Creato da bimbadepoca il 16/03/2005

Il diario di Nancy

Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.

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« Au revoir...Cronaca della bellezza »

Anche dalle poste, passa la civiltà di un popolo...

Post n°221 pubblicato il 05 Giugno 2008 da bimbadepoca
 

Martedì mattina avevo da pagare due bollette alla posta, così mi sono recata nell’ufficio postale più vicino, quello di via Ascenzi. Scusate se specifico l’indirizzo, ma come ben sapete, sono un tipo preciso e meticoloso, ritengo doveroso fornirvi quanti più dettagli possibili su quest’ufficio postale di Viterbo, per non fare la figura dell’azzeccagarbugli.
Dovete sapere che l’ufficio in questione si è rifatto il look meno di un anno fa, istallando degli elimina code all’avanguardia, i quali, probabilmente a causa di qualche folletto dispettoso, non hanno mai funzionato come si deve.
L’altra mattina ho preso il mio bravo numeretto e sono entrata in una sala strapiena di gente, per la maggioranza vecchietti, guardando il display ho fatto l’amara scoperta di dover attendere più di quaranta persone. Purtroppo in borsa non avevo nessun libro da leggere e nemmeno un pezzetto di carta su cui scarabocchiare, per colmo di sfortuna non avevo nemmeno credito al cellulare, per cui non potevo ingannare l'attesa chiacchierando con qualcuna delle mie amiche.
La giornata era grigia e piovigginosa non mi restava altro da fare che aspettare pazientemente. Mi sono cercata un posto per sedere e ho cominciato a guardarmi intorno, poiché dalla folla proveniva un rumoreggiare sommesso ho capito che c’era qualcosa che non andava e ho immediatamente drizzato le orecchie.

L’avveniristico elimina code era in tilt. Appena un impiegato allo sportello si liberava e schiacciava il pulsante per chiamare il numero successivo, sul display comparivano in rapida sequenza più numeri. Se nel caso si liberavano due impiegati nello stesso momento, il caos era totale, con gruppetti di persone che correvano come trottole da uno sportello all’altro.
Ho sorriso nella mia ingenuità pregustandomi uno spettacolo divertente, non sospettavo minimamente che avrei assistito alla messa in scena delle meschinità umane.

Immediatamente mi sono accorta che la maggioranza delle persone non si curava che il display fosse in tilt e pretendeva di passare davanti, infischiandosene delle persone che non erano riuscite a scapicollarsi in tempo allo sportello.

Per ovviare a questo increscioso inconveniente una saggia impiegata, che dall’atteggiamento ostentato doveva essere la più alta in grado, ha avuto la brillantissima idea d’appiccicare un bel cartello con la scritta GUASTO alla macchinetta distributrice dei numeretti. Probabilmente in cuor suo era convinta che bastasse questo gesto per dare ai cittadini una dimostrazione pratica dell’efficienza delle poste italiane.
Purtroppo il primo signore che si è trovato davanti il distributore guasto e il display impazzito, ha osato chiedere spiegazioni alla nostra eroina, che prontamente ha replicato che, appena gli impiegati finivano di “servire” i numeri presenti in sala, avrebbero cominciato a chiamare tutti quelli senza numero. Il signore ha osato domandare secondo quale criterio sarebbe stata stabilita una priorità, considerando che cominciava a entrare altra gente sprovvista di numero. Ma la solerte, nostra eroina, non ha saputo rispondere a questa problematica domanda, il suo cervello si era già sforzato oltremisura nel prendere la saggia decisione del cartello. Inoltre tra le file dei nuovi arrivati ha riconosciuto una sua conoscenza e le è andata incontro sorridendo.

