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"... Non vogliate negar l’esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
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fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza
"

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120)

 

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Tuvixeddu: La parola agli architetti

Post n°145 pubblicato il 19 Febbraio 2007 da unamicoincomune
 

Tuvixeddu: - Identità e paternità
Un nome che non piace al Principe

MACRO, MAXXI, MOCA, MOMA, MAHE, acronimi per grandi musei
MANTX Museo Archeologico Necropoli Tuvixeddu
PANTX Parco Archeologico Necropoli di Tuvixeddu
In questi acronimi contemporanei c’è la memoria e l’unicità di Tuvixeddu. Cambiare il nome in Karalis è non solo mancanza di rispetto per il “luogo sacro”, ma anche insensato dal punto di vista della comunicazione
Karalis! A Cagliari qualsiasi cosa si potrebbe chiamare così: una associazione sportiva, un’agenzia turistica, un ristorante di pesce….., a chi frequenta i musei del mondo sembra un grande passo indietro. Ma tutto serve per cancellare ciò che altri avevano fatto prima, è necessario ora screditare chiunque vi sia stato coinvolto, a qualsiasi titolo.
Le opere pubbliche in corso a Tuvixeddu guardavano lontano, al circuito culturale internazionale.
Sembra che dopo il verde pubblico anche gli acronimi devastino il paesaggio e si debba arrestarli.
Ora in un impeto di magnanimità, si vuole regalare a Cagliari un Parco di cui non si ha paternità. Quattro tra gli esperti nominati stabiliscono che quanto fatto fin’ora non piace: dopo l’editto bulgaro arriva la delibera bulgara.
Quando eravamo ragazzi speravamo per il nostro futuro una sana politica, democratica e partecipativa. Allora c’erano i “vecchi” della politica, ora ci sono i nostri coetanei, ma nulla è cambiato: i giochi di prestigio e l’illusionismo saranno sempre gli strumenti di una politica usata per vincere le guerre.
A Tuvixeddu serviva un affaccio su S.Avendrace dove alcuni lotti contengono davvero delle tombe. Coimpresa in questo non c’entrava nulla e nulla avrebbero potuto Comune e Soprintendenze senza cospicui fondi regionali o statali. Per aggiungere qualche numero civico non era necessaria questa scellerata azione di forza.
Verso S.Avendrace ogni fronte di cava rivela, come una sezione grafica, i pozzi e le camere funerarie, sui costoni di Is Maglias no. La necropoli di Tuvixeddu non guadagnerà nulla di più dalla zona di Is Maglias dove l’attività di cava ha asportato uno strato di roccia profondo decine di metri e con esso le tracce del passato. Nel PPR si definiscono “Aree degradate o radicalmente compromesse da attività antropiche pregresse”.
La strada nel canyon non l’ha certo voluta Coimpresa, il fondo cieco della Via Falzarego non è un problema di Coimpresa. Allora perchè bloccare il progetto di Coimpresa?
Il PANTX era di 20 ettari ed era quasi ultimato, Karalis sarà forse di 23 ettari ma non sappiamo come sarà e quando sarà. Se si annulla l’accordo di programma, le aree ora pubbliche torneranno al privato.
Dover espropriare al privato aree che erano già pubbliche, fermare un parco per il troppo verde, cancellare il nome di Tuvixeddu!
E’ tutto talmente paradossale che se non fosse tragico sarebbe davvero ridicolo.

Livio De Carlo Eliana Masoero
Progettisti del Parco Archeologico, naturalistico, urbano della Necropoli di Tuvixeddu

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/02/07 alle 22:22 via WEB
Gentilissimi progettisti del parco di tuvixeddu, mi piacerebbe acquisire informazioni sull'intervento a Tuvixeddu, Coimpresa e non. Avete un sito internet ? grazie e ciao, Gianni
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/02/07 alle 15:56 via WEB
Gentilissimo Gianni, il nostro sito internet è: www.mdcarchitetti.it se ha qualche dubbio in particolare ci contatti: info@mdcarchitetti.it grazie per l'interessamento
 
navaspa
navaspa il 20/02/07 alle 08:23 via WEB
È il «pianeta-Italia». Purtroppo.
 
shardana0
shardana0 il 20/02/07 alle 11:32 via WEB
Come al solito anziché valorizzare le nostre aree archeologiche, politici incapaci, per motivi di intesse vari, lo distruggono.
 
