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Fatti non foste a viver come bruti

"... Non vogliate negar l’esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza
"

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120)

 

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Errare è umano ma perseverare...

Post n°136 pubblicato il 14 Febbraio 2007 da unamicoincomune
 

Qualcuno sostiene che non esite contiguità tra la politica e il terrorismo e, questa non contiguità è certamente auspicabile in un Paese che si definisce democratico. Bisogna però distinguere tra contiguità reale e contiguità ideologica. Che non esista contiguità reale è auspicabile ma ancora da dimostrare, in tema di contiguità ideologica c’è molto da discutere. L’invocare la lotta di classe e la dittatura del proletariato mascherandola con frasi del tipo “CI BATTIAMO PER LA CONQUISTA DEL POTERE POLITICO DA PARTE DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI, BASATO SULL’ AUTORGANIZZAZIONE DI MASSA” stanno a dimostrare il sottosistema culturale, il brodo di coltura da cui scaturiscono le estremizzazioni che portano al terrorismo. La frase riportata non nasce dalla fervida fantasia dello scrivente ma è stata copiata dal documento programmatico del costituendo Partito Comunista dei lavoratori, manifesto che si apre con il seguente preambolo:” Il Movimento costitutivo del Partito Comunista dei Lavoratori intende recuperare e attualizzare il patrimonio programmatico del marxismo rivoluzionario riscattandolo dalla lunga rimozione teorica e pratica di cui è stato oggetto da parte della socialdemocrazia e dello stalinismo.” A questo punto è necessario iniziare a sviscerare cosa si intenda per marxismo rivoluzionario e qui ci viene in aiuto uno dei tanti siti d’ispirazione comunista: “Marxismo: la teoria della rivoluzione - A partire dalla prima guerra mondiale, il capitalismo è diventato un sistema sociale decadente. Esso ha scagliato in due riprese l'umanità in un ciclo barbaro di crisi, guerra mondiale, ricostruzione, nuova crisi. Con gli anni '80, esso è entrato nella sua ultima fase del periodo di decadenza, quello della sua decomposizione. Non vi è che una sola alternativa a questo declino storico irreversibile: socialismo o barbarie, rivoluzione comunista o distruzione dell'umanità.(per approfondire: http://it.internationalism.org/posizioni).
Quindi la loro missione è quella di salvare l’umanità dalla distruzione e l’unico strumento è la realizzazione della rivoluzione comunista.
Il documento( http://www.pclavoratori.it/files/index.php?c3:o10) del costituendo partito riporta i 4 assi di fondo, base politica di principio del nuovo movimento, ovvero:
1) – RIVENDICHIAMO L’ INDIPENDENZA POLITICA DEL MOVIMENTO OPERAIO E DEI MOVIMENTI DI LOTTA DALLE FORZE DELLA BORGHESIA: dai suoi interessi, dai suoi partiti, dai suoi governi.