La sua amica era una di quelle signore spocchiose dagli abiti costosi, pezze griffate con le quali sbandierare al mondo la propria, presunta, superiorità sociale. La nostra saggia eroina postale dopo pochi convenevoli ha preso talmente a cuore le faccende dell’amica, che ha deciso d’occuparsene personalmente, facendola passare davanti a quasi cinquanta persone in attesa, con e senza numeretto.
Lo so avrei potuto dimettermi dal ruolo di spettatrice passiva e far notare alle due suddette la loro scorrettezza, magari giacché c’ero, potevo far notare all’impiegatuccia che si credeva dirigente l’inutilità del suo lampo di genio. E per finire avrei potuto far notare alla signora spocchiosa che, per fortuna, un abito costoso non regala automaticamente classe, eleganza e dignità. E che un sedere basso e sformato è osceno anche inguainato nei pantaloni del più famoso stilista.

Ma non l’ho fatto perché lo spettacolo intorno a me continuava a ritmo sempre più serrato. Due vecchiette hanno cominciato a insultarsi a vicenda, per ragioni di precedenza, tra loro sono volate parole grosse come una montagna.
Dio mio!!! Ma dove andremo a finire se due nonnine, emblema della dolcezza e della tranquillità, pronunciano parole come quelle, con quell’astio, quella violenza, tutta quella rabbia repressa.
La nostra eroina è intervenuta anche in questo caso, ha preso in disparte la vecchietta che non era riuscita ad arrivare in tempo allo sportello e l’ha rimproverata con tono materno, come si usa fare con i bambini molto piccoli e con i vecchi rimbambiti.
Chiaramente si è guardata bene da aiutarla, così come aveva appena fatto con l’amica bisognosa, per carità era già così impegnata a dare il suo prezioso contribuito per redimere quella bolgia infernale.

A pochi metri da loro scoppiava un nuovo litigio, tra un’altra vecchietta che a malapena si reggeva in piedi e una zotica arricchita. Il malumore della folla mi ha impedito di ascoltare le parole, è stato come vedere un film muto, ho dovuto interpretare dalle espressioni e dalla gestualità.
La signora arricchita, fasciata anch’essa in abiti griffati fatti dai cinesi, protestava vivacemente perché la vecchietta le era passata davanti. Probabilmente aveva anche ragione… ma che cavolo, a me è stato insegnato di cedere sempre il posto alle persone anziane. Bastava mettersi in coda dietro di lei e far notare all’impiegato di non continuare a chiamare numeri.
Invece, la zotica arricchita, non riusciva a mascherare il suo dispetto che una vecchina insulsa avesse osato rubarle il posto che le spettava. L’impiegato allo sportello deve averle detto qualcosa, infatti, lei si è allontanata inviperita, ma dopo pochi secondi è tornata sui suoi passi per litigare anche con l’impiegato, colpevole di non essersi lasciato impressionare dai simboli costosi che pateticamente indossava e che, nella sua mente, avrebbero dovuto conferirle un maggiore riguardo da parte della plebe.

Nel frattempo due ragazzi rumeni avevano perduto il loro turno, vagando da uno sportello all’altro e nessuno dei nostri onesti e gentili connazionali, uomini e donne, giovani e anziani, ha ceduto loro il posto. Questi due poveri ragazzi continuavano a girovagare da uno sportello all’altro, tenendo d’occhio il tabellone impazzito e non capacitandosi di quello che stava succedendo. L’Italia, bel paese, la settima potenza economica del mondo.

Intanto la folla dei senza numeri era aumentata a vista d’occhio, tra loro cercavano d’organizzarsi alla men peggio per stabilire i turni, persone appena arrivate spergiuravano di essere colà da tempo immemore. Ignorando volutamente un’anziana signora straniera, dall’aspetto dimesso di badante, che sprovvista anch’essa di numero guardava ipnotizzata il tabellone nella speranza di capirci qualcosa.  E’ stato allora che ho smesso di fare la spettatrice ed ho assegnato i turni, secondo l’ordine in cui ognuno di loro era comparso in scena, restituendo alla badante il suo meritato secondo posto.

Purtroppo non so com’è andato a finire lo show, è arrivato il mio turno, ho pagato in tutta tranquillità e sono uscita. Però mi è rimasta una strana inquietudine addosso, come quando ascolti al telegiornale le consuete notizie di cattiva giustizia, oppure quando guardi un film che avrebbe potuto essere bellissimo se gli attori non avessero recitato da cani.
Io non posso appartenere a questa gente cui pur appartengo.

