è in testa con il 25%, l’Ump è al 20,3% e il Partito socialista, col 14,7% dei voti, raggiunge il peggior risultato elettorale della sua storia. Il premier Manuel Valls prevede un intervento pubblico in serata. Larga vittoria di Fn anche per l’istituto Ipsos, che prevede fra i 23 e i 25 seggi per il partito di destra, che ne aveva conquistati soltanto 3 nel 2009. Fra i 18 e i 21 seggi sono assegnati all’Umo, 13 al Partito socialista. Il partito di Le Pen quindi, per la prima volta, è primo in una consultazione nazionale in Francia e ha poco meno del doppio dei voti del Partito socialista al governo. ”Il popolo sovrano ha parlato in modo forte e chiaro, come in tutti i grandi momenti della storia. Il popolo sovrano ha scelto di riprendere in mano il proprio destino”, ha detto Marine Le Pen, commentando i dati diffusi. La leader del Front National ha lanciato un appello solenne al presidente Francois Hollande affinché proceda allo scioglimento dell’Assemblea nazionale dopo lo storico risultato. L’attuale sistema, ha detto, “non è più rappresentativo, non si può ignorare chi ottiene il 25% dei voti”.

I risultati preoccupano fortemente i socialisti francesi, fino a spingere la ministra dell’Ecologia ed esponente di punta del partito, Segolene Royal, a parlare di “shock a livello mondiale”. “Stasera – ha detto su TF1 l’ex compagna del presidente Francois Hollande e già candidata all’Eliseo contro Nicolas Sarkozy nel 2007 – i cittadini del mondo e i cittadini europei vedranno che in Francia un elettore su 4 ha votato per un partito violentemente antieuropeo”.  Il primo ministro francese Manuel Valls, parlando in tv ai francesi dopo la sconfitta elettorale, ha annunciato che il governo “continuerà con le sue riforme”, e ha esortato tutti i francesi ad un “sussulto repubblicano”.

Gli exit poll evidenziano che un francese su 4 ha votato per il Front National. Un risultato al di là di ogni previsione. La vittoria era stata prevista dai sondaggi nei mesi scorsi, ma le proporzioni sono superiori ad ogni previsione. Cinque punti in più dell’Ump, il partito della destra istituzionale già in crisi per le accuse di fondi neri contro il suo presidente, Jean-Francois Copé (20,3%). Con poco più del 14%, il Partito socialista potrebbe aver toccato il suo fondo storico, che finora era il 14,5% quando il partito nel 1994 era guidato da Michel Rocard. Il Front National quadruplica i suoi voti rispetto al 2009, l’Ump crolla di 7 punti. Nessun record storico per l’astensione, come si temeva: è andato a votare il 43% degli elettori, contro il 40,5% nel 2009. La coalizione di governo, su scala nazionale (PS e Verdi) tocca appena il 23,4% dei voti

Austria – Dalle prime proiezioni, emerge il boom degli euroscettici: i popolari Oevp restano al primo posto con il 27,8% (-2,2%), i socialdemocratici Spoe stabili al 23,7%, mentre il grande vincitore sarebbe il partito di destra euroscettico Fpoe, terzo con il 19,9% (+7,2%). Secondo l’agenzia Apa, i seggi hanno chiuso alle 17 e le proiezioni sono sul 18% delle schede. Per il leader del partito di destra austriaco Fpoe, Heinz-Christian Strache, si tratta di uno “straordinario successo”. “Da dieci anni vinciamo una elezione dopo l’altra e oggi siamo sopra il 20%. Un risultato che i nostri avversari non potranno certo ridimensionare”, ha detto. Si tratta del partito che vuole limitare l’accesso degli immigrati in Austria, proponendo anche un’uscita dagli accordi di Schengen. In un’intervista rilasciata in campagna elettorale Strache ha sostenuto che se non vi sarà una svolta in Europa, il suo partito sarà favorevole a un referendum per chiedere agli austriaci se restare oppure no nell’Ue.

Danimarca - Il partito anti-immigrati è primo secondo gli exit poll. Il Partito popolare danese si attesta fra il 23,1% e il 24,9%, ossia 3 seggi al Parlamento europeo. I socialdemocratici al governo avrebbero il 20,5%.

