Creato da bimbadepoca il 16/03/2005

Il diario di Nancy

Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.

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Post n°220 pubblicato il 22 Aprile 2008 da bimbadepoca
 

Stamattina ho comprato un quadernone a quadretti, ha una bella copertina rigida. E poi ho comprato una nuova penna, con la punta fine come piacciono a me, ha l'inchiostro verde.
Era già da qualche tempo che ci pensavo, ma sono stati questi due oggetti comuni a suggellare la mia decisione.

No, questo non è un post d'addio, mi prendo semplicemente una pausa lunga più di un mese, perché voglio scrivere un libro, o almeno provarci.
Lo so che non si sentiva il bisogno di questa mia bella pensata, che in Italia ci sono migliaia di aspiranti scrittori, che i 3/4 tra loro saranno indubbiamente più abili di me con le parole, che tutto ciò che c'era da scrivere è stato già detto e ridetto.

Lo so, sono la prima a non crederci, quasi sicuramente il mio "romanzo" non sarà preso in considerazione da nessun editore. Molto probabilmente, conoscendo la mia incostanza,  non riuscirò nemmeno a finirlo. Sicuramente riempirò il mio bel quadernone a quadretti di cancellature furiose.
Lo so, potrei scrivere in word ed evitarmi questo problema, ma sono legata a una visione romantica della scrittura. E poi ho intenzione di far nascere il mio capolavoro all'aria aperta, su una panchina del parco, o al tavolino del bar in piazza.

Lo so, mille volte mi verrà la tentazione di buttare tutto per aria, di ritornare alle mie facili storielle, alla piccola platea del blog, ai miei quattro lettori.
Lo so, avrò bisogno dell'incitamento dei miei amici reali, del conforto di mio marito tutte le volte che mi sentirò un'incapace.
Lo so, è un impegno gravoso che somiglia troppo a un lavoro, ma questa volta voglio farlo, lo devo a me stessa. Non voglio avere il rimpianto di non averci mai nemmeno provato.

Non voglio concludere questo post con le solite frasi mielose, del genere "mi mancherete tanto tanto", è assolutamente scontato che sarà così .
Vi confesserò, invece, che non ho la più pallida idea di cosa scrivere, che mi sembra un'ottima premessa per cominciare un romanzo, però ho in mente un incipit fantastico, l'odore di plastica dei preservativi...

Ci rivediamo a metà giugno.
 

 
 
 
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fu in idioma del mondo,
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Così vero
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(Pedro Salinas)

 

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(Patrizia Valduga)

 

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(J.L. Borges)

 

"Quello che ora diamo per scontato, un tempo fu solo immaginato"

(William Blake)

 
 
 

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