Il diario di Nancy
Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.
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Si ringrazia Seduzir64 per il sottofondo musicale.
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Anche dalle poste, passa la civiltà di un popolo...Martedì mattina avevo da pagare due bollette alla posta, così mi sono recata nell’ufficio postale più vicino, quello di via Ascenzi. Scusate se specifico l’indirizzo, ma come ben sapete, sono un tipo preciso e meticoloso, ritengo doveroso fornirvi quanti più dettagli possibili su quest’ufficio postale di Viterbo, per non fare la figura dell’azzeccagarbugli. L’avveniristico elimina code era in tilt. Appena un impiegato allo sportello si liberava e schiacciava il pulsante per chiamare il numero successivo, sul display comparivano in rapida sequenza più numeri. Se nel caso si liberavano due impiegati nello stesso momento, il caos era totale, con gruppetti di persone che correvano come trottole da uno sportello all’altro. Immediatamente mi sono accorta che la maggioranza delle persone non si curava che il display fosse in tilt e pretendeva di passare davanti, infischiandosene delle persone che non erano riuscite a scapicollarsi in tempo allo sportello. Per ovviare a questo increscioso inconveniente una saggia impiegata, che dall’atteggiamento ostentato doveva essere la più alta in grado, ha avuto la brillantissima idea d’appiccicare un bel cartello con la scritta GUASTO alla macchinetta distributrice dei numeretti. Probabilmente in cuor suo era convinta che bastasse questo gesto per dare ai cittadini una dimostrazione pratica dell’efficienza delle poste italiane. La sua amica era una di quelle signore spocchiose dagli abiti costosi, pezze griffate con le quali sbandierare al mondo la propria, presunta, superiorità sociale. La nostra saggia eroina postale dopo pochi convenevoli ha preso talmente a cuore le faccende dell’amica, che ha deciso d’occuparsene personalmente, facendola passare davanti a quasi cinquanta persone in attesa, con e senza numeretto. Ma non l’ho fatto perché lo spettacolo intorno a me continuava a ritmo sempre più serrato. Due vecchiette hanno cominciato a insultarsi a vicenda, per ragioni di precedenza, tra loro sono volate parole grosse come una montagna. A pochi metri da loro scoppiava un nuovo litigio, tra un’altra vecchietta che a malapena si reggeva in piedi e una zotica arricchita. Il malumore della folla mi ha impedito di ascoltare le parole, è stato come vedere un film muto, ho dovuto interpretare dalle espressioni e dalla gestualità. Nel frattempo due ragazzi rumeni avevano perduto il loro turno, vagando da uno sportello all’altro e nessuno dei nostri onesti e gentili connazionali, uomini e donne, giovani e anziani, ha ceduto loro il posto. Questi due poveri ragazzi continuavano a girovagare da uno sportello all’altro, tenendo d’occhio il tabellone impazzito e non capacitandosi di quello che stava succedendo. L’Italia, bel paese, la settima potenza economica del mondo. Intanto la folla dei senza numeri era aumentata a vista d’occhio, tra loro cercavano d’organizzarsi alla men peggio per stabilire i turni, persone appena arrivate spergiuravano di essere colà da tempo immemore. Ignorando volutamente un’anziana signora straniera, dall’aspetto dimesso di badante, che sprovvista anch’essa di numero guardava ipnotizzata il tabellone nella speranza di capirci qualcosa. E’ stato allora che ho smesso di fare la spettatrice ed ho assegnato i turni, secondo l’ordine in cui ognuno di loro era comparso in scena, restituendo alla badante il suo meritato secondo posto. Purtroppo non so com’è andato a finire lo show, è arrivato il mio turno, ho pagato in tutta tranquillità e sono uscita. Però mi è rimasta una strana inquietudine addosso, come quando ascolti al telegiornale le consuete notizie di cattiva giustizia, oppure quando guardi un film che avrebbe potuto essere bellissimo se gli attori non avessero recitato da cani. P.S. Per la cronaca, non ho ancora terminato il mio capolavoro, anzi alla luce di quel poco che sto facendo in questi giorni, avrò bisogno ancora di diversi mesi; ma siccome non ho più l’urgenza di concludere entro metà giugno, procederò nella scrittura con più calma. E nel frattempo mi riapproprio del blog!!! |