Creato da blogtecaolivelli il 04/03/2012

blogtecaolivelli

blog informazione e cultura della biblioteca Olivelli

 

Messaggi di Aprile 2020

Notizie dalla notte dei tempi.

Post n°2832 pubblicato il 28 Aprile 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet

25 marzo 2020

E' un piccolo verme l'antenato di tutti gli animali

 Illustrazione di Ikaria wariootia (©Sohail Wasif/UCR) 

I sedimenti di un sito australiano risalenti a più di 550 milioni di

anni fa portano i segni fossili della presenza di un verme lungo

pochi millimetri che potrebbe essere il capostipite di tutti gli animali

a simmetria bilaterale, dagli insetti agli organismi superiori, compresi

gli esseri umani.

Un corpo cilindrico, con due estremità collegate tra loro da un tubo

digerente.

È una semplice organizzazione anatomica di base, mantenuta dalla gran

parte degli animali attuali, dagli insetti agli organismi superiori, compresi

gli esseri umani.

Ed è anche quella di un piccolo verme chiamato Ikaria wariootia,

vissuto più di 550 milioni di anni fa, che si candida a essere il

capostipite filogenetico di tutti gli animali a simmetria bilaterale, o

bilateriani.

Lo affermano Scott Evans e colleghi dell'Università della California a

Riverside in un articolo su "Proceedings of the National

Academy of Sciences".

La scoperta è stata guidata da alcuni modelli e congetture sull'evoluzione

primordiale della vita animale.

Gli organismi pluricellulari più antichi, dotati di forme variabili, non

avevano né bocca né intestino, e non hanno perciò un rapporto di parentela

diretta con gli animali attuali.

L'idea è che in qualche epoca, distante da noi centinaia di milioni di anni,

sia emerso l'antenato di tutti i bilateriani: un piccolo e semplice organismo

simile a un verme, dotato di organi sensoriali rudimentali, le cui tracce

fossili si pensava sarebbero state quasi impossibili da rilevare.

Evans e colleghi hanno concentrato la loro attenzione sulle formazioni

di Nilpena, in Australia meridionale.

È qui infatti che si trovano i depositi del periodo Ediacarano (635-542 milioni

di anni fa), in cui sono presenti numerose strutture interpretate come le tane

scavate da misteriosi piccoli organismi.

Lì i ricercatori hanno notato minuscole impronte ovali vicino alle tane.

Usando uno scanner laser tridimensionale, hanno evidenziato una forma

regolare, compatibile con un animale dal corpo cilindrico, lungo 2-7

millimetri e largo 1-2,5 millimetri, con testa e coda distinte.

I segni di spostamento dei sedimenti nelle tane indicano inoltre che

l'organismo si nutriva di materia organica sepolta: Ikaria probabilmente

aveva una bocca, un intestino e un ano. Inoltre, le tane mostrano

caratteristici segni a forma di "V", che indicherebbero che l'animaletto

si muoveva con una locomozione peristaltica, cioè contraendo

ritmicamente i muscoli in tutto il corpo. 

Nonostante la sua forma relativamente semplice, spiegano i ricercatori,

Ikaria era un organismo complesso rispetto ad altri fossili dello stesso

periodo.

Si muoveva scavando attraverso sottili strati di sabbia ben ossigenata sul

fondo dell'oceano alla ricerca di materia organica, il che indicherebbe

rudimentali capacità sensoriali. (red)

 
 
 

Vivere senza emoglobina

Post n°2831 pubblicato il 28 Aprile 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet.

03 dicembre 2019Comunicato stampa

Sequenziato da ricercatori dell'università di Padova il genoma

del pesce ghiacciolo unico vertebrato capace di vivere senza

emoglobina

Università di PadovaChionodraco hamatus
Wikimedia/Marrabbio2  Il riscaldamento degli oceani mette a

rischio milioni di anni di evoluzione

Come si può vivere senza emoglobina in un ambiente ostile come

quello dell'oceano antartico con temperature costantemente sotto zero?

I ricercatori dell'Università di Padova hanno cercato la risposta

sequenziando il genoma del pesce ghiacciolo o "icefish" - l'unico

vertebrato privo del principale trasportatore di ossigeno,

l'emoglobina.

Lo studio è stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista «Nature

- Communications Biology».

