Blog
Un blog creato da alexisdg10 il 01/02/2005

Arrancame la vida!

la realtà, i sogni, la politica, l'amore, la rabbia e l'allegria: la mia vita

 
 

 

AREA PERSONALE

 

       Soft Colors | Colores SuavesCOLORES EN AGUA

 

"Sólo los besos son más placenteros que las palabras" 

immagine  immagine

 

FERMIAMO LA GUERRA

per tutte le infanzie rubate

per i legami strappati

per i fiori recisi

per le andate senza ritorno

per tutti i “progetti-uomo” mai realizzati

per tutte le ferite dell’abbandono

per tutto il freddo

per tutta la paura

per tutto l’odio

per tutta la fame

per tutto il non amore…

 

SOLO LIBERTà...E GIUSTIZIA

immagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagine

 

ALDA MERINI

E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole nè potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiano un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come le bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
nè un sasso per sentimento

immagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagine

 
Citazioni nei Blog Amici: 126
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 

FOTO

immagineimmagineimmagine immagineimmagine VeniceManos Klaus Mäurer, GitarreHands

 
 

 

« Messaggio #561Messaggio #563 »

Post N° 562

Post n°562 pubblicato il 04 Dicembre 2007 da alexisdg10
Foto di alexisdg10

Stanotte ho sognato che cadevo per strada. Ero ubriaco. Ho letto da qualche parte, non ricordo più dove, che chi ha avuto dei problemi con le dipendenze spesso sogna ancora del suo passato, anche dopo molti anni. E’ come un’angoscia antica che ritorna. Ogni tanto mi capita. Mi sveglio sudato fradicio e fatico a riconoscere la nostra stanza, il letto, i contorni. A volte ci impiego un istante perfino a riconoscere Davide. E’ terribile. E’ come se fossi tornato indietro di colpo a dodici anni fa. A volte, dopo uno di questi incubi, mi sveglio con la nausea, la stessa che avevo quando mi destavo dopo aver bevuto molto. Chi non l’ha passato non può nemmeno immaginare di cosa si tratti. Ma oggi è stata una giornata speciale perché mi ha chiamato Ivan, il mio Ivan, quello di sempre, lui. “Ho provato col numero che avevo, non ero sicuro che fossi ancora lì. Mi dispiace di non averti mai cercato prima. Ora sono qui” Ti voglio tanto bene Ivan , te ne vorrò sempre. Tu hai un posto speciale nel mio cuore, tu occupi un angolo che solo tu potresti occupare. La tua voce scorre attraverso un fiume di parole. Ti fermi spesso, con lunghi silenzi, sei tu, quello di un tempo, eppure così diverso. So che sarai un ottimo psicologo Ivan. Ora che terminerai gli studi intrapresi potrai davvero essere di grande aiuto a quelli come noi. La nostra piccola stanza, Ivan. Le coperte azzurre che ci coprivano a malapena i piedi. I termosifoni vecchi e giganteschi, le piastrelle coi minuscoli fiori del bagno, la finestra sul viale. Cadevi spesso Ivan, te lo ricordi? Siamo giunti in quel posto lo stesso giorno, un martedì mattina, all’alba. Io avevo bevuto una bottiglia intera di wodka la sera prima, ma avevo avuto l’accortezza di avanzarne un po’ per il mattino. Non sarei riuscito a rimettermi in piedi senza bere. Riuscii a chiamare Roberta, no so come, che mandò un'ambulanza. Da solo non sarei mai arrivato fino in ospedale e il giorno era stato fissato. Mi trascinavo lungo i muri, ormai non camminavo quasi più. Quando ci sistemarono nella nostra stanza ci diedero da compilare un foglio, quello del ricovero, credo. Ricordo che non riuscivo a tenere la penna in mano. Non ci riuscii per più di una settimana. La mano mi tremava, non riuscivo a tracciare le lettere, non riuscivo a mettere a fuoco la distanza fra me e il foglio. Cercavo di scrivere e invece piangevo. Le lacrime mi cadevano senza che io me ne accorgessi. Tu eri seduto sulla sedia e ti dondolavi. Non riuscimmo a parlarci per tre settimane. Le prime tre settimane che passammo là dentro, quelle più dure, quelle della disintossicazione del corpo. Non chiudevamo occhio, nonostante le massicce dosi di ansiolitici che ci somministravano per farci soffrire di meno. Ci lamentavamo al buio -il male, il dolore, i crampi allo stomaco, la testa che girava, l’ansia che ci divorava, la colpa, la vergogna-e continuavamo a non parlarci. Tu eri il mio specchio ed io ero il tuo. Ci ripugnavamo a vicenda. Il telefono ci era interdetto.  Le viste non ci erano consentite. La sera la porta d’ingresso era chiusa. Di giorno il piantone impediva ogni possibile fuga. C’impiegammo un sacco di tempo  per comprendere che da là non avremmo avuto scampo. Era la nostra galera. Lo fu per molto tempo così. Una mattina ti svegliai piano, ti parlavo per la prima volta. Ti dissi che erano tre settimane che non bevevamo più, che eravamo ancora vivi, che forse,a quel punto, ce l’avremmo fatta. Tu ti mettesti a singhiozzare forte.  "Eravamo così presi dal nostro male che non ci accorgevamo nemmeno di essere vivi!” dicesti. Ti abbracciai stretto. In quel preciso momento entrò Roberta. La tua voce al telefono. “ Sono giorni pieni questi, Alex” hai detto “Ma io non  dimentico. Io non ti dimentico”. Neanch’io ti ho mai dimenticato Ivan, amico dell’anima mia.

