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ALDA MERINI
E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole nè potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiano un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come le bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
nè un sasso per sentimento
CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG
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Post N° 564
Post n°564 pubblicato il 05 Dicembre 2007 da alexisdg10
Ieri sera abbiamo rivisto un film che quando era uscito nelle sale mi era sembrato bellissimo: “Non ti muovere”. Confesso che Castellito non mi fa impazzire. L’ho amato molto ne “L’uomo delle stelle” , ho amato molto il personaggio, ecco. Di Castellito mi piace la voce, una voce grave, profonda, piena. Meno della voce drammatica e stupenda di Giancarlo Giannini, ma insomma una bella voce. Mi piacciono le persone che hanno quel timbro basso, cadenzato, a tutto tondo. La sua è una parte difficile nel film, una parte pesante, greve. Conoscevo un tizio qui a Torino che aveva avuto una storia simile con una donna. Un dentista. Nel film Castellito recita la parte di un medico. Dev’essere un vizio della categoria. Anche il tizio che conoscevo aveva messo incinta una ragazza e lei aveva abortito. Il dentista continua la sua attività nel suo studio privato, la parte del marito a casa e quella di non so chi con se stesso. La ragazza non l’ho più vista. Non dev’essere facile. Chissà cosa passa nella testa della gente, certe volte? Penelope Cruz invece l’ho amata da sempre. Perfetta nella sua parte in “Tutto su mia madre” e in “Volver”, diretta da un Pedro Almdovar a dir poco sensazionale, l’ho amata ancor di più in questa parte, la parte di Italia, questa donna mezza puttana, mezza disgraziata, così tenera e straziante da far quasi male. Per quanto Castellito abbia reso bene il libro della moglie, certo il film non è la stessa cosa. Confesso che quando è uscito il film ho pensato che Castellito-Mazzantini avessero messo su una bella cooperativa, ma certo era un pensiero poco gentile nei confronti di entrambi. Il libro è diverso però, la parola scritta è un’altra cosa. Nel romanzo c’è un passo ( la scena che sullo schermo viene resa con gli attori che fanno l’amore sotto la pioggia in una stradina stretta e buia ) che nella recitazione filmata manca e che invece è essenziale. “ La amo come una mendicante, come un lupo, come un ramo di ortica. La amo come un taglio nel vetro. La amo perché non amo che lei, le sue ossa, il suo odore di povera. E voglio urlare a tutta quell’acqua che non ce la farà a portarmela via in uno di quei rigagnoli che corrono lungo il selciato deserto” dice il protagonista della donna che crede di amare e che forse ama davvero. Ecco, questo film, come il libro, del resto, mi ha sempre fatto pensare ai treni perduti. Dev’essere terribile vivere di rimorsi. E ancora più terribile uccidere lentamente chi si ama. Ho tanti difetti, ma credo di non avere mai ferito nessuno in questo modo devastante e tremendo. Costruire è certo difficilissimo, ma l’amore non può che essere una costruzione continua. L’amore si vede anche dalle parole. L’amore ha bisogno di parole. E di gesti. Quand’ero ragazzo vedevo mia madre che a volte, tornando a casa dal lavoro, portava a mio padre una piccola arancia o un mandarino. Allora non capivo e trovavo infantile e ridicolo quel gesto. Ora, che ho quasi la stessa età che lei aveva allora, comprendo meglio. A volte mi capita di sentire qualcuno che dice che amare significa anche rinuncia. Non ho mai compreso cosa intendano dire. Non capisco. Nel film, come nel libro, mi ha colpito la figura di Italia. La sua goffaggine, la sua parlata ignorante, l’incedere incerto, il volto contratto, quella sua passività rassegnata. E’ qualcosa che mi tocca profondamente. Ho conosciuto gente come lei, nel mio percorso. Gente che, come fa dire la Mazzantini alla sua Italia “ la mia vita è sempre stata così, piccoli pezzettini che non vanno mai al loro posto, piccoli segni che mi vengono a cercare”. Il mondo è pieno di gente che vive e muore senza che nessuno se ne accorga nemmeno. http://it.youtube.com/watch?v=U-oaiz92E9Q Costruire |
REGOLE DEL BLOG
Questo blog è nato come luogo di svago, come luogo di scambio di opinioni e di idee, come luogo di confronto, un posto dove ascoltare un pò di musica e leggere qualcosa . Magari, a volte, qualcosa di stimolante e persino d' interessante.
