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Messaggi del 29/04/2020
Post n°2845 pubblicato il 29 Aprile 2020 da blogtecaolivelli
Negli articoli di seguito si parla di posti stupendi che sembrano fatti apposta per disintossicarsi dal periodo di quarantena da Corona virus e sembra che rispondano perfettamente alle indicazioni del premier Conte: vacanze all'insegna del contatto con la natura, con se stessi, senza gente intorno, (che felicità), vacanze ad hoc per il detox da Covid19, una compagnia quanto mai pesante e indesiderata. |
Post n°2844 pubblicato il 29 Aprile 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet Le dune di Piscinas, in Sardegna, il "Piccolo Sahara italiano" Anche in Italia abbiamo il deserto e si trova nella Sardegna occidentale, in una meravigliosa località della Costa Verde e in cui godere di dune spettacolari 28 aprile 2020 Condividi su Facebook+ Sembra strano a dirlo, ma anche in Italia abbiamo un vero e proprio deserto. Meravigliose dune dorate, alte fino a 100 metri, e che penetrano nell'entroterra per poi tuffarsi in un mare cristallino e sconfinato. Tutto questo accade nella paradisiaca regione Sardegna, più precisa- mente nella straordinaria Costa Verde, e nella località che prende il nome di Spiaggia Le Dune di Piscinas. Queste stupefacenti "montagne sabbiose" sono caratteristiche di tutta la zona, ma in questo particolare tratto della Sardegna occidentale sono avvenuti dei fenomeni unici che hanno creato un vero e proprio ambiente sahariano. L'opera si è originata grazie all'arduo lavoro del Maestrale che, con la sua incessante azione, ha spinto verso l'interno la sabbia che si è accumulata formando delle incantevoli colline. Si estende per circa 5 chilometri quadrati ed è un deserto in miniatura, anche se è quello naturale più grande di tutta Europa. Un paesaggio di incredibile bellezza che prende vita in una delle zone più suggestive di tutta la Sardegna: un territorio spoglio, in alcuni punti quasi montano, e dove un tempo erano attive le miniere più importanti del nostro Paese. Le alture sabbiose sono facilmente raggiungibili dalla vicina Arbus, e sono definite "vive" a causa della costante opera dei venti che le modellano continuamente. Ma ciò che colpisce particolarmente il visitatore è la vegetazione che, seppure in condizioni apparentemente ostili, riesce comunque a trovare il suo spazio: crescono, infatti, ginepri, lentischi, gigli marittimi e papaveri della sabbia. Questo "Piccolo Sahara italiano" degrada fino al mare, favolosamente limpido e dai colori accesi grazie anche ai riflessi giallo ocra e bianchi della sabbia, vantando anche fondali piuttosto profondi. Ma il flusso del vento rende la spiaggia una delle mete preferite dai surfisti che, soprattutto durante il periodo invernale, possono praticare questo sport grazie alle onde lunghe ed alte. Inoltre, da queste parti è interessante anche fare immersioni. Le dune di Piscinas sono, dunque, uno dei posti più selvaggi e autentici della Sardegna, un territorio ancora isolato e integro nella sua bellezza. Una zona in cui il soffiare del vento modella continuamente il paesaggio regalando al visitatore scenari di rara bellezza. Del resto, non capita tutti i giorni di trovare deserti di sabbia lambiti da un mare eccezionale e circondati da florida e verdissima vegetazione.
