CyberArguti Blog

"Psicotecnologie per l'ottimizzazione di un percorso CyberComunicaTTivo in ambiente di CyberArguzia" (!!??!!) - Questo blog é diventato un albergo - GRAZIE per avervi soggiornato.

 

AREA PERSONALE

 
Image Hosted by ImageShack.us
 

FACEBOOK

 
 

... ... ... ...

autumndonna
 

ULTIME VISITE AL BLOG

paolo.parellaPoRo14748atubitaloitalo1jppendewebmasteraldospakalaminaledeby2008ebertonekatyjogloria.scafelucreziamussilavezzi69Pauler5dudi.nadio
 

ULTIMI COMMENTI

.... ....

tronco-fessa
 

MONDO ARGUTO

 

... ... ...

donna-su-alberi
 

VALORE

immagine
Questo blog vale 425.968,00
Dollari... ma và!

immagine

 
tronco-pisello
 

ARRITRAFFICO


statistiche immagine
statistiche-free : Statistiche per siti web
Portale, CYBERARGUTI siti classificati in piu categorie
 
tatuaggio cuore
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

Catarsi elettorale.

Post n°394 pubblicato il 08 Aprile 2008 da ipermarco1
 


Se i miei ricordi liceali non mi tradiscono, la parola catarsi deriva dal greco katharsis, che significa "purificazione, rinascita". Sigmund Freud usa questo termine nei suoi studi sull'isteria per indicare la liberazione delle tensioni psichiche attraverso la rievocazione degli eventi traumatici. Per i pitagorici e per Platone catarsi è la liberazione dell'anima dopo la morte. Catarsi è, quindi, l'epilogo di una tragedia ... la quotidiana tragedia in cui siamo finiti tutti grazie ad anni ed anni di politica scellerata!

Questa volta non mi fregano di nuovo, non mi intrappolano nei loro ridicoli programmucci elettorali, non lo ingoio il loro brodino riscaldato, non mi coinvolgono in false guerre di bandiera. Vivrò la mia purificazione non dandogli retta. Non lo avranno il mio voto, solo così la mia catarsi sarà compiuta.

La fine delle cose è dolorosa ma inevitabile.

La rinascita avviene sempre sulle macerie e sulle rovine di ciò che muore.

La noiosa liturgia propagandistica della campagna elettorale che ci cinge d'assedio é collegata in qualche modo alla catarsi. Un dolore lancinante nel guardare quelle facce, un profondo sconforto nell'ascoltare il festival delle menzogne camuffate da buoni propositi. Una prova di sangue apre le porte della percezione come riescono a fare alcune strane sostanze.

Nelle più potenti terapie psichedeliche sciamane, come l'Ayahuasca, le esperienze si manifestano nella loro pienezza dopo violente crisi di vomito, che liberano il corpo da ogni residuo di materialità e lo proiettano in una dimensione di purezza.

Catarsi - dolore - rifiuto - svuotamento - percezione - elezioni - democrazia.

La nota di fondo di questo percorso è il lamento democratico. Non lo intendo come richiesta di compassione, come sottomissione, come disperazione. E' la nota che sostiene tutto. Come il basic drone del didgeridoo, come la base grave di alcuni Carmina Burana, come i pensieri ossessivi quando si soffre troppo ed è impossibile liberarsi anche solo per un istante da quel peso.

Un lamento è anche l'ululato del lupo alla luna piena, il miagolio satanico dei gatti in calore, il rumore bianco delle cascate, il pallido velo della via lattea in alta montagna. Sono lamenti, fieri. Residui di morte e promesse di rinascita. Rumore di fondo del tempo che passa e delle cose che si devono cambiare.

Il lamento è un canto disperato, è l'astinenza alla vita, l'accettazione del destino, ma anche la fierezza della rivolta pura, intellettuale, memore.

La catarsi è dolore concentrato, uno scrapbook dell'anima, un marchio a fuoco che si ripete. Non esiste rinascita senza dolore.

Accetto "democraticamente" il dolore che sto provando innanzi allo scempio dei miei ideali, e non essendo incline a reazioni violente non inneggio alla rivolta ma desisto per esistere, resistere, essere nel non essere... rinunciando ad un mio diritto civile: quello di esprimere col voto il mio parere, le mie intenzioni, i miei buoni propositi, il mio altruismo, la mia voglia di un domani migliore per tutti. Mi asterrò, non voterò per nessuno, rinuncerò ad un mio diritto, non sarò compare di alcuno questa volta, perché esprimere così il mio parere (non esprimendolo) è un rito di purificazione che la coscienza mi impone.

Ne uscirò più forte.

Una parte di me morirà, e servirà da nutrimento per qualcosa di nuovo.

Saremo in pochi in questa lotta e tutto tornerà inevitabilmente come prima ed il lamento diverrà pianto, forse rimorso di non aver votato contro.