Il lavoro analizza sia il genoma che il trascrittoma muscolare (l'insieme

di tutti i geni espressi nel muscolo) del pesce ghiacciolo Chionodraco

myersi confrontandolo con altri pesci provvisti invece di emoglobina

che vivono sia in aree temperate che nello stesso Oceano Antartico.

«Gli adattamenti che hanno permesso ai pesci ghiacciolo di vivere

senza emoglobina in un ambiente così estremo sono molteplici -

spiega il prof. Tomaso Patarnello, Dipartimento di Biomedicina comparata

e Alimentazione dell'Università di Padova e responsabile della ricerca -.

In milioni di anni di evoluzione nell'Oceano Meridionale, con temperature

costantemente sotto gli 0°C, i pesci ghiacciolo hanno sviluppato un sistema

circolatorio provvisto di una rete di vasi sanguigni molto più ramificata e

con diametro dei vasi maggiore delle specie a sangue rosso, cioè con

emoglobina. 

Queste modificazioni, come pure la maggiore dimensione del cuore, sono

adattamenti peculiari dei pesci ghiacciolo per poter trasportare - in assenza

di emoglobina - l'ossigeno disciolto nel sangue in modo più efficiente.»

«L'adattamento più sorprendente però è a livello mitocondriale (la centrale

energetica della cellula) - dice il prof. Luca Bargelloni, primo autore

dell'articolo -. In questi pesci i mitocondri sono di gran lunga più numerosi

e più grandi rispetto a qualsiasi specie presa a confronto».

I risultati della ricerca mostrano come sia evidente un adattamento a livello

del genoma di questo pesce che nel corso della sua evoluzione sembra

aver duplicato proprio i geni che riguardano le funzioni mitocondriali

chiave per sopravvivere alle condizioni dell'Oceano Antartico.

«Il processo di evoluzione che ha permesso a questi pesci di adattarsi ad

un ambiente così estremo ha richiesto molti milioni di anni ed è ormai

irreversibile.

I pesci ghiacciolo e le altre specie di pesci antartici tollerano variazioni di

temperatura di pochissimi gradi. Se esposte a temperature anche di poco

superiori allo zero, muoiono.

Il riscaldamento globale sta interessando con una rapidità impressionante

ed in modo significativo molte aree dell'Antartide.

Rischiamo di spazzare via in pochi decenni milioni di anni di evoluzione»

commenta il Prof. Patarnello.

 
 
 

L'economia circolare...

Post n°2830 pubblicato il 28 Aprile 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet

Il Sud che fa "girare" l'economia.

Tante imprese siciliane tra le più virtuose

Andrea Di Piazza

Ormai da diversi anni non si fa che parlare di "economia circolare",

quel modello economico che dovrebbe soppiantare la poco sostenibile

"economia lineare" (prendi-produci-getta) con un sistema in grado di

ripensare l'intero ciclo di vita dei prodotti e dei relativi processi,

minimizzando gli impatti sull'ambiente.

Non sono solo chiacchiere, come dimostrano le politiche messe in

atto dall'Unione Europea ma anche dal nostro Paese, ma soprattutto

come documentato dalle numerose realtà sparse su tutto il territorio

nazionale che orientano il proprio business seguendo politiche di

circolarità.

Con l'obiettivo di mappare tutte le aziende esistenti in Italia che siano

promotrici della circolarità delle risorse, il Consorzio ECODOM e il

Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali (CDCA) hanno

creato il primo Atlante Italiano dell'Economia Circolare: una piattaforma

web interattiva che censisce e racconta le esperienze delle realtà

economiche e associative impegnate ad applicare i principi dell'economia

circolare.

Strumento di sensibilizzazione, informazione e documentazione è

aggiornabile continuamente, compilando un'apposita scheda che viene

validata dal Comitato Tecnico Scientifico (tra cui vi sono, oltre i due

enti sopramenzionati, la Fondazione Ecosistemi ed il Consorzio del

Politecnico di Milano Poliedra).

Vediamo adesso quali sono le esperienze segnalate nella regione più a

sud d'Italia: la Sicilia.

Trapani

Dal 2008, con sede in provincia di Trapani, la Calcestruzzi Ericina Libera

Società Cooperativa produce e vende aggregati riciclati attraverso l'utilizzo

dell'impianto di riciclaggio denominato "Recupero Omogeneizzato Scarti

Edilizia" (R.O.S.E.).

