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ALDA MERINI
E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole nè potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiano un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come le bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
nè un sasso per sentimento
CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG
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Post n°565 pubblicato il 09 Dicembre 2007 da alexisdg10
Guidiamo l’auto, la mattina presto, nelle campagne attorno al Sile, fino al mare. E’ un’emozione. Un tuffo al cuore. Non può essere diverso. Non lo è mai. Il cielo è grigio, gonfio di pioggia, cupo. Il cielo incombe sopra di noi. Fa molto freddo. L’umidità ci entra nelle ossa. Hai fatto il caffè questa mattina. Poi sei uscito nella grande aia della cascina di tua madre, da solo. Sei andato verso il fiume. Ti ho seguito con lo sguardo. Ti sei chinato sull’acqua, sei restato così a lungo, con le mani che sfioravano la superficie trasparente. Vedevo il tuo fiato condensarsi dalla finestra della cucina. Hai bisogno di questi momenti per te solo. Per ritrovarti, forse per ritrovare la tua infanzia perduta e lontana. Ti guardo. Vorrei accarezzare i tuoi pensieri. Vorrei sostituirmi a te, quando penso che tu, per qualche motivo, stia soffrendo. Vorrei poter entrare dentro di te e darti forza. Ti guardo mentre sei da solo. Ritorni. Mi sembri sereno. Ieri sera hai riso molto a cena, con Dario e Maria, in quella bettola che piace tanto a tutti e due. I tuoi occhi chiari, il tuo sorriso, tutto il tuo corpo proiettato verso la gioia del momento. Mi hai guardato, ti ho sorriso. Tutto il mondo è rimasto fuori per un momento. Solo tu ed io in mezzo al vociare della gente, in mezzo agli altri, per un momento lontani da tutto. I capelli ti si sono allungati, non li tagli da mesi, mi pare. Mi piacciono tanto i tuoi ricci sul collo. “Non ti tagliare i ricci-ti dico-mi piaci tanto così”. La notte, nel grande letto della cascina, mi stringo al tuo corpo caldo. Fa così freddo qui. Ho le ossa gelate. Il tuo corpo buono mi riscalda. Mi tocchi con amore infinito. “Sono sempre innamorato di te.” ti dico. Tu sorridi e ti copri gli occhi trasparenti con una mano. La mattina ci fermiamo appena fuori città, per vedere quella che potrebbe essere la nostra nuova casa. La guardiamo da fuori, per capire le emozioni che ci suscita, per comprendere quello che proviamo. Ieri ne abbiamo visto l’interno. Tu mi hai fatto vedere da dove parte la pista ciclabile che porta fino quasi alle mura. Ho cercato di memorizzare tutto. Poi abbiamo passato il resto della giornata a pensare ai lavori da farci. Guidi l’auto lungo il Sile. Non dici niente. Ogni tanto mi tocchi appena la mano destra. Ti sento pulsare accanto a me. Vivo. “ Ti ho amato da sempre, lo sai Alex?” Ti stringo le mani. Lo so. Lo so bene. Passiamo il pomeriggio a camminare sulla Restera. Non c’è nessuno oltre a noi due. Fa freddo. Piove. Torniamo in serata a Torino. Ora il rumore del mare si è allontanato. Ti bacio le labbra. Ti guardo. Il silenzio della casa è profondo, nessun rumore arriva più né dalla strada né dalla città. Le mie mani sulle tue spalle. Niente dei nostri corpi oltre alle braccia si tocca. L’immobilità è comune. . Il bonsai che era seccato da qualche tempo e che avevamo messo da parte ha messo delle piccole foglie. Vive. Continua a vivere. Anche lui, come noi due, vive. http://it.youtube.com/watch?v=gMQiXrk33_4&feature=related Ludovico Einaudi |
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Questo blog è nato come luogo di svago, come luogo di scambio di opinioni e di idee, come luogo di confronto, un posto dove ascoltare un pò di musica e leggere qualcosa . Magari, a volte, qualcosa di stimolante e persino d' interessante.
E non necessariamente perchè lo scrivo io.
Un luogo dove poter interagire liberamente. Tutti possono entrare, leggere e commentare purchè si esprima un 'opinione senza offendere chi la pensa diversamente. La libertà di ognuno di noi cessa nel momento in cui lede quella di un altro. La maggior parte delle foto e degli scritti in questo blog sono miei, ma alcuni sono anche tratti dal web. Dove possibile sono citati gli autori e le fonti. Se per disattenzione o perchè non disponibili, accadesse che in qualche modo qualcuno di sentisse leso, può tranquillamente scrivermi e la foto o il post verranno rimossi. In questo blog è lecito parlare di tutto. Ed è lecito dissentire. Come è pure lecito e auspicabile costruire. Il dissenso è legittimo quando è finalizzato alla costruzione e non alla mera distruzione fine a se stessa. Nessun commento sarà mai rimosso o censurato.
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PER I VOSTRI VIAGGI CONSAPEVOLI
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
I bambini della luna fiutano e aggirano le loro capanne.
Verranno le iguane vive a mordere gli uomini che non sognano
e colui che fugge col cuore spezzato troverà alle cantonate
l'incredibile coccodrillo tranquillo sotto la tenera protesta degli astri.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
C'è un morto nel cimitero più lontano
che si lamenta da tre anni
perché ha un paesaggio secco nel ginocchio;
e il fanciullo che hanno seppellito stamane piangeva tanto
che fu necessario chiamare i cani per farlo tacere
Non è sogno la vita. All'erta! All'erta! All'erta!
Precipitiamo dalle scale per mangiare la terra bagnata
o saliamo al margine della neve con il coro delle dalie morte.
Ma non c'è oblio né sonno:
carne viva. I baci legano le bocche
in un groviglio di vene recenti
e, a chi gli duole, il suo dolore gli dorrà senza tregua
e, chi teme la morte, se la porterà sulle spalle.
Un giorno
i cavalli vivranno nelle taverne
e le formiche infuriate
aggrediranno i cieli gialli che si rifugiano negli occhi delle vacche.
Un altro giorno
vedremo la resurrezione delle farfalle dissecate
e andando in un paesaggio di spugne grigie e di navi mute
vedremo brillare il nostro anello e scaturire farfalle dalla nostra lingua.
All'erta! All'erta! All'erta!
Quelli macchiati ancora di fanghiglia e acquazzone,
quel ragazzo che piange perché non sa l'invenzione del ponte
o quel morto cui rimane soltanto la testa e una scarpa,
bisogna portarli al muro dove stanno in attesa iguane e serpenti,
dove aspetta la dentatura dell'orso,
dove aspetta la mano mummificata del bambino
e la pelle del cammello s'arriccia con un violento brivido azzurro.
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno chiude gli occhi,
frustatelo, figli miei, frustatelo!
Permanga un panorama di occhi aperti
e amare piaghe accese.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Ve l'ho detto.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno nella notte ha troppo musco alle tempie,
aprite le botole affinché veda sotto la luna
i bicchieri falsi, il veleno e il teschio dei teatri.
Federico Garcia Lorca
sul comodino ( ma anche per terra e sotto il letto)
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