Sogno e realtà
Quando è il momento opportuno tutti siamo in grado di realizzare i nostri sogni
ARRESTATECI TUTTI
Chiudetemi il blog, mandatemi in cella perché eventuali multe io non le pagherò per nessuan ragione, fatemi qualsiasi altra angheria, ma la mia voce urlerà sempre il suo dissenso allo scellerato operato di certi governanti.
Le parole che seguono sono di Concita De Gregorio, io ne sottoscrivo ogni virgola.
Molto più di un bavaglio
Quel che sta accadendo in Italia è qualcosa che riguarda il mondo intero. Si sta scrivendo una legge che impedisce il lavoro d'indagine, che favorisce le mafie, che imbavaglia la stampa. Confinarla ad una sacrosanta rivendicazione del diritto di cronaca ed accontentarsi di qualche modifica in favore di editori e giornalisti è un errore. Non si tratta solo di mantenere intatta la possibilità di raccontare crimini e malaffare: si tratta prima ancora di non impedire il lavoro di chi indaga. Lasciare la libertà di parola e limitare gli strumenti di lotta al crimine otterrebbe alla fine lo stesso risultato: silenzio. E' una legge che mette in pericolo il Paese che ci è stato consegnato da chi ci ha preceduto a prezzo di enormi sacrifici. Abbiamo il dovere di conservarlo per chi verrà dopo di noi, il dovere di disobbedire. Fate pure la vostra legge: noi non la rispetteremo.
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NOTE LEGALI
Ricordando a 33 anni dal suo sacrificio Giorgiana Masi
Da indimedya Giorgiana Masi vive nelle nostre lotte Avevo 11 anni all’epoca dei fatti, ma anche nell’innocenza e ingenuità di quegli anni verdissimi mi sembrò che qualcosa di sbagliato ci fosse. Nei miei pensieri non potevo comprendere appieno la lotta per la libertà, ma sicuramente che fosse una cosa importante se tanti la chiedevano a gran voce con parole e fatti. Ricordo mia sorella in lacrime, la radio ha dato la notizia “ Elena ferita, Giorgiana morta, un pandemonio a Roma” solo delle ragazze coraggiose che per il loro impegno non hanno esitato a trattare dei ragazzi come terroristi criminali per non aver rispettato il divieto di manifestazioni pubbliche. Era il 77, la gente era meno assuefatta di oggi, eppure anche allora nelle piccole comunità non erano pochi quelli che dicevano “ se fossero rimasti a casa loro non sarebbe successo nulla” oppure “ se fossero dei bravi ragazzi penserebbero a studiare e farsi una posizione invece di andarsene in giro reclamando non si i sa cosa poi” ... Ed ancora oggi forse qualcuno pensa che se fossero stati calmi avrebbero salava la vita e magari avrebbero figli da mandare a qualche reality gustandosi in pace una vita borghese fatta di falsi miti, magari dissertando di una crisi che qualcuno a tutt’oggi nega, o dei bambini immigrati ali quali tutto sommato il sindaco di Adro avrebbe avuto ragione a negare il cibo. No, assolutamente no! Io non ci sto! Io ringrazio Giorgiana, Elena e i ragazzi del 77. Grazie al loro impegno che vorrei vedere oggi in questo paese abbandonato a sé stesso come se non fosse nostro dovere lottare per migliorarlo. Grazie al loro esempio che è giusto ricordare per quei ragazzi che allora non erano neppure ancora nati, perché la memoria scema al passare del tempo e con essa, purtroppo, anche tante conquiste ottenute nel sangue con la conseguenza che la storia si ripete. Giorgiana uccisa a Roma dalla polizia in assetto antisommossa così come Carlo Giuliani a Genova. E alte rappresentanze dello stato ne vanno perfino fiere se Cossiga, proprio lui, un po’ di tempo fa per fermare l’onda studentesca ebbe a dire: «Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interni. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì» Quello stesso Cossiga che nel novembre 2005 alla senatrice Porretti che annunciava al sua firma sulla commissione d’inchiesta su Giorgiana masi rispondeva: “Cara Collega, non avrei alcuna difficoltà a firmare il disegno di legge per la costituzione di una commissione d’inchiesta che stabilisca la verità sulla morte della povera Giorgiana Masi. Solo che ritengo che agli amici radicali penso che sembrerebbe una provocazione; e poi dovrebbe essere sostanzialmente una inchiesta su la Procura della Repubblica di Roma che condusse le indagini. Ma, come disse il sostituto procuratore di allora, è il caso di “aggiungere dolore a dolore”? Se Lei crede che queste mie obiezioni siano superabili, apponga pure la mia firma. Cordialmente Francesco Cossiga” E dopo aver letto queste testimonianze non posso che ripetere nello sconforto le parole di Tano D’Amico :“E allora capita che un intero paese rimuova anni della sua storia. Così è stato per il ’77. Lo leggevo negli occhi delle persone che in quel tempo avevano avuto amici, amori. E per continuare a vivere li avevano rimossi” aggiungendovi, però, l’esortazione a risvegliare le coscienze sopite e le memorie offuscate, in questi giorni in cui fin troppi vorrebbero soffocare ogni seme di libertà residua, sempre che un briciolo sia ancora sopravvissuto. |