2) CI BATTIAMO PER LA CONQUISTA DEL POTERE POLITICO DA PARTE DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI, BASATO SULL’ AUTORGANIZZAZIONE DI MASSA, come leva della trasformazione socialista.
3) – RIVENDICHIAMO IL LEGAME NECESSARIO TRA GLI OBIETTIVI IMMEDIATI E GLI SCOPI FINALI.
4) RIVENDICHIAMO LA NECESSITA’ DI UN’ ORGANIZZAZIONE RIVOLUZIONARIA DEI COMUNISTI.
In questi quattro punti, che vi consiglio di andare a leggere per farvi un’idea più completa del fenomeno, si riportano frasi del genere: “Vogliamo dunque batterci per l’unità di lotta di tutte le espressioni del movimento operaio e dei movimenti di massa attorno ad un autonomo polo di classe anticapitalistico.” , “Solo il rovesciamento del capitalismo e dell’ imperialismo può liberare un futuro diverso per l’ umanità. Solo la proprietà sociale dei mezzi di produzione e delle leve della finanza può consentire la riorganizzazione radicale della società umana attorno al primato dei bisogni e delle esigenze collettive, e non del profitto di pochi.”, “Il movimento comunista nacque come movimento internazionale. Perché la prospettiva socialista è realizzabile compiutamente solo su scala internazionale, solo rovesciando la realtà internazionale del capitalismo e dell’ imperialismo.”
Da queste poche frasi emerge l’anacronismo della proposta. L’umanità si è evoluta, le società sono cambiate, il mondo del lavoro, con l’avvento delle nuove tecnologie, è cambiato e i lavoratori, tutti i lavoratori, hanno a disposizione strumenti di tutela di ampio respiro. Tutele che, quando nasceva l’ideologia a cui si riferisce il documento, non esistevano e lo sfruttamento era la prassi. Nonostante ciò, c’è ancora qualcuno che inneggia alla lotta anticapitalista. Se questo non è un ingrediente base per il brodo di coltura da cui nascono le frange terroristiche, ditemi voi cos’è.
Quanto affermano è una chiara negazione del principio democratico largamente condiviso dalle forze politiche del nostro Paese ma è, ancora di più, la negazione delle capacità individuali che portano, l’individuo, ad emergere e realizzarsi dal punto di vista lavorativo. Continuano, nel 2007, a fare riferimenti storici ormai superati, alla rivoluzione russa delle origini come se nel frattempo il mondo si fosse fermato. Inseguono un’utopia e hanno la pretesa di essere i soli portatori della ricetta per la salvezza dell’umanità. Esprimono concetti che avrebbero ragion d’essere in alcuni Paesi del medio- oriente in cui veramente persistono le discriminazioni riportate. Ma non si vede alcun nesso con la società occidentale, certamente deteriorata, contemporanea. E, qui sta la visione limitata, si riconduce tutto ai mali derivanti dal capitalismo e dalla globalizzazione.
Ma le contraddizioni che emergono dalla lettura dei diversi punti sono tantissime, nel punto 3 parlano di lotta alle discriminazioni e nel punto successivo parlano di lotta all’imperialismo citando come punto di partenza di tale lotta quello della liberazione dei popoli palestinesi e arabi ovvero proprio quei popoli che praticano, in gran parte, la discriminazione verso la donna e che non sempre riconoscono i diritti civili.
Il documento si chiude con l’impegno seguente:”Il Movimento Costitutivo per il Partito Comunista dei Lavoratori si impegna in questa direzione con tutte le proprie forze.”
Ora, è ancora il caso di chiedersi se esiste contiguità tra questo tipo di politica e la lotta armata? Certamente la lotta armata non è invocata ma certamente queste basi culturali possono generare travisamento in chi ritiene – peccando di presunzione - di essere in possesso della verità assoluta e che ritiene di dover compiere una missione: la liberazione del proletariato dal male capitalista e l’instaurazione della democrazia proletaria. Meditate gente, meditate ma soprattutto liberatevi, liberiamoci, dall’inquinamento ideologico. Le ideologie creano barriere mentre le idee portano confronto, vero, e sviluppo. Il passato e la storia sono degli ottimi maestri ma bisogna saperli ascoltare.

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Ricevuto in data 14/02/07 @ 17:38
Se un’organizzazione di tutela e sviluppo delle relazioni sociali si fosse fatta sorprendere ripe...