Si tratta di aggregati di natura inerte (sabbie e pietrisco) generalmente

destinati ad opere di ingegneria civile come la realizzazione di sottofondi

stradali, del corpo di rilevati stradali e ferroviari, di riempimenti e colmate

o ancora di strati fondazione e confezionamento di calcestruzzi.

Dall'attività di recupero, inoltre, la Cooperativa ottiene diversi sottoprodotti

che rivende sul mercato.

Palermo

Al Revés è una cosiddetta "sartoria sociale" che sin dal luglio 2012 fonda

la sua mission sull'inclusione socio-lavorativa e sul supporto socio-relazionale

di persone svantaggiate.

La sartoria è un laboratorio tessile che sfrutta capi destinati a diventare scarto

o eccedenza, dopo loro opportuna igienizzazione, per dare vita a nuove creazioni.

Si organizzano anche corsi di cucito per imparare a recuperare vecchi abiti

con le proprie mani.

Gli abiti ricevuti che non possono essere lavorati, inoltre, vengono donati ad

organizzazioni che si occupano dell'assistenza di persone svantaggiate.

Emmaus Palermo recupera a domicilio arredamento, oggettistica, vestiti e

libri di cui i palermitani vogliono disfarsi.

La merce viene rivalorizzata, ripulita e rivenduta a prezzi popolari all'interno

di un famoso mercatino; il guadagno che ne deriva viene reinvestito in

attività di accoglienza ed in azioni di solidarietà.

Emmaus si dedica inoltre a numerose iniziative di educazione nel campo

della giustizia ambientale e della povertà educativa.

Catania

Specializzata nella realizzazione di strutture in legno ed in particolare con

sistema "xlam" o telaio, secondo i canoni cardine della bioedilizia, la ditta

Prefabbricati di Martelli Salvatore & C. S.a.s. opera cercando di ridurre gli

impatti ambientali su tutto il ciclo di vita del prodotto: dall'approvvigiona-

mento delle materie prima, alla fase costruttiva fino all'utilizzo dell'edificio

ed al suo smantellamento.

La ditta, inoltre, utilizza solo legno proveniente da foreste gestite in maniera

sostenibile e certificate PEFC o FSC, utilizza fonti rinnovabili per

l'approvvigionamento energetico e controlla le emissioni di polveri.

A Valverde, alle falde dell'Etna, si trova la TS Asfalti srl, realtà che opera

da oltre 30 anni nel campo delle costruzioni e manutenzioni stradali.

La ditta ricicla l'asfalto direttamente sul luogo della lavorazione, consentendo

la riduzione del materiale di scarto e un ridotto approvvigionamento di

materia prima.

Il recupero del fresato è dunque la politica di circolarità più importante di

questa realtà catanese che ha acquisito in esclusiva nazionale un macchinario

per il riciclaggio "in situ" del manto stradale.

Orange Fiber è un'azienda innovativa che utilizza gli scarti della lavorazione

industriale degli agrumi (il pastazzo) per realizzare un bio-tessuto impiegato

nella produzione di vestiti e capi di abbigliamento.

È probabilmente uno degli esempi più brillanti e riusciti di economia circolare

non solo a livello regionale, ma anche nazionale.

Nel 2017 per l'azienda si sono inoltre spalancate le porte del fashion-system

con la presentazione della "Orange Fiber Capsule Collection" di Salvatore

Ferragamo, la prima collezione di moda realizzata con tessuti ricavati

dai sottoprodotti della lavorazione industriale delle arance siciliane,

impreziosita dalle stampe di Mario Trimarchi, architetto e designer

vicintore del Compasso d'Oro 2016.

A Catania si trova inoltre la Fabbrica Interculturale Ecosostenibile del

Riuso (Fieri), dove vengono portati oggetti, vestiti e mobili non più

utilizzati con lo scopo di essere reimmessi in circolo.

Così, biciclette arrugginite diventano tavolini o panche, vecchi cerchioni

diventano portabicchieri per banconi da bar e via dicendo; tutti oggetti

che vengono commercializzati all'interno di circuiti di vendita di

economia alternativa e distribuiti grazie alla creazione di un marchio

autoprodotto che identifica e sponsorizza l'impresa e la logica di

ogni progetto.

