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Il diario di Nancy

Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.

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Sognavo di essere Carl Lewis...

Post n°153 pubblicato il 07 Maggio 2007 da bimbadepoca
 

Da diversi mesi ormai, sono in preda ad un'ossessione tipicamente femminile. Distruggere la cellulite.
Ho cercato, inutilmente, di sconfiggerla utilizzando metodi soft, ma da qualche settimana mi sono convinta che l'unica soluzione è adottare la linea dura: l'attività sportiva.
Ho manifestato ai miei familiari l'intenzione di correre, ma la mia sofferta decisione è stata accolta da scoppi di risa e manifestazioni d'incredulità.

Riconosco di essere proverbialmente una persona pigra, che da sempre detesta tutto ciò che somiglia all'attività fisica. Ma si vede che lo spettro incombente della mezza età e del declino fisico, è stato capace di compiere anche questo miracolo.
Cosicchè sabato mattina mi sono regalata una bella tuta da ginnastica, bianca e rosa.
Non avevo più scusanti.

Questa mattina, complice il lunedì, ho deciso di dare ufficialmente avvio alla mia attività podistica.
Ho indossato la tuta, legato i capelli, calzato le scarpette e via di corsa.
Subito in strada i muratori rumeni, impegnati nella ristrutturazione del palazzo di fronte al mio, hanno manifestato vivacemente la loro approvazione per la mia bella tuta glamour.
Alle 8.15 ero già fuori al parco cittadino, ho varcato il cancello timorosa, per darmi un contegno ho spedito un sms, per cercare sostegno ed incoraggiamento, al mio compagno, il quale è rimasto talmente allibito dalla sorpresa da non riuscire più a muovere le dita per digitare una risposta qualsiasi.

immagine
Ho cominciato a correre timidamente lungo il viale di lecci, vergognandomi come una ladra. A metà strada sono arrivati i sintomi inequivocabili dell'allergia, ho pensato con angoscia che solo una persona mentalmente disturbata può mettersi a correre in mezzo al polline svolazzante in questo periodo, senza aver nemmeno preso l'antistaminico.
Ma ho continuato imperterrita, ed anche se alla fine del viale ero già senza fiato ho svoltato a sinistra per proseguire la mia corsa lungo il viale più isolato del parco.
Immediatamente ho cominciato ad avere paura che da qualche cespuglio potesse saltare fuori un "Lupo Cattivo", quest'idea mi ha d'improvviso rallentato le gambe, che sono diventate molli come una ricotta.

Mi sono letteralmente trascinata fino all'imbocco del terzo viale, in preda al panico più totale. Dopo pochi metri affrontati con spirito stoico sono stata inseguita da una folla inferocita di papere, almeno credo che fossero tali perché ero così impegnata a scappare dai loro becchi, che non mi sono soffermata con la dovuta attenzione per indagare sulla razza pennuta a cui appartenevano.
L'incontro con le belve mi ha costretto a tagliare il parco in diagonale, riportandomi verso l'ingresso principale, dove ho incontrato un signore che portava tranquillamente il suo colossale alano a fare la pipì.
Ho cercato d'immaginarmi le dimensioni, altrettanto colossali, della cacca di un alano, ad ho pensato a cosa sarebbe successo se mentre correvo inavvertitamente ne avessi calpestata una. Ho immaginato inorridita gli schizzi sui miei pantaloni bianchi.
Ed è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso...

Alle 8.45 ero già sotto la doccia ed insaponandomi le gambe ho finalmente compreso di essere troppo affezionata alla mia cellulite per separarmene.

E la tuta glamour??? La userò per deliziare gli sguardi del rappresentante della Bofrost.

 
 
 
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