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Post n°2843 pubblicato il 29 Aprile 2020 da blogtecaolivelli
Premuda, il piccolo gioiello croato tra storia e natura L'isola di Premuda è poco più di uno scoglio, ma è anche una meta assolutamente da non perdere 23 marzo 2020 Condividi su Facebook+ Ancora fuori dalle principali rotte croate battute dai turisti, che sono però in aumento, l'isola di Premuda è la destinazione perfetta per chi ama il mare e la natura, e in particolare per chi si diletta in sport quali la vela e le immersioni subacquee. Nonostante le dimensioni davvero ridotte di questa splendida località, sono tante le sorprese che vi attendono. Premuda è una delle oltre 300 tra isole e piccoli scogli che formano l'Arcipelago zaratino, al largo delle coste della Croazia. Nell'affascinante panorama del mare Adriatico, questo fazzoletto di terra misura appena 9 km quadrati e accoglie meno di 100 abitanti. Eppure, d'estate le strette viuzze del suo villaggio principale (nonché unico insediamento abitato) si affollano di turisti alla ricerca di un posto isolato dal mondo dove godere di un po' di relax. Spesso Premuda è solo una tappa del tour che porta alla scoperta di alcune delle più belle isole dell'arcipelago: in effetti, sorge a poca distanza da altre perle della Dalmazia quali Lussino e Pago. La prima cosa che possiamo notare di Premuda è la sua natura inconta- minata: spiagge bellissime si affacciano sulle acque cristalline dell'Adriatico, e alle loro spalle il verde la fa da padrone. È il luogo perfetto per chi vuole soltanto trascorrere qualche giornata al sole, intervallando lunghe sedute d'abbronzatura a qualche tuffo in mare. Ma è anche una splendida destinazione per gli amanti degli sport acquatici. Le sue coste sono punto d'approdo per chi desidera esplorare i dintorni in barca a vela, o per chi pratica la pesca sportiva. La vera bellezza di questa isola sono però i suoi fondali, dove si cela un paradiso per gli amanti delle immersioni. Nell'insenatura di valle Siroka esiste un sistema sottomarino di grotte chiamato Cattedrale, ricco di caverne e tunnel meravigliosi che attirano sub da tutto il mondo. A qualche chilometro di distanza si trova invece il relitto della corazzata SMS Szent István: fu un vascello da guerra austro-ungarico, che venne affondato da una torpediniera italiana durante la Prima Guerra Mondiale. Solo i più esperti potranno ammirare questa attrazione, che tra l'altro non è accessibile al suo interno. Rimanendo più vicini alle coste, il fondale è perfetto per fare un po' di snorkeling. Spugne, coralli e pesci variopinti vi aspettano per regalarvi tante emozioni. Dopo aver trascorso la giornata a fare sport, non c'è niente di meglio di una passeggiata nel centro abitato, tra pittoresche casette di pietra e sentieri acciottolati. Tutt'intorno, ricche foreste si alternano ad uliveti che rappresentano una delle attività principali dei residenti. L'olio d'oliva di Premuda è molto pregiato e davvero buonissimo.
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Post n°2842 pubblicato il 29 Aprile 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet Borghi tipici Walser attorno al Monte Rosa I villaggi alpini che sorgono ai piedi del Massiccio del Rosa 9 gennaio 2015 Condividi su Facebook+ Valle d'Aosta: dieci castelli da favola. Foto-itinerario Il Monte Rosa si trova nelle Alpi Pennine e si estende su territorio italiano e svizzero è il massiccio più esteso delle Alpi e il secondo per altezza. La Punta Dufour, con i suoi 4.634 metri, è la vetta maggiore del gruppo. Sulla Punta Gnifetti si trova il rifugio alpino più alto d'Europa, la Capanna Regina Margherita (a quota 4.554 metri). I Walser hanno contaminato tutte le località che insistono sul Rosa. Erano una popolazione di origine germanica giunta in questa zona più di otto secoli fa. La loro cultura si riflette ancora oggi nell'architettura, nelle tradizioni e nella lingua parlata, denominata Titsch. Il comprensorio sciistico Monterosa Ski, che, con i suoi 150 chilometri di piste, è uno tra i più estesi e suggestivi delle Alpi. E' un piccolo comune piemontese dell'Alta Valsesia (in provincia di Vercelli). Si trova ai piedi del Monte Rosa, l'abitato si divide in alpeggi e frazioni dove si respira la tipica atmosfera Walser caratterizzata dalle case in legno di larice. I villaggi sono ben conservati, le tre Valli del Sesia sorprendono chi le visita per la loro bellezza autentica. Il comprensorio sciistico di Alagna è un paradiso dell'alpinismo e del free ride. Da una decina d'anni è collegata con gli impianti di Gressoney-La-Trinité. Con le funivie è possibile raggiungere il passo dei Salati dove parte l'impianto che conduce alle Roccette di Punta Indren a 3275 m, punto di partenza quasi obbligato per l'ascesa alle principali vette del Monte Rosa. Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité In direzione dell'ampio massiccio del Rosa, dal versante valdostano salgono due valli, quella di Gressoney e quella d'Ayas. Risalendo la prima, anche chiamata Valle del Lys, si trovano Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité. Nel centro storico di Gressoney-Saint-Jean alcune case Walser, ben conservate, sono raggruppate attorno alla chiesa di San Giovanni Battista. Appena fuori dal centro abitato il Lago Gover, con le sue acque verde smeraldo dove si specchia il Monte Rosa. Gli impianti permettono a Gressoney-Saint-Jean la pratica dello sci alpino e dello sci di fondo, con un tracciato che si snoda per 25 km. Gressoney-La-Trinité si trova a 1627 metri di altitudine, situato in una vasta zona pianeggiante dominata dal ghiacciaio del Lyskamm. Champoluc sono Antagnod, Champoluc, Frachey, Saint-Jacques e Crest. Nella conca, caratterizzata dallo sfondo dei ghiacciai che chiudono la testata della valle, si trova Champoluc a 1568 metri di altitudine. E' meta di villeggiatura invernale ed estiva. Macugnaga la famosa parete Est, la più alta parete delle Alpi e l'unica di dimensioni himalayane. Ospita il Museo Walser che illustra lo spirito delle comunità alpine con i suoi usi, costumi e piatti tipici. I dintorni di Macugnaga e il Monte Rosa sono adatti alla pratica delle ciaspole lungo i sentieri immersi nella natura. Suggestiva la ciaspolata notturna verso l'Alpe Burki o l'itinerario che si snoda da Macugnaga al Rifugio Zamboni - Zappa. |
Post n°2841 pubblicato il 29 Aprile 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet Lago di San Domenico, angolo di paradiso nel cuore dell'Abruzzo Sulle acque di questo piccolo specchio d'acqua si riflette un suggestivo eremo dall'antichissima storia 9 aprile 2020 Condividi su Facebook+ Immaginate un piccolo specchio d'acqua attorniato da montagne e speroni rocciosi, nel cuore verde di una natura quasi incontaminata. Ecco come appare il lago di San Domenico, un luogo dove potrete regalarvi ore di relax immersi in un silenzio quasi irreale. Siamo nel cuore dell'Abruzzo, e più precisamente nei pressi di Villalago , un piccolo borgo affascinante arrampicato su un promontorio che si affaccia sulle Gole del Sagittario. Il lago montano che si trova a poca distanza dal paese offre un panorama davvero suggestivo, ma la sua storia non è romantica o misteriosa come quella di tanti altri luoghi d'Italia. Venne infatti creato in un invaso artificiale determinato dallo sbarramento del fiume Sagittario. La diga che ha dato vita a questo specchio d'acqua venne completata nel 1929 e ha la funzione di alimentare la centrale idroelettrica che si trova a valle di Anversa. Sebbene sia nato per sopperire alle importanti esigenze di approvvigiona- mento elettrico, il lago di San Domenico è un posto che conserva un fascino davvero unico. Sono molte le meraviglie che si possono ammirare in questa zona, a partire dalle cascatelle della sorgente Sega che si tuffano nelle acque del lago e che, seppur in minima parte, contribuiscono ad alimentarlo. Tutt'intorno, la natura regna sovrana: trovandoci a poca distanza dal Parco nazionale d'Abruzzo, la flora e la fauna sono particolarmente ricche. L'attrazione principale di questa regione è senza dubbio l'eremo di San Domenico, una splendida chiesetta di origine medievale che si rispecchia sulle acque del lago. L'edificio sorge presso una grotta naturale scavata nella roccia calcarea all'interno della quale, si racconta, avrebbe trovato riparo il monaco benedettino san Domenico, attorno all'anno 1000. Venerato per i suoi poteri taumaturgici, fu omaggiato di una meravigliosa cappella votiva costruita nell'XI secolo. L'eremo vero e proprio risale però al XV secolo, ed è oggi meta di pellegrinaggio. Un tempo, per raggiungere l'eremo bisognava attraversare un