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Un blog creato da alexisdg10 il 01/02/2005

Arrancame la vida!

la realtà, i sogni, la politica, l'amore, la rabbia e l'allegria: la mia vita

 
 

 

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"Sólo los besos son más placenteros que las palabras" 

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FERMIAMO LA GUERRA

per tutte le infanzie rubate

per i legami strappati

per i fiori recisi

per le andate senza ritorno

per tutti i “progetti-uomo” mai realizzati

per tutte le ferite dell’abbandono

per tutto il freddo

per tutta la paura

per tutto l’odio

per tutta la fame

per tutto il non amore…

 

SOLO LIBERTÀ...E GIUSTIZIA

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ALDA MERINI

E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole nè potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiano un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come le bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
nè un sasso per sentimento

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Post N° 675

Post n°675 pubblicato il 04 Luglio 2008 da alexisdg10

Così sei morto martedì, in un appiccicoso pomeriggio di uno schifosissimo luglio. La notizia ci è arrivata solo stamattina da Gianna. Non ho detto niente a Davide. Per una volta, almeno nel giorno del suo compleanno, ho voluto essere volutamente leggero.  Non mi ero mai accorto che bevessi così tanto Fulvio. Non me n’ero accorto. Ed è strano per uno come me che riconosce un alcolista ad un miglio di distanza nella frazione di mezzo secondo. Forse perché ultimamente avevamo perso un poco i contatti e ci vedevamo di meno.  Mi ricordo quando venivo a prenderti a Palazzo Nuovo, talvolta, dopo che avevi finito di fare lezione. Ci spingevamo a piedi sul lungo Po e passeggiavamo insieme. Tu mi parlavi di una Torino che io odiavo, con tutti quei viali dai nomi di re e regine che ho sempre confuso, un posto tetro e lontano che non ho mai potuto sentire come mio. Finiva sempre che mi davi ragione pur di farmi tacere. Eravamo un po’ più che compagni di viaggio noi due. Non parlavamo molto, ma condividevamo un percorso intellettuale e  talvolta lezioso che ci faceva incrociare nei teatri dove si tenevano  concerti e proiezioni, nei luoghi dove si tenevano le mostre, presso qualche circolo della città che io frequentavo poco, restio come sono sempre stato a  svolgere qualsiasi ruolo attivo in questa città di nani senza primavera. Gianna ha detto che tutti sono caduti dalle nuvole quando hanno saputo che sei morto di cirrosi. Fino ad un certo punto si preferisce veder morire la gente piuttosto che intervenire. L’ho sperimentato su di me, quindi lo capisco. Ho odiato Gianna e i tuoi colleghi tutti. Mi domando come nessuno abbia potuto accorgersi della fatica che facevi per vivere, per tirare avanti un giorno dopo l’altro, per non cadere, la fatica che facevi per parlare, per tenerti in piedi. Non parlo dei tuoi allievi- dopo tutto è innocente la primissima gioventù nella sua spensierata incoscienza e stupidità gratuite-quanto degli adulti che ti circondavano. Io li odio. Odio anche me stesso per non aver intuito e non essere intervenuto in  tempo. Ma stasera odio soprattutto te, Fulvio, per esserti arreso così facilmente alla vita, per aver gettato la spugna così presto, per aver detto basta quando ancora ce n’era di tempo per morire. Ti odio perché non sei stato capace di chiedere aiuto, ti odio perché hai avuto paura di far vedere  chi eri veramente. Ti  odio perché hai ammazzato te stesso e  con te tutti i tuoi sogni. Ti odio perché hai rinunciato ai viaggi che volevi fare e alla vita che avevi sognato. Ti odio perché non sei stato capace di avere coraggio, di mollare tutto e voltare pagina, di mandare affanculo  tutti e cambiare il copione. Ti odio perché mentre dissertavi dotto sulla vita e sul mondo in realtà soffrivi come un cane e non lo davi a vedere. Ti odio perché hai fatto in modo che l’alcol l’avesse vinta ancora e si portasse via un altro di noi. Ti odio perché hai ceduto. Ti odio perché non hai creduto in te stesso. Ti odio per la tua sensibilità gestita male. Ti odio perchè mi assomigliavi.Ti odio perché non mi hai detto niente, che ti avrei portato di peso al Sert e legato al letto pur di  vederti ancora vivo. Ti odio perché potevi almeno aspettare ancora un poco e vedere come andava a finire il film anziché andartene nel bel mezzo della proiezione, quando non eravamo nemmeno arrivati a metà. Ti odio perché non  sei stato capace di fidarti di te stesso e degli altri. Ti odio perché nonostante le tue lauree e tutta la tua cultura, non hai compreso che forse i cattivi non erano necessariamente gli altri e che comunque, anche se lo fossero stati, questi non avevano il minimo potere su di te. Ti odio perché non sei stato capace di sganciarti da una madre opprimente e ossessiva. Ti odio perché non sei stato grande abbastanza da far vedere ai tuoi allievi che la vita è sì un cumulo di miserie senza fine, ma che talvolta, pochissime volte, può  trasformarsi in qualcosa di mirabile e perfino geniale. Ti odio perché adesso ci lasci tutti un po’ più vulnerabili e un po’ più soli. Ti odio perché avresti potuto fare della tua vita un capolavoro e invece ti sei tirato indietro troppo presto. Ti odio perché so quanto ti deve essere costato arrivare alla fine. Ti odio perché conosco le strade e tutti i percorsi. Ti odio perché hai tradito te stesso e chi credeva in te. Ti odio perché non tornerai mai più indietro. Ti odio perché hai voluto fare tutto da solo in questa battaglia impari  che hai deciso di giocare contro  te stesso e contro la morte, mentre ti gettavi di schiena sul tuo letto e chiudevi gli occhi su di un pomeriggio schifoso di luglio di questa città di nani, senza darmi la minima possibilità di entrare nel gioco, qualche pedina per la partita, una sola misera  fiche, qualche dritta. Soprattutto senza offrirci la minima possibilità di capire. Ti odio, Fulvio, amico mio. Ti odio davvero stasera, povero amico.