Ma contro chi o cosa, a favore di chi o cosa? La dittatura della democrazia ci sta togliendo tutto. La democrazia toglie a chi ha voce "debole" per dare a chi la voce l'ha "potente" attraverso il suo perverso gioco del confronto democratico, del consenso, un'alchimia dialettico matematica di matrice diabolica che come una piovra ci avvolge e ci soffoca nei suoi invisibili "democratici" tentacoli.

Carmina moralia (Medio Evo), carme 11: Sulla terra in questi tempi il denaro è re assoluto. [...] La venale curia papale (vedi casta politica) ne è quanto mai golosa. Esso impera nelle celle degli abati (camere di albergo di goliardici parlamentari) e la folla dei priori (burocrati e figuri di sottogoverno), nelle loro cappe nere, inneggia solo a lui.

Catarsi - dolore - rifiuto - svuotamento - percezione - elezioni - anarchia.

E il lamento diverrà urlo finchè le ferite smetteranno di sanguinare e diverranno cicatrici, saranno ricordi di battaglie passate che non potrò dimenticare.

Non mi contaminerò ma vomiterò tutto ciò che mi tormenta l'anima... e sarà purificazione.

Solo allora questo lamento diverrà poesia.

 
 
 

Il rifugio

Post n°393 pubblicato il 28 Marzo 2008 da ipermarco1
 


Si.... smetto un attimo... e mi rifugio nel mio blog.

Forse mi gira la testa, forse ho fame, forse ho ancora sete o forse mi bruciano gli occhi. La relazione che devo illustrare domani non è pronta, la conferenza che devo tenere domenica mattina non l'ho ancora preparata, la sceneggiatura che devo discutere lunedì non l'ho neanche letta e non ho neppure rifatto la valigia. I testi che avevo promesso per stasera non mi piacciono.... cazzo ci ho messo l'intero pomeriggio a scriverli e non mi piacciono... roba così la può scrivere chiunque!!! Devo rifare tutto da capo, devo fare presto a metterci del nero su questo schermo bianco che mi abbaglia. Devo vomitarci sopra tutte queste cazzo di parole che mi volano nel cervello.

Tempo perso?

Tempo compromesso?

Tempo disperso?

Comunque sono qui, che mi trascino in questa scenografia di incerta primavera. Sono qui a sopportare la tua assenza. Gli occhi fanno male, sono stanchi di tutto quello che hanno bevuto. E fumato. E letto. E visto. E mi manchi in questi giorni ubriachi di cose da fare. In questo letto troppo freddo e mal rifatto. In queste sere tenute in vita dal niente. Tra quattro mura che rimbombano di silenzio.

Forse dovrei distrarmi, vedere qualcuno fuori dall'ambiente di lavoro, almeno rispondere a certe telefonate, magari trombare un po' ma non mi va di alzarmi. Non mi va di uscire. Non mi va di sorridere e di sedurre, non mi va di far belli i miei occhi, non mi va...!

Lo sguardo rimane appeso sempre alla solita porzione di soffitto, come a cercare una nuova trama alla mia vita. Il desiderio trabocca oltre l’orlo del sopportabile, cola nelle ruvide pareti dell’attesa, e si raccoglie nel lago fermo dell'immobilismo.

Perché solo tu sapresti ridare vita all’onda. Solo tu potresti berne l’eccesso fino a svuotarmi. Solo tu, se ci fossi, sapresti quietare questa bestia che mi si dimena nel petto. Sento che, piuttosto di mai, mi basterebbe adesso. Magari un istante. Il tempo di un respiro. Il tempo che impiega il lampo per brillare nel cielo. Una goccia di pioggia per raggiungere la terra. Il tempo necessario ad un battito di ciglia. So che potrebbe bastare. Ma non ci sei. Se non tra i miei pensieri. O nascosta tra i ricordi. La tua voce che mi cerca, la tua pelle, i tuoi sospiri, le tue labbra... non ci sono.

Sguardi, parole, risate, silenzi, emozioni, rabbia, lacrime , collera, delusione, disincanto, inganno, bottiglie, sigarette, mani, bocche, canzoni, vestiti, salti, brividi, orgasmi, strade, luci, vento, sole, pioggia, camere d'albergo... immagini che si mescolano e si intrecciano indimenticabili.

Un pieno di istanti da rivivere, che si agitano contro le intime pareti cavernose, che spingono per tornare. Un pieno assoluto e nessun vuoto. Quelle corse in auto stanno ancora correndo. Quei dialoghi stanno ancora aspettando parole. Quei calici di vino rosso sono ancora lì, pieni. Quella musica la sto sentendo, ancora. Quelle emozioni sincere che ho condiviso sono ancora qui che sgorgano, genuine e pure. Quegli abbracci li sento addosso, ancora. Ed i baci? Non posso pensare ai baci che non ci siamo ancora dati! Tutte quelle stelle brillano ancora, rubando un pò di buio a questa notte.

