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Un blog creato da alexisdg10 il 01/02/2005

Arrancame la vida!

la realtà, i sogni, la politica, l'amore, la rabbia e l'allegria: la mia vita

 
 

 

AREA PERSONALE

 

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"Sólo los besos son más placenteros que las palabras" 

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FERMIAMO LA GUERRA

per tutte le infanzie rubate

per i legami strappati

per i fiori recisi

per le andate senza ritorno

per tutti i “progetti-uomo” mai realizzati

per tutte le ferite dell’abbandono

per tutto il freddo

per tutta la paura

per tutto l’odio

per tutta la fame

per tutto il non amore…

 

SOLO LIBERTÀ...E GIUSTIZIA

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ALDA MERINI

E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole nè potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiano un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come le bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
nè un sasso per sentimento

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Post N° 724

Post n°724 pubblicato il 03 Dicembre 2008 da alexisdg10
Foto di alexisdg10

Non credi che noi occidentali meritiamo che ci sparino addosso? Non lo credi anche tu, Alex?  Dal consolato spagnolo seguiamo alla Tv i fatti di Bombay. “ Abbiamo devastato il mondo intero, contaminato civiltà e nazioni, abbiamo monetizzato qualsiasi cosa, abbiamo impestato tutti con la nostra ricetta di democrazia. Non credi che il cosiddetto terzo mondo non abbia tutti i torti ad averne due coglioni così di noi?”  Alonso è duro, stanco, irritato, ubriaco. “Immagino il bailamme che staranno facendo a casa  tua per sto cuoco che ha sfidato la morte per portare il latte in polvere alla sua bambina. A quest’ora sarà un eroe. Che mondo di merda, Alex!”  Chen Fen si alza e porge un whiskey all’amico distrutto. “ Io non centro nulla con questa storia. Sono cinese io. Vedetevela voi due questa volta”.  Scuoto la testa. Sono stanco anch’io e non ho voglia di discutere. Certo che un po’ di ragione Alonso ce l’ha. Forse non meritiamo che ci sparino addosso, questo no, ma che ci coprano di sputi  sì. Siamo arroganti, piccoli, meschini. Crediamo che il mondo giri attorno a noi stessi e null’altro.

 

Ho sonno. Da quando sono arrivato a Kabul direttamente da Bagdad ho un sonno da morire. Avevo detto al giornale che non avrei fatto più di queste trasferte, da una guerra ad un’altra. Non ce la faccio più. Non ho più vent’anni io. Dormo gran parte della mattina, a casa di Rashid. Ho un sonno pesante, quasi catalettico. Poi  una mattina mi hanno buttato giù dal letto all’alba. Sono venuti dei gendarmi e ci hanno portato direttamente al Consolato di Spagna. Non mi ero reso conto che fossimo così in pericolo. Rashid lui no. Lui l’hanno lasciato nel suo compound, nella sua casa, in mezzo alle granate. Non ci ho dormito di notte per questa cosa qui io. Non  mi pare giusto che si debba scegliere così, se la propria sicurezza o i propri amici. “ Siamo un popolo di merda Alex” ripete Alonso, dopo il quarto scotch “ una razza merdosa”. Chen Fen si spinge ogni sera a casa di Rashid per vedere, per controllare le cose, per vedere la bambina, per capire. Se non ci fosse, Chen Fen bisognerebbe inventarla. La mia Chen Fen.  Poi, sul tardi, ci chiama al Consolato e ci rassicura. Noi non possiamo uscire. “ Ci tengono prigionieri” dico una mattina ad Alonso. “Io voglio andare via di qua. “ “Lo facciamo per voi, è per la vostra sicurezza” ci dice un gendarme. Non so cosa sia meglio, se restare qui al sicuro o scendere per strada , andarmene, correre da Rashid e restare con lui. “Vorrei che potessimo  portare qui la bambina, almeno lei” dico un sera a Davide mentre gli parlo al telefono. “ Torna a casa appena ti trovano un volo Alex. Torna a casa” dice lui piano. La mattina chiedo agli ufficiali di portare qui la bambina. “Portatela qui, morirà e non lo farete, vi prego!” Nessuno sembra capire quello che dico. La sera Alonso si scola una bottiglia intera di scotch. “ E’ così Alex. Non possiamo salvarli tutti. Non possiamo salvare il mondo” “Io voglio solo salvare la bambina!” grido disperato.

Chen Fen ci chiama quella sera, come tutte le altre sere. Di Rashid e della bambina non ci sono più tracce.

La mattina dopo ci portano a Kuwait City con un aereo militare della Nato. Più tardi ci imbarchiamo per casa.