vecchio ponte che oggi è semisommerso dalle acque del lago - i suoi resti riemergono periodicamente, nei momenti di secca. In occasione della creazione della diga, venne costruito un nuovo ponte di pietra in stile finto medievale, e nello stesso periodo venne rifatta la facciata della chiesetta. Al suo interno, si trovano molti elementi in stile barocco e neogotico, nonché diverse pregevoli opere d'arte. Il lago di San Domenico è il luogo perfetto per chi vuole immergersi nella natura. Nei suoi pressi si dipanano numerosi sentieri adatti a tutti coloro che vogliono dedicarsi al trekking tra i boschi o ad un'arrampicata sulle cime rocciose, da cui si può godere di un panorama mozzafiato. Dopo una lunga camminata, ci si può riposare al sole nella splendida spiaggetta che sorge sul lato di Prato Cardoso, l'unica di tutto il lago. Attenzione, però, perché non vi si può fare il bagno né pescare. |
Post n°2840 pubblicato il 29 Aprile 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato da Internet Cosa fare e cosa vedere al Lago di Scanno Il Lago di Scanno è una gemma nel cuore dell'Abruzzo, un posto suggestivo tutto da scoprire dove poter fare diverse attività: scopri tutto nel nostro articolo 7 aprile 2020 Condividi su Facebook+ Posizionato nelle vicinanze del Parco Nazionale d'Abruzzo, il borgo di Scanno è un centro da visitare, che offre meravigliosi paesaggi, che hanno affascinato anche il famoso fotografo Henri Cartier-Bresson, che ha soggiornato qui per un po' di tempo. Il lago di Scanno, il più grande bacino naturale dell'Abruzzo si trova nelle sue vicinanze e si presta alla pratica di sport come la canoa, a gite in pedalò, a lunghe sedute di birdwatching, ma è la location ideale anche per stare sdraiati sulle sue sponde a riposarsi o prendere il sole. Cosa fare sul Lago di Scanno Cosa fare sul Lago di Scanno? Avrai solo l'imbarazzo della scelta. Questo luogo sembra infatti nato intorno alle esigenze del visitatore e propone numerose offerte di turismo esperienziale. Da notare però che le sponde del lago, si differenziano per i servizi offerti. A sinistra, dando le spalle al lago, ci si trova davanti a un'area che può essere utilizzata per posizionare tende e per campeggiare A destra, dando le spalle al lago, c'è una zona boscosa. Numerosi torrenti scorrono nei dintorni, prima di confluire nel lago. Pic-nic lungo lago e cosa fare con i bambini Lungo le coste del lago di Scanno si posso fare pic-nic e grigliate, ma solo sul suo lato destro, facendo ben attenzione a non avvicinarsi troppo agli alberi e recuperando tutte le ceneri a fine pasto. È anche possibile mantenere fresche le bibite, immergendole nelle acque del lago, dopo averle assicurate con un legaccio, per evitare che la corrente le trascini via. È la riva sinistra del lago quella dove passare i pomeriggi con i più piccoli. Qui sono presenti delle altalene e altri giochi, dove potranno sfogare tutte le loro energie. Unico neo di questa area è la mancanza di un riparo dal sole. Sulle acque del lago potrete fare insieme una lunga pedalata, col pedalò, mentre per i boschi si usano le bici, anche i particolari tandem a quattro posti, uno per ogni membro della famiglia. L'eremo di Sant'Egidio e il sentiero del Cuore Due interessanti luoghi, vicinissimi al lago di Scanno, sono l'eremo di Sant'Egidio e il Sentiero del Cuore. Questo sentiero deve il suo nome al fatto che, percorrendolo, si ha una visuale particolare del lago, che sembra assumere la forma di un cuore. Per arrivarci si deve seguire, dopo aver percorso un tratto di strada asfaltata, un sentiero sterrato, purtroppo non segnalato, per salire verso l'alto. Sulla destra vedrai il lago, mentre sulla sinistra il borgo di Scanno; prosegui sul sentiero battuto, all'interno del bosco, e in pochi minuti riuscirai a raggiungere il posto panoramico. Altre cosa in zona da non perdere La chiesetta della Madonna del lago, la chiesa di Santa Maria della Valle e il museo della lana, sono 3 tappe immancabili per chi visita questa zona. Entrando nel centro abitato di Scanno si rimane stupiti dall'ambientazione, un mix di case colorate, palazzi signorili e strette viuzze che conducono a scalinate sulle quali si aprono tantissime piccole e graziose chiesette. Camminando nel borgo ci si imbatte in botteghe artigiane, come quelle orafe, dove si realizza ancora la