Creato da: ceithre il 12/06/2007
Cronache Lunari di una Madre Fuori Moda

 

 
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L'anno finito...

Post n°331 pubblicato il 13 Gennaio 2012 da ceithre

Allora... dove iniziare?

Mi sono seduta qui a scrivere 2 righe 3 giorni fa e sono ancora davanti alle bozze! 2 righe sono diventate un romanzo e inotlre nemmeno conclusivo! Mi sa che mi conviene spezzettare!
Allora...

Quest'anno non è andato esattamente come volevo, è passato come se fosse un programma alla tv. Mi sentivo come se io mi fossi rotta dentro e nonostante sapessi come aggiustarmi non avevo proprio voglia di farlo. Stavo lì a prendere polvere inutilmente in un angolo.

Quest'anno l'ho percorso con la consapevolezza che il tempo sta passando e io non posso fare nulla per fermarlo, nè cambiare il passato. Il problema è che se a parole avrei voluto cambiare il presente non sono proprio riuscita a fare nemmeno il più piccolo passo.

Quest'anno l'ho percorso con la morte negli occhi. Prima il cugino, poi due zie (e nessuno ha pensato di scrivermi fino a quando non ho trovato un'altro cugino su FB) e hanno diagnosticato a mio suocero il cancro allo stomaco. Beh che dire.  La morte è sempre più vicino, l'età avanza? No, sono le generazione che si succedono alla fronte! Ma non mi fa paura la morte, è un'altra sensazione che mi rode lo stomaco: la rabbia del non saperne nulla fino a quando è troppo tardi, la sensazione di distacco, di solitudine, di isolamento? Non riesco proprio a metterci un dito.

Mi sento sempre più lontano da chi mi circonda, sempre più lontano dalle mie radici, sempre meno capace di reagire. Inizio a sentire una sincera avversione verso il mondo umano intero. Se un'altra persona mi dice che sono "così solare" "Sempre di buon umore" o "Così disponibile" gli sputo in faccia. Solo perchè cerco di sorridere al mondo non vuol dire che io non abbia un mondo di cazzi miei (perdonatemi la mancanza di asterischi ecc ma chi prendiamo in giro qui? - o scrivo cavoli perchè così lo direi o scrivo cazzi perchè quando lo dico la scrivo) di cui pensare, non vivo su un'altra pianeta dove tutto è rose e fiori, anche io mi giostro con le bollette e la spesa e le richieste dei figli. Anche io ho i miei pensieri, ma non vado in giro con la faccia da funerale aspettando il via da uno qualsiasi che mi chiede come sto per vomitargli addosso i miei problemi. 

Ecco. Quest'anno mi sono sentita incompresa quanto lo ero a 16 - anche da me stessa. Ho smesso di scrivere qui perchè il monologo con me stessa (perdonatemi, non voglio dire che dovevate commentare di più, mi riferisco soltanto allo scrivere) era diventato noioso e ripetitiva, d'altronde se scrivo i miei pensieri li ho già pensati - no?

Quest'anno ho supportato e sopportato le amiche ma non ne posso più. Tutte, appena inizio a dire qualcosa mi interrompono perchè hanno già avuto la stessa esperienza oppure hanno qualcosa di peggio. B A S T A ! Se me lo chiede un'amica come sto, credo sia anche giusta che stia ad ascoltare per un'attimo senza sentire il bisogno di dirmi "Ah non ti preoccupare anche io ho "quello" e ho anche "questo e quell'altro". Esagero? Forse, mi sembra che è tutto a senso unico. Mi ero ripromessa di non farne un dramma. Di non pensarci. Tanto vere amiche non le ho mai avute, neanche volute, credo. Ma quest'anno mi sono isolata sempre di più. Ho visto sempre meno le "amiche" e ho stretto poche amicizie nuove. Non ne ho più voglia. Tutti si lamentano in continuazione, del lavoro, del marito, dei figli, del governo... ma nessuno fa qualcosa. Qual'è la risposta loro? "Eh... che ci vuoi fare...?" Allora dai, ripigliatevi! Se non si può cambiare una situazione che non vi piace, se davvero non si può cambiare, e non è solo una questione di non aver voglia di cambiarla, state zitti. Fate finta che va tutto bene. Non credo che vi sentirete peggio. Magari sorridendo al mondo qualcuno sorriderà a voi e un po' di felicità vi scalderà il cuore.

Dovrei diventare un'eremita.

per i non anglofili:
Hai mai notato che quelli che ti dicono di calmarti sono proprio quelli che ti han fatto infuriare?



 
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Commenti al Post:
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 13/01/12 alle 13:56 via WEB
Le uniche amiche con cui io mi trovavo erano quelle dell'infanzia. Ora una è morta di cancro , l'altra ha un marito immobilizzato sulla carrozzella e non può mai uscire di casa se non per andare al lavoro, ha la mia età. Se ci si ferma a riflettere su cosa sia la vita ti vien voglia di spararti un colpo... per questo forse è meglio non soffermarsi...
(Rispondi)
 
ALDABRA72
ALDABRA72 il 13/01/12 alle 14:05 via WEB
le amiche le ho perse anche io per strada... e comunque erano 5/6; sono rimasta a due, tutte lontane comunque. Sfogati pure, a me fa bene. Ciao!
(Rispondi)
 
 
stelladelsud_1976
stelladelsud_1976 il 14/01/12 alle 21:07 via WEB
Trovo giustissima e sacrosanta questa tua riflessione. Il problema è che presi dall'egocentrismo e dalla voglia di protagonismo non si abbia più voglia di ascoltare e di mettersi, anche solo per un attimo, nei panni degli altri. E' per questo che hai finito per isolarti...e per provare un pò di comprensibile sfiducia nel prossimo...lamentoso e poco empatico oltre tutto! Il pianto rende? Non credo! Meglio rimboccarsi le maniche e se possibile farsi forza l'uno con l'altro...Ti mando una fortissimo abbraccio...e sorrido pensando a quando dici che vuoi fare l'eremita...perchè lo dico sempre anch'io...(quando ne ho piene le tasche!) e anche vedendo la vignetta che hai messo! Fantastica!:))
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
purchase domain name il 02/02/12 alle 08:42 via WEB
I definitely enjoyed reading it, you may be a great author.I will make sure to bookmark your blog to check your updates...
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