 
Commenti al Post:
a_tiv
a_tiv il 14/02/07 alle 17:36 via WEB
Mio caro amico ho l'impressione che sia maturata ai margini dell'opposizione al governo della passata legislatura, fomentata attraverso l'estremizzazione dell'opposizione ed i richiami al sopruso, alla illegittimità ed alla deriva autoritaria denunciata, un movimento di rifiuto sistematico al confronto. Non si può, infatti, essere per il confronto e la dialettica democratica se si ritiene illegittima e si criminalizza la controparte. Ogni provvedimento del Governo Brlusconi, benchè spesso orientato alla modernizzazione del Paese o alle garanzie nel mondo della giustizia, o all'efficienza nel mondo della burocrazia e della gestione pubblica, o dell'utilità e dello sviluppo culturale e tecnologico nel mondo della scuola, ha visto l'pposizione schierarsi sulle barricate dell'ultima spiaggia, gridando, spesso, non solo allo scandalo ma addirittura alla demolizione del Paese. Un esercizio che ha coinvolto tutti, benchè sedicenti moderati. Chi non ricorda i toni apocalittici di un Rutelli su ogni questione? Non parliamo per l'economia, materia in cui, per un solo 10% per cento delle urla profuse a quest'ora staremmo fuori dell'Europa e gravati da ipoteche irrecuperabili e sull'orlo del baratro più profondo. C'era qualcuno che prediceva addirittura un epilogo simile a quello dell'Argentina. Cosa ci si aspettava che sorgesse da questo quadro e dall'aver indicato Berlusconi e la sua maggioranza come gli artefici di tutti i misfatti italiani? E' nel metodo la responsabilità, come nel metodo è stata la responsabilità della CGIL di Cofferati nell'aver esasperato gli animi contro il presunto tradimento del giuslavorista Biagi, fino a provocare la dirompente reazione delle Brigate Rosse ed il suo omicidio. Nulla mi distoglie dall'idea che Cofferati abbia dovuto abbandonare la leadership sindacale per distogliere le responsabilità dell'organizzazione da quella vicenda. Ma oggi ci risiamo! In quella realtà, spesso la lotta sindacale viene esasperata fino alle forme più parossistiche e soprattutto in direzione politica. Il nemico di classe che una volta era soprattutto il padronato e l'impresa oggi è soprattutto il partito e la persona. Cosa si spera allora? Cosa credono Epifani? E cosa crede la sinistra alternativa , oggi componente della maggioranza del paese, che dall'esasperazione dei toni sorgano mazzi di fiori? Buona serata. Vito
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 14/02/07 alle 18:19 via WEB
Ciao caro Pier.... purtroppo per i motivi che ti ho detto faccio solo un passaggio veloce, ma prometto che stasera torno sul tuo post. Al momento io mi sento di dire che se ieri ho sdrammatizzato, con accenni a Peppone e alle armi nascoste nel fienile, in realtà mi impaurisce tutto questo. Hanno trovato un arsenale con armi anche sofisticate, e la scoperta di frange terroristiche che sono ancora attive mi spaventa. Io credo che vi sia continuità ideologica con le vecchie Br. Anche adesso, come allora, vi sono dei terreni dove si mescolano propaganda e reclutamento, teorizzazione della lotta armata ed impegno politico e sociale. Oggi, come allora, chi non la pensa al loro modo è un nemico da abbattere. Oggi, come allora c’è l’intento di affiancare alla lotta armata il sindacato o l'intento della sollevazione masse. Sono cambiati i bersagli, ma non gli obiettivi, che sono perfettamente identici a quelli delel priem Br: per essi l’obettivo vero da combattere era ed è la DEMOCRAZIA. A dopo. Un caro saluto.
 
ninograg1
ninograg1 il 14/02/07 alle 20:58 via WEB
sottoscrivo !! l'importante è che non ci siano condizionamenti da entrambe le parti: significa che non si cominci ad insultare l'altra parte solo perchè la si pensa diversamente, come avvenuto più volte. A me i tifosi non sono mai piaciuti! Non ho nessuna difficoltà a definire queste persone come fuori dalla realtà e chiuse in un mondo da incubi nel quale non c'entrerei nemmeno solo per annusare l'aria. Registro con piacere le reazioni che sono arrivate da più parti di condanna del rigurgito brigatista, meno mi piace la strumentalizzazione e la generalizzazione fatta dal centro destra ma a questo ormai abbiamo fatto il callo... Per quanto mi riguarda se vuoi ragionare al di là di quelle che sono le appartenenze politiche mi trovi a disposizione e pronto no problem. Ho apprezzato il trackback che mi ha permesso di leggere il tuo post, grazie
 
