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Tra il serio e il faceto

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Ultimi commenti

viva gli idealisti !
Inviato da: mario ambuchi
il 26/02/2017 alle 01:00
 
post veramente molto carino. Complimenti da kepago
Inviato da: diletta.castelli
il 07/10/2016 alle 17:41
 
grazie a questo post mi si sono schiarite le idee. Grazie....
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 26/08/2016 alle 12:48
 
molto bello questo articolo complimenti. Ciao da Maimeri
Inviato da: generazioneottanta
il 16/07/2016 alle 20:22
 
Rido per non piangere. Previet
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il 28/05/2016 alle 16:33
 
 

SICUREZZA STRADALE A SIGNA

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post. 131 gli affari della politica ed il museo delle cere

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post. 127 l'economista Lidia Undiemi si dimette dall'IDV

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post 126 PRO LOCO ed Incompatibilità

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post 122 La Bretella e la questione morale

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post. 119 nessuna appartenenza politica

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post 117 il finanziamento pubblico dei partiti

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POST 113: EMERGONO I PRIMI NOMI NELL'INDAGINE SUGLI APPALTI DELLA BRETELLA. CHI VOLEVA QUEST'OPERA A 41 MILIONI AL KM?

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post 108: il macigno di Franco Tozzi si abbatte sul PD delle Signe

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POST 105. LAURA FOSSI vittima del suo ruolo?

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post 95 proseguono le indagini della magistratura sulla Bretella

post. 88 l'equiparazione della polizia municipale

post. 84 così poteva essere piazza stazione

post 58 - la crisi vista da M. Castellari

Post. n. 41- festa democratica: in 60.000 per il gioco dei tappi

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Post. n. 18 - Vinattieri Gianni ha detto in merito alla casta

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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

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post. 137: BAMBAGIONI dice addio alla Bretella

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post 100 Bretella: Rossi (non) risponde al buon padre di famiglia 

post 56 ancora Bretella

post 39 E 45 acqua bene pubblico, stessi partiti diverse posizioni

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post38 - sanità e disservizi -

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post 26 processo partecipativo: di chi ha paura il PD?

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post. 23 da Patrizia Fallani: come nasce il processo partecipativo a Signa

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post 17 e 19 passerella pedonale ponte signa

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VIABILITA'

post 129 e 130 Il PDL incontra i cittadini 

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post 110 LA COSTA: il disagio quotidiano

post 120, 114, 104 e 103  il Processo Partecipativo AFFONDA LA BRETELLA a favore del TUNNEL: SIAMO TUTTI BUCAIOLI

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Post 91: in bicicletta San Mauro / Varlungo

post 76, 77, 78, 79,  81, 82, 83 il processo partecipativo volge al termine: quali i risultati?

post 52, 53, 54, 55, 56 62, 63  BRETELLA e tunnel RACCONTATE DA ALCUNI POLITICI LOCALI E DA CIAMPI

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post 30 progetto partecipatevo e tunnel 1

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Post25 in bicicletta da San Mauro a Vaiano

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Post12 ciclabile SIGNA/CASCINE/LASTRA

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POST 144 - XI RADUNO DI FIRENZE

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post. 49 E 64 RADUNO DI SIGNA

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post. 43 RADUNO DI EMPOLI

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Post. 37 - 17 raduno 500 Prato

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il volo dell'anatra

il lavoro di gruppo

Come le anatre che volando in formazione, aumentano l'autonomia,coloro che condividono una direzione comune e un senso di comunità arrivano dove vogliono,  piu' rapidamente e facilmene, perchè viaggiano sulla spinta l'uno dell'altro.

Quando la prima anatra si stacca, si sposta lateralmente e un'altra anatra prende il suo posto alla guida. Così nessuno si sente primo come nessuno ultimo.

 

 

 
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Signa: pillole di consiglio comunale fra colpi di spugna, fantasmi e cliché

Post n°454 pubblicato il 24 Febbraio 2015 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

Torniamo in consiglio comunale per la seconda volta da quando questa assemblea si è insediata; un pò poco, ma l'orario delle sedute e la conformazione del consiglio che lascia poco spazio a sorprese, ci rende un pò fiacchi, preferendo di norma la consultazione degli atti mediante web ed avremo preferito che le stesse sedute fossero registrate e quindi consultabili in qualsiasi momento da casa con un semplice click; com'è noto, il Partito Democratico ha decretato per ben due volte, il 30 settembre 2010 ed il 27/10/2014 che le riprese del consiglio comunale non san da fare e forse è meglio così, considerando il basso livello tecnologico del nostro comune dove non funziona neppure l'impianto di registrazione, sostituito per l'occasione da un registratore portatile scambiato da un consigliere all'altro ad ogni intervento. Nel precedente post si citava l'incapacità di questa maggioranza nell'attingere ai fondi europei, ma basterebbe soffermarci al fatto che Signa resta forse l'unico comune d'Italia senza un'area Wi-Fi per capire come si ponga questa amministrazione rispetto alle nuove tecnologie. 

La seduta inizia con le comunicazioni del sindaco e Cristianini pur con soddisfazione, usa termini e toni ben più moderati rispetto a quanto fatto sulla stampa. Parliamo dei tre argomenti collegati alla viabilità e mobilità, già trattati su questo blog, il collegamento di via Arte della Paglia all'attuale ponte, la Bretellina con un nuovo ponte sull'Arno e la linea quattro della tramvia che è promesso giungerà a Signa. Come già detto, si tratta di pareri favorevoli e di promesse elettorali, niente di più. Lo stesso Cristianini ha tenuto a specificare che i tempi saranno lunghi e la conclusione delle opere interesseranno i nostri nipoti. Come accennato da tempo, forse in questo mandato inizieranno i lavori di via Arte della Paglia nel tratto Santelli/Stazione e Amendola/Indicatore; forse e con un ritardo già di dieci anni sul previsto.  Fra le righe dell'intervento di Cristianini, si legge la mossa della regione che dalle nostre parti si dice, tende a salvare capre e cavoli: la bretellina segurebbe lo stesso percorso della Bretella Stagno/Prato sia pure con declassamento da autostrada a strada di categoria C. Ma perchè seguire lo stesso percorso? Perchè per salvare il culo di coloro che hanno prodotto un danno erariale alla regione di 28,9 milioni di euro (quelli scomparsi), si è deciso di "acquisire" dalla società incaricata, il progetto della Bretella, valutandolo guarda caso, 28 milioni di euro. In questo modo, si cerca di dare un senso ai soldi scomparsi ed allo stesso tempo si utilizza il pregetto inutile a scopi elettorali per le prossime elezioni regionali. Un bel colpo di spugna che non giunge certo inaspettato a chi, come lo scrivente ed altre persone attente all'operato degli amministratori, aveva ben captato le intenzioni del presidente Rossi, al quale il 12 dicembre 2011 era stata trasmessa questa raccomandazione, evidentemente caduta nel vuoto:

 

Il consiglio comunale prosegue con le interrogazioni. Romina Niccolai di Sinistra per Signa, punta il dito sulla mancanza di bagni pubblici alla stazione di Signa. Il Sindaco alza le spalle, sconfortato conferma che non solo alla stazione, ma in tutto il territorio comunale non esiste un bagno pubblico e si auspica in futuro di riuscire a crearne uno in locali che le ferrovie dovrebbero lasciare al comune e che questi darà in gestione alle associazioni. Il condizionale pervade le previsioni future. 

Il dibattito fra le forze politiche si accende con la mozione di Forza Italia - Rinasce Signa, avente titolo: "Trascrizione nei registri dello stato civile dei matrimoni tra persone dello sesso celebrati all'estero" Tale mozione, prendeva spunto dal comportamento di alcuni sindaci con in testa Pisapia e Marino, che hanno assunto provvedimenti sindacali recanti l'ordine di trascrizione dei matrimoni omosessuali celebrati all'estero, nei registri dello stato civile. La mozione impegnava il sindaco di Signa a non trascrivere i suddetti matrimoni, trattandosi di atti non previsti e quindi non conformi alla normativa italiana vigente, come chiaramente e tempestivamente aveva chiarito il Ministro dell'Interno con direttiva del 07/10/2014. In pratica la mozione a firma di Vinattieri e Cerri non faceva altro che invitare il sindaco quale Ufficiale di Governo, a rispettare le disposizioni del Governo stesso; il partito di opposizione che invitava il partito al governo a rispettare le disposizioni che lo stesso governo aveva emanato. Una banalità direte voi, ma la contraddizione non finisce qui, infatti il PD locale sbugiardava il proprio governo e, votando contro la mozione, si schierava con Sinistra per Signa ed il M5* 

La seconda mozione presentata dai consiglieri Vinattieri e Cerri, riguardava il trasporto pubblico nelle ore notturne. Come per le latrine, tutti prendono atto che sarebbe utile ma senza lilleri non si lallera e numerose anche le difficoltà tecniche nell'ampliare anche l'attuale, risicato servizio effettuato nelle ore diurne.