E non necessariamente perchè lo scrivo io.
Un luogo dove poter interagire liberamente. Tutti possono entrare, leggere e commentare purchè si esprima un 'opinione senza offendere chi la pensa diversamente. La libertà di ognuno di noi cessa nel momento in cui lede quella di un altro. La maggior parte delle foto e degli scritti in questo blog sono miei, ma alcuni sono anche tratti dal web. Dove possibile sono citati gli autori e le fonti. Se per disattenzione o perchè non disponibili, accadesse che in qualche modo qualcuno di sentisse leso, può tranquillamente scrivermi e la foto o il post verranno rimossi. In questo blog è lecito parlare di tutto. Ed è lecito dissentire. Come è pure lecito e auspicabile costruire. Il dissenso è legittimo quando è finalizzato alla costruzione e non alla mera distruzione fine a se stessa. Nessun commento sarà mai rimosso o censurato.
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PER I VOSTRI VIAGGI CONSAPEVOLI
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
I bambini della luna fiutano e aggirano le loro capanne.
Verranno le iguane vive a mordere gli uomini che non sognano
e colui che fugge col cuore spezzato troverà alle cantonate
l'incredibile coccodrillo tranquillo sotto la tenera protesta degli astri.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
C'è un morto nel cimitero più lontano
che si lamenta da tre anni
perché ha un paesaggio secco nel ginocchio;
e il fanciullo che hanno seppellito stamane piangeva tanto
che fu necessario chiamare i cani per farlo tacere
Non è sogno la vita. All'erta! All'erta! All'erta!
Precipitiamo dalle scale per mangiare la terra bagnata
o saliamo al margine della neve con il coro delle dalie morte.
Ma non c'è oblio né sonno:
carne viva. I baci legano le bocche
in un groviglio di vene recenti
e, a chi gli duole, il suo dolore gli dorrà senza tregua
e, chi teme la morte, se la porterà sulle spalle.
Un giorno
i cavalli vivranno nelle taverne
e le formiche infuriate
aggrediranno i cieli gialli che si rifugiano negli occhi delle vacche.
Un altro giorno
vedremo la resurrezione delle farfalle dissecate
e andando in un paesaggio di spugne grigie e di navi mute
vedremo brillare il nostro anello e scaturire farfalle dalla nostra lingua.
All'erta! All'erta! All'erta!
Quelli macchiati ancora di fanghiglia e acquazzone,
quel ragazzo che piange perché non sa l'invenzione del ponte
o quel morto cui rimane soltanto la testa e una scarpa,
bisogna portarli al muro dove stanno in attesa iguane e serpenti,
dove aspetta la dentatura dell'orso,
dove aspetta la mano mummificata del bambino
e la pelle del cammello s'arriccia con un violento brivido azzurro.
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno chiude gli occhi,
frustatelo, figli miei, frustatelo!
Permanga un panorama di occhi aperti
e amare piaghe accese.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Ve l'ho detto.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno nella notte ha troppo musco alle tempie,
aprite le botole affinché veda sotto la luna
i bicchieri falsi, il veleno e il teschio dei teatri.
Federico Garcia Lorca
sul comodino ( ma anche per terra e sotto il letto)
FOTO
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FOTO
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il 09/08/2023 alle 10:38
Inviato da: emilytorn82
il 28/12/2016 alle 19:30
Inviato da: sariel
il 14/02/2015 alle 14:07
Inviato da: magdalene57
il 17/06/2014 alle 09:04
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il 26/04/2014 alle 22:53