Sottotitolo Ogni tanto mi autopremio con i classici.... |
Ci sono istantanee sbiadite dal tempo, cancellate dalla memoria altre strappate per rabbia o per dolore. Immagini che il vento si è portato via eppure stazionano sempre lì davanti ai tuoi occhi. Ancora lì, senza tempo. Ieri oggi domani sempre. In quel non tempo-non spazio che usiamo chiamare quel che conta. E lì, Mamma, resti sempre per me: nel profumo di cose buone appena sfornate, e nei petali sfuggiti alle tue dalie scivolati tra le mie dita. Certa che se fosse ancora qui Lei sarebbe in prima linea su questi fronti segnalo due iniziative Salva una mamma perché non è accettabile che ancora oggi si muoia per complicazioni in gravidanza e parto Regala l'azalea della ricerca per una volta una solidarietà "egoista" perché è per il nostro futuro e dei nostri cari |
Ancora una prova della straordinaria sensibilità di Faber, della sua immensa apertura mentale e del coraggio che traspare da ogni sua poesia musicata Cantare la stupenda irrazionalità dell' amore attraverso gli occhi di un uomo di scienza, un cinico che cinico in realtà non è e rivela i sentimenti più intimi e la sua umanità negate con una dolorosa ammissione del fatto che la scienza non potrà mai comprende fino in fondo la complessità dell'essere umano. Un chimico che, abituato ai concetti razionali e ai soli legami chimici e non di altro tipo, non riesce a comprendere l'amore fino al punto di morire senza avere mai amato, ma con una vena di rimpianto magistralmente rappresentata da quella dolce voce femminile a metà della canzone che come “Primavera non bussa lei entra sicura E il sorriso e l’incanto che accompagna la ricerca d’amore che, io personalmente, credo altro non sia se non quel periodo in cui si è inconsapevolmente innamorati quando la magia dell’attesa e del desiderio non conoscono ancora compimento, ma riempiono con una forza meravigliosamente dirompente le ore... "guardate il sorriso guardate il colore In fondo forse proprio il chimico è capace di amare fino alla morte perché capace di lasciarsi guidare dalla passione. Un esperimento sbagliato che valeva la pena di rischiare, parafrasi della vita stessa e dell’attitudine a vivere ogni attimo senza lasciare indietro un solo respiro. D’altra parte amare è gioire e soffrire in continuazione, la più dolce delle sofferenze, la più sublime delle gioie. O forse non ho capito niente e sono solo una romantica impenitente Solo la morte m'ha portato in collina un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria per bivacchi di fuochi che dicono fatui che non lasciano cenere, non sciolgon la brina. Solo la morte m'ha portato in collina.
Da chimico un giorno avevo il potere di sposare gli elementi e di farli reagire, ma gli uomini mai mi riuscì di capire perché si combinassero attraverso l'amore. Affidando ad un gioco la gioia e il dolore.
Guardate il sorriso guardate il colore come giocan sul viso di chi cerca l'amore: ma lo stesso sorriso lo stesso colore dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore. Dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.
È strano andarsene senza soffrire, senza un voto di donna da dover ricordare. Ma è fosse diverso il vostro morire vuoi che uscite all'amore che cedete all'aprile. Cosa c'è di diverso nel vostro morire.
Primavera non bussa lei entra sicura come il fumo lei penetra in ogni fessura ha le labbra di carne i capelli di grano che paura, che voglia che ti prenda per mano. Che paura, che voglia che ti porti lontano.
Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare guardate l'ossigeno al suo fianco dormire: soltanto una legge che io riesco a capire ha potuto sposarli senza farli scoppiare. Soltanto la legge che io riesco a capire.