 

La sera del suo compleanno Ferzana indossava un abitino rosso. Rashid batteva le mani felice. “E’ fatta Alex, E’ fatta. Dobbiamo ancora stare all’erta ma ormai il più è fatto.” Ferzana sorrideva radiosa. “Mia figlia è viva, Alex! Potesse vederla sua madre! Potesse vederla anche lei!” Ferzana prese a fare una serie di giravolte su se stessa, perse l’equilibrio e cadde sul pavimento. Ci precipitammo tutti su di lei per soccorrerla, ma lei sorrise a tutti “ che bello, papà, ho visto la terra girare, tutto girava, tu, Alex, Chen Fen. Sto bene papà e sono tanto felice. Proprio felice!”

 

La sera andiamo spesso a passeggiare lungo le mura, tu ed io. Non ci parliamo quasi in questi giri notturni noi due. Ogni tanto mi passi un braccio attorno alla vita, quasi a sorreggermi. Il freddo ci gela le mani.  Ho freddo anche di notte, sotto il piumone, accanto a te. Mi svegli ogni tanto. “ Parlavi nel sonno. Gridavi” Non mi accorgo di nulla. Non so dove sono. Fatico a riconoscere la nostra stanza. La mattina mi porti il caffè. Mi passi una mano tua forte sulla fronte sudata. Sorridi. Sorridi per me. Mi stringi le mani alle tempie. Mi abbracci . Mi tieni allacciato al tuo corpo, come se fossi un bambino piccolo. Mi tieni per mano. La sera mi porti a passeggiare con te. Suoni qualcosa per me. Sorridi. Per me. Con tutto l’amore che hai dentro.

Ennio Morricone. Casuality of war

 
 
 
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Questo blog è nato come  luogo di svago, come luogo di scambio di opinioni e  di idee, come luogo di confronto,  un posto dove ascoltare un pò di musica e leggere qualcosa . Magari, a volte, qualcosa di stimolante e persino d' interessante. 
E non necessariamente perchè lo scrivo io. 
Un luogo dove poter interagire liberamente. Tutti possono entrare, leggere e commentare purchè si esprima un 'opinione senza offendere chi la pensa diversamente. La libertà di ognuno di noi  cessa  nel momento in cui lede quella di un altro.  La maggior parte delle foto e degli scritti in questo blog  sono  miei, ma alcuni sono anche tratti dal web. Dove possibile sono citati gli autori e le fonti. Se  per disattenzione o perchè non disponibili,  accadesse  che in qualche modo qualcuno di sentisse leso, può tranquillamente scrivermi e la foto o il post verranno rimossi. In questo blog è lecito parlare di tutto. Ed è lecito dissentire. Come è pure  lecito e auspicabile costruire. Il dissenso è legittimo quando è finalizzato alla costruzione e non alla mera distruzione fine a se stessa. Nessun commento sarà mai rimosso o censurato.

 

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PER I VOSTRI VIAGGI CONSAPEVOLI

 Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
I bambini della luna fiutano e aggirano le loro capanne.
Verranno le iguane vive a mordere gli uomini che non sognano
e colui che fugge col cuore spezzato troverà alle cantonate
l'incredibile coccodrillo tranquillo sotto la tenera protesta degli astri. 
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
C'è un morto nel cimitero più lontano
che si lamenta da tre anni
perché ha un paesaggio secco nel ginocchio;
e il fanciullo che hanno seppellito stamane piangeva tanto
che fu necessario chiamare i cani per farlo tacere 
Non è sogno la vita. All'erta! All'erta! All'erta!
Precipitiamo dalle scale per mangiare la terra bagnata
o saliamo al margine della neve con il coro delle dalie morte.
Ma non c'è oblio né sonno:
carne viva. I baci legano le bocche
in un groviglio di vene recenti
e, a chi gli duole, il suo dolore gli dorrà senza tregua
e, chi teme la morte, se la porterà sulle spalle. 
 Un giorno
i cavalli vivranno nelle taverne
e le formiche infuriate
aggrediranno i cieli gialli che si rifugiano negli occhi delle vacche. 
Un altro giorno
vedremo la resurrezione delle farfalle dissecate
e andando in un paesaggio di spugne grigie e di navi mute
vedremo brillare il nostro anello e scaturire farfalle dalla nostra lingua.
All'erta! All'erta! All'erta!
Quelli macchiati ancora di fanghiglia e acquazzone,
quel ragazzo che piange perché non sa l'invenzione del ponte
o quel morto cui rimane soltanto la testa e una scarpa,
bisogna portarli al muro dove stanno in attesa iguane e serpenti,
dove aspetta la dentatura dell'orso,
dove aspetta la mano mummificata del bambino
e la pelle del cammello s'arriccia con un violento brivido azzurro. 
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno chiude gli occhi,
frustatelo, figli miei, frustatelo!
Permanga un panorama di occhi aperti
e amare piaghe accese.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Ve l'ho detto.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno nella notte ha troppo musco alle tempie,
aprite le botole affinché veda sotto la luna
i bicchieri falsi, il veleno e il teschio dei teatri.

Federico Garcia Lorca

 sul comodino ( ma anche per terra e sotto il letto)

 

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