 
unamicoincomune
unamicoincomune il 20/02/07 alle 12:19 via WEB
ciao, la cosa grave è che questo intervento del Governatore lede un pilastro fondamentale del nostro sistema: la certezza del diritto. Il progetto nasce da un accordo di programma tra Comune, Regione Coimpresa. Tutto è stato stabilito nell'accordo di programma, con il parere positvo della sovrintendenza. I lavori sono iniziati, i privati hanno ceduto le aree per il parco archelogico, sono stati stanziati fondi comunitari ( che ora andranno persi), e adesso - con i lavori realizzati per il 60% - di punto in bianco il Governatore si sveglia e fa bloccare tutto. Adesso si finirà in tribunale o si ricorrerà all'arbitrato e, questo è certo, la Regione dovrà pagare milioni di euro per i danni. E la beffa è che quel danno verrà pagato da tutti i cittadini e non dal Governatore. Se qualcuno avesse avuto lo stesso suo comportamento quando la sua società stava realizzando la sede di tiscali in riva allo stagno (area tutelata anche questa), come si sarebbe comportato? Ciao
 
   
shardana0
shardana0 il 21/02/07 alle 00:23 via WEB
Ora ho capito, prima non avevo afferrato il vero problema. Ciao
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/02/07 alle 13:27 via WEB
ANCHE UN TRAGHETTO DELLA TIRRENIA SI CHIAMA KARALIS!!!!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/02/07 alle 13:31 via WEB
SE NON SBAGLIO RUTELLI HA DETTO (SU VICENZA) CHE NON POTEVA RITRATTARE UN SI ESPRESSO IN PRECEDENZA. MA ALLORA PERCHè SI POSSONO RITRATTARE "ALTRI SI"??? CHIUNQUE SIA IN GRADO DI "FARMELO CAPIRE"... RISPONDA
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/02/07 alle 15:59 via WEB
Trovo che la questione sia estramemente grave. Ovviamente è una volontà personale e politica, mascherata da una improvvisa quanto sconsiderata volontà di preservare il paesaggio "lugubre" di Tuvixeddu. Sconsiderata perchè Soru non sa neanche come è fatto il colle, cosa è stato sfruttato negli ultimi decenni, e poi abbandonato, e meno che mai è a conoscenza dei 17 anni di studi e confronti per arrivare ad un accordo tra TUTTE le parti in gioco, pubbliche e private. E' vergognoso che Soru pensi Cagliari (è la Sardegna) alla stregua di un suo feudo nel quale può fare e disfare quello che vuole! E la certezza del diritto? E i danni chi li paga... lui? O forse tutti noi?
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/02/07 alle 16:48 via WEB
a questo indirizzo trovate i motivi contrari all'intervento di Coimpresa sul colle di Tuvixeddu : http://consiglio.regione.sardegna.it/XIILegislatura/Interpellanze/Intrp0003.htm Mi sembra che il povero Soru centri poco e niente. Ma cosa volete che gliene possa fregare se non ragioni di salvaguardia del sito. Mi sembra, leggendo l'interpellanza citata sopra, che l'intervento abbia goduto di un iter autorizzativo se non altro disinvolto. Sono state ad esempio incrementate le volumetrie realizzabili oltre a quelle consentite dallo strumento urbanistico. Perchè ?? o per chi ? Cagliari è già congestionata così, non abbiamo bisogno di altri edifici ma aree verdi attrezzate. Io personalmente ho apprezzato molto l'impegno del Sindaco Mariano Delogu che ha destinato risorse all'arredo urbano, sistemando piazze e aree verdi un pò ovunque. Questa Amministrazione Comunale segue invece altri vecchi modi di gestire la cosa comune modi DC o meglio ..... poi qualcuno mi querela. Ciao Gianni
 
 
unamicoincomune
unamicoincomune il 20/02/07 alle 17:10 via WEB
http://consiglio.regione.sardegna.it/sito/XIILegislatura/Interpellanze/Intrp0003.asp questo è l'indirizzo esatto. Trattasi comunque d'interpellanza. Andiamo a cercare cosa disse il tar...
 
   
unamicoincomune
unamicoincomune il 20/02/07 alle 17:24 via WEB
cosa dirà il tar...
 