Fui chimico e, no, non mi volli sposare. Non sapevo con chi e chi avrei generato: Son morto in un esperimento sbagliato proprio come gli idioti che muoion d'amore. E qualcuno dirà che c'è un modo migliore.
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Così come c’è un momento in cui le scarpe cominciano a starti comoda, c’è un momento in cui i ricordi non ti feriscono più e certi sguardi non ti fanno più voltare indietro. Lo scopri per caso, tra la gente o forse in riva a un sogno, o passando davanti ad un cassonetto dove inspiegabilmente ti fermi a gettare le cose inutili. Nel frattempo hai girovagato sui sentieri conosciuti cercando di far combaciare i passi di due orme troppo diverse, come quando da bambina sulla sabbia umida cerchi di infilare il tuo piedino dove prima è passato un adulto, il suo tallone contiene tutto il tuo piedino eppure insisti a confrontarlo anche al passo seguente per poi scoprire crescendo che il tuo piedino non aveva nulla da invidiare. E’ l’attimo della scoperta della consistenza di te. Seduta su una panchina tra gli alberi o su una duna vista mare riprendi il tuo vecchio taccuino... Leggi tutti i tuoi appunti sulle strade sicure che ti imponevi di percorrere per non urtare contro i palazzi della delusione, leggi le mille domande, gli infiniti sé e ma, leggi le tue stesse risposte che neanche tu stessa condividi ed è tra quelle frasi incomplete e frammentate, tra le aspettative disattese e i bilanci in perdita che alla fine trovi quello che per te è più importante. Il coraggio di lanciarti nella sfida dei cambiamenti. Il cestino è lì a portata di mano getti quel taccuino perché i ricordi sono lì una piccola cicatrice te li farà conservare per sempre, testimonierà sempre la tua forza di vincere la tempesta . E sorriderai di quelle neanche tanto lontane notti insonni. Forse è davvero così che si impara a sorridere. Sorridere alla vita che non smetterà mai di sorprenderti. A quell’istante che rapisce il tuo pensiero verso altri lidi. Alla scoperta di essere insieme pietra e fiume che ti conduce fino a quell’onda salata che ti eleva facendoti perdere il senso del cielo e della terra. Sorridere immaginando un arco di speranza che congiunge le più grandi immensità di cielo mare mostrando un arco perfetto da cui scoccare una freccia che corre dritta al cuore. A un bel sogno che ti vede allargare il respiro al profumo di tamerici confuso con un che di salmastro e con la voglia di dire a quell’emozione che è la stessa vita che ti bacia sulle labbra e ti sussurra raccoglimi... Sorridere alla tua voglia e giuramento di stringerla forte per non perderne neppure un infinitesimale sospiro e nessuna sorpresa possa ancora offrirti.
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Roma, 30 apr. (Adnkronos) - Il tasso di disoccupazione si posiziona all'8,8% (+0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e +1 punto percentuale rispetto a marzo 2009). Lo comunica l'Istat sulla base della stima provvisoria. È il dato peggiore dal 2002. Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 27,7 %, con un calo di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 2,9 punti percentuali rispetto a marzo 2009 Il numero di inattivi di età compresa tra 15 e 64 anni, è pari a 14 milioni 907 mila unità, con una riduzione dello 0,2 % (-24 mila unità) rispetto a febbraio 2010 e un aumento dell'1,6 % (+239 mila unità) rispetto a marzo 2009. Il tasso di inattività è pari al 37,8 % (-0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 0,5 punti percentuali rispetto a marzo 2009). Il numero di occupati a marzo 2010 è pari a 22 milioni 753 mila unità (dati destagionalizzati), in calo dello 0,2% rispetto a febbraio e inferiore dell'1,6 % (-367 mila unità) rispetto a marzo 2009. Il tasso di occupazione è pari al 56,7% (inferiore, rispetto a febbraio, di 0,1 punti percentuali e di 1,1 punti percentuali rispetto a marzo dell'anno precedente). Il numero delle persone in cerca di occupazione risulta pari a 2 milioni 194 mila unita', in crescita del 2,7 % (+58 mila unità) rispetto al mese precedente e del 12 % (+236 mila unità) rispetto a marzo 2009. ![]() Qualcuno obietterà dicendo di guaradare con ottimismo al futuro, in fin dei conti la Grecia è sull'orlo del fallimento e la Spagna ha un tasso di disoccupazione ben più alto che si assesta intorno al 20% ed ha visto, in settimana, il declassamento del rating da parte di Standard & Poor’s. In realtà il fenomeno è di portata maggiore di quanto si voglia far conoscere. La Grecia avrà i suoi aiuti ormai è certo, sarà costretta ad accettare ogni condizione imposta e cioè la riduzione della spesa pubblica e l’aumento delle tasse con conseguenza di vederla precipitare nel baratro della deflazione e mi sembra