Spetta a Romina Niccolai farsi alfiere dei diritti di chi ha menomazioni fisiche. Questa posizione, uscita fuori già in fase di commissione non va proprio giu al PD che dichiara esservi già un regolamento degli anni 80 che sarà rivisto e pertanto la mozione viene respinta. Parlando di barriere architettoniche, la discussione era scivolata sui Renai, con il PD che rimproverava il consigliere di opposizione di essere contraria al progetto di recupero dell'area di cava. La Niccolai confermava che una componente della sua lista, Rifondazione Comunista, era sempre stata contraria al progetto, tuttavia adesso non si può non prendere atto di quanto già esistente e lavorare per migliorare la situazione, ad iniziare dall'abbattimento delle barriere architettoniche. Prendiamo spunto per tornare, rapidamente, sull'argomento Renai. L'area rappresenta il punto centrale di tutta l'attività delle amministrazioni che hanno governato Signa dal 2000 ad oggi. Intorno ai Renai ruotano interessi economici che non hanno eguali in tutta la rimanente area comunale. La stessa bretella prima e bretellina ora, sono viste dagli amministratori di Signa come collaterali al progetto renai o meglio, ai 130.000 mq di area da dare in convenzione trentennale alla Progetto Renai srl. Il Fronte Nazionale ribadisce nuovamente la necessità che le forze politiche presenti in consiglio comunale, reclamino una commissione apposita sull'area Renai, affinchè il prossimo collaudo, non contenga affermazioni amministrativamente abominevoli come il precedente. 

Dopo questa divagazione, torniamo al consiglio comunale di ieri. La durata di oltre cinque ore, ha consentito a tutti i capogruppo ed a molti consiglieri di prendere parte ai lavori ed ai dibattiti che si sono succeduti. Tutti ad esclusione del capogruppo di Progetto Signa, Binelli Elisa. Sappiamo che le liste "bicicletta" servono per specchietto delle allodole, ovvero per raccogliere quella manciata di voti da parte di chi si illude di optare per un qualcosa di diverso in questo caso dal PD, voti che potrebbero essere determinanti per la vittoria di coalizione. Tuttavia qualora i consensi raccolti siano tali da consentire una rappresentanza in consiglio comunale, si ha una maggiore libertà di azione e di opinione. Nel caso specifico, escluso eventualmente un momento della nostra assenza dall'aula, la Binelli non ha mai soddisfatto la legittima e consueta soddisfazione del capogruppo anche nel solo dichiarare la propria intenzione di voto. Diremo che in certi casi, dovrebbe essere consentito il voto delegato, in maniera tale da poter almeno risparmiare all'ente il gettone di presenza.

Ad ogni buon conto, negli archivi del consiglio risultano due interrogazioni della scorsa estate, quando la Binelli interrogò il sindaco su due problematiche locali e di stretta attualità: via ponte alle palle e via arte della paglia. 

Quella degli argomenti di stretta correlazione al territorio è caratteristica che invece manca al Movimento 5 stelle. A denunciare il fatto è stato il consigliere Mannelli che è anche responsabile locale delle comunicazioni del PD. "Siete tutto fumo e poco arrosto!"è l'accusa lanciata da Mannelli nei confronti di Celentano e Fauci. Dai due non vi è stata risposta, vuoi per mancanza di tempo, vuoi perchè l'uscita è stata improvvisa ed inaspettata. Andiamo quindi a verificare l'operanto del M5* in questi primi nove mesi di mandato. 

Tre risultano le interrogazioni come singolo Movimento: richiesta su recupero somme indebitamente pagate dal comune a Publiacqua, destinazione dei proventi delle contravvenzioni e presenza di immobili con cemento amianto. Richieste su argomenti non strettamente del territorio ma con interesse che definiremo anche locale.  Nelle mozioni emergono invece cliché standardizzati dal partito, argomenti che sono rivenduti allo stesso modo su tutto il territorio regionale se non nazionale, quali la mozione sui rimborsi per i diritti di depurazione indebitamente percepiti da Publiacqua e dove pure il M5* ha fatto un'ottima attività informativa, la mozione sulla registrazione filmata dei consigli comunali, quella sulla salvaguardia del territorio dall'uso dei diserbanti chimici, delle sostanze tossiche anche di origine naturale e delle sostanze saline negli interventi di controllo delle infestanti al di fuori delle pratiche agricole, oppure quella relativa alla campagna del forum italiano dei movimenti della terra e per il paesaggio, oppure la mozione di contrasto alla diffusione delle sale slot e vidolottery. Che dire poi sulla mozione denominata Stop-TTIP "partenariato transatlantico su commercio ed investimenti? No, sicuramente l'affermazione di Mannelli non è stata casuale ma preparata e diremo, anche fondata. Viene dunque da chiedersi come mai un partito che utilizza il mezzo più veloce di comunicazione ed è puntualmente tutti i sabato presente con un gazebo, non esprime una politica basata sulle problematiche del territorio. Cristianini direbbe: perchè non ci sono problematiche!

 

 

 

 

 

 

 
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Ischia, isola di colori e di Fondi Europei

Post n°453 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da a.mori1961
 

Che c'azzeccano i colori con i fondi elargiti dall'Europa? Chi conosce questo blog sa che non si ferma mai alla facile apparenza ma cerca di giungere alla sostanza delle cose. Ecco quindi che troviamo in queste poche righe, una rapida recensione dell'hotel, una descrizione fotografica dell'isola e perchè no, anche un commento sulle capacità dei suoi amministratori, di attingere a quei fondi europei che a noi cittadini della civilissima Toscana, appaiono un miraggio, il tutto come sempre fra il serio e il faceto senza la pretesa di essere destinatari di una verità assoluta.

Partiamo dalla sostanza dell'isola e...... di sostanza ad Ischia ne abbiamo molta, ad iniziare dalla ricchezza del suo mare, 

senza tralasciare i frutti di una terra ricca, che proprio in inverno ostenta i colori dei suoi agrumeti.

Tuttavia l'isola ha nel turismo il pernio della sua economia e turismo non è solo mare ma, soprattutto in questo periodo, terme. Ecco quindi che non poche sono le strutture alberghiere aperte dodici mesi l'anno, ed una di queste è proprio quella che ci ospita: l'Hotel President, della catena Dim Hotels http://www.dimhotelischia.it/ , una catena alberghiera di proprietà della famiglia Di Meglio che, a testimonianza dell'ottimo rapporto qualità/prezzo, ci ospita per il terzo anno, sia pure sempre in strutture diverse. Lo scorso anno avevamo già trattato su questo blog sia Ischia che il Grand Hotel Re Ferdinando  http://blog.libero.it/SIGNA/12657979.html  con giudizi buoni ma destinati quest'anno a netti miglioramenti, sia per l'ospitalità che per aspetti amministrativi dell'isola risultati alquanto inaspettati.

Dicevamo che la Dimhotels è una società locale e come tale rappresenta a mio avviso un'eccellenza nel campo ricettivo che ha nella puntualità, chiarezza di contenuti e qualità del servizio i suoi punti di forza: nelle tre esperienze, mai un contrattempo od un motivo di cui lamentarsi sia per quanto riguarda la fase organizzativa, che i trasferimenti (offerti in convenzione) che la permanenza in loco, il tutto per un corrispettivo che non trova eguali in altre realtà del centro/nord Italia.

L'hotel President che ci ha ospitati quest'anno è un quattro stelle somigliante più ad un resort che ad un albergo, avendo le camere su tre corpi diversi, collegati da corridoi che tuttavia hanno percorsi protetti. Scrivente e consorte condividono l'esperienza con altre due coppie, gli inseparabili Franco e Franca ed i "nuovi acquisti" Roberta e Mauro.

 

L'albergo è posizionato sulla collina sovrastante il porto di Ischia e le camere sono rivolte verso le piscine o, come la mia, hanno balcone e vista panoramica sulla baia

 

Le camere sono normalmente grandi,  ben curate, puntualmente pulite e rifornite dei prodotti di usura.

Nel "pacchetto" vacanze, sono previsti i fanghi e quindi iniziamo con il settore del benessere che viene valutato superiore a quello offerto l'anno precedente al Re Ferdinando, sia per le strutture che per la professionalità e gentilezza degli operatori che agiscono nel reparto fanghi e massaggi. L'hotel risulta dotato di tre piscine, una interna e due esterne, tutte con acque termali calde e vivibili con ogni tipo di clima esterno, a differenza del Re Ferdinando che aveva la piscina esterna non utilizzabile nello stesso periodo. 

Carina e di medie dimensioni la vasca interna,

esternamente, vi è la vasca grande a profondità variabile ed una terza più ridotta a forma di cuore con idromassaggi e cascata a gettone. 

