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Il diario di Nancy

Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.

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LOVE ROOMS

Post n°223 pubblicato il 23 Giugno 2008 da bimbadepoca
 

In questi giorni sto cercando un albergo per una vacanza in Svizzera. No, non sono stata influenzata dai recenti Europei di calcio, ma so che non mi credereste mai.
Mentre cercavo un albergo con camera quadrupla, per una tranquilla e comune famigliola italiana, mi sono imbattuta in un hotel che aveva, tra le altre, una stanza dell’amore, con tanto di letto rotondo, copriletto a cuori e petali di rose sparsi sul pavimento. Mi sono detta che, probabilmente, doveva essere destinata alle coppie in luna di miele, oppure a quei novelli sposi che festeggiano con cattivo gusto la prima notte di sesso ufficiale.
E invece… queste mie ipotesi erano soltanto una parte di una realtà ben più articolata, difatti dopo essere capitata più di una volta su siti di alberghi dotati di camere dell’amore, mi è venuta la curiosità di approfondire l’argomento ed ho scoperto che in Svizzera esiste un culto per questo tipo di camere, tanto che gli albergatori si sono riuniti in un’associazione e sono nati alberghi a tema, del tutto dedicati alle gioie dell’amore.
L’home page del sito chiarisce in perfetto tedesco (a proposito ma in Svizzera non erano lingue ufficiali anche l’italiano e il francese???) che si tratta di “der erste erotisch-romantische hotelführer”, quindi di amor sacro e di amor profano per dirla con le parole di De Andrè.

Un giro su questo sito è veramente istruttivo, perché si viene a sapere che è possibile scegliere una camera in base alle proprie preferenze in materia di comodità, CD romantici, champagne in camera, sauna, camino, menù afrodisiaci, DVD, libri o stampe erotiche, ma soprattutto in base all’ambientazione della camera, una tacita ammissione delle proprie perversioni o fantasie.
Si parte dalla stanza Fujiama, di chiara derivazione giapponese, interamente laccata di rosso, dotata di un immenso futon e stampe del kamasutra alle pareti, per un veloce ripasso o per eventuali varianti. Ma il pezzo forte della stanza è la sauna in terrazza, una sciccheria a forma di botte. Sì signori, proprio come quella di Diogene, in altre parole l’antitesi del piacere, ma sono certa che anche in questa contraddizione c’è una spiegazione razionale. Forse si tratta di una filosofia orientale, l'ascetismo che predica la mortificazione della carne dopo l’abbuffata.

Passiamo alla camera Cadillac, dove già il nome è tutto un programma, ebbene sì, l’alcova è ricavata in una vera Cadillac rosa. Per tutte quelle coppie in cerca d’amarcord, che vogliono rinfrescare la memoria sulle possibili evoluzioni in macchina.
Continuiamo la visita con la camera Chalet, a mio avviso una delle più belle, non fosse altro perché è un continuo richiamo a una delle eroine della mia infanzia: Heidi.
La camera ricorda tantissimo quella che la bambina aveva nella baita del nonno, con finestrella con vista sulle montagne e la fedele riproduzione di Fiocco di Neve, che per chi non lo sapesse era una capretta. Giuro che è vero!!!
Ammiriamo la romantica camera Giulietta e Romeo, ovviamente soppalcata, per permettere alla donna di affacciarsi a un improvvisato balconcino, per ascoltare il compagno che declama gli immortali versi di Shakespeare. Il risultato di questa patetica scenetta suscita notoriamente incontrollabili pulsioni erotiche.
C’è poi la suite Bounty, per chi vuole giocare all’ammutinamento, i naufraghi sono sistemati in una camera con tavolino e sedie sistemate in un quadrato di vera sabbia, alle pareti un timone e un’amaca al centro della stanza per complicati amplessi.
La camera Laguna è indescrivibile, davvero non riesco a trovare tutto le iperboli che una meraviglia del genere meriterebbe, per cui mi limito a farvi vedere un’immagine esaustiva.

Purtroppo non posso descrivervi nemmeno la camera Cucina erotica, perché è in allestimento e sarà visionabile solo dal mese di luglio, più che il nome m’incuriosisce il prezzo esorbitante, 680 franchi svizzeri per notte, pari a circa 450 euro. Non riesco proprio a immaginare quali mirabolanti sorprese celino il nome e il costo.

Passiamo adesso ai menù afrodisiaci, mi sono ritrovata a sfogliare immagini oltremodo esplicite, ho trovato piatti di haute cuisine, un bocconcino di tenera carne al sangue penetrato da un gambo di sedano, e trionfi di cozze dalle valve aperte su cui capeggiavano provocanti gamberoni con le code rigorosamente all’insù. Mancava solo lo scurrile scherzo dei vecchi pranzi di nozze, banana e albicocche a disegnare un pene, e il quadro sarebbe stato completo.
Non posso esimermi dal rivelarvi che una delle sale da pranzo era decorata con statue di satiri e diavoletti.

Tra i vari alberghi ce n’è uno dalle evidenti pretese imprenditoriali, infatti, il proprietario ha messo su un commercio di souvenir a tema, anche in questo caso la scelta è vasta, si passa dalle saponette a forma di cuoricini alle candele, sempre a cuore, su cui è impressa una struggente poesia: “Amore mio, fin dall’inizio ho amato te e la mia vita è bella”.
Uno degli alberghi presenta le sue camere con queste testuali parole “Restituite alla vostra coppia lo slancio dei primi baci”, come se davvero bastasse un’ambientazione diversa per ritrovare la perduta passione, come se l’emozione di quei primi baci si potesse ripetere a comando. L’inganno delle sovrastrutture con cui abbiamo banalizzato l’amore e il sesso.

 
 
 
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