improbabile che il deficit ed il rapporto debito/PIL possano veramente scendere per cui quei soldi serviranno solo a posticipare il problema di insolvenza. Certo salveranno la facciata, ma a quale costo? Temo che sarà un'infezione purulenta che farà tutte le sue vittime intorno a sé. La situazione della Spagna ne è un cattivo presagio in tal senso una volta adescato l'effetto domino cosa accadrà? Nella fattispecie cosa si sta facendo per porre rimedio a questa situazione? Come reagiscono i vari paesi? La Spagna è quella che forse presenta un mercato e un'organizzazione economica più simile a quella nostrana, una produttività ancora ferma su strutture e settori tradizionali poco incline all'innovazione e un mercato del lavoro che ha visto la crescita dei contratti a progetto, che se da un lato hanno permesso un valido aiuto negli anni antecrisi favorendo la crescita, dall'altra al primo accenno hanno prodotto una miriade di giovani disoccupati ai quali, insieme al lavoro, sono state scippate anche le speranze del futuro. La Spagna lo ha capito. La Spagna ha riconosciuto la gravità della situazione e sta impiegando notevoli sforzi per trovare una soluzione. L’emergenza occupazionale è giornalmente oggetto di dibattito pubblico, sia nel governo e nel parlamento che sui giornali, nelle università e nella società civile. Alcuni economisti hanno redatto un disegno di legge sulla ristrutturazione della strttura della produzione cercando di supportare alcuni deputati nell’identificazione di misure appropriate sul fronte innovazione e formazione. Il discorso è ampio ed aperto e vede l'impegno della gente comune come quello dei rappresentanti. Da noi purtroppo il dibattito pubblico è incentrato sulla ripresentazione del Lodo Alfano, sul blocco delle intercettazioni, sulle prescrizioni e impedimenti vari, di insegnanti autoctoni, di beghe di partito, e di chissà quanto altro ancora, meno che delle sorti del paese, che forse mai come in questi tempi ha visto piccola borghesia e lavoratori accomunati da un futuro decisamente incerto se non nefasto. E la gente in tutto questo? La gente continua a subire in silenzio, un silenzio complice Buon Primo Maggio di lotta.
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Cercare la luna in alto nel cielo e scoprirla dietro un tetto... Sapere l'orizzonte una meta irraggiungibile e provare a sollevare la sua tendina per vederci oltre... Sentirti radicata saldamente e ritrovarti magicamente su una nuvola... Sognare un prato di papaveri e rivederti bambina che corri negli immensi campi fioriti... Cercare gratificazione dalle cose e renderti conto che sono solo vuoti a perdere... Credere che la vita scivoli via vuota e capire che continua sempre più ad essere uno splendido pieno a rendere... Perché in fondo per vincere la paura di volare basta solo un tuffo nel cielo. |
Ore. Giorni tutti uguali. Mesi passati a cercare di camminare senza inciampare nei tuoi pensieri mentre una potenza distruttrice vorrebbe far saltare castelli e muraglie, una inspiegabile necessità di distruggere le cose. Finanche quelle buone. Nessuna traccia residua. Come se non si potessero ricreare e ricordare. Lasciarsi alle spalle volti e parole. Assurdamente, invece proprio allora ci si scopre a rivivere in quei castelli. Una specie di cammino del gambero che tiene in equilibrio. Resta quello di dire, agire, pensare. Resta quello di riempire i polmoni perché è passato il temporale e fuori potresti riassaporare l’odore di fresco degli ulivi bagnati |
Non so se sia il più bel film che io abbia mai visto, ma sicuramente uno che lascia il segno e nonostante la durata ti tiene incollato allo schermo, o come me stanotte al monitor del pc, per tutto il tempo fosse anche l’intera notte. Mi riferisco al capolavoro “Novecento” di Bertolucci che è sempre piacevole rivedere. Borghesia e proletariato. E questo fa di questo film il manifesto cinematografico della lotta di classe. Sullo sfondo di mezzo secolo scorre quella triste realtà di padroni arricchiti da una parte, bestie da soma dall’altra in una lotta scaturita dalla coscienza di classe. Lavoratori sfruttati di fatto schiavi dei padroni finalmente arrabbiate si ribellano. Padroni impauriti armano squadracce per imporre con la forza quell’ordine indispensabile e consono al capitale che non conosce senso umano. Ma il tempo scorre e con esso passano sulle scene le stagioni storiche dello sviluppo. Dopo il regime padronale ventennale, il tetro inverno, si fa largo la rinascita partigiana, la primavera e con essa sembra giunta la resurrezione degli oppressi. Emozionante rivedere i viso di De Niro e Depardieu ragazzi mostri di bravura nelle loro interpretazioni e Sutherland non è da meno per intensità nella sua parte quasi ripugnante.