Non a caso, la piscina a forma di cuore è risultata la favorita dai miei compagni di vacanze

ovviamente non senza la mia benedizione

Il servizio portineria è puntuale, il personale del bar è sempre allegro e disponibile, mentre il personale di sala risulta impeccabile nell'abbigliamento ed ha la giusta professionalità  per alberghi di tale categoria, con unico neo nell'eccessiva fretta nell'effettuare il servizio, dove spesso i primi sono serviti prima ancora che il cliente abbia terminato con l'antipasto. Lo stesso muoversi dei camerieri all'interno della sala, fa talvolta pensare che all'istituto alberghiero le ore di educazione fisica siano prevalse su quelle di pratica di sala, tanto frenetico e poco elegante è questo movimento. In un ambiente dove la vita del cliente scorre lenta fra un fango, un massaggio, una nuotata.  una passeggiata e le varie attività serali, la frenesia della sala ristorante sembra stonare un pò.

Siamo pur sempre in un quattro stelle, certo non paragonabile al pari stellato Villa Crespi, così come non lo sono i prezzi, tuttavia l'eccessiva voglia di liberare la sala (questo sembra) non pare rendere giustizia ad una cucina dove la brigata svolge più che egregiamente il suo compito, con lo chef D. Mazzella che riesce a valorizzare al massimo prodotti poveri di mare e di terra, frutto di un budget sicuramente non elevato. 

La cucina non risulta mai banale e non vi sono fondi comuni a più portate, come invece accadeva solitamente nelle precedenti esperienze del Re Ferdinando e del St Raphael, l'altro albergo della catena visitato precedentemente. I cibi risultano esaltare sempre il sapore degli ingredienti e sono sporzionati egregiamente dal personale di sala. A pranzo e cena, vasta sceltà della carta che prevede sempre gelato a pranzo e dolce la sera in alternativa alla frutta fresca. Abbondanti le porzioni con il buffet degli antipasti ricco di verdure crude, lesse e grigliate. Abbondante e varia anche la colazione. Peccato che il menù non comprendesse il coniglio all'ischiana, ma non si può avere tutto.

Il centro di Ischia dista dieci minuti a piedi dall'albergo che comunque offre un servizio navetta gratuito.

La DimHotel presenta ottime offerte per tutto l'anno e, usufruendo di queste, siamo certi che il cliente resterà soddisfatto in ogni sua struttura. Per quanto constatato di recente dallo scrivente, l'Hotel President nel rapporto qualità/prezzo risulterà una scelta eccellente.

Andiamo oltre in questa Ischia a tutto tondo!

E come non sorridere quindi alla simpatia campana?

In questo cartello l'ironia si coniuga perfettamente con il gusto dei due dolci che, unitamente alla pastiera, sono universalmente conosciuti ed apprezzati. Ironia e strade talvolta di ridotte dimensioni, rendono la vecchia ape uno dei mezzi di trasporto preferiti soprattutto dai sempre numerosi stranieri.

mentre rari ma  vere chicche, sono i negozi dei veri prodotti locali

Ad Ischia Ponte una libreria con numerosi testi dedicati al territorio, fra i quali si confonde uno statutario quanto indifferente felino abituato al via vai dei clienti.

Tuttavia, gli isolani non si dimostrano solamente ottimi e simpatici imprenditori, ma anche dei bravi amministratori pubblici, considerata l'enorme quantità di Fondi Europei a cui sono riusciti ad attingere con la Regione Campania, sia per interventi sulle proprietà pubbliche che private. Con Fondi Europei notiamo che sono stati ristrutturati o lo stanno per essere, i lussuosissimi alberghi Regina Isabella di Lacco Ameno e Miramare di Ischia Ponte (camere da 200 a 3000 euro a notte), le scuole di Lacco Ameno, un parcheggio e salone polivalente di Ischia, il cimitero di Lacco Ameno, la strada panoramica che da Barano conduce alla spiaggia dei Maronti etc.

 

Contattato su Facebook il sindaco di Signa, chiedevo il perchè ad Ischia avevano attinto nel periodo 2007-2013 a piene mani ai fondi europei, mentre a Signa, nonostante le difficoltà oggettivamente riconosciute per la viabilità e l'elevato tasso d'inquinamento, elementi questi che avrebbero potuto darvi accesso, non si è riusciti nello stesso intento. Di seguito la risposta del sindaco:

Alberto Cristianini "Da noi già è difficile spendere i soldi dati dalla regione che sicuramente la non dà. E poi non siamo preparati per avere progetti europei. Ci stiamo organizzando con i comuni della piana per preparare un ufficio."  

La confessione del sindaco fiorentino rende onore alla sua onestà intellettuale, ma lascia molto perplessi dal punto di vista delle capacità amministrative, dove la piana fiorentina e la stessa regione Toscana evidentemente si dimostrano impreparate a cogliere le opportunità che l'Europa fornisce per intervenire con fondi che pure l'Italia contribuisce in maniera sostanziale a rimpinguire. 

Andiamo oltre con il nostro "tutto tondo" ed affrontiamo argomenti più leggeri o rilassanti; parliamo di passeggiate.

L'isola non è enorme e, non fosse per la pericolosità delle sue strade strette e sempre trafficate, risulterebbe piacevole visitarla a piedi, in maniera tale da godere di ogni angolo sia naturale che familiare, amorevolmente curato come nel caso di questa abitazione la cui foto non rende giustizia.

Tuttavia sia la citata panoramica che va dalla spiaggia dei Maronti a Barano 

e soprattutto i sei chilometri che uniscono Ischia Porto a Lacco Ameno passando per Casamicciola, sono transitabili a piedi su marciapiede e talvolta ..... in buona compagnia!

Ecco quindi che natura e paesaggio sono vivibili con la tranquillità di chi è in ferie ed angoli come la baia di Ischia Porto assumono in pieno il loro aspetto fiabesco, nonostante l'innumerevole presenza di costruzioni disarmoniche frutto di quegli anni settanta quando al boom economico non è corrisposta a livello nazionale un'adeguata salvaguardia del patrimonio paesaggistico.

Sul lato opposto, da Ischia Porto a Ischia Ponte troviamo la passeggiata intrisa di negozi, per poi girare dietro verso la Torre Michelangelo e la spiaggia Cartaromana, senza mai perdere d'occhio il Castello Aragonese. 

 

Se si decide di lasciare le due strade interne a favore della costa, ecco che il nostro camminare ci porta a godere del paesaggio marino più vero, quello invernale,

dove i colori di un'organizzazione disarmonica, ti riportano all'essere in un paese mediterraneo che poco ha da condividere con la precisione anglosassone.

Di altro tenore e con ancor più propensione turistica, l'altra punta dell'Isola, Sant'Angelo, dove tutto rallegra il cuore, dal paesaggio ai semplici gesti di un pescatore, se non alla visione di un cancello impreziosito da modesti inserti di vetro dal quale lo sguardo va oltre nell'infinito azzurro. 

 

 

 

 

Che sto dicendo, quasi quasi divento romantico nel descrivere un'isola della quale già avevo parlato un anno fa. E poi, vi sono schiere di guide dalle quali potete attingere per avere informazioni sulla Madonna di Zara (ogni mercoled' pomeriggio la funzione religiosa), i giardini della Mortella (riaprono ad aprile) se non la baia di Sorgeto, nel comune di Forio ad ovest di S. Angelo, raggiungibile da Panza mediante una scalinata ripida che scende giù al mare con la costa sassosa e le sorgenti di acqua calda che rendono questo lembo di mare balneabile anche nei mesi più freddi. Lungo la statale 270 che effettua tutto il giro dell'isola e che si può transitare usando i mezzi pubblici delle linee circolare sinistra e circolare destra (euro 1,20 il biglietto), dalla fermata Poseidon si giunge alle spiagge della Citara o, andando a destra, alla strada panoramica G. Mezzella che ci riporta a Forio. Dovunque andiate, Ischia regala colori che avrete maggior soddisfazioni se sarete voi stessi a scoprirli. Buone vacanze e ricordate quanto ci ha detto un'anziana signora: a luglio e agosto vi sentireste come tante sardine in scatola! Di mesi ne rimangono 10, non poco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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Regionali 2015: IL PD DI SIGNA SU SCHERZI A PARTE

Post n°452 pubblicato il 15 Febbraio 2015 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

 Inizia col botto la campagna per le regionali del duo Bambagioni/Cristianini; il consigliere regionale uscente ed il sindaco di Signa con deleghe alle grandi opere, in due settimane annunciano la conclusione della variante di via Arte della Paglia, la bretellina Stagno/Prato con un nuovo ponte sull'Arno e la tramvia! Accordi sottoscritti con la Regione ed il sindaco di Firenze, fanno prevedere imminente l'apertura dei cantieri per un importo che dichiarare di oltre 200 milioni di euro appare riduttivo. 

Pensi di vivere un sogno, ma poi ti ricordi delle affermazioni di Cristianini durante la trasmissione di Teleiride, quando al minuto 2:40 candidamente dichiara che LA FIRMA FRA UN SINDACO ED IL PRESIDENTE DELLA REGIONE E' COME VENDERE ... E' COME VENDERE (e dillo, come vendere fumo!) ed allora capisci di essere su scherzi a parte.

