Blog
Un blog creato da alexisdg10 il 01/02/2005

Arrancame la vida!

la realtà, i sogni, la politica, l'amore, la rabbia e l'allegria: la mia vita

 
 

 

AREA PERSONALE

 

       Soft Colors | Colores SuavesCOLORES EN AGUA

 

"Sólo los besos son más placenteros que las palabras" 

immagine  immagine

 

FERMIAMO LA GUERRA

per tutte le infanzie rubate

per i legami strappati

per i fiori recisi

per le andate senza ritorno

per tutti i “progetti-uomo” mai realizzati

per tutte le ferite dell’abbandono

per tutto il freddo

per tutta la paura

per tutto l’odio

per tutta la fame

per tutto il non amore…

 

SOLO LIBERTÀ...E GIUSTIZIA

immagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagine

 

ALDA MERINI

E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole nè potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiano un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come le bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
nè un sasso per sentimento

immagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagine

 
Citazioni nei Blog Amici: 126
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 

FOTO

immagineimmagineimmagine immagineimmagine VeniceManos Klaus Mäurer, GitarreHands

 
 

 

« Messaggio #501Messaggio #503 »

Le vacanze

Post n°502 pubblicato il 25 Giugno 2007 da alexisdg10

Quand’ero piccolo le vacanze erano un lusso che non potevamo permetterci. Durante le estati in Veneto il nostro mare era il Sile, appena fuori Treviso, al massimo una gita a Chioggia, durante le afose domeniche di agosto, con la pescivendola di Ponte Dante e i cuginetti, di nascosto ai miei genitori. Più  avanti nel tempo, quando nonna  Lalla, rimasta vedova, si trasferì a Torino,  mi mandarono per un paio di estati con lei  a Brusson, un grazioso paesino in Val d’Aosta, nella Casa del Popolo, la casa-vacanza che il Partito Comunista offriva per una cifra irrisoria ai suoi iscritti, negli anni sessanta. La nostra camera era carina, il cibo squisito e nonna Lalla dolcissima, ma a me non piaceva la montagna. Io volevo il mare. Mi mettevano malinconia le cime invalicabili, perfino un po’ di angoscia. Io dovevo vedere al di là delle cime, vedere l’orizzonte e avere l’acqua. Non quella dei torrenti e dei ruscelli, ma quella del mare, l’acqua salata in eterno movimento, la massa d’acqua con le sue onde e i sui riflussi, il sole e le spiagge riarse, il vento che batteva la sabbia e le rocce. La montagna era triste per me. Ancora oggi non mi piace la montagna. Preferisco il mare. La prima vera vacanza che feci fu l’anno che presi la maturità. Partimmo in cinque, Paolo, Giovanni, Andrea, la Silvia ed io. Avevamo pochissimi soldi in tasca allora. Partimmo il primo di agosto con un pulmino Fiat 900 che ci aveva prestato il padre di Andrea, meccanico di una piccola officina nella grande periferia torinese,alla volta del Sud, con l’intenzione di arrivare fino in Calabria e in Sicilia. Avevamo una vecchia cartina, cinque sacchi a pelo,  due canadesi, molto entusiasmo e sei cassette di birra nel bagagliaio, qualche vestito, un cambio di mutande e molta iniziativa. La Silvia ,da sempre mani d’oro, aveva confezionato delle tendine parasole di cotone a fiori che aveva appeso con  delle  bacchette sistemate sopra i finestrini, come se fossimo a Woodstock, e in più aveva colorato ( con sommo orrore del padre di Andrea che l’aveva scongiurata dal desistere nel suo proposito, ma che poi si era rivelato comprensivo e paziente) i parafanghi di un rosa schocking vistoso e volgarotto, che facevano di noi maschietti quattro apprendiste Priscille Regine del deserto e della Silvia una  figa assertiva, pronta all’inesorabile rimorchio. Ce la prendemmo comoda e facemmo la strada a tappe, sostando di più laddove la fauna era migliore e  promettente e il paesaggio più bello. La prima sosta fu in Toscana in un campeggio vicino a San Vincenzo dove facemmo amicizia con una strana coppia, madre e figlia, che ci invitavano a cena tutte le sere sulla veranda della loro tenda a mangiare insalate giganti e pesce freschissimo. Erano due creature strane e affascinanti, dai capelli color del lino e gli occhi da gatto. La madre andava in giro per le spiagge a vendere parei e gonnellini che confezionava da sola nei mesi invernali a Roma, mentre la figlia trascorreva la maggior parte del tempo in acqua con me e con Paolo a parlare della vita e dell’amore., con una voce profonda e velata di malinconia. Era soave e leggera come una piuma, bella e gentile. Finalmente arrivammo a sud. Ci fermammo dalle parti di Diamante, nel primo tratto del tirreno calabro, superbo, desolato e selvatico. Il campeggio era bello, il mare di un blu profondissimo, il cielo indaco. Noi eravamo giovani, belli e sfacciati. Trascorremmo dei giorni frenetici e appassionati. Il campo era sistemato a  terrazze e sotto di noi c’era la tenda di un gruppo di ragazzi tedeschi che, per via del gran caldo, dormivano fuori dalla loro tenda, direttamente sui materassini da mare. Lo spettacolo che si offriva ai nostri occhi al mattino  era di impareggiabile bellezza:  quei ragazzoni grossi come armadi, dai capelli chiari, dalle spalle grandi e dalle lunghe gambe giacevano addormentati , morbidi e inconsapevoli, con il sesso turgido per via dell’alzabandiera mattutino nei calzoncini aderentissimi e bianchi! Un invito a nozze per qualsiasi finocchia  di un qualche valore e con qualche velleità. “ E se fossero etero?” dissi una mattina alla Silvia che mi spronava all’attacco “ Non vorrei prendermi un cazzotto in piena faccia ancor prima che incominci la giornata.” Ricordo ancora le sue risate “ Alex, a una pompa ben fatta non si dice mai di no, dovresti saperlo! “ Così erano quegli anni: trasgressivi, ironici, senza  tetto né legge. Gli anni successivi furono quelli della Spagna, isola di Ibizia, dell’Andalusia e poi di Mykonos, tirocinio obbligato per ogni finocchia  decisa a prendersi il suo bravo master in ornitologia e dintorni. Silvia sempre appreso a noi quattro, perché, secondo la sua esperienza, una donna vera rimorchia molto di più in un posto popolato prevalentemente da omosessuali: data la minor concorrenza, la selvaggina si caccia senza doversi intrufolare in foreste e paludi: basta il richiamo giusto e arriva da sé. D’inverno davo ripetizioni di latino a qualche somarello della ricca borghesia torinese e d’estate spendevo tutto il ricavato  per il divertimento. Noi non andavamo in discoteca però. Dopo tutto eravamo dei giovani impegnati. Pertanto  si frequentavano le spiagge gay della zona ( il Paradise di Mykons, ad esempio ), si chiacchierava del più e del meno, di musica e di letteratura, di cinema e di teatro, e la sera si finiva in birreria prima e a scopare sulla scogliera poi. Regolare come il sole che sorgeva ogni mattina. Ci fu poi l’anno dell’Argentina, dove vivevano gli zii di Giovanni. Prendemmo un appartamento in una zona popolare di Buenos Aires. Io raccattavo qualcosa facendo la guida turistica abusiva per ricchi turisti americani  e, se mi capitava, qualche foto ricordo mentre la Silvia esercitava l’arte magica del massaggio terapeutico a domicilio, riscuotendo un notevole successo. Arrivammo fino alla Terra del fuoco in autostop, passando attraverso la Patagonia, splendida e selvaggia. Non dimenticherò mai quel viaggio, campassi mille anni.