Ma il padrone morto è più vivo che mai. E oggi nei campi pugliesi i braccianti locali ed immigrati lavorano ancora in nero, lavorano per arricchire i caporali, lavorano per quei padroni che ancora li considerano bestie da soma.
E non ci può meravigliare delle rivolte degli immigrati di Rosarno quando si conosce il tessuto della vita nelle campagne, li si dovrebbe solo ringraziare.
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Notte di ticchettio della pioggia sui vetri della finestra. Notte di immagini proiettate in quel magico stato che non è sonno e non è veglia. Notte di pensieri senza senso o forse più semplicemente di paura di leggere il loro significato. Notte di una signora in abito leggero che prende forma dai pensieri e osserva il tuo dormiveglia fatto di capelli scompigliati dall’incapacità di tenere fermo il capo sul cuscino E lei con la sua grazia e delicata eleganza fissa la tua anima e ti sembra di udire quella voce che come il canto di usignolo mentre in punta di piedi varca la soglia del tuo intimo. Risale piano e si posa sui rami attorcigliati dei tuoi pensieri per sciogliere i grovigli all'apparenza indistricabili. Lei pazientemente rimuove le foglie rinsecchite, libera le gemme nuove e lentamente ti parla con voce soave. Ne sei stregata al pari di Ulisse al confronto delle Sirene e lei carezzandoti continua a raccontarti la sua storia... ”Vedi io sono il tuo fiume che scorre verso il mare, il percorso è vario hai incontrato ciottoli levigati, coralli preziosi, ripide spaventose continuerai a scivolare su questo letto a volte dal fondale morbido ed accogliente altre sbatterai contro spuntoni acuminati, incintrerai altre curve , pendii o calmi rettilinei. Ogni singolo elemento ti farà crescere. Quei detriti che trascini con te ti saranno di aiuto in questo tuo cammino. Ora pensi che tutto sia difficile, eppure ti sei staccata dal macigno che rischiava di annegarti , ti manca ancora un passo cerca in te quel coraggio e a breve il tutto si ricomporrà comprenderai che le cose vivono per l’importanza che le si dà, anche quel senso di malessere che sembrava insopportabile tempo fa sprofondato fino al fondale potrà essere ripulito. Insistenza. Fermezza. Tenacia. Pazienza. E poi inaspettatamente il chiasso dei pensieri cesserà e ti scoprirai a ridere dell’insensatezza di questa notte. E rideremo insieme come matte di questi impuniti eventi, alzeremo i calici e festeggeremo dicendoci - Ricordi quando appena qualche mese fa sembrava tutto insuperabile? Ce l’abbiamo fatta. Dillo forte ce l’ho fatta. Ripetilo. Io, sì proprio io ce l’ho fatta!- e avrai ancora il tuo fiume che ti condurrà verso l’amato mare” E appena senti di amare quella signora lei sa di averti ridato la quiete e la speranza. Così voltandoti nel letto per tenderle la mano vedi il suo vestito trasformarsi in veli e scivolare nel vento. Intanto la sua dolce voce canta “si sono io, sono il tuo meraviglioso unico irripetibile fiume, chiamato vita” E tu la senti di nuovo forte dentro te. |
Post n°949 pubblicato il 25 Aprile 2010 da koradgl1
La Resistenza ieri e oggi di Massimo Rendina* (Liberazione del 25 aprile 2010) A sessantacinque anni dalla Liberazione i sentimenti si confondono con le considerazioni. I sentimenti. Con il 25 aprile 1945, data dell'insurrezione delle città del nord e delle battaglie dei partigiani contro i nazifascisti, mentre gli Alleati proseguivano l'offensiva finale, distanti di alcuni giorni, stavamo, noi combattenti del Corpo Volontari della Libertà, per riacquistare i nostri veri nomi che avevamo celato con quelli falsi di battaglia, soprattutto per paura delle ritorsioni nei confronti dei famigliari. Ovviamente ciò passava in secondo piano rispetto alle operazioni militari, al salvataggio degli impianti industriali, dei manufatti, del nostro patrimonio fisico che i pionieri nazisti avrebbero distrutto, ragione prima dell'insurrezione anticipando gli Alleati, ma che assumeva ugualmente il significato emblematico, simbolico, della conquista della libertà coincidente con la dignità umana. L'affermazione della dignità umana, nel riconoscerci l'un l'altro uniti nel medesimo destino con la propria identità, era tra i motivi principali della Resistenza, in antitesi con la