(foto e filmato estrapolati da internet)

 
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QUELLO CHE I MEDIA NON DIRANNO SULLA MANIFESTAZIONE DI ROMA

Post n°451 pubblicato il 13 Febbraio 2015 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

"Partito da piazza della Repubblica,il corteo è arrivato a piazza Bocca della Verità, con uno stop all'Altare della Patria, dove, intonando l'Inno d'Italia, è stato deposta una corona d'alloro sotto il monumento del Milite Ignoto. A deporla Maria Liguori, la vedova di un vigile di Acerra, ucciso da due tumori poiché si occupava di reati ambientali: ''Sono emozionata, sono commossa, è un momento importante per tutte le polizie locali, mi sento onorata di essere stata scelta per porre questa corona al Milite Ignoto in memoria non solo di mio marito ma di tutti i vigili e le divise cadute in servizio''. 

 

DOVERI:

art. 329 Codice Penale: "Il militare o l'agente della forza pubblica, il quale rifiuta o ritarda indebitamente di eseguire una richiesta fattagli dall'autorità competente nelle forme stabilite dalla legge, è punito con la reclusione fino a due anni. "

Cassazione penale , sez. VI, sentenza 28.09.2009 n° 38119: "il reato di rifiuto o ritardo di obbedienza può avere come destinatario anche il vigile urbano"

FUNZIONI attribuite

Compiti di "polizia di sicurezza", consistenti in misure preventive e repressive dirette al mantenimento dell'ordine pubblico, inteso come il complesso dei beni giuridici fondamentali e degli interessi pubblici primari sui quali si regge l'ordinata e civile convivenza nella comunità nazionale, nonché alla sicurezza delle istituzioni, dei cittadini e dei loro beni; (Consiglio di Stato sentenza del 14/05/2013) 

DIRITTI:

la polizia municipale non è riconosciuta quale Forza di Polizia, non è inserita nel comparto di sicurezza e come se non bastasse, l'art. 6 del decreto del Governo Monti, ha cancellato, per tutti gli Agenti ed Ufficiali della Polizia Locale, l'Istituto dell'Equo Indennizzo inerente gli infortuni sul lavoro, le malattie professionali, gli incidenti sul lavoro e la pensione privilegiata per causa di servizio, equo indennizzo che rimane invece in vigore per le Polizie di Stato del Comparto sicurezza, per il Personale della difesa e per il personale adibito al soccorso.

Equo indennizzo e Causa di servizio, scippati dal governo Monti

La manifestazione tenutasi oggi a Roma dalla polizia locale, aveva come unico scopo quello di PORRE L'ATTENZIONE SU QUESTE INCONGRUENZE INERENTI LA POSIZIONE GIURIDICA DEL VIGILE URBANO, come ben si evince dagli striscioni presenti. 

E LA DOMANDA E' UNA E SECCA:

Ogni riferimento allo scorso 31 dicembre, come paventato più o meno da tutti i media, non ha quindi nessun riferimento ma trattasi esclusivamente della volontà di far giungere alla cittadinanza un messaggio fuorviante rispetto a quello dei diritti naturali di ogni lavoratore: conoscere il proprio inquadramento giuridico ed avere la certezze ed il riconoscimento del proprio ruolo!

Il modificarsi della società, i nuovi compiti delegati ai sindaci, il sempre maggior degrado che attanaglia città piccole e grandi, ha fatto si che negli anni si sia modificato anche il compito di contrasto alla microcriminalità, ruolo riservato fino a poco tempo fa esclusivamente allo Stato. Tuttavia, la normativa inerente il rapporto di lavoro del poliziotto locale, non è andata di pari passo con questi cambiamenti anzi, come sopra indicato, ha seguito percorsi opposti andando a penalizzare ulteriormente la figura del poliziotto locale rispetto al collega dipendente statale. Dopo svariate "promesse elettorali" di riforma, la polizia locale o meglio, il sindacato OSPOL con l'adesione dell'UGL,  ha deciso di rompere gli indugi proclamando l'odierna giornata di sciopero. Una domanda sorge spontanea: per quale motivo le tre sigle sindacali, CGIL - CISL - UIL pronte a proporre scioperi per i rinnovi di contratti di lavoro che magari prevedono venti euro di aumento di stipendio,  non si sbilanciano quando l'argomento riguarda la dignità del lavoratore? Si interroghino e lo facciano anche in virtù dell'affluenza che va ben oltre al numero degli iscritti all'OSPL - CSA e UGL, se solo si pensa che l'adesione allo sciopero è indicata all'80% ed a Roma vi erano 10/15 mila agenti che hanno sfilato insieme in una splendida giornata di sole, con la considerazione che, nonostante gli assenti e le "distrazioni", la categoria era PRESENTE E COESA! 

FOTO https://www.facebook.com/alessandro.mori.376/media_set?set=a.10200487591949925.1073741829.1761174056&type=3 

 
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Dalla cucina del St Regis al Brazilian Jiu Jitsu

Post n°450 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da a.mori1961
 

Meglio la cucina o la palestra? Sarà il tempo a dirlo, per adesso prima gara ufficiale di Alessio nel suo nuovo sport, il Brazilian Jiu Jitsu praticato presso il Rio Grappling Club di Firenze. Teatro dell'evento l'auditorium di Pistoia dove si è svolta la terza edizione dello Swip Pistoia Challenge. Diciamo subito che la prova non è stata molto fortunata e non è stato neppure particolarmente entusiasmante il confronto fra Alessio ed il suo avversario dal punto di vista della spettacolarità; infatti lo sport dovrebbe vedere la maggior parte del suo svolgersi come lotta a terra, con leve, chiavi articolari, ribaltamenti e tentativi di strangolamento. Alessio ha perso in virtù dell'unico ribaltamento del confronto, per il resto ogni tentativo di presa è andato a vuoto contro un avversario che ha sfruttato al massimo i due punticini racimolati, chiudendosi in una difesa ad oltranza. Oltre 400 gli atleti provenienti da ogni parte d'Italia. 

 

 
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La chiesa e la politica che non vogliamo

Post n°449 pubblicato il 05 Febbraio 2015 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

Sono cresciuto in una parrocchia di campagna di circa tremila anime, con un prete tradizionale che per 56 anni ha vissuto nella canonica pericolante con la vecchia perpetua. Misera la presenza su internet, dove il suo nome non viene mai citato su Wikipedia; di lui si ha notizia solamente per la morte, sopraggiunta nel 2004 all'età di 84 anni. Con la scomparsa della mia generazione il nome di Don Armido Pollai, parroco di San Mauro a Signa, resterà solamente nella toponomastica locale e sulla lapide del cimitero. Certo, chi può ricordare un prete che fece solo quello che rientrava nella sua missione di religioso, una vita rivolta agli altri, da consumarsi alternando messe a visite domiciliari per i più sofferenti, ricevendo chiunque e dispensando ai poveri i proventi delle messe? Nella mia breve permanenza in parrocchia relativa ai soli anni dell'adolescenza, mai un salutare "nocchino", mai avesse alzato la voce. Costante il suo sorriso, anche quando doveva riprenderci per qualche birbonata, combinata principalmente nel suonare le campane saltando su e giù sospinti dalle corde delle ondeggianti campane. Già, ancora le campane venivano suonate manualmente ed avevano il rispetto di tutti, per quello che rappresentavano nei giorni di festa come per i funerali quando invitavano al saluto finale tutta la collettività, scandendo gli spostamenti della salma, dalla partenza da casa al suo arrivo in chiesa fino al termine della funzione quando il defunto usciva dalla chiesa; in tanti ricordano la mattina di quel 4 novembre 1966 quando ancora notte, proprio dalla parrocchia parti l'allarme per la rottura dell'argine in via dei Lavatoi e l'imminente alluvione. Poche cose l'attività ricreativa intorno al campo di calcio, dove nasceva la Stella Azzurra, la squadra parrocchiale di cui era anima il buon Edoardo, un prato verde per anni invidiato da tutte le realtà limitrofe. Consuetudine di ogni parrocchia, le gite che non di rado rappresentavano per ragazzi ed adulti, l'unica vacanza possibile: che voli con lo slittino giù sotto il Cimone e che sgranate con l'Agile, Pozzillo, ì Buti e Cipolla, sotto la sorveglianza dell'Alma e Ivo, che ricordo insieme da sempre. C'era poi il cinema Lux che riuniva tutto il paese la domenica sera con i più giovani che seguivano lo spettacolo del pomeriggio, dopo aver seguito Tutto il calcio minuto per minuto, in alternativa alla tombola che si faceva in Compagnia. E che dire del circolino parrocchiale, dove memorabili erano i toast di Fosco e la gassosa stappata da Nello? No, non era sempre rose e fiori, ed allora il buon Armido lasciava l'aspetto manzoniano e si tirava su le maniche; non è facile gestire una famiglia, figuramoci una parrocchia. Si una parrocchia che cresceva ma sempre nella funzione primaria rivolta alla dignità della persona, senza voli pindarici ma con la volontà di andare a colmare quei vuoti lasciati dalle pubbliche amministrazioni e  da altre forme di associazionismo. Nasce quindi la Misericordia, con il suo primario servizio di trasporto da e per le strutture sanitarie. In orbita alla Misericordia, i donatori di sangue e di organi. Per Don Armido la  Misericordia rappresenta lo specchio della parrocchia all'esterno e non si stancherà di chedere ai confratelli la massima serietà e umiltà nell'effettuare il servizio sempre in carattere di volontariato come per tutte le altre attività parrocchiali. Il Comune di Signa non si è mai distinto per attività ludiche, che pure fanno parte della qualità della vita, ed ecco allora che a San Mauro mezzo secolo fa questo giovane prete (ancora coadiuvante di don Sarti), decide che piccoli e grandi dovevano godere di un momento di festa; nasce il Carnevale di San Mauro che vede quest'anno la 49^ Edizione.  C'è crisi vocazionale e le suore lasciano il paese delegando il compito al comune di seguire la crescita delle sue anime in età di asilo. Resta quindi vuoto l'ex convento; eravamo a cavallo fra gli anni 70 e 80, non ricordo bene, e la struttura non poteva servire solamente per dare ospitatlità ai confratelli che effettuavano il turno notturno alla Misericordia (il mio compagno era Maurizio Vinattieri), serviva qualcosa di più impegnativo ed utile alla collettività! In quel periodo Don Armido ospita al cinema Lux certo Ernesto Balducci, della Badia Fiesolana, da molti indicato quale prete comunista. L'argomento sono i giovani ed il loro rapporto con la droga. La Democrazia Cristiana è salda al governo dal dopoguerra e grande stupore nella sala affollata di credenti, infonde il sentire le affermazioni di quel prete: "I giovani drogati fanno comodo al potere, perchè la droga li addormenta e li allontana dalle piazze". Padre Balducci aveva lasciato il segno in Don Pollai, che inizialmente aveva pensato di trasformare l'ex convento in struttura di accoglienza per giovani tossicodipendenti. Non sappiamo se furono pressioni da parte della popolazione o motivi legati alle necessarie convenzioni con l'Asl, ma la scelta poi finì nell'attuale RSA, per accogliere il sempre maggior numero di anziani che la società in evoluzione vedeva più soli in famiglie non più patriarcali.