GreciaTsipras sarebbe in testa (dal 26 al 30%), al secondo posto Nea Dimokratia (centrodestra) con il 23-27%, al terzo il neo-nazista Chrysi Avgì (Alba Dorata) con l’8-10% e al quarto posto il socialista Pasok con il 7-9%. In Irlanda, un exit poll della tv Rte, segnala che lo Sinn Fein è diretto verso la conquista di un seggio europeo eletto nella circoscrizione di Dublino e calcola per le europee un’affermazione al 17% in crescita rispetto al 10% registrato nelle ultime elezioni politiche. Gli indipendenti sarebbero in testa con il 27%, seguito da Fine Gael (centrodestra) al 22%, il partito laburista in calo al 6%. In aumento i Verdi al 6%.

Bulgaria – Secondo i primi exit poll, si afferma il partito conservatore Gerb dell’ex premier Boyko Borissov, con il 28,6% e sei seggi dei 17 spettanti alla Bulgaria al Parlamento europeo. Seguono il partito socialista di Serghei Stanishev, con il 19,8% e cinque seggi; il partito della minoranza turca, Dps, con il 14,9% e tre seggi; la coalizione guidata dal neopartito Bulgaria senza censura con l’11,1 per cento e due seggi; e il Blocco riformista, alleanza di partiti di centrodestra, con il 6,4% dei voti e un seggio. A Malta, secondo le ultime proiezioni, il partito laburista ha conquistato il 53% dei voti. Il Partito nazionalista, iscritto al gruppo Ppe al Parlamento europeo, è al 40% e i Verdi al 2,7%.

Slovenia – Sempre secondo gli exit poll, è in testa il Partito democratico sloveno (Sds, centrodestra) con il 24,6% e tre degli otto eurodeputati spettanti al Paese, seguito da Lista Nova Slovenija (Sls, centrodestra) al 15,2% e due seggi. Al terzo posto è data la lista Verjamem (centrosinistra) con il 10,6% e un deputato, al quarto Desus (centrosinistra) al 9,1% e un seggio, seguito dal partito socialdemocratico (centrosinistra) con il 7,9% e un seggio.

Finlandia – Gli euroscettici arrivano solo quarti, secondo quanto emerge dalle prime proiezioni basate su exit poll a più un terzo di schede scrutinate: in testa ci sono i popolari del KK con il 22,7 % (4 seggi), seguiti dai liberali di SK con 21,0% (3 seggi), terzi i socialisti di SSP con il 13,6% (2 seggi). Solo quarti i nazionalisti ‘Veri finlandesi’, dati in testa nei sondaggi: si fermerebbero al 12,8% (2 seggi). Un seggio andrebbe anche alla sinistra radicale Vasemmistolitto (9,4%) e uno ai Verdi (7,9%).

Lettonia – Nel corso degli scrutini, il portale di informazione Lsm.Lv diffonde alcuni dati non ufficiali.I popolari del partito Unity sarebbero al 46% con 4 eletti, i conservatori dell’Alleanza Nazionale al 15% (1 seggio), mentre i socialdemocratici pro-russi dell’Harmony Center sarebbero al 13% (1 seggio) e l’Unione dei Verdi ed Agricoltori, nuovo partito che non ha ancora scelto lo schieramento europeo, all’8% (1 seggio). 

Svezia – Secondo gli exit poll, i socialdemocratici sono il primo partito con il 23,7%. Crollo dei popolari del Partito dei Moderati del premier Reinfeldt che scende al 13,0% (avevano il 18,3% nel 2009), sorprendente ascesa degli ambientalisti dello Mp, che sale al secondo posto con il 17,1%. I liberali di Fp sarebbero scesi il 9,5% (dal 13,58% di 5 anni fa). Sinistra radicale del Vaensterpartiet in ascesa all’8,1% (dal 5,66%). Al 7,0% i Democratici (Sd) euroscettici.

