Petali di parole

Saturday night fever

si, nel senso che mi faccio venire la febbre piuttosto di uscire.

C'è un tempo da lupi a Trieste. Penso che a Chieti sia anche peggio, in questo momento.
Un temporale è in agguato dietro alle finestre e io vorrei proprio godermelo. Da sola, al buio. Guardare la pioggia che lava tutto (passanti compresi), constatarne l'intensità alla luce di un lampione, rabbrividire ad ogni tuono e sussultare ad ogni lampo. con la solita copertina della nonna e la solita tazza fumante di tè twinnings alla vaniglia in mano (questi sono i grandi piaceri della vita). un vecchio disco dei radiohead nel lettore, The Bends (si adatta alla perfezione).
e mi assaporo già Black Star, la sua malinconia e quella della pioggia che si fondono a struggermi il cuore, a dirmi che se mi guardo intorno, se guardo bene, non trovo nessuno. M., la mia cara M., è lontana. Chi mi sta intorno non mi è veramente vicino. ma a me bastano la pioggia e i radiohead. e il tè. e la coperta. i miei amici.
così, per intristirmi un po', per sentire ancora un po' di vuoto, per non illudermi troppo.

Oppure Chris Cornell. Euphoria Morning. Da DIO!

e invece no. mi tocca andare dall'altro capo della città con la persona che mi ospita in casa sua in questo momento (presto, se dio vuole - e se esiste- me ne tornerò in quel di Chieti Scalo dalla mia amica M.) a casa di due idioti (ragazzo e ragazza) che non fanno altro che discutere e tirarsi merda addosso vicendevolmente. a giocare a risiko.
col cavolo.
se proprio la serata deve andare a ... almeno facciamo qualcosa di costruttivo: guardiamo un film. Bene, loro sono del tipo boldi-de-sica-tettealvento-che-schifezza. Io più sul genere "Canone Inverso". o "Il Padrino" (papapapapapapapapapapapaaaaa...).
no. il film è la mia unica salvezza. scelgo io.

e domani mattina sarà anche peggio. oddio.

vorrei vivere in una città tipo roma, dove se vai al cinema da sola nessuno ti guarda storto. Mi piacerebbe vedere "i giorni dell'abbandono". Perchè c'è zingaretti che è un grande. ma anche e sopratutto goran bregovic (e scusate che è poco!).

qual'era la prima soluzione? Ah, la febbre.
troppo tardi. tra mezz'ora si esce.

(stayin'alive. magari)