Dunque, una parrocchia stretta intorno al suo prete, attività ricreative per i più piccoli, sport ed impianti sportivi, cinema/teatro, Misericordia per trasporti di emergenza e sociali, un carnevale storico, una casa di riposo per anziani, il tutto con il criterio dei piccoli passi, senza voler gravare economicamente sui parrocchiani e sulla società civile ma soprattutto, un prete abituato a dare e non a chiedere, che ha svolto con umiltà e dedizione la sua missione. Poco, evidentemente, per ritenere soddisfacente l'operato di un prete. Ed ecco quindi che ad una paio di chilometri di distanza, propro quando Don Pollai lascia le sue funzioni clericali, arriva una figura diversa di sacerdote, il prete/imprenditore. San Francesco, figlio di imprenditore, è universalmente venerato per essersi liberato delle ricchezze a favore dei poveri, e per aver predicato Dio nella povertà. Il suo insegnamento, vorrebbe essere un esempio se non un monito, ma non per tutti; a San Donnino c'è chi pensa che per predicare la parola di Dio occorra non solo una chiesa ma addirittura un castello fatto da ristorante, pizzeria, bar, foresteria, centro congressi, campi da calcetto e tennis, parco giochi, se non avveniristiche biblioteche; la parrocchia resta stretta, si vuole aprire all'intera provincia.

Si sa, difficilmente si rifiuta un'offerta o un prestito agli uomini di chiesa, un po per scaramanzia e un pò perchè di solito il ritorno c'è sempre. Parte quindi il cantiere e l'emulazione imprenditoriale dei tanti cinesi che popolano il paese prende campo. Passano i primi anni e le banche continuano a dare fiducia al prete che nel frattempo ha creato una cittadella. Ma le banche si sa, guardano più alla pancia che allo spirito e presentano il conto: 10 milioni di euro, l'equivalente di quasi tre anni di incassi nei musei vaticani! Ne sanno qualcosa i 149 suicidi per motivi economici del 2014, lo sa l'ultimo imprenditore suicida in ordine di tempo, Maurizio Bernardi di Mestre! In Toscana un terzo delle imprese fallisce per i ritardati pagamenti delle pubbliche amministrazioni (dati ANCI 2012), con relative perdite di posti di lavoro e tutto ciò che ne deriva in numero di disperati non più in grado di pagare mutui o affitti, se non le tasse locali sempre più alte e soffocanti.

In questa situazione, sembrerebbero naturali due soluzioni: 1) la Chiesa, che già conta oltre il 20% del patrimonio immobiliare italiano, si fa carico del debito; 2) la Chiesa non ritiene conveniente la soluzione 1 e lascia il prete al suo destino.

Macchè, il prete sa giocare le sue carte e a sua volta presenta il conto ai politici delle campagne elettorali che si sono giocate nella sua cittadella; ecco quindi che chiama a raccolta i due sindaci limitrofi ed il consigliere regionale di zona, Paolo Bambagioni. Già siamo in campagna elettorale per le prossime regionali e come non spendere meglio i soldi delle tasse se non andando in aiuto al prete/imprenditore? Ecco quindi che la regione ed i comuni di Campi Bisenzio e Signa decidono di fare quello che non farebbero per nessun imprenditore:  accorrono in aiuto alla ricchissima chiesa degli antifrancescani! In barba ai disgraziati, la regione Toscana stanzierà 700.000 euro per Spazio Reale ed i sindaci di Signa e Campi si sono impegnati a pubblicizzare la struttura e a migliorare la rete viaria per raggiungerla. Cari ristoratori, baristi, negozianti e gestori di impianti sportivi siete serviti, non bastavano le esenzioni dal pagamento dell'IMU, l'abbattimento del 50% dell'IRES, agevolazioni IRAP di cui gode la Chiesa, a Signa e Campi le vostre tasse si rivolgeranno contro le vostre stesse attività, per alimentare la concorrenza! 

Questo tipo di Chiesa, abbinato a questo tipo di politica hanno un solo effetto: quello di togliere risorse ai bisogni dei giovani, degli anziani e di altre categorie sociali svantaggiate e noi questo non lo vogliamo. 

Fronte Nazionale coordinamento comunale Signa

Alessandro Mori

 

 

 

 
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Cristianini, Bambagioni e la vittoria di Pirro

Post n°448 pubblicato il 01 Febbraio 2015 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

(foto tratta da Piananotizie)

Di seguito, quanto pubblicato su PianaNotizie e, con stesso tenore, sugli altri organi di stampa:

SIGNA - Miglioramenti alla viabilità per il quartiere della Costa. E' arrivato a conclusione il percorso per il prolungamento di via Arte della Paglia con la chiusura della Conferenza dei Servizi sul progetto preliminare per il completamento della variante interna all'abitato di Signa, lato Sud, ovvero della strada di circonvallazione che, prolungando via Arte della Paglia dall'attuale interruzione, arriverà direttamente al ponte sull'Arno.
Il quartiere della Costa e il tratto di via Roma che da via dello Stadio arriva fino all'altezza di via Santelli, risulterà pertanto alleggerito dal traffico in modo  significativo.
"Un risultato eccezionale - dice il sindaco Alberto Cristianini - perché dovevano essere acquisiti i pareri degli Enti superiori competenti, pareri che dovevano sciogliere molteplici vincoli inerenti complesse ed articolate materie.  Giova ricordare che nel 1996 il pronunciamento finale della  Soprintendenza  bloccò la realizzazione della variante del capoluogo considerando prevalente il mantenimento dell'ex-Tiro a Volo (in luogo del quale il progetto prevedeva la strada). Adesso  siamo in possesso di  tutti i pareri favorevoli necessari, per la qual cosa le fasi successive della progettazione possono avere regolarmente corso. Mi sento di ringraziare l'impegno della Regione Toscana che ha voluto fortemente  risolvere, con un progetto  più ampio che coinvolge sia il Comune di Lastra a Signa che quello di Campi Bisenzio, l'annoso problema del traffico  in questa zona. Vorrei inoltre ringraziare la struttura tecnica del comune di Signa e lo studio di progettazione dell'ing.Giancarlo De Renzis per il loro costante e tenace impegno"
Soddisfatto anche il consigliere regionale Paolo Bambagioni che ha sottolineato come  "con il protocollo d'intesa per la viabilità locale integrata alla viabilità regionale firmato, nel maggio 2013,  dall'assessore  regionale Vincenzo Ceccarelli e i sindaci di Signa Campi e Lastra a Signa, si sia gettato un pilastro fondamentale, con lo stanziamento di 14.800.000 euro, per importanti investimenti sulla viabilità della zona; un impegno economico non indifferente che, in quota parte, unito a quello del comune di Signa porta alla risoluzione di un importantissimo problema per il nostro comune".
"Si tratta ora - ha concluso il sindaco Cristianini - di proseguire con le fasi successive della progettazione dell'opera e già da lunedì entreremo in contatto con i competenti uffici regionali per regolare l'aspetto finanziario". 

Andiamo adesso ad analizzare l'argomento.