Lussemburgo - Seggi invariati rispetto a cinque anni fa, con una maggioranza di 3 eurodeputati al partito cristianodemocratico del candidato Ppe alla presidenza della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. Uno dei tre sarà la commissaria alla giustizia Viviane Reding. E’ quanto riportano fonti al quotidiano lussemburghese L’essentiel. Gli altri tre deputati sono uno per i liberali e uno per i socialisti (al governo) e uno per i verdi. Lo scrutinio delle schede è terminato ma i risultati saranno resi noti alle 23.

Parlamento uscente – Il Parlamento europeo uscente è risultato dalle ultime elezioni europee di giugno del 2009. Fino a luglio del 2013 era composto da 754 membri; poi sono stati aggiunti temporaneamente 12 deputati in rappresentanza della Croazia a seguito del suo ingresso nell’Ue il 1° luglio di quell’anno, portando il totale dei deputati a 766. Successivamente è stata attuata una redistribuzione dei seggi agli Stati membri in modo che, in questa tornata elettorale, si tornerà ad avere 751 parlamentari. L’Europarlamento uscente è composto così: 273 deputati del Partito popolare europeo, 196 parlamentari del gruppo Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici (S&D) a cui fa capo il Pse, 83 seggi del gruppo liberare Alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa (Alde), 57 seggi del gruppo dei Verdi/Alleanza libera Europa, 57 deputati del gruppo Conservatori e riformisti europei (Ecr), 34 rappresentanti del gruppo Gue/Ngl della Sinistra unitaria europea, 31 membri del gruppo parlamentare euroscettico Europa della libertà e della democrazia e 33 del gruppo dei non iscritti.

p.s.

in italia? bè...... secondo piepoli e altri istituti non ci sarà sorpasso, vedremo. Una cosa è certa: mentre nei paesi del nord europa, tranne la gran bretagna, rimane tutto più o meno stabile altrove.. la gente è stufa e vota perchi gli dice che andrà in europa a scassare gli equilibri: anche qui vedremo.. per ora: se è vero vi propongo due exit poll

invece qui ci sono quelli, italiani, pubblicati in gran bretagna.. vediamo:
- M5S: 29,9%
- PD: 28,8%
- Forza Italia: 17,2%
- Lega Nord: 5,1%
- NCD: 5,0%
- L’altra Europa con Tsipras: 3,8%
- Fratelli d’Italia: 3,5%
- Scelta Europea: 2,1%
- Italia dei Valori: 1,2%
- Verdi: 1%
Altri partiti sotto l’1%.

 
 
 

The China Study: qualche riflessione...

Post n°3204 pubblicato il 25 Maggio 2014 da ninograg1
 

E' uno dei più ampi e prolungati studi sull'alimentazione umana degli ultimi decenni. Ha una sua particolarità: è generale ossia molti studi, quasi, direttamente e indirettamente, tutti finanziati dalle case che producono cibo, riguardano questo o quell'aspetto del cibo the china study no ....... è generale. E' un ampio excursus sull'intera gamma dei prodotti e sulle loro relazioni che il genere umano consuma: non solo annota le dirette conseguenze ma anche quelle indirette.

E' diviso 4 parti: la prima è lo studio vero e proprio. Le altre riguardano le .. conseguenze: la seconda parla delle malattie del benessere; la terza è la guida alla buona alimentazione; la quarta è la più significativa, o per meglio dire, è TUTTO UN PROGRAMMA perchè s'intitola... "perchè non ne avete mai sentito parlare" (........).

Ne voglio parlare per due motivi:

  1. chi l'ha scritto non è (faccio prima così): complottista, comunista, integralista, radical-chic, ecc. è un ricercatore perfettamente integrato nel "sistema" americano quindi fa parte di quel sistema che poi si troverà a studiare e criticare, ma sempre dall'interno, e si vede ....
  2. lo studio parte da un premessa: a fronte della malnutrizione di grandi zone del pianeta bisognava valutare il modo di combattere il problema.... anche apportando l'alta qualità occidentale in termini di apporto proteico e calorico; il bello e che il nostro dr. campbell, già dopo qualche anno, giunge alla determinazione opposta: semmai siamo noi occidentali ad avere parametri, diciamo, fuori scala e siamo malnutriti (nel senso laterale ossia nutriti male) rispetto ai popoli che volevamo salvare; i quali popoli avrebbero si avuto bisogno di essere aiutati ma a coltivare le loro alimentazioni e a migliorarle e non certo assimilandoli alla nostra (niente aiuti diretti ad aprire ai mercati ma aiuti e basta per far maturare il loro mercato) .... insomma loro son poveri ma i malati siamo noi.