La Cooperativa Guglielmino offre soluzioni ecocompatibili per l'edilizia,

come per esempio intonaci e battuto di cocciopesto, intonaci di terra

cruda, tadelakt, calce canapulo e pittura a calce.

Tutto il cocciopesto delle malte in calce proviene dagli scarti di

lavorazione del cotto fatto a mano e industriali, mentre tutti gli inerti

vengono recuperati da svariate cave siciliane: quando si dice

chiudere il cerchio.

Il canapulo, inoltre, è ottenuto come sottoprodotto della canapa industriale,

coltivata da società agricole siciliane. Si può parlare in questo caso

anche di simbiosi industriale.

Ragusa

Mosaici, incisioni, bassorilievi e gioielli, la Società Cooperativa

PietrAngolare si trova a Comiso, all'interno della Mondial Granit

S.p.A., che mette a disposizione i propri macchinari.

Qui si lavora "lo scarto della pietra" della ditta ospitante, che

altrimenti sarebbe inviato a smaltimento, per realizzare nuove

opere da vendere al mercato locale o commissionate su richiesta

da specifici clienti.

La Cooperativa inoltre adotta una politica fortemente inclusiva,

offrendo percorsi di crescita lavorativa e formazione professionale

a soggetti diversamente abili e alle loro famiglie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
RIPRODUZIONE CONSENTITA CON LINK A

ORIGINALE E CITAZIONE FONTE:

RIVISTANATURA.COM

 
 
 

Dalla Sicilia tradizionale

Post n°2829 pubblicato il 28 Aprile 2020 da blogtecaolivelli

F0nte: articolo riportato dall'Internet

IN SICILIA

Adottare un capra girgentana per salvarla dall'estinzione

Adottare un capra girgentana per salvarla dall'estinzione

 

Le origini dell'arrivo della capra girgentana in

Sicilia risalgono alla colonizzazione greca dell'isola.

Questo animale, oggi, rappresenta un eccezionale

esempio di biodiversità del territorio che, però,

rischia di andare perduto.

Quindi, l'associazione per la tutela di questo animale

unico ha lanciato una campagna di adozioni a

distanza, al fine di salvare gli ultimi 1200 individui

rimasti.

Il progetto

Gli animali adottati sono già una sessantina.

Le richieste sono arrivate anche da Belgio e Germania.

Poche, invece, le domande di adozione giunte proprio

dalla Sicilia, terra di questo magnifico animale.

Adottare a distanza una capra girgentana costa 50€.

Oltre all'attestato e alla foto dell'animale, l'adottante

riceverà anche una caciotta prodotta proprio con il suo

latte.

Ma non solo: si potranno ricevere - a scelta - anche

mezzo chilo di mandorle, due bottiglie di Nero d'Avola,

miele e antichi grani.

Insomma, un progetto non solo per salvare una specie

a rischio, ma per tutelare un intero territorio.

Simbolo di abbondanza e ricchezza

La capra, nel mondo antico, rappresentava l'abbondanza.

Secondo la leggenda, Giove fu nutrito proprio da una

capra, Amaltea.

 Il corno spiralato della capra girgentana era immaginato

come un contenitore di ricchezza, prolificità, abbondanza.

Il late della capra girgentana - come quello d'asina - è

quello che si avvicina maggiormente alla composizione

del latte umano e dalla sua lavorazione si ottengono

ottimi formaggi dal sapore unico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
RIPRODUZIONE CONSENTITA CON LINK A ORIGINALE E

CITAZIONE FONTE: RIVISTANATURA.COM

 
 
 

Altro riciclo

Post n°2828 pubblicato il 28 Aprile 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet

Riciclo degli imballaggi in acciaio,

Italia modello europeo

Riciclo degli imballaggi in acciaio, Italia modello europeo

Dal 1997 - anno della nascita del consorzio RICREA

- in Italia sono state avviate al riciclo 5,6 milioni di

tonnellate di imballaggi in acciaio.

 Per fare dei paragoni, corrisponde al quantitativo

necessario a realizzare i 50.700 vagoni di un treno lungo

da Roma a Parigi o 56.300 km di binari, che equivalgono

a più del doppio della rete ferroviaria italiana.

Non solo. Dal 2005 ad oggi, grazie al riciclo degli imballaggi

in acciaio sono stati risparmiati 350 milioni di Euro di

materia prima e evitata l'emissione di gas serra per un

totale di 4 milioni di tonnellate.