Commenti al Post:
beth68
beth68 il 04/07/08 alle 10:36 via WEB
:( sai già.... un bacione
 
donnaemadre
donnaemadre il 04/07/08 alle 14:20 via WEB
E lo odi perché lo amavi, e le persone che amiamo non ci dovrebbero mai abbandonare. E forse perché in lui rivedi ciò che ti sarebbe potuto accadere, e tocchi con mano quanto sia orribile e ingiusto. Forse perché la sua morte ti costringe a confrontarti ancora una volta con il putridume dell'indifferenza. O perché avresti voluto che lui per primo credesse ai suoi insegnamenti e non l'ha fatto. O perché quando qualcuno muore, noi dobbiamo comunque continuare a vivere: e magari la vita l'amiamo pure, e forse siamo persino felici. Ma c'è qualcosa comunque che non quadra, qualcosa di profondamente ingiusto: e odiamo il ronzio di questo insopportabile tarlo.
 
 
alexisdg10
alexisdg10 il 04/07/08 alle 14:36 via WEB
centrato esattamente
 
   
beth68
beth68 il 05/07/08 alle 00:24 via WEB
esatto. perciò mi sono chiesta, leggendo, come avessi avuto te davanti: "capisci quanto potrei odiare, io?" un bacio.
 
     
alexisdg10
alexisdg10 il 05/07/08 alle 00:28 via WEB
perfettamente. Ma sono anche convinto e nonstante tutto, che nulla è perduto se si ha la forza di lottare come bestie.
 