Ogni tanto un po' di rimpianto ci vuole. Non m'importa se sono stanco. Non m'importa se mi sento in balia di me stesso. Non m'importa se mi brucia la gola e lo stomaco e gli occhi sono arrossati. Non m'importa se la pasta non tiene la cottura come vorrei. Non m'importa se il bianco lenzuolo in cui avvolgevo i miei sogni è stato macchiato. Non mi importa di tornare a lavorare. Non m'importa un cazzo se ho la bocca impastata dal fumo e dal vino...

M'importa vivere, ancora... fuori tutto continua. Oltre il vetro. Oltre la mia svogliatezza, oltre questa stanchezza. Schiavo del mio talento.

Rumore di automobili che passano. Il soffio del vento. Giorno che si fa notte percorrendo le infinite tonalità del crepuscolo. Sorrisi di ragazze troppo giovani per me. Luci di lampioni che prendono vita. Il tuo bisogno di redenzione appagato. Una porta che sbatte.

E io sono qui. Ma tu non ci sei.

 
 
 

Primavera di "passione".

Post n°392 pubblicato il 21 Marzo 2008 da ipermarco1


Oggi è primavera ma per un oscuro gioco di combinazioni, per chi crede, è il giorno del sommo dolore.

Il buio incombe sui fantasmi rievocati dal Venerdì Santo. Il suono triste e solenne delle marce funebri squarcia il velo della notte e trapassa il cuore fino a divenire pianto.

Il grido di dolore del Miserere trafigge il costato ed inchioda le mani ed i piedi, lasciandoci immobili, impietriti di fronte alla bellezza desolante della Madre dei Dolori.

Il silenzio assordante è voce che scardina le grida nell’assedio delle celebrazioni... terrificante luce notturna, buio che c’illumina.

Ma, oggi, come aquila incombe la primavera... un giorno talmente gioioso da far vibrare anche un cuore grigio come quello di Giacomo Leopardi:

"Primavera d’intorno
Brilla nell’aria, e per li campi esulta,
sì che a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
gli altri augelli, contenti, a gara insieme,
per lo libero ciel fan mille giri,
pur festeggiando il loro tempo migliore."

Dolore e speranza fusi insieme in un unico pianto é questa la disperata bellezza della vita.

Che sia un Arguta Pasqua... per tutti!

 
 
 

Mute vibrazioni

Post n°391 pubblicato il 27 Febbraio 2008 da ipermarco1
 


Questo blog mi vede latitante, non c'è dubbio, sento doveroso rispondere a chi si chiede cosa accade.

A volte si inciampa in momenti strani, le sensazioni diventano così compresse e complesse che risultano dense, viscose, tanto che l'imbuto che ha il compito di travasare le emozioni in contenitori di parole e frasi non è più in grado di far passare nulla.

Mi ritrovo in una epifania che mi svela di essere legato alla realtà in maniera smodata, eccessiva, morbosa... concedendogli di rubarmi sempre più tempo. Questo non significa di aver abdicato dal mio mondo onirico e virtuale, la realtà non ha ucciso i sogni, rinnegato la poesia, asfissiato l'ironia, l'arguto pensiero non è sconfitto, ho solo traslocato il mio complesso percepire in atti più banalmente concreti.

Questo mio spazio di introspezione mi manca, lo confesso: mi manca la fitta rete di amicizie virtuali, mi manca quel volersi bene senza un perchè, mi manca l'intrecciarsi delle solitudini, l'escatologico ed ideale interscambio dialettico. Del resto la dimora dell'uomo è nel linguaggio ed in esso si ha la formazione del "topos" dove l'antropologico e l'ontologico si incrociano.

Questo poetico dimorare è ciò che mi manca fino a farmi sentire, a volte, come svuotato dalle emozioni provate, come l'ultimo fiato della tromba, come l'ultimo passo prima di arrivare in cima, come la nota di pianoforte subito dopo il silenzio della fine del pezzo, come l'ultimo sguardo prima di salire sul treno, come l'impronta sul letto, il riflesso di una voce, il profumo che persiste addosso, il ricordo della schiuma del mare, il suono di una lingua sconosciuta, le emozioni che forse ho provato o forse solo immaginato.

Un riflesso, un'ombra, una vibrazione....

Eppure, nonostante questi vuoti io pulso. Eppure penso. Eppure provo. Ma non riesco a dirlo, impantanato negli appiccicosi avvenimenti della vita.

Calarsi troppo nella realtà, in fondo, è come non essere... ma mi affascina e mi compete questa mistica sfida dell'essere con il non essere.