Sono alcuni dei dati contenuti nel Green Economy Report

 "Dall'acciaio all'acciaio: una perfetta storia di economia

circolare" realizzato dalla Fondazione per lo sviluppo

sostenibile e presentati ieri a Milano in un incontro che è

stata anche l'occasione per festeggiare il ventennale di

RICREA, il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo

degli Imballaggi in Acciaio.

Un'eccellenza europea

Con la raccolta e il riciclo di scatole, barattoli, bombolette

aerosol, latte, fusti e secchielli, tappi e coperchi l'Italia è

protagonista in Europa di un modello virtuoso che non crea

rifiuti e risparmia energia, con importanti benefici ambientali

e socio-economici.

«In 20 anni di attività abbiamo fatto molta strada, e con

RICREA in Italia è cresciuto il tasso di avvio a riciclo degli

imballaggi in acciaio - ha spiegato Domenico Rinaldini,

Presidente RICREA -.

Già dal 2002 abbiamo superato l'obiettivo del 50% dell'immesso

al consumo fissato dalla direttiva europea per il 2008, e dal 2009

ci siamo attestati su valori superiori al 70%, fino a raggiungere

lo scorso anno quota 77,5%.

A livello europeo siamo un'eccellenza, e guardiamo al futuro

ponendoci nuovi obiettivi, accettando fino in fondo la sfida

della Circular Economy".

Grande soddisfazione è stata espressa anche da Giorgio

Quagliuolo, Presidente di CONAI.

«Anche grazie all'attività di RICREA, siamo passati in 20

anni dall'avvio a riciclo di 190mila tonnellate di rifiuti di

imballaggio a oltre 4 milioni, con un tasso di riciclo che

ha toccato nel 2016 il 67,1%.

Numeri particolarmente significativi, che hanno reso l'Italia

una vera e propria best practice europea».

Il consorzio Ricrea

Il Consorzio RICREA è un'organizzazione senza scopo di

lucro che sotto la supervisione e l'indirizzo di CONAI

favorisce la raccolta, il riuso e l'avvio a riciclo di tutti i

rifiuti di imballaggio in acciaio, collaborando con tutti

gli attori della filiera: dai cittadini ai Comuni, alle piatta-

forme di selezione, per arrivare agli operatori del rottame

e infine alle acciaierie e fonderie.

Oggi RICREA conta 281 consorziati e incentiva la crescita

della raccolta differenziata attivando delle Convenzioni

attraverso le quali chi aderisce, sulla base della qualità

dei rifiuti di imballaggio in acciaio raccolti, riceve un

corrispettivo economico.


Attualmente sono attive 376 Convenzioni per un totale di

5.621 Comuni coinvolti, il 70% dei Comuni italiani.

La quota della popolazione servita nel 2016 è stata l'80%.

Migliorata sensibilmente dal 2000 la copertura territoriale,

in particolare al Sud: le convenzioni nel 2000 coprivano il

25% dei residenti nelle regioni meridionali, mentre nel

2016 la copertura è arrivata al 72%.

Guardando al 2030

«Negli ultimi 20 anni, con la nascita del sistema CONAI,

l'introduzione del contributo ambientale e la garanzia del

ritiro dei rifiuti di imballaggio raccolti in maniera

differenziata, la gestione dei rifiuti urbani in Italia è

profondamente cambiata, con l'80% dei rifiuti urbani

che prima del 1997 finivano in discarica, contro l'attuale

26%» ha spiegato Edo Ronchi, Presidente della

Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile».

Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi europei di riciclo

fissati per il 2030 occorrà fare di più, aumentando la

parte riutilizzabile e riutilizzata degli imballaggi, migliorando

ulteriormente la qualità delle raccolte e dei pretrattamenti,

al fine di ridurre gli scarti e aumentare il riciclo effettivo

nelle acciaierie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
RIPRODUZIONE CONSENTITA CON LINK A ORIGINALE

E CITAZIONE FONTE: RIVISTANATURA.COM

 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2020 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30      
 
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2vurlaprefazione09m12ps12vittorio.59dony686miriade159tirchio2000blogtecaolivelliellistar2012Draiostre.sa47bibanna545annamatrigiano
 

CHI PUŅ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2020 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30      
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

TAG CLOUD

 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2020 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30      
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963