P.S. Per la cronaca, non ho ancora terminato il mio capolavoro, anzi alla luce di quel poco che sto facendo in questi giorni, avrò bisogno ancora di diversi mesi; ma siccome non ho più l’urgenza di concludere entro metà giugno, procederò nella scrittura con più calma. E nel frattempo mi riapproprio del blog!!!

Commenti al Post:
sonouncantastorie
sonouncantastorie il 05/06/08 alle 16:08 via WEB
Bentornata. Più tardi leggo con comodo quello che haì scritto.
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 07/06/08 alle 19:03 via WEB
Mi rendo conto che, come mio solito, mi sono lasciata prendere la mano con la lunghezza del post :-))
 
Marquez36
Marquez36 il 05/06/08 alle 20:07 via WEB
....poi com'è la cosa che mi dicesti??..Aspettano sempre te Napoletana, al varco per darti qualche insegnamento di civiltà?...Ho lasciato Viterbo 16 anni fa, ma vedo che i viterbicoli sono sempre uguali, ottusi e campagnoli erano allora e tali sono oggi..!!..Baci m31
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 07/06/08 alle 19:05 via WEB
Non è solo un problema di Viterbo, purtroppo la maleducazione e la cafonaggione dilagano in tutta Italia... Napoli inclusa!!!
Il tempo è di nuovo grigio, così ho già messo in borsa l'ombrello per la serata :-))))
 
   
napoli.cult
napoli.cult il 07/06/08 alle 20:37 via WEB
Ciao ragazzi, mi inserisco in questo vostro simpaticissimo siparietto per dirvi che ho postato su napoli.cult uno dei post del mio blog che mi piacciono di più. Per quanto riguarda quanto accaduto a Viterbo, purtroppo, fa parte di un film già visto nel nostro Paese e che si "replica" giornalmente. Le vittime di tutto quanto restano sempre le stesse: le persone che fanno della buona educazione e del rispetto per gli altri la loro pietra miliare per il proprio stile di vita. Buona fine settimana. Claudio.
 
     
bimbadepoca
bimbadepoca il 09/06/08 alle 12:38 via WEB
Ciao Claudio, vengo subito a leggere il tuo post. Per quel che riguarda l'episodio delle poste che ho raccontato, sono completamente d'accordo con te, si tratta di un siparietto che viene recitato ogni momento a discapito di quei pochi che ancora credono nella buona educazione e nel rispetto. Siamo bestie rare, speriamo non in via d'estinzione :-))
 
   
Marquez36
Marquez36 il 11/06/08 alle 21:40 via WEB
certo lo so che pure Napoli, però, non solo Napoli...:))
 
atapo
atapo il 05/06/08 alle 22:56 via WEB
Bentornata! Solo, peccato che il tuo ritorno sia con un fatto così poco carino! Ma l'Italia purtroppo è così in molti luoghi! Ti aspetto presto da me! Ciao!
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 07/06/08 alle 19:07 via WEB
Purtroppo Atapo, fatti del genere sono sempre più frequenti nelle nostre città. Passerò presto dal tuo blog... devo recuperare il tempo perduto :-))
 
bluewillow
bluewillow il 06/06/08 alle 21:41 via WEB
Sono contenta che tu abbia deciso di continuare il blog :). Odio la fila alle poste (ed in generale le file), se non è urgente quando succedono casi come quello da te descritto ripasso un altro giorno, perché non c'è mai una volta che non si veda scoppiare una semi-guerra fra chi fa la fila e certe cose mi rovinano la giornata.
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 07/06/08 alle 19:12 via WEB
La mia era solo una pausa per cercare di scrivere un libro... che ovviamente non ho scritto. Non ancora :-)))
Quando ho visto che dovevo aspettare 40 persone, il primo istinto è stato quello di andare via e ritornare un altro giorno, ma le bollette erano scadute da un paio di un giorni.
 
