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Post n°156 pubblicato il 01 Giugno 2008 da Biosbios
w w w Monica era molto più grande di me, mi sedusse, con lei lo feci per la prima volta, la mia prima volta fu molto complicata, anche grazie al tizio suo amico che ad un certo punto dopo cena tira fuori una canna di mariuana. Eravamo in due coppie, un appartamento mai visto, al mare, (Sardegna...), Monica avrà avuto allora 25 anni, una ragazza di poche parole, non ci siamo nemmeno conosciuti, nemmeno in seguito, faceva parlare i fatti, non le piaceva comunicare con le parole, ma aveva le idee molto chiare. Finita la cena ci accomodiamo sui divani in soggiorno e il tizio accende la canna: per me era la prima canna della mia vita che vedevo, figuriamoci a fumarla...ovviamente non confessai questo dettaglio come non confessai a Monica poco dopo che era la prima volta anche con il sesso...(in che situazione mi stavo ficcando?). Ma c'era la musica, le luci molto tenui, la canna girava e tutto sommato stavo godendo il momento, avevo la testa sgombra da pensieri, seguivo le libere associazioni che la mente sviluppava in un modo nuovo nella mia testa, non mi era ancora balenata l'idea che poco dopo mi sarei trovato nudo sul corpo di una donna nuda, chiamato alle armi come soldato esperto ed ero una recluta, avvolto da un odore intensissimo di sesso (il suo, l'indomani capii). Il tizio e la sua partner cominciarono a far saettare le loro lingue, la canna era finita, Monica mi guadava stranissimo, mi prese la mano e mi condusse nella stanza da letto, chiuse la porta dietro di me, accese una lampada sul comodino, la serata stava girando, cambiò colore, ero fritto, adesso che faccio, non ci arrivammo per gradi, Monica era un pò grezza mi dissi anni dopo, si stese sul letto, si mise lì in attesa, come se dicesse mbè ti muovi? ti spogli? mi spogli? Se avessi avuto la lampada di aladino o la possibilità di teletrasportarmi o il dono dell'invisibilità avrei pagato una cena a chiunque. Fu un mezzo disastro, d'un tratto il benessere di prima svolò via, arrivò una tarantola di perplessità, paura pura, sudore e movimenti impacciati. Non so come feci ma qualcosa feci. Il mio pene risentiva del mio stato d'animo e lavorava a mezzo regime, lei si accontentò di quel che c'era, non capì molto la mia condizione, non mi disse due parole, non mi accarezzò, non me lo prese in bocca a vedere se si rianimava un pochino meglio il soldatino, macchè, prese quel che c'era e io trovai non so dove il coraggio e il colpo di genio di venirle sulla pancia, di preservativi allora se ne parlava sui manuali di medicina o sociologia, e tutto finì, per sempre. w w w |
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