entronellantro

ci vuole un consistente premio di maggioranza che consenta di governare senza ricatti a chi ha vinto le elezioni. Ciao

premio di maggioranza per il partito di maggioranza relativa, ovviamente. ciao e grazie del contributo.

Ciao Pier.... se fosse per me metterei uno sbarramento alla tedesca, in questo modo eliminiamo un bel pò di partitelli..che poi sono gli stessi partitelli che adesso la fanno da padroni tenendo sotto scacco il governo coi loro ricatti. Il problema è che una riforma della egge elettorale sta creando caos in politica, perchè c'è chi vorrebbe seguire il sistema francese, senza o con doppio turno; c'è chi preferirebbe quello tedesco; c'è chi vorrebbe un sistema modellato su quello regionale. Sarà difficile varare uan riforma in tal senso, perchè qui non si tratta di destra contro sinistra, qui si tratta di partiti grandi contro partiti piccoli, i quali ultimi si gongolano col proporzionale. Non sarà facile. un abbraccio. Dike

se i leader dei 4 partiti maggiori amassero davvero questo Paese, non perderebbero altro tempo e varerebbero subito la riforma della legge elettorale. Con soglia di sbarramento e premio di maggioranza per il partito di maggioranza relativa. Così i partiti da prefisso telefonico sarebbero serviti e tornerebbero a fare politica seriamente per cercare di raggiungere e oltrepassare la soglia. Ma forse i nostri cari politici non amano il Paese ma hanno a cuore solo il loro portafoglio e i loro privilegi. ciao e grazie ps ovviamente eliminerei anche il diritto alla previdenze legato alla carica.

La democrazia impone che chi ha RAPPRESENTATIVITA' si faccia carico della responsabilità della GOVERNABILITA'. Certo meno partiti ci sono . . . però. Però la riforma non può non partire dal fatto di salvaguardare il diritto/dovere della pluralità. Il nostro Paese non è, concretamente e culturalmente, un Paese bipolare. Una riforma con lo sbarramento al 5% potrebbe salvaguardare un giusto equilibrio. Caio edmondo.

con l'8% è meglio. Questo falso mito della rappresentatività e della pluralità deve finire, abbiamo bisogno di governabilità e stabilità. Le idee, come del resto facciamo noi con il blog, possono essere espresse anche in altre sedi. Non necessariamente in Parlamento. Ciao ED e grazie dell'intervento

intervengo per dire che sono abbastanza daccordo con ED. Una premessa è necessaria. Cosa sono (o dovrebbero essere) i partiti? per me sono lo strumento di sintesi e di rappresentanza di una idea, di una concezione di società, di rapporti, di socialità e di economia. Ci sono in Italia, lo sappiamo, almeno 4 grandi filoni culturali. Cattolico, laico radicale, liberale, socialista, marxista. E all'interno di questi filoni culturali partiti che si distinguono tra loro per questo o quello. è davvero "democratico" costringere i marxisti a stare a dispetto dei santi e dei fanti con i cattolici? è davvero "democratico" costringere i cattolici a stare insieme ai laici massoni? Oggi succede questo. e l'instabilità e innanzitutto dentro gli stessi partiti che hanno messo insieme diversi soggetti che non si riconoscono fondamentalmente nell'idea portante di quel partito (vedi DS, ma anche FI). il maggioritario ha creato dei mostri identitari. lo sbarramenti nel maggioritario all'8% completerebbe il disastro. nella nostra cultura (siamo discendenti dei greci e dei romani che hanno sempre creduto nel dialogo e nella mediazione)dobbiamo invece favorire l'espressione della pluralità garantendo, però, la governabilità. Un sistema misto 50% maggirotario e 50% proprozionale con uno sbarramento al 3 o 4% e premio di maggioranza al polo che vince sarebbe forse più correto. si avrebbero aggregazioni più omogenee ( i socialisti insieme, i liberali con i repubblicani ecc...) queste a loro volta starebbero dentro una grande polo. il presdiente del Consiglio ancora eletto dal parlamento (sono contro la deriva presidenzialista .... guardate cosa fa Soru in Sardegna) con una sfiducia costruttiva. ( praticamente il modello tedesco)..... Comunque bravo per aver posto il tema ... molto attuale.

Non ci sarebbe nessuna costrizione. Chiunque potrebbe portare avanti le proprie idee e la propria visione di Stato e sarà il riscontro che quelle idee avranno a determinare il superamento dello sbarramento e l'ingresso al Palazzo. Il caos si crea perchè c'è la corsa allo scranno, scranno da ottenere ad ogni costo ma ciò non è politica. Continuo ad essere per il proporzionale con preferenza, soglia di sbarramento e premio di maggioranza. Credo ancora che le diverse coalizioni dovrebbero, in sede di presentazione delle liste, indicare Primo ministro e Compagine governativa. Ciao, e grazie del commento e dello stimolo. ciao pierluigi

Sicuramente una legge elettorale nuova è necessaria: ben venga la soglia di sbarramento (magari a quota 10%) e, soprattutto, il sistema di scelta del candidato anziché nel partito. Alle ultime elezioni, infatti, sono state le segreterie dei partiti a scegliere la lista dei nomi da candidare, col risultato che un sacco di persone con condanne passate in giudicato ora siedono in Parlamento. Un'altra cazzata da togliere è quell'assurdo premio di maggioranza creato dal Polo per favorire la governabilità: a causa di questo escamotage, infatti, ci tocca tenerci quel pirla di Prosciuttone.

Non bisogna toglierlo ma bensì variare il metodo di attribuzione. Dovrebbe godere del premio di maggioranza solo il partito di maggioranza relativa. Poi, il diritto di scelta del candidato è fondamentale. Ancora, cambierei tutto relativamente alla propaganda poitica: niente spot e mega affissioni e una campagna condotta su due binari: da una parte le tribune elettorali in cui i delegati dai partiti o dalle coalizioni presenteranno i programmi e le linee guida di ciò che propongono e dall'altra un ritorno ai comizi di piazza per tutti i candidati. solo così la politica sarà politica e non più marketing. Contatto diretto tra candidati e elettori per una politica che riparte dalla gente. Ciao pierluigi

Ciao sono xamax ho cambiato nick ed il mio blog ora è: http://blog.libero.it/Fiorvita ti aspetto come sempre. Un bacio