Essendo un saggio ampio ne parlerò a spezzoni (una domenica per parte del saggio), ossia per sezioni.

Questa è la prima parte.

Critiche ne ha avute, e ne ha tantissime, ma io sono come tommaso, quello biblico, e quindi son portato a mettere la mano nel costato, anzi l'intero braccio..... lascio a voi documentarvi in merito e scoprirete che è uno di quei testi contro cui la pubblicistica vi si è scagliata contro per anni: salvo poi scoprire, naturalmente, che l'80% è "di parte".. ossia non è critica imparziale e non preconcetta ma proprio di parte: finanziata dalle aziende sia direttamente che indirettamente..... perchè rovinarsi una carriera per un libro?

Lo studio dura 40 anni (dei quali 20 di laboratorio .. tutti finanziati da agenzie pubbliche e private non tutte di beneficenza come ben potrete immaginare) ed è tutto di ricerca, anche sul campo, biomedica...... un intera vita. L'idea di base è quella di ridefinire il concetto di buona alimentazione con l'obiettivo di allungarci la vita e vivere meglio, se possibile.

Per arrivare a scoprire, per esempio che:

  1. un cambio di alimentazione può permettere ai pazienti diabetici di sospendere l'assuzione di farmaci.
  2. una cardiopatia può esser fatta regredire ... con una dieta non basata su grassi, oli, proteine animali.
  3. il cancro al seno è in relazione con i livelli ormonali femminili nel sangue, a loro volta determinati dal cibo che mangiamo e che abbassando i primi, gli ormoni, con una dieta prevalentemente a base vegetale ne abbassa il livello e riduce le possibilità che la patologia si presenti.... nello studio si parla di percentuali prossime allo "zero virgola" se iniziata presto.
  4. la caseina, soprattutto quella raffinata, è uno dei fattori che aumentano la possibilità di cancro alla prostata; se messa insieme alla carne poi... ci si avvicina, dice, alla certezza.
  5. gli antiossidanti presenti nella frutta e nella verdura sono collegati a migliori prestazioni intellettuali nella vecchiaia.
  6. è possibile prevenire i calcoli renali con una dieta sana.
  7. il diabete di tipo 1, presenti nei bambini soprattutto, presenta evidenti correlazioni con la alimentazione infantile occidentale.