Pensateci diletti arguti, noi siamo davvero solo quando non siamo, quando latitiamo e trasgrediamo le rigide regole della realtà... che ci costringono.

La potenzialità delle cose. Il non finito. I desideri. I sogni. L'inspiegabile. I segreti racchiusi in uno scrigno di cui si è smarrita la chiave... questo conservo della mia esperienza qui.. ma tutto scorre è questa forse la dannazione dell'esistere... o la benedizione.

Che tutto scorre, implacabile, e non c'è modo di fermare nè di fermarsi, è la condizione della vita.

Ma.. nonostante tutto, nel profondo di me , come in ognuno di noi, esiste sempre una zona incantata. La magia di poter vivere sensazioni inspiegabili anche senza possederle.

Sensazioni che si vivono e basta.
La forza, la bellezza, la potenza della magia sta la.
Nell'esistere dentro.
Nell'essere una vibrazione e non parola, non suono.

Perchè una perla non è meno bella se non viene trovata, lavorata, indossata.
Un diamante esiste anche se rimane nelle viscere della terra, sotto milioni di tonnellate di roccia.
Tutte le sculture del mondo stanno dentro il marmo, sperando di essere tirate fuori da mani guidate da un soffio divino.
La magia dell'anima esiste anche se non posseduta, come le perle non trovate, come i diamanti non estratti, come i fiori non colti, come le sculture non scolpite.

Una magia, che non desidero affermare, che non riesco a descrivere, che non cerco più di spiegare... ma che lascio che scorra... vibrando muta!

Vibrazioni... che continuo a vivere, in silenzio, intimamente, solitarie... mentre mi lascio seviziare dalla realtà.

Questo è ciò che accade!

 
 
 

Ma Prodi che fa?

Post n°390 pubblicato il 08 Febbraio 2008 da ipermarco1
 


Ma non è vero che si mette a fare il nonno!!!! Almeno non nel senso tradizionale del termine.

Pare che il nostro ex-premier abbia deciso di rifarsi l'immagine ricalcalcando le gesta del suo ex-omologo francese Nicolas Sarkozy e si è messo a frequentare modelle!!!! L'effetto non è lo stesso ma... ognuno ha gli scoop che si merita!

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: ipermarco1
Data di creazione: 31/03/2006
 

... ... ... ... ...

pioggia
 

TAG

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

RIGURGITI EMOTIVI >>>

- VIDEOBLOG SPERIMENTALE
- Dipendenza da internet
- ALTO pensiero
- Per un'amica
- LORO ci AMANO
- TEST attitudinale
- LORO si AMANO
- Stella senza cielo
- Le perversioni della lingua
- OVIDIO e l'amore
- il VOSTRO primo bacio
- il MIO primo bacio
- CALCIO...che passione!
- Footing o Fotting?
- la LINGUA... se la usi godi!
- un lunedì di...SFIGA
- i miei...PENSIERI
- Nulla é come sembra
- Cuore ...Amore
- Filosofia CyberArguta
- CyberPoesia con prefazione
- Ho VISTO
- CyberPredica
- Il PRESIDENTE
- CyberConsigli
- Da non dire MAI a letto
- Tutto in un BACIO
- FOR MAN
- CyberNostalgie
- SORRIDO...che mi costa?
- Donne con la gonna
- Come impantanarsi
- Speriamo che la dia
- Ce l'ha data
- Parole col piccione
- Amore e possesso
- Il Negromante
- Sposare un uomo?
- Attenti a "lavoro"
- LOVE bug
- Fantasie e Sesso
- Emozioni annegate
- APERTI PER FERIE
- La più bella poesia
- Parole da rottamare
- Cazzeggio ergo sum
- Tempo delle mele
- Luoghi comuni
- Magia e fantasia
- Riflessione semplice
- Rottamazione sentimenti
- Il naso e l'amore
- Ciao Oriana
- La passera
- Discriminazioni
- I bonobo
- Codice da Vinci
- Test del Maiale
- Lettera aperta
- Apriamo il recinto
- Discriminato
- Certe notti
- Piramo e Tisbe
- Urlo di yogurt
- La donna dei miei sogni
- L'Uomo dei tuoi sogni
- Guardati dai sogni
- Prima di bestemmiare
- alzati la gonna
- Tutto il resto è noia
- Sette mesi
- Le zucche "vuote"
- Depenna il 7
- A cosa pensi?
- un tramonto domani
- Un libro brutto
- Poligamia
- Solo un caffè
- Musica maestro
- DEDICATO
- Aspettando Natale
- Un Natale un po' speciale
- SexyNewYear
 

TRAFFICO

 

...

fiori-spine-beige
 

CHI SEI TU?

immagine
 
Citazioni nei Blog Amici: 33
 
albero-profilo-donna
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963