Sogno e realtà
Quando è il momento opportuno tutti siamo in grado di realizzare i nostri sogni
ARRESTATECI TUTTI
Chiudetemi il blog, mandatemi in cella perché eventuali multe io non le pagherò per nessuan ragione, fatemi qualsiasi altra angheria, ma la mia voce urlerà sempre il suo dissenso allo scellerato operato di certi governanti.
Le parole che seguono sono di Concita De Gregorio, io ne sottoscrivo ogni virgola.
Molto più di un bavaglio
Quel che sta accadendo in Italia è qualcosa che riguarda il mondo intero. Si sta scrivendo una legge che impedisce il lavoro d'indagine, che favorisce le mafie, che imbavaglia la stampa. Confinarla ad una sacrosanta rivendicazione del diritto di cronaca ed accontentarsi di qualche modifica in favore di editori e giornalisti è un errore. Non si tratta solo di mantenere intatta la possibilità di raccontare crimini e malaffare: si tratta prima ancora di non impedire il lavoro di chi indaga. Lasciare la libertà di parola e limitare gli strumenti di lotta al crimine otterrebbe alla fine lo stesso risultato: silenzio. E' una legge che mette in pericolo il Paese che ci è stato consegnato da chi ci ha preceduto a prezzo di enormi sacrifici. Abbiamo il dovere di conservarlo per chi verrà dopo di noi, il dovere di disobbedire. Fate pure la vostra legge: noi non la rispetteremo.
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NOTE LEGALI
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La Resistenza ieri e oggi
A sessantacinque anni dalla Liberazione i sentimenti si confondono con le considerazioni. I sentimenti. Con il 25 aprile 1945, data dell'insurrezione delle città del nord e delle battaglie dei partigiani contro i nazifascisti, mentre gli Alleati proseguivano l'offensiva finale, distanti di alcuni giorni, stavamo, noi combattenti del Corpo Volontari della Libertà, per riacquistare i nostri veri nomi che avevamo celato con quelli falsi di battaglia, soprattutto per paura delle ritorsioni nei confronti dei famigliari. Ovviamente ciò passava in secondo piano rispetto alle operazioni militari, al salvataggio degli impianti industriali, dei manufatti, del nostro patrimonio fisico che i pionieri nazisti avrebbero distrutto, ragione prima dell'insurrezione anticipando gli Alleati, ma che assumeva ugualmente il significato emblematico, simbolico, della conquista della libertà coincidente con la dignità umana. L'affermazione della dignità umana, nel riconoscerci l'un l'altro uniti nel medesimo destino con la propria identità, era tra i motivi principali della Resistenza, in antitesi con la concezione nazifascista che disumanizzava anche le vittime delle stragi, così che nei rapporti militari non trovi che uomini, donne, vecchi, bambini sono stati eliminati, distrutti, ma pacchi o capi di bestiame. Cancellazione totale della persona come totale era quella guerra mondiale dove i civili vennero colpiti, da una parte e dall'altra, alla stessa stregua dei militari. Ricordiamoci le cifre dei morti: 32 milioni di militari, 20 di civili, 26 milioni di creature nei lager nazisti o nei campi giapponesi.
Le considerazioni. Rievocare il 25 aprile significa cercare nella Resistenza un progetto politico per verificarne l'attuazione? Non c'era nella Resistenza un progetto statuale anche per la ritrosia dei partiti del Cln di formulare progetti rispondenti alla propria ideologia per tema di rompere l'unità interpartitica ma anche per ragioni di opportunità politica: i comunisti nel volere la democrazia avulsa dall'autoritarismo del sistema sovietico, ma ugualmente fedeli alla volontà di realizzare il comunismo egualitario dell'umanesimo marxista, i cattolici timorosi di essere tacciati di clericalismo, i liberali - la tesi era di Benedetto Croce - desiderosi di tornare al prefascismo, considerando il ventennio fascista una parentesi storica. Solo Lombardi, per gli azionisti, avanzò l'idea che al Cln si sarebbe dovuto affidare l'avvio della democrazia e della ricostruzione.