Da qualche anno trascorriamo un breve periodo di vacanza in Grecia, a casa di Alonso, su di un isolotto arido, battuto dal vento e riarso dal sole, davanti ad un mare che non ha eguali. Ci sono pochissime persone, un unico paesello, qualche negozio senza pretese e chilometri di spiaggia deserta. Passo intere giornate a dormire al sole. Non me importa un fico dell’abbronzatura. Mi piace il sole sulla pelle, il suo calore. Ho la pelle scura di mio per cui sono esente da scottature. Dormo, passeggio e leggo montagne di cose. Vivo in pratica l’intera vacanza in costume da bagno sotto il sole e nell’acqua. La casa è vasta e praticamente vuota, è essenziale. E’ fresca e piena di suoni, piena di vento. Ci stiamo bene. I ritmi sono lenti, le notti lunghe e le conversazioni riempiono il cuore.Ogni tanto mi soffermo a guardare le foto che facemmo in Spagna, tanti anni fa. Vedo questo ragazzo magro, dalla chioma nera e selvaggia, che sorride all’obiettivo e a volte stento a riconoscermi. Eppure ero io quel ragazzo, milioni di anni fa. In un'altro tempo. Arenata la gioventù in un punto lontano. Irrecuperabile il relitto. Bisogna lasciarla andare, come la vita che passa.