 
a_tiv
a_tiv il 15/02/07 alle 10:15 via WEB
Caro ninograg1, ho letto il tuo commento e suppongo che ti sia riferito a me per essere l'unico trackback presente. Mi trovo perfettamente in linea con te. Mi piacerebbe, infatti, che il confronto sia sui contenuti e sulla valutazione delle scelte. Apprezzo l'assoluta contrarietà alle forme di violenza e di intolleranza. Apprezzo il riferimento alla malsanità psicologica di una lotta politica concepita nell'odio. Convergo nell'essere contrario all'uso di metodi prevaricatori del costruttivo confronto dei pensieri e sull'auspicio dell'uso degli strumenti di civile lotta politica. Mi piace anche chiarire che, al di là della correttezza e della onestà intellettuale di ciascuno, ci sono delle convinzioni politiche maturate nel tempo, sulle esperienze fatte da ciascuno di noi. Io diffido da coloro che, pur colti ed attenti, ritengono di erigersi al di sopra delle parti. Si può essere fuori dalla politica e dai partiti ma non fuori da un pensiero e da un modo di essere e di porsi. Questo schierarsi, che poi è appartenenza ad un modo di sentire, però, non motiva negare gli errori o condividere ogni scelta, non implica nenanche non respingere o battersi contro ciò che si ritiene sbagliato. I toni, le ironie, le forzature fanno anche parte del confronto: l'importante è dissociarsi dal falso, dall'odio e dalla violenza. E' importante anche battersi contro la disinformazione che assopisce e condiziona le coscienze più deboli. E' importante battersi per l'allargamento e la diffusione dell'informazione ed il pluralismo e contro i monopoli e la lottizzazione, e non meno contro il controllo dei poteri economico-finanziari. Penso che questa sia civiltà, democrazia e scelta di sviluppo di una società libera o come diceva Popper di una "società aperta". Cordialità. Vito
 
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AL VERO GABBIANO JONATHAN

immagineLa maggior parte dei gabbiani non si danno la pena di apprendere, del volo, altro che le nozioni elementari: gli basta arrivare dalla costa a dov’è il cibo e poi tornare a casa. Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mangiare. A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsi il cibo, quanto volare. Più d’ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo.Ma a sue spese scoprì che, a pensarla in quel modo, non è facile poi trovare amici, fra gli altri uccelli.

 

SE

 

"Se" Se saprai conservare la testa, quando intorno a te tutti perderanno la loro, e te ne incolperanno; Se crederai in te stesso, quando tutti dubiteranno, ma saprai intendere il loro dubbio; Se saprai aspettare, senza stancarti dell'attesa, ed essere calunniato senza calunniare o essere odiato senza dar sfogo all'odio e, non apparire troppo bello, ne parlare troppo saggio; Se saprai sognare, e non rendere i sogni tuoi padroni; se saprai pensare, e non fare dei pensieri il tuo fine; se saprai incontrare il Trionfo e il Disastro, e trattare questi due impostori nello stesso modo; Se saprai sopportare di sentire quello che hai detto di giusto falsato dai ribaldi per farne trappola ai creduli o vedere le cose per cui hai dato la vita, spezzate e curvarti e ricostruirle con utensili logorati; Se saprai fare un mucchio di tutte le vicende e rischiarlo in un giro di testa e croce; E perdere e ricominciare da capo e non fiatar verbo sulle tue perdite; Se saprai forzare il tuo cuore e i nervi e i tendini per aiutare il tuo volere, anche quando essi sono consumati; e così resistere quando non c'è più nulla in te tranne che la volontà che dice loro: "reggete!" Se saprai parlare con le folle e mantenere le tue virtù e passeggiare con i Re e non perdere la semplicità; Se ne nemici, ne prediletti amici avranno il potere di offenderti, se tutti gli uomini conteranno ma nessuno conterà troppo; se saprai riempire il minuto che non perdona, coprendo una distanza che valga i sessanta secondi; Tuo sarà il mondo e tutto ciò che contiene e, ciò che conta, sarai un uomo,figlio! Rudyard Kipling

 

EINAUDI

"Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi." - Luigi Einaudi

 

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