     
beth68
beth68 il 05/07/08 alle 00:45 via WEB
mi hai mai "vista" cedere per qualcosa?!?! magari piango per una notte intera, ma poi----ca**i di chi sta intorno....! :P
 
monicamo77m
monicamo77m il 04/07/08 alle 15:21 via WEB
Quante persone ho visto lasciarsi andare,alcolisti,drogati,soffrire,ma soffrire veramente e pensare che la miglior cosa sia la morte,il modo migliore per non sentire più quella sofferenza e anche se stavo con loro e nei momenti di lucidità parlavamo di un mondo che poteva cambiare,che poteva essere migliore poi immancabilmente ritornavano a pensare che il miglior modo per sentirsi bene era morire.Non ho mai voluto bere,ho visto troppe persone avere allucinazioni,stare male veramente, di un male che non sò immaginare dentro cosa si possa provare.Mi spiace per il tuo amico,sono delusa che la gente tutt'oggi non capisca che alcolisti o drogati sono da aiutare perchè loro vorrebbero uscirne ma tante volte non riescono a vedere quella luce, non riescono a vedere quella mano.Baci Mò
 
otherwise1
otherwise1 il 04/07/08 alle 15:29 via WEB
parole come coltellate...parole di grande amore...quando scrivi cosi'...beh...lo sai.grazie
 
dianavera
dianavera il 04/07/08 alle 16:09 via WEB
Questo bellissimo brano dice molto di te. Se il tuo amico potesse risponderti, forse vorrebbe mandarti questa poesia: ------------------------Nicola Vapzarov Addio--------------------------------------- Nei tuoi sogni verrò di tanto in tanto ospite inatteso, venuto da lontano. Sulla strada, fuori, non mi lasciare – non sbarrare la porta. Entrerò in silenzio, mansueto mi siederò, fisserò lo sguardo nel buio per vederti. Quando mi sarò saziato di guardarti, ti darò un bacio e me ne andrò. --------------------
 
umbriaterni
umbriaterni il 04/07/08 alle 16:19 via WEB
E' brutto doversi confrontare con l'immagine di qualcuno a noi vicino che non ce la fa, che non riesce a svoltare e a prendere il meglio e si lascia andare preso dal male di vivere, mi vergogno a volte di lasciarmi prendere dalle paure e avere la tentazione di mollare la presa e volermi sentire sparire..ma poi cerco di scrollarmi di dosso questo senso di inadeguadezza e stringo i pugni e cerco di rialzarmi e combattere con più grinta e testardaggine di prima...
 
mareintempesta11
mareintempesta11 il 04/07/08 alle 16:27 via WEB
ti abbraccio forte al mio cuore tvttb
 
donnaisabella
donnaisabella il 04/07/08 alle 16:30 via WEB
Il mio primo amore, il ragazzo dolcissimo che mi baciava limitandosi a sfiorare le labbra, seppi che se ne andò via così, senza dir nulla a nessuno. Cercò nelle braccia dell'alcool e della droga le braccia della vera madre che non aveva mai conosciuto. Mi resta il ricordo di una chitarra, del primo regalo di San Valentino ricevuto ed il sorriso di bimbo che giocava a fare l'uomo vissuto negli anni in cui si occupavano i licei... e tanta rabbia per le sue splendide ali rimaste piegate in un cassetto.
 
betulla64
betulla64 il 04/07/08 alle 16:47 via WEB
Ohi mimì,quante tristezze in questa strana estate... che di parole poi non ce ne sono... besos.
 
Brisbyblu
Brisbyblu il 04/07/08 alle 17:23 via WEB
Non credo di poter dire una sola cosa intelligente, di fronte al dolore... Perdere un amico è desolante e penso di capire perchè perderlo a queste condizionioni lo sia stato anche di più...
 
euripide.medea
euripide.medea il 04/07/08 alle 19:29 via WEB
Quanto amore in questo "ti odio". Un abbraccio.
 
scirocco_2008
scirocco_2008 il 04/07/08 alle 22:06 via WEB
Un giorno una persona mi disse:"Ma in fondo cos'è la vita?"...credo sarebbe bastato leggere queste poche decine di righe... Amico mio ho pianto, per la prima volta ho pianto leggendo un post....Grazie...
 
scirocco_2008
scirocco_2008 il 04/07/08 alle 22:15 via WEB
E stasera abbraccio anche Fulvio, per la sua incapacità di spaccare il mondo, che è stata spesso anche la mia...Vi abbraccio...
 