http://www.youtube.com/watch?v=o2HDYHQ2PGk

Giuni Russo

Commenti al Post:
marcobegliocchi
marcobegliocchi il 25/06/07 alle 22:32 via WEB
ovviamente di tutto questo racconto io voglio sapere solo una cosa: come è finita con quei bei ragazzoni tedeschi e arrapati? eheheheheh
 
 
beth68
beth68 il 26/06/07 alle 15:02 via WEB
...mi associo a marco.... voglio sapere! :)))
 
lubely
lubely il 26/06/07 alle 01:50 via WEB
per qualche tempo, causa morosa, mi è toccato passare le vacanze a Rosolina Mare.... Per certi versi era bello, perché non vedevo l'ora che le vacanze finissero, per cui ero l'unico felice quando si doveva tornare a casa
 
ascaso1974
ascaso1974 il 26/06/07 alle 05:53 via WEB
Fosse quella la discussione, io direi montagna, Alex. Perchè c'è (non sempre) più Natura di quella che si trova sulle rive del mare, (quasi sempre) sporche di lussi e divertimenti. La prima vacanza l'ho fatta alla stessa età tua, ovviamente con poca furbizia e molto autolesionismo, perchè già allora promettevo bene: in riviera, e per giunta con la fidanzata in groppa. Ora, da un bel pezzo, so di odiare la parola "vacanza", so che amo alla morte viaggiare, spostarmi, nell'economia ferroviaria che posso permettermi, so che preferisco ancora la montagna al mare, grosso modo, e so di più ancora che non so farlo con nessuno, che devo farlo da solo. Come quella volta che ho zingarato per il Sud Italia in autostop, senza soldi. O come quella volta che andrò in Patagonia. E anche lì, tanto per cambiare, tu m'hai anticipato, maledetto..
 
betulla64
betulla64 il 26/06/07 alle 08:56 via WEB
Quando ero piccola non facevo vacanze. Si andava una domenica all'anno a Ventimiglia e io riuscivo puntualmente a sbagliare il calcolo su dove si potesse infrangere l'onda, finendo di conseguenza con i piedi (calzati) a bagno. Sono diffidente nei confronti dell'acqua, come verso tutte le cose che mi affascinano. So che se mi innamorassi del mare sarebbe passione pura e non mi basterebbe Ventimiglia, così per non soffrir d'amore mi godo le vette, i picchi, gli altipiani e se vacanza deve essere allora scelgo il vagabondaggio. Besos!
 
seduzir64
seduzir64 il 26/06/07 alle 09:16 via WEB
"Mi mettevano malinconia le cime invalicabili, perfino un po’ di angoscia. Io dovevo vedere al di là delle cime, vedere l’orizzonte e avere l’acqua"...In questa tua frase è racchiusa tutta la MIA nostalgia per il mare.Anch'io la montagna la vivo così...ma tra 5 giorni toccherò il mare,per un mese intero.;)
 
my_moleskine
my_moleskine il 26/06/07 alle 10:20 via WEB
quando vieni dinuovo a vedere il sile ? su su...ormai sono brava come cicerone, è! se vuoi anche un giro in kayak :)un bacio grande alex!
 
d_dap
d_dap il 26/06/07 alle 11:48 via WEB
decisamente mare ... non disdegno la montagna ma come dici tu.. tasmette malinconia e dopo qualche giorno devo tornare a casa ..mentre il mare è il mio habitat naturale e qualsiasi sia la stagione ha sempre qualcosa di fascinoso e misterioso....belli i tempi in cui la vacanza erauna meta non precisa, un dyane6 color crema e fare campeggio voleva dire sacco a pelo e una canadese giusto per non dormire all'addiaccio ... ora fare campeggio è diventata roba da sciuri ... certe tende tecnologiche che la nostra dei tempi, oggi sarebbe un reperto archeologico!!! Bella scelta il brano musicale ;o)
 
falco58dgl
falco58dgl il 26/06/07 alle 12:32 via WEB
manana viajo a México, Alexis. Un saludo y un fuerte abrazo. Writer.
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 26/06/07 alle 13:05 via WEB
Non disdegno la montagna, meno gente, meno caldo, più passeggiate, però anche il mare mi piace ma avendo l'obbligo delle vacanze ad agosto, finisco per odiarlo: troppi corpi, troppi odori e rumori. Ecco, agosto in montagna e inverno al mare. Potendo scegliere. Atlantico, ovviamente!
 
okki1983verdi
okki1983verdi il 26/06/07 alle 14:57 via WEB
Io di vacanze ne facevo pur troppe..non all'estero, non nelle più belle capitali europee, ma al Lido di Camaiore e mi conoscevano tutti. Ero così piccole che nessun vecchiettino della pensione, quando mi alzavo e li chiappavo uno ad uno per mano per fargli fare il girotondo tutti insieme, poteva dirmi di no :) hihihihih
 