http://www.youtube.com/watch?v=48xzSx0NNX4&feature=related

Maria Callas-Deh, non volerli vittime- Norma

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
who's _nline
 

REGOLE DEL BLOG

Questo blog è nato come  luogo di svago, come luogo di scambio di opinioni e  di idee, come luogo di confronto,  un posto dove ascoltare un pò di musica e leggere qualcosa . Magari, a volte, qualcosa di stimolante e persino d' interessante. 
E non necessariamente perchè lo scrivo io. 
Un luogo dove poter interagire liberamente. Tutti possono entrare, leggere e commentare purchè si esprima un 'opinione senza offendere chi la pensa diversamente. La libertà di ognuno di noi  cessa  nel momento in cui lede quella di un altro.  La maggior parte delle foto e degli scritti in questo blog  sono  miei, ma alcuni sono anche tratti dal web. Dove possibile sono citati gli autori e le fonti. Se  per disattenzione o perchè non disponibili,  accadesse  che in qualche modo qualcuno di sentisse leso, può tranquillamente scrivermi e la foto o il post verranno rimossi. In questo blog è lecito parlare di tutto. Ed è lecito dissentire. Come è pure  lecito e auspicabile costruire. Il dissenso è legittimo quando è finalizzato alla costruzione e non alla mera distruzione fine a se stessa. Nessun commento sarà mai rimosso o censurato.

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: alexisdg10
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 21
Prov: TV
 

ULTIME VISITE AL BLOG

She_wolf_77alexisdg10cassetta2magdalene57beth68Miele.Speziato0Fajrurlodifarfallamariomancino.mSteffffgiulione6ikomnaar75bettyshortD_I_K_R_I.2_0_2_1
 
 
 

PER I VOSTRI VIAGGI CONSAPEVOLI

 Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
I bambini della luna fiutano e aggirano le loro capanne.
Verranno le iguane vive a mordere gli uomini che non sognano
e colui che fugge col cuore spezzato troverà alle cantonate
l'incredibile coccodrillo tranquillo sotto la tenera protesta degli astri. 
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
C'è un morto nel cimitero più lontano
che si lamenta da tre anni
perché ha un paesaggio secco nel ginocchio;
e il fanciullo che hanno seppellito stamane piangeva tanto
che fu necessario chiamare i cani per farlo tacere 
Non è sogno la vita. All'erta! All'erta! All'erta!
Precipitiamo dalle scale per mangiare la terra bagnata
o saliamo al margine della neve con il coro delle dalie morte.
Ma non c'è oblio né sonno:
carne viva. I baci legano le bocche
in un groviglio di vene recenti
e, a chi gli duole, il suo dolore gli dorrà senza tregua
e, chi teme la morte, se la porterà sulle spalle. 
 Un giorno
i cavalli vivranno nelle taverne
e le formiche infuriate
aggrediranno i cieli gialli che si rifugiano negli occhi delle vacche. 
Un altro giorno
vedremo la resurrezione delle farfalle dissecate
e andando in un paesaggio di spugne grigie e di navi mute
vedremo brillare il nostro anello e scaturire farfalle dalla nostra lingua.
All'erta! All'erta! All'erta!
Quelli macchiati ancora di fanghiglia e acquazzone,
quel ragazzo che piange perché non sa l'invenzione del ponte
o quel morto cui rimane soltanto la testa e una scarpa,
bisogna portarli al muro dove stanno in attesa iguane e serpenti,
dove aspetta la dentatura dell'orso,
dove aspetta la mano mummificata del bambino
e la pelle del cammello s'arriccia con un violento brivido azzurro. 
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno chiude gli occhi,
frustatelo, figli miei, frustatelo!
Permanga un panorama di occhi aperti
e amare piaghe accese.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Ve l'ho detto.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno nella notte ha troppo musco alle tempie,
aprite le botole affinché veda sotto la luna
i bicchieri falsi, il veleno e il teschio dei teatri.

Federico Garcia Lorca

 sul comodino ( ma anche per terra e sotto il letto)

 

immagineimmagine

 

 

 
Citazioni nei Blog Amici: 126
 
Locandina Il tè nel desertoimmagine 
 

COLORI

              immagine

immaginele grand bleu | bateau à voilescofee.JPGMay I offer you a seat???

 

FOTO

 


 

.immagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagine

 

FOTO

immagineimmagineimmagineimmagine immagine

 

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963