concezione nazifascista che disumanizzava anche le vittime delle stragi, così che nei rapporti militari non trovi che uomini, donne, vecchi, bambini sono stati eliminati, distrutti, ma pacchi o capi di bestiame. Cancellazione totale della persona come totale era quella guerra mondiale dove i civili vennero colpiti, da una parte e dall'altra, alla stessa stregua dei militari. Ricordiamoci le cifre dei morti: 32 milioni di militari, 20 di civili, 26 milioni di creature nei lager nazisti o nei campi giapponesi. Le considerazioni. Rievocare il 25 aprile significa cercare nella Resistenza un progetto politico per verificarne l'attuazione? Non c'era nella Resistenza un progetto statuale anche per la ritrosia dei partiti del Cln di formulare progetti rispondenti alla propria ideologia per tema di rompere l'unità interpartitica ma anche per ragioni di opportunità politica: i comunisti nel volere la democrazia avulsa dall'autoritarismo del sistema sovietico, ma ugualmente fedeli alla volontà di realizzare il comunismo egualitario dell'umanesimo marxista, i cattolici timorosi di essere tacciati di clericalismo, i liberali - la tesi era di Benedetto Croce - desiderosi di tornare al prefascismo, considerando il ventennio fascista una parentesi storica. Solo Lombardi, per gli azionisti, avanzò l'idea che al Cln si sarebbe dovuto affidare l'avvio della democrazia e della ricostruzione. Prevalse la volontà di dare ai Padri Costituenti il compito di disegnare la Carta, decisione assunta a qualche mese dalla Liberazione, così che riconquistata la libertà la Costituzione non sarebbe derivata direttamente da un progetto definito (neppure del resto abbozzato) del Cln, ma dalla interpretazione dei Costituenti, molti partigiani, con i valori e propositi dell'antifascismo e resistenziali, il pensiero rivolto anche alla Rivoluzione Francese, ai dettami della Costituzione della Repubblica Romana risorgimentale e della Costituzione americana, nonché ai principi adottati con la nascita delle Nazioni Unite a San Francisco. Diremmo quindi, quelli della Resistenza, principi elementari, opposti, in temini di libertà e solidarietà, alla ideologia nazifascista del popolo eletto (Herrenvolk, letteralmente popolo dei signori) chiamato, con l'invenzione senza fondamento storico e scientifico della razza ariana, a dominare il mondo, liberandolo drasticamente dalle contaminazioni fisiche e morali, in prima fila da sacrificare gli ebrei. L'opera di purificazione era cominciata in Germania con l'eliminazione fisica dei malati cronici, seguita dall'olocausto degli ebrei e soppressioni di etnie slave, di zingari, omosessuali e altri nelle fabbriche della morte, come ha definito i lager anna Arendt. La complicità italiana, specie con la Repubblica di Salò, è ampiamente documentata. Ma veniamo ai giomi nostri, per chiederci la ragione del vuoto culturale anche a sinistra, quasi adagiata sulla sacralità della Costituzione, come fosse sufficiente a garantire e promuovere la democrazia senza un autentico produttivo sforzo di comprendere i cambiamenti della società e corrispondervi. Un vuoto accentuato dalla caduta del Muro di Berlino e da Tangentopoli, che hanno favorito la pseudo novità salvifica e persino progressista (mistificatrice) del berlusconismo cui non si è opposta la cultura della Liberazione, approfondita, aggiornata, superando le remore del tempo e le cautele del momento storico esemplificato da quel 25 aprile 1945. Viviamo nell'epoca di un capitalismo finanziario brutale che minaccia le sorti dell'umanità coinvolgendola nel dissesto del pianeta. La denuncia della Fao che più di un miliardo di persone delle aree del sottosviluppo potrebbero morire di fame sembra essere rimasta senza eco. Riscoprire i valori della Resistenza significa agire con il senso morale che spinse i partigiani (rileggiamo il filosofo Antonio Banfi), con quello patriottico, a prendere le armi. Mutati i tempi, abbandonato il mito palingenetico della violenza rivoluzionaria, appare vieppiù necessario praticare un'efficiente azione unitaria politica a fronte dell'involuzione democratica a modello aziendalista padronale dove predomina la mentalità parafascista. * comandante di brigata delle formazioni Garibaldi
Ora e Sempre Resistenza!