magdalene57
magdalene57 il 04/07/08 alle 22:25 via WEB
molti anni fa ho toccato con mano una situazione come questa. non è che non vedi. è che se lui non vuole ri-prendere la vita in mano, non c'è nulla da fare. nemmeno un figlio piccolo può aiutare. niente che sia fuori da quel sè che combatte tra il lasciarsi morire, e il bisogno di vivere una vita che non si sa vivere. anche lui se n'è andato. e io ho ricominciato a vivere. mi dispiace. ma anche questa è verità.
 
dvd742002
dvd742002 il 05/07/08 alle 00:53 via WEB
LEGGERTI è MERAVIGLIOSO. auguri a davide in ritardo. auguri a voi e alla vostra nuov vita. a fulvio un felice ritorno. leggerti mi scombussola il cervello e i miei occhi cedono all'emozione. grazie. massimo
 
marea14
marea14 il 05/07/08 alle 01:06 via WEB
Quanto amore c’è in tutti quei “ti odio”!
Un abbraccio
 
derivalchiarodiluna
derivalchiarodiluna il 08/07/08 alle 18:52 via WEB
Viali dai nomi altisonanti in una Torino grigia senza Fulvio...il prof. se ne è andato e qui, davanti al PC, è arrivata una valanga di amarezza, un'onda anomala di commovente rabbia, sconcerto, fastidio... un testo di aurea bellezza ( e, credo, di tua conoscenza) recita: "[...]la maggioranza sta come una malattia come una sfortuna come un'anestesia come un'abitudine [...]" e poi: " [...] per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore di umanità di verità [...]" non ho conosciuto Fulvio, ma ho sentito e sento la voce di chi "viaggia in direzione ostinata e contraria"...e sento di dovergliela dedicare... un saluto!
 
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 Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
I bambini della luna fiutano e aggirano le loro capanne.
Verranno le iguane vive a mordere gli uomini che non sognano
e colui che fugge col cuore spezzato troverà alle cantonate
l'incredibile coccodrillo tranquillo sotto la tenera protesta degli astri. 
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
C'è un morto nel cimitero più lontano
che si lamenta da tre anni
perché ha un paesaggio secco nel ginocchio;
e il fanciullo che hanno seppellito stamane piangeva tanto
che fu necessario chiamare i cani per farlo tacere 
Non è sogno la vita. All'erta! All'erta! All'erta!
Precipitiamo dalle scale per mangiare la terra bagnata
o saliamo al margine della neve con il coro delle dalie morte.
Ma non c'è oblio né sonno:
carne viva. I baci legano le bocche
in un groviglio di vene recenti
e, a chi gli duole, il suo dolore gli dorrà senza tregua
e, chi teme la morte, se la porterà sulle spalle. 
 Un giorno
i cavalli vivranno nelle taverne
e le formiche infuriate
aggrediranno i cieli gialli che si rifugiano negli occhi delle vacche. 
Un altro giorno
vedremo la resurrezione delle farfalle dissecate
e andando in un paesaggio di spugne grigie e di navi mute
vedremo brillare il nostro anello e scaturire farfalle dalla nostra lingua.
All'erta! All'erta! All'erta!
Quelli macchiati ancora di fanghiglia e acquazzone,
quel ragazzo che piange perché non sa l'invenzione del ponte
o quel morto cui rimane soltanto la testa e una scarpa,
bisogna portarli al muro dove stanno in attesa iguane e serpenti,
dove aspetta la dentatura dell'orso,
dove aspetta la mano mummificata del bambino
e la pelle del cammello s'arriccia con un violento brivido azzurro. 
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno chiude gli occhi,
frustatelo, figli miei, frustatelo!
Permanga un panorama di occhi aperti
e amare piaghe accese.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Ve l'ho detto.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno nella notte ha troppo musco alle tempie,
aprite le botole affinché veda sotto la luna
i bicchieri falsi, il veleno e il teschio dei teatri.

Federico Garcia Lorca

 sul comodino ( ma anche per terra e sotto il letto)

 

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