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Un blog creato da alexisdg10 il 01/02/2005

Arrancame la vida!

la realtà, i sogni, la politica, l'amore, la rabbia e l'allegria: la mia vita

 
 

 

AREA PERSONALE

 

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"Sólo los besos son más placenteros que las palabras" 

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FERMIAMO LA GUERRA

per tutte le infanzie rubate

per i legami strappati

per i fiori recisi

per le andate senza ritorno

per tutti i “progetti-uomo” mai realizzati

per tutte le ferite dell’abbandono

per tutto il freddo

per tutta la paura

per tutto l’odio

per tutta la fame

per tutto il non amore…

 

SOLO LIBERTà...E GIUSTIZIA

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ALDA MERINI

E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole nè potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiano un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come le bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
nè un sasso per sentimento

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Post N° 293

Post n°293 pubblicato il 16 Ottobre 2006 da alexisdg10
Foto di alexisdg10

Di una cosa non ho mai parlato qua sopra: del periodo che trascosrsi a Calcutta con le Missionarie della Carità. Eravano nel 1997. So che molti rimarranno stupiti nel leggere una cosa del genere. O forse no. Non m'importa. Io e la Chiesa. Io e la religione. Io a Calcutta da Madre Teresa. Eppure è accaduto. Mi trovavo in uno dei miei periodi no. All'epoca ne avevo uno un giorno sì e l'altro pure. Avevo poco lavoro. Tanto tempo a disposizione. Tanto spazio vuoto. Partii alla fine dell'estate. Ci rimasi due mesi di fila. A Calcutta. Non m'interessava fare un'esperienza religiosa, un'esperienza "spirituale", mistica. Partii con un'amica diretta in India: quel paese era un terreno fertile per la mia fotografia. Non nego che pensai, all'epoca, di ricavarci qualche profitto. Legittimo, credo, se si pensa che non avevo una lira in tasca. E invece arrivai dalle Missionarie della Carità. Più per caso che per mia libera scelta. Lavoravo come volontario alla Casa del Moribondo, Nyrmal Hrydai, a contatto coi moribondi e con i malati terminali, quelli all'ultimo stadio, quelli che nessuno cura e nessuno vuole. Gli ultimi degli ultimi. Non avevo conoscenze  tecniche particolari utili sul campo, per cui il mio intervento si limitava a pulire i malati dai loro stessi escrementi e a imboccarli se avevano fame. Il primo giorno vomitai e uscii dalla Casa di corsa, col cuore in tumulto. Dopo qualche giorno decisi di tornare. Con me lavoravano altri volontari. Ricordo una ragazza inglese, un'americano e un libanese. Non parlavamo mai di religione. Le suore non ci chiedavano nulla: veniva celebrata una messa ogni mattina, molto presto, ma nessuno ci chiese mai di partecipare. Non ho mai nascosto, neanche a loro, di essere ateo e omosessuale. Nessuno ne ha mai parlato. I miei amici erano atei come me. Si andava tutti d'accordo, credenti e non. Presto mi accorsi che il lavoro che facevo era soltanto un atto di giustizia. C'era chi lo faceva in nome di Gesù o in nome di una fede. Io lo facevo per quelle persone, povere come le bestie, sole come i cani della strada, dimenticati da tutto e da tutti. Ancora oggi provo una forte emozione se ripenso a quei giorni. Nemmeno l'incontro con le Missionarie della Carità riuscì minimamente a smuovere il mio ateismo. Tuttavia mai misi in dubbio l'autenticità dei loro gesti, dei loro pensieri, nè la loro buona fede. Tanto meno l'efficacia del loro operato. Laggiù come altrove. Ogni tanto ci scriviamo delle lunghe lettere io e alcune delle suorine. Naturalmente non hanno una mail, nè un sito web e nemmeno sanno cosa sia un computer. Quello che mi piaceva di più era il loro lasciarti da solo. Sì, da solo. Chi aveva pensato di unirsi a loro per risolvere i massimi sistemi o semplicemente per avere una stampella, un aiuto per la risoluzione dei propri problemi veniva invariabilmente deluso. Non avevano tempo per le cazzate loro. Non ci si può occupare delle seghe mentali degli altri quando si è presi da urgenze più gravi: sfamare un bambino, accogliere un emarginato, pulire un derelitto dai vermi che lo ricoprono. Mi stupisce sempre il fatto che nessuno parli mai di queste persone, che nessun giornale o nessuna Tv ne  faccia mai menzione, tranne quando decidono di farci sù un film o una bella fiction. Mi dispiace che al telegiornale mi propinino la visione dell'Arena di Verona piena fino all'orlo di cristiani pasciuti in concistoro ( e come seconda notizia, per di più!). C'è qualcosa di distorto in tutto questo. A Calcutta non ho mai visto lussi, nè qualcosa che assomigliasse anche in piccolissima parte ad una concessione di un vezzo personale. Non credo che il Vaticano faccia molto per loro, salvo ricordarli, alcuni, nelle loro preghiere. E nemmeno questo, credo.