LO AVRAI CAMERATA KESSELRING IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRÀ A DECIDERLO TOCCA A NOI NON COI SASSI AFFUMICATI DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO NON COLLA TERRA DEI CIMITERI DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI RIPOSANO IN SERENITÀ NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI CHE TI VIDE FUGGIRE MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI PIÚ DURO D'OGNI MACIGNO SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO GIURATO FRA UOMINI LIBERI CHE VOLONTARI S'ADUNARONO PER DIGNITÀ NON PER ODIO DECISI A RISCATTARE LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE AI NOSTRI POSTI CI TROVERAI MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO POPOLO SERRATO INTORNO AL MONUMENTO CHE SI CHIAMA ORA E SEMPRE RESISTENZA!
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Ogni donna conosce bene, perché vissuti sulla propria pelle, gli ostacoli insormontabili che le si pongono sul cammino, in un mondo in cui la sopraffazione ha radici ataviche che scendono fin nella notte dei tempi e sulle quali le religioni hanno tratto la cultura misogina comune a tutte o quasi e non certo prerogativa solo di quella islamica spesso demonizzata solamente perché sconosciuta. |
Buongiorno gente, va tutto bene ho solo il pc rotto, ora uso quello dell'ufficio, ma con tempi assolutamente ristretti rispetto alla tranquillità di casa. Vorrei parlare della teoria castelliana delle province inutili, delle correnti che fanno prendere freddo al pdl, del lassismo del pd meno elle, ma per il motivo suddetto non mi è possibile, inoltre il solo pensiero di quella gentaglia mi provoca una certa acidità di stomaco e perciò credo che sia meglio ridere. Stamattina mi sono riaffacciata qui per un veloce saluto e per guardare la posta. Ed ovviamente ho avuto la solita conferma che spesso avere la messaggeria piena è positivo, infatti se qualche giorno fa non l'avessi liberata ora non sarei stata costretta a leggere quanto segue "mamma mia....kiamate il 118.....la croce rossa....la misericordia....biancaneve e i sette nani.....mado'... dopo aver visto il tuo profilo....sono rimasto così flesciato...ma kosi flesciato... ke sto andando in arresto cardiocircolatorio....kiamate Dottor House ed dottor alban u' dj...scherzi a parte...nn la trasmissione ovviamente....6 una bellissima donna..spero ke mi risponderai.......mi bastano anke dai 30 ai 40 secondi...ahahah...se cosi nn fosse sai ke faccio... in segno di protesta mi vado ad inkatenare al Ponte Girevole di Taranto e kiamo anke STUDIO 100 ahahaha" Come dice un amico " ce n'è di fauna in giro" ed io me ne farò una ragione prima o poi. |
La melodia mi invita alla danza ancora incedo a passi leggiadri sul fragile filo dell’esistenza tra evanescenza e nostalgia cedendo alla brama del sogno discendo nel mondo incantato Fisso scivolare una muta lacrima per morire nel vuoto di una mano poi volgo lo sguardo all’altra che apre la bottiglia dell’utopia e rincorrendo i sogni tra le stelle mi siedo sulla coda della luna. Nel sognatore la speranza
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Faber ha un posto speciale nel mio cuore. La sua poesia, il suo cantare la gente umile coi suoi insegnamenti magistrali che scaturiscono dai drammi della vita toccano sempre le corde più intime dell’anima. "Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino, Il cristo che è la persona comune. Quella signora della notte che smessi i tacchi e il trucco lotta ogni giorno col perbenismo di chi la condanna con le parole, ma continua a cercarla. Quel ragazzo condannato e massacrato a forza di botte per 20 gr. di fumo. Quella bambina di 13 mesi lasciata morire rifiutata perché fuorilegge per u timbro mancante. Quell’uomo malato di mente lasciato legato per ore ad un letto dimenticato al punto di accrgersi della sua morte solo dopo 6 ore. Quella ragazza lasciata agonizzante su un sottotetto di una chiesa senza che nessuno udisse un lamento.... "è proprio qui sulla terra la mela proibita,
Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore, Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino, |