Prevalse la volontà di dare ai Padri Costituenti il compito di disegnare la Carta, decisione assunta a qualche mese dalla Liberazione, così che riconquistata la libertà la Costituzione non sarebbe derivata direttamente da un progetto definito (neppure del resto abbozzato) del Cln, ma dalla interpretazione dei Costituenti, molti partigiani, con i valori e propositi dell'antifascismo e resistenziali, il pensiero rivolto anche alla Rivoluzione Francese, ai dettami della Costituzione della Repubblica Romana risorgimentale e della Costituzione americana, nonché ai principi adottati con la nascita delle Nazioni Unite a San Francisco. Diremmo quindi, quelli della Resistenza, principi elementari, opposti, in temini di libertà e solidarietà, alla ideologia nazifascista del popolo eletto (Herrenvolk, letteralmente popolo dei signori) chiamato, con l'invenzione senza fondamento storico e scientifico della razza ariana, a dominare il mondo, liberandolo drasticamente dalle contaminazioni fisiche e morali, in prima fila da sacrificare gli ebrei. L'opera di purificazione era cominciata in Germania con l'eliminazione fisica dei malati cronici, seguita dall'olocausto degli ebrei e soppressioni di etnie slave, di zingari, omosessuali e altri nelle fabbriche della morte, come ha definito i lager anna Arendt. La complicità italiana, specie con la Repubblica di Salò, è ampiamente documentata. Ma veniamo ai giomi nostri, per chiederci la ragione del vuoto culturale anche a sinistra, quasi adagiata sulla sacralità della Costituzione, come fosse sufficiente a garantire e promuovere la democrazia senza un autentico produttivo sforzo di comprendere i cambiamenti della società e corrispondervi. Un vuoto accentuato dalla caduta del Muro di Berlino e da Tangentopoli, che hanno favorito la pseudo novità salvifica e persino progressista (mistificatrice) del berlusconismo cui non si è opposta la cultura della Liberazione, approfondita, aggiornata, superando le remore del tempo e le cautele del momento storico esemplificato da quel 25 aprile 1945. Viviamo nell'epoca di un capitalismo finanziario brutale che minaccia le sorti dell'umanità coinvolgendola nel dissesto del pianeta. La denuncia della Fao che più di un miliardo di persone delle aree del sottosviluppo potrebbero morire di fame sembra essere rimasta senza eco.
Riscoprire i valori della Resistenza significa agire con il senso morale che spinse i partigiani (rileggiamo il filosofo Antonio Banfi), con quello patriottico, a prendere le armi. Mutati i tempi, abbandonato il mito palingenetico della violenza rivoluzionaria, appare vieppiù necessario praticare un'efficiente azione unitaria politica a fronte dell'involuzione democratica a modello aziendalista padronale dove predomina la mentalità parafascista.
* comandante di brigata delle formazioni Garibaldi
Ora e Sempre Resistenza!
LO AVRAI CAMERATA KESSELRING
IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI
MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRÀ A DECIDERLO TOCCA A NOI
NON COI SASSI AFFUMICATI
DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO
NON COLLA TERRA DEI CIMITERI
DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI
RIPOSANO IN SERENITÀ
NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE
CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO
NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI
CHE TI VIDE FUGGIRE
MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI
PIÚ DURO D'OGNI MACIGNO
SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO
GIURATO FRA UOMINI LIBERI
CHE VOLONTARI S'ADUNARONO
PER DIGNITÀ NON PER ODIO
DECISI A RISCATTARE
LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO
SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE
AI NOSTRI POSTI CI TROVERAI
MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO
POPOLO SERRATO INTORNO AL MONUMENTO
CHE SI CHIAMA
ORA E SEMPRE RESISTENZA!
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