Cinque anni fa, la campagna elettorale del PD signese aveva nella bretella autostradale il suo cardine. Sembrava cosa fatta e non importava il fatto che costasse la bellezza di 40 milioni di euro al km (80 miliardi di vecchie lire); tutti i comuni interessati avevano adeguato il regolamento urbanistico e si poteva dare il via ai lavori. Trionfalistici i commenti, fino a quando la magistratura non ha scoperto il pentolone dei 28,9 milioni di euro di denaro pubblico "scomparsi" con le intercettazioni telefoniche dalle quali trapelava che dietro a tale enorme costo, i soliti noti stavano godendo per non "aver neppure dovuto fare il ribasso". Il fallimento del progetto, portò Bambagioni ad un intervento in consiglio regionale, che denotò tutta la sua amarezza, e soprattutto il suo senso di solitudine. http://blog.libero.it/SIGNA/11306759.html  Ma si sa, Paolo Bambagioni è un politico di lungo corso ed ecco quindi che non può permettersi un tal fallimento. Iniziano allora freneticamente le ipotesi fornite alla stampa come certezze, dove il sindaco di Signa prospettava una soluzione, quello di Lastra un'altra e lo stesso consigliere regionale Bambagioni acclamava ad una soluzione che già un ventennio prima era stata propria del suo ex compagno di partito, se non acerrimo nemico, Tommaso Bisagno  http://blog.libero.it/SIGNA/11771251.html , ipotesi che fu all'epoca bocciata da coloro che saranno poi diventati i compagni di merenda di una certa parte della DC; il partito comunista che amministrava dall'altra parte dell'Arno. Nel 2013 il PD di Signa ed il PD della regione, fanno un accordo di programma (si, abbiamo voluto specificare perchè non è facile trovare un accordo fra amministrazioni amministrate dallo stesso PD), che ha portato la settimana scorsa ad un risultato positivo: la fattibilità di una delle quattro ipotesi  avanzate negli ultimi 20 anni dalle amministrazioni governate prima da Bambagioni e poi da Cristianini; per la precisione quella che dal parcheggio della ferrovia, porta a sottopassare la stessa, per procedere poi verso via Gramsci in fregio alla linea ferroviaria e proseguire fino all'attuale ponte, un'ipotesi di non poco conto, che vedrà, una volta approvato il vero progetto, un impegno di spesa di circa 20 milioni di euro che non andranno comunque ad eliminare il problema, ma solamente a ridurlo, in quanto ad un nuovo ponte o tunnel, neanche a pensarci. 

Ed ecco quindi il perchè della vittoria di Pirro. Dopo venti anni di amministrazione fallimentare Bambagioni/Cristianini, 200 mila euro di disegni di fattibilità con diniego delle autorità competenti e dopo decenni di disagi per la cittadinanza, un parere positivo è sicuramente un primo passo in avanti, ma definirlo una vittoria o una giornata epocale, come apparso su qualche pagina FB, sembra più che un proclama elettorale, un'offesa all'intelligenza del lettore, così come offensivo è continuare a "vendere" i quasi 15 milioni di euro promessi dalla regione, in sostituzione dei 28,9 milioni sopra citati e scomparsi, quali la somma che sarà utilizzata per la variante per il ponte. Vogliamo ricordare che tale cifrà sarà divisa fra i comuni di Signa, Lastra e Campi e quindi, nella migliore delle ipotesi, Cristianini avrà a sua disposizione durante i prossimi anni al massimo cinque milioni di euro che dovrà scegliere dove impiegare fra via Arte della Paglia lato Indicatore o lato Ferrovia! E per quanto riguarda l'oggetto dell'accordo sbandierato come "risultato eccezionale"? Per quello c'è tempo, qualche altra campagna elettorale, per adesso i signesi sono a posto con questa vittoria di Pirro la conferma del PD sarà garantita. 

 

 
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Recensioni: GLI ATTORTELLATI, il ristorante dove il cerchio si chiude

Post n°447 pubblicato il 25 Gennaio 2015 da a.mori1961
 

Arrivi e noti subito qualcosa di diverso: non è l'abituale colonica dei contadini come mi ricordavo da bambino, con volatili che girellano nell'aia fra assonnati gatti, con piccoli escrementi a testimoniare l'apparente libertà di chi comunque ha già segnato dalla nascita la sua fine naturale, ma non è neppure il ristorante della cascina che di rurale ha solamente le foto affisse alle pareti e gli attrezzi che ormai hanno assunto il solo carattere ornamentale. Il ristorante Gli Attortigliati, è molto più simile al paesaggio del Mulino Bianco, tanto sembra irreale. Ho sempre pensato infatti che la precisione che traspariva in quella pubblicità, con contadini vestiti di abiti lindi e strumenti ognuno al loro posto, non avesse nessuna corrispondenza con la realtà, così come difficilmente avrei pensato di  trovare tanta serenità là dove i risultati sono frutto di un'intera giornata di un lavoro duro, spesso legato alle condizioni climatiche e quindi senza certezze e svolto prima fra campi e stalle e poi nella cascina trasformata a ristorante, in un continuo mutarsi di ruoli che non trapelano tuttavia nel suo attuale regista, Massimiliano, nessuna sembianza camaleontica, tanto è sempre spontaneo e naturalmente accattivante il sorriso di quel giovane omone padre di sei figli.

Ed eccoci quindi a Massimiliano, lo chef/fattore direi io, a capo adesso di un'azienda di famiglia dove pure continua a prestare la sua opera l'ultrasettantenne padre e dove sono attivi gli altri fatelli, più quattro/cinque collaboratori esterni nelle varie attività di questa azienda dove sono allevati 140 suini, ed un numero che non ricordo di capre ed altri animali. Come tutte le tenute Maremmane, sono presenti cavalli (non destinati all'alimentazione), ma non ci sono bovini. Nel nostro breve dialogare sull'azienda, Massimiliano si dichiarava veramente soddisfatto di aver trovato un giovane italiano che si curava con inaspettata passione delle stalle.

Il mio capitare in questo ristorante rurale, è stato di per se casuale, essendomi recato li per altri motivi, una riunione che di per sè niente o poco aveva a che fare con l'ambiente circostante. Alla riunione, dopo l'intervento iniziale del relatore, prende la parola proprio Massimiliano, che con le proprie affermazioni ed il suo indirizzo per affrontare varie problematiche attuali, mi trovava perfettamente in sintonia tanto che il mio intervento successivo risulterà inutile se non per aderire alla linea già indicata da lui e che, non certo per spirito di ospitalità, risulterà poi quella approvata dalla stragrande maggioranza dei partecipanti.

Ma lasciamo i preamboli e veniamo al sodo: il pane e companatico entrambi prodotti in fattoria. 

Dismessi gli abiti da congressista, Massimiliano si trasformava in quello che per sua stessa affermazione, rappresentava per lui un dolce passatempo: la cucina. Divisa nera eccolo apparire in sala. Immediatamente la mole mi ricorda il celebre e celebrato cuoco Cannavucciolo http://www.antoninocannavacciuolo.it/ , ma tale accostamento rischia di essere ingeneroso per entrambi; da una parte lo chef pluristellato che non accetterebbe mai di essere chiamato cuoco e dall'altra un Massimiliano che invece ama servire i suoi piatti corposi e ricchi di genuina sostanza; da un lato lo chef della categoria di coloro che amano farsi fotografare  con divise linde in un orto troppo spesso inesistente, dall'altra il cuoco che il contadino e allevatore lo fa davvero e che chiude a tutto tondo il cerchio del km 0.  

Una curiosità, parlando dei migliri chef italiani, Massimiliano dimostrava chiara e naturale simpatia per Fulvio Pierangelini, non a caso conosciuto come "il cuoco semplice" e quindi più vicino a lui per il tipo di cucina.

Bando alle chiacchere, io sono a cazzeggiare ma Massimiliano deve lavorare ed ecco che il ristorante assume veramente una veste diversa dal solito: un tre chiletti di farina, prende forma a vulcano su un tavolo in acciaio a bella vista sulla sala da pranzo ed ecco che al centro Massimiliano inizia a rompere una serie innumerevole di uova, io ne ho contate una quarantina ma forse erano di più. 

 

Da li in poi è tutto un armonioso e sapiente movimento d'impasto che Massimiliano esegue senza l'ausilio di macchine, sulla spianatoia che intanto ha preso posizione sul tavolo; solo da ultimo la pasta sarà tirata con la specifica macchina.

Il nome Attortellati, ha un chiaro riferimento a quello che è il piatto principe: i tortelli. Ecco quindi la farcia con un composto di ricotta, spinaci e ...... e quando mai un cuoco ti dirà l'esatta consistenza di un suo piatto? Vallo a domandare a Pierangelini che prodotti utilizzava per la sua celebratissima "vellutata di ceci con gamberi". Anche per i tortelli di Massimiliano resterà un segreto che non ho neppure provato a farmi svelare; quello che tuttavia non poteva rimanere segreto, era il sapore delicato di quella farcia.