Stefy14
Stefy14 il 26/06/07 alle 15:53 via WEB
li adoro entrambi, mare e montagna. il mare sono le mie origini, il ricordo di mio nonno che mi portava a vederlo pescare,il mare a due passi da casa, poterne respirare l'odore quasi sempre soprattutto quando c'era poca gente. ma anche la montagna mi piace...due estati fa sono stata in Val d'Aosta 10 giorni e me la sono vista tutta, quando sono salita sull'Aguille du Midi è stata un'emozione unica. baci, Stefi
 
angel.v
angel.v il 28/06/07 alle 10:42 via WEB
un bellissimo racconto...davvero. un bacio v
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
who's _nline
 

REGOLE DEL BLOG

Questo blog è nato come  luogo di svago, come luogo di scambio di opinioni e  di idee, come luogo di confronto,  un posto dove ascoltare un pò di musica e leggere qualcosa . Magari, a volte, qualcosa di stimolante e persino d' interessante. 
E non necessariamente perchè lo scrivo io. 
Un luogo dove poter interagire liberamente. Tutti possono entrare, leggere e commentare purchè si esprima un 'opinione senza offendere chi la pensa diversamente. La libertà di ognuno di noi  cessa  nel momento in cui lede quella di un altro.  La maggior parte delle foto e degli scritti in questo blog  sono  miei, ma alcuni sono anche tratti dal web. Dove possibile sono citati gli autori e le fonti. Se  per disattenzione o perchè non disponibili,  accadesse  che in qualche modo qualcuno di sentisse leso, può tranquillamente scrivermi e la foto o il post verranno rimossi. In questo blog è lecito parlare di tutto. Ed è lecito dissentire. Come è pure  lecito e auspicabile costruire. Il dissenso è legittimo quando è finalizzato alla costruzione e non alla mera distruzione fine a se stessa. Nessun commento sarà mai rimosso o censurato.

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: alexisdg10
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 21
Prov: TV
 

ULTIME VISITE AL BLOG

bettyshortnotedamoreShe_wolf_77alexisdg10cassetta2magdalene57beth68Miele.Speziato0Fajrurlodifarfallamariomancino.mSteffffgiulione6ikomnaar75
 
 
 

PER I VOSTRI VIAGGI CONSAPEVOLI

 Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
I bambini della luna fiutano e aggirano le loro capanne.
Verranno le iguane vive a mordere gli uomini che non sognano
e colui che fugge col cuore spezzato troverà alle cantonate
l'incredibile coccodrillo tranquillo sotto la tenera protesta degli astri. 
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
C'è un morto nel cimitero più lontano
che si lamenta da tre anni
perché ha un paesaggio secco nel ginocchio;
e il fanciullo che hanno seppellito stamane piangeva tanto
che fu necessario chiamare i cani per farlo tacere 
Non è sogno la vita. All'erta! All'erta! All'erta!
Precipitiamo dalle scale per mangiare la terra bagnata
o saliamo al margine della neve con il coro delle dalie morte.
Ma non c'è oblio né sonno:
carne viva. I baci legano le bocche
in un groviglio di vene recenti
e, a chi gli duole, il suo dolore gli dorrà senza tregua
e, chi teme la morte, se la porterà sulle spalle. 
 Un giorno
i cavalli vivranno nelle taverne
e le formiche infuriate
aggrediranno i cieli gialli che si rifugiano negli occhi delle vacche. 
Un altro giorno
vedremo la resurrezione delle farfalle dissecate
e andando in un paesaggio di spugne grigie e di navi mute
vedremo brillare il nostro anello e scaturire farfalle dalla nostra lingua.
All'erta! All'erta! All'erta!
Quelli macchiati ancora di fanghiglia e acquazzone,
quel ragazzo che piange perché non sa l'invenzione del ponte
o quel morto cui rimane soltanto la testa e una scarpa,
bisogna portarli al muro dove stanno in attesa iguane e serpenti,
dove aspetta la dentatura dell'orso,
dove aspetta la mano mummificata del bambino
e la pelle del cammello s'arriccia con un violento brivido azzurro. 
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno chiude gli occhi,
frustatelo, figli miei, frustatelo!
Permanga un panorama di occhi aperti
e amare piaghe accese.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Ve l'ho detto.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno nella notte ha troppo musco alle tempie,
aprite le botole affinché veda sotto la luna
i bicchieri falsi, il veleno e il teschio dei teatri.

Federico Garcia Lorca

 sul comodino ( ma anche per terra e sotto il letto)

 

immagineimmagine

 

 

 
Citazioni nei Blog Amici: 126
 
Locandina Il tè nel desertoimmagine 
 

COLORI

              immagine

immaginele grand bleu | bateau à voilescofee.JPGMay I offer you a seat???

 

FOTO

 


 

.immagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagine

 

FOTO

immagineimmagineimmagineimmagine immagine

 

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963