Fayaway
Fayaway il 09/06/08 alle 15:19 via WEB
Innanzitutto bentornata :) E poi, via Ascenzi? Me ne guarderò bene, grazie :P
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 16/06/08 alle 23:28 via WEB
Via Ascenzi si trova nel cuore di Viterbo, è l'ufficio postale principale della città. Donna avvisata, mezza salvata :-)))
 
Crepuscolando
Crepuscolando il 09/06/08 alle 19:10 via WEB
Anch'io quando mi ritrovo in queste situazioni cerco di estraniarmi e di fare da spettatrice, non sempre ci riesco. Comunque, alla fine, resta la nausea... Un sorriso, Nancy
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 16/06/08 alle 23:30 via WEB
Appunto resta la nausea...
Ricambio il sorriso :-))
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 10/06/08 alle 15:29 via WEB
Hanno una tendenza all'impazzimento anche qui, quei numenrini. Per esempio, sono calcolati sul tempo medio per un'operazione, mi hanno spiegato in posta, per cui, se tu hai 2 operazioni da fare e nn glielo dici subito, si scombinano. Oppure se la tua operazione è più lunga, dopo un paio di minuti, scatta un nuovo numero. Ma in generale, pur se nn perfetti, favoriscono la scorrevolezza delle code. Se ho 40 persone davanti, so di poter andare a fare un giro, o tornare un altro giorno. Bentornata Nancy. ciao
 
 
piandeloa
piandeloa il 12/06/08 alle 11:58 via WEB
confermo. Per chissà quale misteriosa ragione hanno una specie di timer per cui, anche se lo sportello è ancora impegnato, scatta il numero successivo. L'altro giorno c'era una tizia che doveva fare una cinquantina di raccomandate e nel frattempo sono scattati 3 o 4 numeri. Forse è una geniale idea del ministro per fare lavorare i fannulloni.
 
   
bimbadepoca
bimbadepoca il 16/06/08 alle 23:33 via WEB
Pian e Casal, mi dite una cosa che non avrei mai immaginato, davvero non sapevo che quei diabolici aggeggi avessero anche un timer. Ohibò!!! Qui, prima della ristrutturazione del locale, funzionavano perfettamente. Solo dopo il restauro dell'ufficio postale hanno cominciato a dare i numeri ;-)))
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 10/06/08 alle 16:56 via WEB
A volte anche cedere il proprio posto ad una tenera (d'apparenza) signora anziana mette a dura prova la propria educazione e pazienza: mi è successo sabato sull'autobus. Ormai pago in ogni modo e in ogni luogo (persino dal tabaccaio) pur di non affrontare gli uffici postali, ma capita di doverci andare... e, purtroppo, la scena che descrivi è presente ovunque. Che il buon senso (e l'educazione) sia considerato un valore obsoleto?
Bentornata Nancy :)
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 16/06/08 alle 23:36 via WEB
Sì Quoti, sono convinta anch'io che la buona educazione sia un valore in disuso. Buona l'idea del tabaccaio, la metterò in pratica alla prossima boletta :-))
 
marea14
marea14 il 10/06/08 alle 23:30 via WEB
Bentornata! Spesso gli uffici postali mettono a dura prova la pazienza ...
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 16/06/08 alle 23:38 via WEB
Ciao Marea :-)) Io difficilmente perdo la pazienza, ed anche in questo caso più che arrabbiata, ero nauseata...
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 11/06/08 alle 00:45 via WEB
come sono FELICE che al piano di sotto sia venuto ad abitare un vecchio amico dello sposo che è impiegato alle poste: sapessi le file che ci risparmia.
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 16/06/08 alle 23:38 via WEB
NON VALE!!!
 
calipso81
calipso81 il 15/06/08 alle 18:36 via WEB
Beh posso dire che le file rapidissime le ho fatte alla posta centrale di Firenze e alla posta di Modena. Nella mia città natale (Aversa) è una quaresima...per non parlare delle banche!
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 16/06/08 alle 23:42 via WEB
In genere qui a Viterbo non c'è mai molta folla, era la prima volta in cinque anni, che mi capitava di dover aspettare 40 persone in coda.
Le file alla posta centrale di Napoli, invece, le ricordo come scene di puro teatro comico ma era prima che si dotassero di numeretto :-))
 
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