Ieri sera, su RAI3, ho assistito al dialogo fra  Fabio Fazio a Pietro Ingrao, in: "Che tempo che fa". Verso la fine dell'intervista Fazio chiede ad Ingrao se avesse ancora senso, oggi, definirsi comunista. L'anziano Ingrao è rimasto visibilmente interdetto per una frazione di secondo, poi ha risposto: " Io non ho mai messo in dubbio l'etica del comunismo. Io sono comunista. Ancora e lo sarò sempre. Sono comunista perchè esistono  delle masse proletarie che soffrono e dei ricchi che le sfruttano." lo la penso allo stesso, identico modo.

Foto: Portogallo 2005

http://www.youtube.com/watch?v=Tctf40eXnp4

Che fantastica storia è la vita

 
 
 
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Questo blog è nato come  luogo di svago, come luogo di scambio di opinioni e  di idee, come luogo di confronto,  un posto dove ascoltare un pò di musica e leggere qualcosa . Magari, a volte, qualcosa di stimolante e persino d' interessante. 
E non necessariamente perchè lo scrivo io. 
Un luogo dove poter interagire liberamente. Tutti possono entrare, leggere e commentare purchè si esprima un 'opinione senza offendere chi la pensa diversamente. La libertà di ognuno di noi  cessa  nel momento in cui lede quella di un altro.  La maggior parte delle foto e degli scritti in questo blog  sono  miei, ma alcuni sono anche tratti dal web. Dove possibile sono citati gli autori e le fonti. Se  per disattenzione o perchè non disponibili,  accadesse  che in qualche modo qualcuno di sentisse leso, può tranquillamente scrivermi e la foto o il post verranno rimossi. In questo blog è lecito parlare di tutto. Ed è lecito dissentire. Come è pure  lecito e auspicabile costruire. Il dissenso è legittimo quando è finalizzato alla costruzione e non alla mera distruzione fine a se stessa. Nessun commento sarà mai rimosso o censurato.

 

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PER I VOSTRI VIAGGI CONSAPEVOLI

 Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
I bambini della luna fiutano e aggirano le loro capanne.
Verranno le iguane vive a mordere gli uomini che non sognano
e colui che fugge col cuore spezzato troverà alle cantonate
l'incredibile coccodrillo tranquillo sotto la tenera protesta degli astri. 
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
C'è un morto nel cimitero più lontano
che si lamenta da tre anni
perché ha un paesaggio secco nel ginocchio;
e il fanciullo che hanno seppellito stamane piangeva tanto
che fu necessario chiamare i cani per farlo tacere 
Non è sogno la vita. All'erta! All'erta! All'erta!
Precipitiamo dalle scale per mangiare la terra bagnata
o saliamo al margine della neve con il coro delle dalie morte.
Ma non c'è oblio né sonno:
carne viva. I baci legano le bocche
in un groviglio di vene recenti
e, a chi gli duole, il suo dolore gli dorrà senza tregua
e, chi teme la morte, se la porterà sulle spalle. 
 Un giorno
i cavalli vivranno nelle taverne
e le formiche infuriate
aggrediranno i cieli gialli che si rifugiano negli occhi delle vacche. 
Un altro giorno
vedremo la resurrezione delle farfalle dissecate
e andando in un paesaggio di spugne grigie e di navi mute
vedremo brillare il nostro anello e scaturire farfalle dalla nostra lingua.
All'erta! All'erta! All'erta!
Quelli macchiati ancora di fanghiglia e acquazzone,
quel ragazzo che piange perché non sa l'invenzione del ponte
o quel morto cui rimane soltanto la testa e una scarpa,
bisogna portarli al muro dove stanno in attesa iguane e serpenti,
dove aspetta la dentatura dell'orso,
dove aspetta la mano mummificata del bambino
e la pelle del cammello s'arriccia con un violento brivido azzurro. 
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno chiude gli occhi,
frustatelo, figli miei, frustatelo!
Permanga un panorama di occhi aperti
e amare piaghe accese.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Ve l'ho detto.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno nella notte ha troppo musco alle tempie,
aprite le botole affinché veda sotto la luna
i bicchieri falsi, il veleno e il teschio dei teatri.

Federico Garcia Lorca

 sul comodino ( ma anche per terra e sotto il letto)

 

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