Ma allora come mai nessuna industria la fa propria e produce queste sostanze? Semplice, e concordo con le conclusioni dell'autore (che non sono diverse da quelle cui arriva J. Rifkin in Ecocidio): ci sono enormi interessi economici (1.produrre carne costa meno che sfamare con i cereali quasi 4 mld di persone; 2. la ricerca medica sforna medicinali in misura enorme ogni anno che comporta in termini di brevetti, finanziamenti pubblici, da assicurazioni, ecc. profitti miliardari per i CdA delle multinazionali; 3. laddove non c'è interesse, per esempio lemalattie rare, economiche non si fa ricerca... con buonapace dei pazienti che le contraggono e per il semplice motivo che tutti i soldi corrono laddove ci sono interessi soprattutto commerciali; ma pure tabù socio-culturali: eravamo cacciatori-raccoglitori quindi oltre 70 mila anni fa prendevamo quello che trovavamo per strada - a proposito: quando i nostri antenati cominciarono a uscre fuori dalla culla africana .. una mutazione genetica di una donna incinta è quella che ci ha consentito di diversificarci e di cambiare colore a occhi e pelle, assumere cibi diversi e adeguarci all'ambiente circostante, ecc. questo vale per i razzisti perchè no ci fosse stata quella mutazione...saremmo tutti "colored" - senza perdere la caratteristiche di base) e solo quando cominciammo a diventare stanziali cominciammo pratiche agricolturali combinate con il consumo di animali: il punto quindi non sono in sè le carni ma il loro trattamento e, sembra, che l'autore giunga alle stesse conclusioni. I giapponesi (ma pure i cinesi) delle zone rurali hanno percentuali di malattie del benessere bassissime (cancro, diabete, ecc.) quasi infime rispetto ai loro simili che vivono negli usa..... quindi il punto è: ambientale? Dietetico? Si, semplicemente si: cambiando abitudini alimentari costoro sviluppano le stesse malattie degli occidentali nelle stesse percentuali e con le stesse modalità. Il problema quindi è nostro non loro. Interessante, per esempio, è la correlazione che l'autore trova fra i cosiddetti foci (una sorta di sostanze scarto della digestione) e la carne e la caseina, perchè? Perchè questi foci sono quelli che, a lungo andare, provocano il cancro nel fegato, però ..... senza gli enzimi con cui entrano a contatto, e vi interagiscono, prodotti dalla carne, dal pesce e dalla caseina essi rimangono inattivi e sono eliminati dal fisico, si eliminati: provate a pensare, per fare un esempio, al triangolo del fuoco (per accendere una fiamma cosa serve? Comburente, combustile, materia) se manca uno dei lati (per esempio l'ossigeno) la fiamma non si accende; bene con questi "marcatori" accade la stessa cosa: senza le proteine animali e/o la caseina, o entrambi, essi dopo qualche mese sono metabolizzati e spariscono..... e ciò accade soprattutto da noi dove carni e formaggi sono "industriali" e dove l'ambiente è inquinato ossia l'aria e l'acqua non sono scevre da inquinanti, interessante vero? Non dimenticate: preso a se NESSUN alimento fa male; messi insieme e raffinati gli alimenti fanno danni che sarebbero minimi se ambiente e sostanze conservanti ecc. non fossero presenti ma soprattutto è la loro interazione che fa i danni maggiori.. lui non dice che "bisogna" mangiare" SOLO verdure, cereali e legumi ma "PREVALENTEMENTE" questi e possibilmente prodotti in maniera "NATURALE": certo sarebbe meglio eliminare le carni rosse e bianche, anche quelle naturali hanno enzimi che alla lunga fanno danni, ma una dieta prevalentemente vegeriana, non vegana che è il suo estremo, allunga la vita di un bel pò e evita molti problemi!

Non sono un medico e non mi metto certo a fare il copia e incolla dal libro ma la ricerca in sè da molti spunti di riflessione proprio perchè non è, solo, una ricerca di laboratorio ma è fatta sul campo e ha interessato tantissimi paesi. come diceva prima, che sono stati rapportati allo stile di vita occidentale, soprattutto americano; ha interessato paesi asiatici del vicino ed estremo oriente (circa un mld di persone cina compresa): un interessante raffronto direi... per il semplice motivo che le conclusioni dicono che laddove le popolazioni rurali mantengono intatto il proprio stile di vita alimentare molte delle malattie che noi conosciamo sono quasi sconosciute; laddove invece ARRIVA LA CIVILTA'....... bè me la cavo con un "houston abbiamo un problema"? Si, è proprio così: quindi? A loro basta mantenere il loro stile di vita e possono essere aiutati a essere "civili" solo continuando nelle loro abitudini? Si... ma poi le nostre aziende che fanno, fallliscono? Si perche è questo è il problema: dobbiamo portare il nostro cibo, prodotto industrialmente e non, lì per fare profitti e di conseguenza per mantenere la nostra economia e il nostro stile di vita.. animale, più o meno, per essere i primi ma loro non ne hanno bisogno.

p.s.

le mie valutazioni le ho fatte ma lascio a voi trarne le vostre.......ho chiesto al mio medico di famiglia esponendogli le mie domande e i miei dubbi e mi sono sentito dare una risposta che, non ci crederete, non mi ha sorpreso: la stesse parole che sono scritte nel saggio, scritto negli usa qualche anno fa, a proposito del perchè "non ne sentiamo parlare"..... parola per parola: ciò mi mi fa pensare. Fate anche voi la stessa prova e spero farà pensare anche voi.

 
 
 

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NON LASCIAMOCISOLI & CHE

O siamo Capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, O DOBBIAMO lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza,perchè questo blocca il libero Sviluppo dell'intelligenza "
Ernesto Che Guevara
  

XXI secolo?

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