A volte mi chiedo quale male oscuro abbia invaso il nostro paese, quale assurda follia se ne sia impossessata. Ci chiedono di fare quadrato sull'appartenenza a questo suolo patrio per cose futili, che possono essere le canzonette sanremesi, le partite di calcio ecc. poi quando accade che si accusino ingiustamente degli uomini che prestano la loro opera al servizio degli altri dei più bisognosi d'aiuto mettendo a rischio la loro stessa vita qualcuno afferma che ci si debba vergognare. Tutti i media hanno condannato a priori i tre membri dello staff di Emergency senza possibilità di appello, stamattina molti commenti della gente comune erano che in ogni gruppo ci sono degli infiltrati. Come succede fin troppo spesso, la gente parla coi termini della tv, è bastato ascoltare frattini dire che ci si debba vergognare per seguirne l'esempio, tanto difficilmente qualche media che non siano "il manifesto", "liberazione", "l'unità", "il fatto" racconteranno la verità, ma si sa quelli cono comunisti mica come minzolini e poco importa se gli afghani stessi abbiano ritrattato le accuse, bisogna comunque spostare l'attenzione altrove. Basterebbe anche solo un pizzico di logica per pensare al complotto, vorrei sapere se a qualcuno sembra plausibile che un infiltrato terrorista lasci in bella mostra in un ospedale una cassa di armi. In un paese civile si farebbe quadrato con i connazionali difendendoli strenuamente, qui no. Qui alla notizia falsa di una confessione si grida allo scandalo e alla vergogna senza nemmeno lasciarsi sfiorare dal dubbio che anche se confessione ci fosse stata e non c'è, laggiù l'unico modo per salvarsi dalle torture è la confessione. L'istinto di sopravvivenza poterebbe chiunque a confessare qualsiasi cosa. Ogni volta quale grande colpa abbiamo da espiare per avere certi ignoranti, incivili, mentecatti a reggere la nostra vita. Comunque una cosa di cui dovremmo davvero vergognarci, una delle tante, è accaduta nella civilissima opulenta Milano, siamo stati capaci di far morire una bambina di 13 mesi negandole le cure per una tessera sanitaria scaduta e questa si che è una cosa raccapricciante che ci dovrebbe far sentire ribrezzo. Fino a quando continueremo a portare i nostri cervelli all'ammasso convincendoci che tutto vada bene? |
Quella scatola era stata lì riposta in quell’angolo nascosto della soffitta per tanto tempo, non ricordavo neanche più la sua esistenza o forse, più semplicemente, troppo presa dalla vita frenetica l’avevo accantonata nel limbo riservato ai ricordi preziosi da tirare fuori quando la nostalgia sarebbe diventata insopportabile. “Figlia mia, sappi che la vita si costruisce con l’impegno quotidiano. Ho capito! E’ stato un attimo. E’ accaduto tutto in un momento. “Mamma, l’ho trovata oggi. Quello che appariva un caso incomprensibile era solo la conseguenza del mio bisogno di averti accanto oggi che la nostalgia mi fa di nuovo sentire il profumo dei tuoi biscotti alla marmellata di uva dei pomeriggi festivi. Nota a margine |
Iolanda, una delle mie tre signorine feline, ha i gusti tecnologici e ieri ha deciso di fare un pranzo luculliano così si è mangiata il filo dell'antenna tv e non è che questo mi dispiaccia poi tanto, ma quella birbantella si è mangiato anche quello caricabatteria del pc. Quindi se in questi giorni non mi vedeste in giro, va tutto bene solo non ho accessi alla rete. Vuol dire che mi farò delle belle passeggiate in bicicletta e qualche pennichella extra. |
Si è il momento. Mi serve una tregua dai rumori. Ho bisogno di sciogliere i pensieri aggrovigliati e Leonard Cohen so che ci riesce sempre a guidarmi nella quiete. Ebbene, i miei amici sono andati ed i miei capelli sono grigi Ho detto ad Hank Williams: quanto ci si sente soli? Sono nato così, non avevo scelta Puoi inserire i tuoi piccoli aghi nella bambola voodoo Ora puoi dire che sono cresciuto male, ma di ciò devi essere certo Ti ho visto in piedi sull'altro lato Ora ti dico addio, non so quando tornerò Sì, i miei amici sono andati ed i miei capelli sono grigi |
Inviato da: Diwali Images
il 28/10/2018 alle 07:30
Inviato da: Wetter
il 31/07/2018 alle 12:52
Inviato da: Weather
il 31/07/2018 alle 12:52
Inviato da: Pogoda
il 31/07/2018 alle 12:51
Inviato da: Sat24
il 31/07/2018 alle 12:50