I passaggi successivi li lascio a voi, io vado direttamente a tavola ed ecco il tortello impiattato da me, dopo che ci era stato servito alla vecchia maniera, ovvero in vassoio.

Nel parlare comune, la matematica non è in'opinione, ma se vi dicessi che in un piatto ho messo un tortello, nella mente comune si penserebbe che non ho mangiato un tubo di niente, ed allora ecco che vi metto la foto del primo tortello, tanto perchè comprendiate la quantità di tale prelibatezza. Primo? Si primo, perchè poi è arrivato un secondo vassoio in quanto, come affermato dallo stesso Massimiliano, non possono essere cotti tanti tortelli insieme.

Ho altre foto, ma sarebbe inutile farvele vedere, poichè a differenza della moda che adesso imperversa nel web, la bellezza dei piatti serviti al ristorante rurale "Gli Attortellati" sta nella sostanza, una sostanza che viene come abbiamo visto, dal generare piatti espressi con prodotti naturali provenienti quasi totalmente dall'azienda agricola.

Ad ogni buon conto, e tanto per godere a farvi venire quel sottile languorino con aumento della salivazione, vi posso dire che i tortelli erano preceduti da un ottimo antipasto fatto di affettati, crostino di polenta e baccalà, tre tipi di formaggi con splendida mostarda e indimenticabile peperonata in agrodolce; dimenticavo la torta salata. Direi che può bastare! Sie..., un colpo anche al secondo ed allora ecco il capriolo con purè e ...... rinunciamo all'altro piatto. Icchè si beve? La cantina è ben fornita ed il sommelier Nicola (attestati appesi e ben visibili sulla parete), si dimostrerà ottimo consulente. Tuttavia, non per sminuire il suo lavoro, ma ho sempre ritenuto che un ottimo ristorante con quelle caratteristiche, debba fornire un vino di mescita di ottimo stampo e così e stato!

Ed allora quale il menù? Gli attortellati non potevano che stupire anche in questo. Ti rendi conto che il menù varia da giorno a giorno, ma è uguale per tutti i commensali della stessa giornata; fin qui niente di particolarmente ........ particolare se non fosse che chi prenota per primo, decide quello che mangiano tutti gli altri. Sul sito internet http://www.gliattortellati.com/   potrete vedere i menù per i rimanenti giorni di gennaio e per i giorni di febbraio già prenotati, e decidere quale giorno è di vostro maggiore gradimento, oppure cercare di essere il primo a decidere il menù qualova vi siano giorni vuoti, ricordandovi comunque di prenotare prima di recarvi a Grosseto in Strada Provinciale 40 Trappola , 39. 

Adesso è il momento dei saluti, ma certo non senza un ottimo caffè prima di riprendere la strada per Firenze e provincia. Ed ecco quindi che appare una tradizionale e vissuta macchina da caffè moka con la quale al tavolo viene servito l'aromatico liquido nero in tazze di diverse varietà di colore. Stupiti? All'inizio si, piacevolmente stupiti, ma a pensarci bene, un caffè espresso sarebbe stato fuori luogo in quel ristorante rurale! Alla prossima e un saluto a Massimiliano e alla famiglia Pepi http://www.gliattortellati.com/mamma-grazia-famiglia-pepi/ 

 
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Sociale: botta e risposta fra il Sindaco di Signa e il Fronte Nazionale

Post n°446 pubblicato il 23 Gennaio 2015 da a.mori1961
 

In data odierna, su Piana Notizie, è intervenuto sull'argomento dei due uomini che da quattro anni dormono in macchina. Di seguito la nostra risposta

Cristianini: "Sulla vicenda di Davide e Francesco quelle di Lega e FN sono polemiche gratuite"

Pubblicato il 23/01/2015 alle ore 16:39. Cristianini Alberto

SIGNA - Non ci sta il sindaco Alberto Cristianini e replica con fermezza alle critiche mosse da Fronte Nazionale e Lega Nord in merito alla vicenda di Davide e Francesco, che da quattro anni hanno come "tetto" una Fiat Panda parcheggiata all'interno del giardino dell'Edera. Ieri li abbiamo incontrati e ci hanno raccontato la loro storia. Una storia costellata da numerose difficoltà e un'invalidità che, è il caso di Francesco, è pari quasi al settanta per cento. "Quello che dovevo dire o fare - ha detto Cristianini - l'ho già detto e l'ho già fatto. Dispiace ripetermi ma per quanto riguarda Davide e Francesco erano state individuate delle soluzioni che però non sono state prese in considerazione. Il babbo di Davide, fra l'altro, è assegnatario di un alloggio popolare ma se la loro scelta è quella di condividere un percorso comune, è giusto rispettare tutte le opinioni". Il sindaco di Signa, poi, si rivolge alle forze politiche che, a più riprese, lo hanno criticato: "Se c'è chi vuole fare polemica su un argomento che conosce bene, non ci sto. Ma soprattutto se Alessandro Mori e il Fronte Nazionale hanno una soluzione, che si facciano avanti e dicano quale è". Cristianini, infine, è drastico anche in merito alla proposta fatta dallo stesso Mori per trasformare l'ex caserma dei carabinieri i un "albergo popolare signese": "E' una strada improponibile, ci sono già dei progetti per il recupero dell'immobile e anche in questo caso Mori sa bene di cosa si tratta".

Ecco la nostra risposta all'articolo che era stato condiviso su Facebook:

 

Alessandro Mori

1 h

 Alberto Cristianini non si dimostra soddisfatto, come del resto noi, delle risposte fornite alla stampa dal suo assessore, ed interviene in prima persona sulla vicenda dei due uomini che da oltre quattro anni dormono in macchina. Come interviene? Come sempre da politichese, ma peggio ancora, dimostrandosi inoltre ignorante, nel senso di non a conoscenza dell'evoluzione che nelle ultime settimane ha avuto la faccenda e che ci ha portato appunto a riformulare nuove richieste.
1) Cristianini afferma che già in passato l'amministrazione è intervenuta. FALSO, solo per due mesi nell'inverno 2012/2013 i due hanno dormito in un affittacamere all'indicatore con i soldi raccolti durante tre cene. Il sindaco dovrebbe essere più preciso e dire quali sono le proposte perchè a noi del Fronte Nazionale, che abbiamo accompagnato gli interessati a numerosi colloqui con gli amministratori, non è mai stato proposto niente, se non discorsi per tirare avanti nel tempo e, siccome siamo andati avanti quattro anni, di discorsi tanti Cristianini! Quindi per adesso, i cittadini e il direttore sanitario di Careggi, hanno in parte sopperito alla totale assenza del sindaco nell'interpretare il ruolo di primo responsabile sanitario del Comune.
2) i genitori di Davide sono assegnatari di un alloggio pubblico. VERO, peccato che vi fossere altre problematiche di carattere personale, come non di rado accade anche nelle migliori famiglie. Ad ogni buon conto, il Sindaco non è ben informato, infatti in seguito ad avvenimenti accaduti nelle ultime settimane purtroppo anche tragici, Davide può fare ritorno in casa e lo ha fatto, anche se non riesce a pensare al suo amico da solo in macchina. Quindi il sindaco, non solo non è informato ovvero interessato alla faccenda, ma non ha neppure letto bene quanto uscito sulla stampa, dove emerge chiaramente che SERVE UN SOLO LETTO!
3) il Fronte Nazionale, non ha soluzioni, in quanto non amministra Signa. Tuttavia, abbiamo individuato e reso noto da tempo, varie possibilità di intervento sia nell'immediato che in prospettiva futura. Poichè il sindaco si dimostra disattendo, ripetiamo che nell'immediato basterebbe che si comportasse come accade con i cittadini stranieri. Basterebbe che i suoi cittadini, fossero trattati come quelli stranieri che poi risultano essere clandestini (la storia ci è testimone come emerso sulla stampa per voce del suo stesso assessore). Ma vi sono anche altre soluzioni, che rientrano nei poteri e nei doveri della carica che il sindaco riveste. Si legga la legge 20 marzo 1865, n. 2248 e l'art. 3 della Costituzione. Altri amministratori lo hanno fatto, anche di recente. Nel caso di Cristianini non si tratterebbe neppure di dover requisire alloggi privati, poichè il comune di Signa è proprietario di numerosi immobili sfitti, fra questi appunto, la Ex Caserma dei Carabinieri, ma potremo parlare della ex casa del Fascio, di Palazzo Ferroni, dell'alloggio interno al centro sportivo del Bisenzio e perhè no, dell'abitazione che fino a mesi fa ospitava l'ambualatorio di Lecore. Nell'immediatezza, ripetiamo, manca un letto, per Francesco!
4) Albergo popolare nella ex caserma. E' già previsto l'intervento per la ristrutturazione lo sappiamo, certo che lo sappiamo! E proprio per questo che abbiamo indicato tale edificio, per evitare che si spendano 500.000 euro ed oltre di soldi pubblici per attività che non rappresentano nell'attuale e nel prevedibile immediato futuro, la necessità primaria di Signa! Ma volete aprire gli occhi o continuate a comportarvi da struzzi?
Caro Alberto Cristianini, fai l'amministratore da 20 anni, ma adesso non è più tempo di pacche sulle spalle, adesso è il momento delle risposte e un letto rappresenta una prima risposta.