presentosa, un ciondolo che i pastori donavano alle loro amate, come segno di impegno. Quando è consigliabile visitare il lago e come arrivare La stagione estiva e primaverile sono quelle consigliabili per visitare questa zona. Meglio evitare i giorni festivi per eccellenza, come quello del primo maggio, per non rischiare di rimanere imbottigliati nel traffico. Il 24 agosto è possibile ammirare i fuochi artificiali che si riflettono nelle acque del lago, mentre il 14 agosto si può assistere, nel borgo di Scanno, alla rievocazione storica di Ju Catenacce. Il primo maggio c'è la festa di San Domenico, con la tradizione dei serpari. Raggiungere il Lago di Scanno è semplice. In auto si arriva seguendo la A 25 fino all'uscita di Cocullo e proseguire poi sulla SS 479, per circa 20 chilometri. Per chi arriva in treno, la stazione da prendere come riferimento è quella di Sulmona, da dove parte un servizio di bus per Scanno. Non resta che prepararsi per la partenza. |
Post n°2839 pubblicato il 29 Aprile 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet La Barbagia come non l'avevi mai vista, tra borghi e tradizioni Andiamo alla scoperta del cuore più aspro e selvaggio della Sardegna, dove la natura regna sovrana 22 aprile 2020 Condividi su Facebook+ Aspre cime montuose e bianchi altipiani calcarei, piccoli borghi arrampicati sulla roccia e panorami mozzafiato: questo e molto altro è ciò che vi aspetta nel territorio della Barbagia, il cuore più selvaggio della Sardegna. È un luogo dalla storia millenaria e dalle antichissime tradizioni, non potrete fare a meno di apprezzare la sua calorosa ospitalità e i suoi sapori locali. La Barbagia è un'area molto vasta, caratterizzata da un'ampia regione montuosa che si snoda nell'entroterra della Sardegna, sui fianchi del massiccio del Gennargentu. Il suo territorio si apre tra Nuoro e l'Ogliastra, e al suo interno si contano in realtà diverse Barbagie: tratto comune a ciascuna di esse è una natura aspra e selvaggia, nel cuore di alcune delle regioni storiche tra le meno conosciute a livello turistico. Quando si parla di Sardegna, in effetti, il pensiero corre alle sue fantastiche spiagge e alle acque cristalline su cui si affacciano. Siete pronti a scoprire l'altro volto, quello più segreto, di una regione ricca di meraviglie? Essendo un territorio molto ampio, il panorama della Barbagia vi riserverà tantissime sorprese: vaste vallate verdi fanno da contrap- punto alle cime rocciose che si stagliano verso il cielo, mentre paesaggi impervi si aprono, inaspettatamente, su piccoli borghi arroccati che regalano una vista magnifica. Nuoro è senza dubbio il centro principale, una cittadina vivace e ricca di testimonianze che raccontano la storia millenaria di questa regione: nel suo territorio sorgono molti nuraghi, antichissime costruzioni di pietra tipiche della Sardegna. Altrettanto stupenda è Oliena, punto di partenza ideale per chi vuole dedicarsi al trekking. È la natura, ovviamente, la vera protagonista della Barbagia. Se siete alla ricerca di un luogo in cui lasciarvi alle spalle lo stress della vita quotidiana e concedervi un po' di relax, non potrete trovare nulla di più affascinante. Scoprirete la bellezza del Supramonte, una serie di vasti altipiani calcarei dove il bianco regala un contrasto perfetto con l'azzurro del cielo. Una delle porte d'accesso al Supramonte è la valle di Lanaitto, al cui interno è possibile ammirare il villaggio archeologico di Tiscali. Vi potrete trovare anche le sorgenti di Su Gologone, un vero e proprio monumento naturale che stupisce con i suoi colori incredibili. Decine di sentieri escursionistici vi porteranno alla scoperta delle meraviglie della Barbagia, tra panorami mozzafiato che si spingono sino al golfo di Oristano e le sue splendide spiagge. Tra i borghi più affascinanti, impossibile non citare Gavoi: tra le sue strette viuzze troverete un'accoglienza calorosa e potrete assaggiare prodotti squisiti come alcuni tipici formaggi sardi. Anche Orgosolo è un piccolo gioiellino, e presenta una caratteristica che vi lascerà a bocca aperta: i suoi murales vi racconteranno storia , tradizioni e cultura delle sue genti. Mamoiada, invece, è un minuscolo borgo che si dipana tra ampie distese di vigneti, da cui si produce il famoso Cannonau.
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