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Fronte Nazionale, Lega Nord e Signa Tricolore denunciano: Signa medaglia d'argento ma non ha un letto per l'emergenza freddo

Post n°445 pubblicato il 20 Gennaio 2015 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

Due anni fa iniziammo a seguire il fatto. Con Roberto Parretti, numerosi gli incontri con il sindaco e tante le promesse: la sistemazione per il periodo invernale sembrava possibile. Poi, col trascorrere dei giorni e dei mesi, sempre di più le alzate di spalle degli amministratori. Si decise quindi di organizzare tre cene per una raccolta di denaro che consentisse il ricovero dei due uomini presso un affittacamere. A dire la verità, a quelle cene parteciparono sia il sindaco che esponenti di maggioranza ed opposizione. Occorre ricordare nuovamente le associazioni che aderirono prendendo parte attiva alle manifestazioni: Pubblica Assistenza di Signa, Circolo ARCI Stella Rossa, Filarmonica G. Verdi di Signa. Ringraziamento anche a Roberto Allegri che ci ospitò presso la sua ditta. Con il denaro raccolto, il periodo invernale più critico trascorse presso l'affittacamere. Precedentemente, Davide aveva lavorato per sei mesi con contratto di stagista a 400 euro al mese, presso il locale Penny, a detta di tutti con serietà e dedizione al lavoro. I tempi sono quelli che sappiamo e, terminato il contratto, di nuovo disoccupato. Interviene quindi una società sportiva locale, che consente a Davide e Francesco, di collaborare in cambio di un contributo. Poca cosa, pochissima, ma con un passaggio alla Caritas ogni tanto, i due riescono a sopravvivere. Fortunatamente la sanità non è totalmente assente e Francesco che risulta con invalidità del 67% riesce ad ottenere anche i necessari plantari. Intanto la pubblica amministrazione promette di interessarsi, ma i risultati sono assenti. Nel frattempo, il bando per l'assegnazione degli alloggi pubblici che finisce con le graduatorie che ben sappiamo, ed è per questo che la Lega Nord sta proprio in questo periodo raccogliendo le firme per modificare la legge regionale che attualmente regolamenta l'assegnazione degli alloggi, referendum al quale si associa il Fronte Nazionale di Signa. Siamo quindi al quarto inverno al freddo quando, il 5 gennaio, sia Francesco che Davide vengono colpiti da febbre alta. La guardia medica fa intervenire l'ambulanza che trasporta i due al DEA di Careggi. Ed ecco, che il personale sanitario, non solo prescrive le medicine, ma impone anche il loro ricovero presso l'albergo popolare di Firenze, ATTO CHE AVREBBE DOVUTO FARE GIA' DA TEMPO IL SINDACO DI SIGNA. Il provvedimento dei medici vale solamente due settimane ed ecco che da stasera, Francesco e Davide dovranno tornare in macchina. Per la verità, eventi familiari, consentirebbero adesso a Davide di fare rientro presso l'abitazione di famiglia ma, per evidenti motivi di solidarietà che accomuna chiunque si trovi a dover condividere anni di sofferenze, non accetta di lasciare l'amico da solo in macchina. Manca un letto, non un alloggio! Magari per un paio di mesi. La risposta alla giornalista che interpella l'assessore Fossi qual'è? "LE LORO PROBLEMATICHE POTREBBERO ESSERE RISOLTE SE TROVASSERO UN IMPIEGO STABILE" A voi i commenti.

Sotto la lettera aperta che Fronte Nazionale e Lega Nord hanno trasmesso al Sindaco e all'Assessore alle politiche Sociali del Comune di Signa. Preme chiarire che tale documento è stato redatto in estrema emergenza, pensando che dopo i colloqui intercorsi con i destinatari e vista la necessità di reperire un solo letto per l'emergenza freddo, la soluzione fosse alla portata degli amministratori. Il contenuto della lettera, è stato ad ogni buon conto condiviso pienamente anche da Signa Tricolore,  lista civica presente alle scorse amministrative, il cui capolista, Roberto Parretti, fin dall'inizio ha seguito le vicissitudini dei due cittadini.

Sotto riportiamo il contenuto.

 

Al    Sindaco                                                                                                                           

All'Assessore alle politiche sociali                                                                                

Oggetto:              Dormono in macchina da 4 anni - LETTERA APERTA -

Inviamo la presente, per porre all'attenzione, qualora fosse ancora necessario, lo stato di profonda necessità in cui da quattro anni vertono due cittadini di Signa che in seguito chiameremo Davide e Francesco.

La problematica è ben nota alle Autorità in indirizzo: si tratta di due uomini che in silenzio e dignità, per causa di vario tipo, si sono trovati a dover condividere per dimora abituale un'autovettura parcheggiata nel centro storico di Signa, con il disagio e le sofferenze ben comprensibili in particolar modo se si pensa che Francesco presenta un'invalidità del 67% per problemi alla schiena. La loro dignità e riservatezza, è tale che in pochi, anche di coloro che vivono nei pressi, si sono resi conto di quell'autovettura trasformata in dormitorio.

In questi quattro anni, tante le promesse da parte dell'amministrazione comunale nei vari incontri che si sono svolti anche alla presenza degli scriventi, promesse di soluzioni che rientrano nell'elenco dei doveri che un amministratore pubblico ha nei confronti dei suoi cittadini. In questi quattro anni, abbiamo visto intervenire l'amministrazione da Voi diretta, in attività concernenti l'accoglienza di varie comunità internazionali, dall'est Europa al Nord Africa, ma nessun atto del Comune di Signa, ha mai interessato i Vostri "ultimi" cittadini.

L'avvento della stagione invernale, come prevedibile, ha determinato nei due un peggioramento delle condizioni di salute in un fisico già provato dalle condizioni di vita disumane e, come a Vostra conoscenza, il giorno 4 gennaio u.s., mentre tutti noi stavamo festeggiando il S. Natale e le altre festività, Davide e Francesco sono stati colpiti da  febbre alta e, su richiesta della guardia medica, trasportati dal 118 al P.S. di Careggi dove il personale medico ha ritenuto che, oltre a necessitare della specifica terapia, i due necessitassero di "alloggiare in un ambiente caldo" come si legge nel referto emesso. Davide e Francesco sono stati così immessi, su disposizione del Direttore Sanitario presso l'albergo popolare di Firenze per due settimane. Il provvedimento con il quale il personale di Careggi si è sostituito ad uno dei compiti più importanti che la legge demanda al sindaco quale autorità sanitaria, denota senza dubbio una sconfitta amministrativa e morale per chi, come i destinatari della presente, da decenni amministra Signa.

Preme ricordare che il prossimo mercoledì 21 gennaio, scadrà il termine della loro permanenza nella citata struttura senza che, ad oggi, le SS.VV. abbiano direttamente o mediante il personale dipendente, trovato una qualsiasi soluzione all'annoso problema.

Come sicuramente a Vostra conoscenza, Davide avrà l'opportunità di un ricovero presso la propria famiglia, colpita proprio in questi giorni da un grave lutto, tuttavia per quella solidarietà tipica di chi versa in stato di profonda necessità, non accetterà di lasciare solo Francesco nel disagio della permanenza in macchina e nel perdurare delle condizioni di malattia.

Per quanto sopra descritto, rinnoviamo con forza l'invito al sindaco ed al suo delegato, ad intervenire a favore di Francesco assolvendo così ad uno dei compiti primari del mandato di amministratore. Il perdurare dell'incapacità di trovare una soluzione non potrà prescindere dalla richiesta di dimissioni per manifesta incompetenza nello svolgimento di un incarico di carattere volontario ma non gratuito. Chi è incapace di dare risposte a richieste legittime che ricadono nella sfera nei diritti fondamentali di ogni essere umano, dovrebbe avere l'onestà morale e civile di fare un passo indietro.

Sig. Sindaco, Sig. Assessore, il giorno 21 pv, l'amministrazione comunale di Signa potrà fornire a Francesco solamente due risposte: una soluzione umanamente accettabile e che tenga conto dei suoi interessi sociali e civili, oppure una vostra lettera di dimissioni.  

 

Fronte Nazionale                                                                 Lega Nord Toscana

  Alessandro Mori                                                                      Filippo La Grassa              

Questo il referto che dispone il ricovero presso l'albergo popolare

          

Sotto, un articolo del 2012, quando già i due italiani erano al loro secondo inverno in macchina ignorati dalla loro amministrazione che invece aveva mobilitato assessori ed associazioni per accogliere cinque coppie di stranieri che risulteranno, come risulta nell'articolo, non rifugiati politici ma clandestini. Mentre i due italiani dormivano in macchina, il comune di Signa aveva quindi dato vitto, alloggio ed ogni servizio compreso il trasporto per ogni necessità, a dieci clandestini. La disparità di trattamento è palese e lasciamo ai lettori ogni commento in proposito.

 

 
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