     
unamicoincomune
unamicoincomune il 20/02/07 alle 17:36 via WEB
http://www.sassarisera.info/PRIMAPAGINA/GRAZIE%20ONOREVOLI.htm gianni vai a vedere anche questo
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/02/07 alle 17:26 via WEB
Ti faccio presente che l'ex Sindaco Delogu è stato uno dei fautori di questo intervento, se poi vai a calcolarti l'indice di edificabilità utlizzato ti renderai conto che siamo poco sopra l'unità. in effetti c'è qualcosa che non va in questo blocco.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/02/07 alle 17:37 via WEB
Non essere ermetico; cosa non và in questo blocco ? e cosa è il blocco. Pensate, ma che valore aggiunto porta alla città di Cagliari l'intervento di Coimpresa. L'urbanistica "dovrebbe" disciplinare l'evoluzione organica del tessuto urbano appunto. Provate a guardare Cagliari dall'alto (con google) e poi guardate Londra. Forse il paragone non è il massimo ma fa capire a cosa potrebbero essere destinate le aree interne cittadine oltre che i palazzi. ciao Gianni
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/02/07 alle 17:59 via WEB
Forse a qualcuno non sa che la vicenda del progetto di Tuvixeddu ha avuto origine nel lontano 1986. In quell’anno le aree edificabili previste nel piano regolatore di Cagliari interessavano quasi per intero i colli e gran parte dell’attuale area archeologica. Proprio il Comune aveva già edificato in quegli anni 158.000 mc di edilizia economica popolare, senza peraltro poter completare i due complessi con i servizi connessi di competenza, per l’opposizione dei privati proprietari delle aree che avevano impugnato l’esproprio delle aree edificate. Da qual momento si iniziò a studiare la possibilità di realizzare un progetto integrato nelle suddette aree. Dopo le prime soluzioni progettuali che prevedevano ben 656.000 mc e che limitavano la cessione delle aree archeologiche a soli 10.560 mq, gli unici coperti da vincolo archeologico diretto, vi furono tre successive evoluzioni progettuali datate rispettivamente 1990, 1995 e 1998. Il progetto del 1998 prevede una volumetria ridotta a 272.000 mc (contro i 656.000 mc ab origine), dei quali 64.000 mc per servizi generali ad iniziativa privata, e ha posto come centralità del progetto il parco archeologico e ambientale di 200.000 mq, pari a 20 ettari (per fare un confronto il parco di Monte Urpinu è esteso su un’area di circa 17 ettari dei quali 12 ettari aperti al pubblico). Tanto per intenderci l'indice di edificazione è dalle 3 alle 5 volte più basso di quanto previsto per quelle aree. Quello che manca in tutta questa storia è un'informazione corretta, spesso si parla sulla base di preconcetti e opinioni diffuse senza verificare di persona la veridicità di certe affermazioni.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/02/07 alle 22:34 via WEB
Allora, premetto che non conosco il progetto dell'intervento a Tuvixeddu, mi riprometto di cercarlo e visionarlo anche per curiosità professionale. Mi baserò quindi su materiale accessibile da PC. Vado a leggere adesso il PUC di Cagliari ... Sono tornato. Allora le aree in oggetto ricadono in zona QN12 che comprende diverse zone urbanistiche omogenee. In particolare la zona C compresa nel comparto prevede una edificazione di 500830 mc che considerando il parametro di 100 mc per ogni abitante insediato (Decreto Floris del 1983) consentirebbe un insediamento di circa 5000 persone (tante macchine). Io vi chiedo, a questo punto, di andare a vedere su google dal satellite o anche nella cartografia del PUC di Cagliari (http://www.comune.cagliari.it/japscares/cms/documents/E2-3-1.pdf) o sul posto (vi fate una passeggiata) dove risulterebbe ubicato l'insediamento e cosa avrebbe al contorno in termini di viabilità. Tutto questo, come ho scritto nelle mie precedenti non fa altro che congestionare ulteriormente un tessuto urbano già in crisi. Non servono altri palazzi, serve più verde "no ci'n de..". Ripeto la mia domanda: che valore aggiunto ha per la città questo intervento ? Ciao Gianni
 
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AL VERO GABBIANO JONATHAN

immagineLa maggior parte dei gabbiani non si danno la pena di apprendere, del volo, altro che le nozioni elementari: gli basta arrivare dalla costa a dov’è il cibo e poi tornare a casa. Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mangiare. A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsi il cibo, quanto volare. Più d’ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo.Ma a sue spese scoprì che, a pensarla in quel modo, non è facile poi trovare amici, fra gli altri uccelli.

 

SE

 

"Se" Se saprai conservare la testa, quando intorno a te tutti perderanno la loro, e te ne incolperanno; Se crederai in te stesso, quando tutti dubiteranno, ma saprai intendere il loro dubbio; Se saprai aspettare, senza stancarti dell'attesa, ed essere calunniato senza calunniare o essere odiato senza dar sfogo all'odio e, non apparire troppo bello, ne parlare troppo saggio; Se saprai sognare, e non rendere i sogni tuoi padroni; se saprai pensare, e non fare dei pensieri il tuo fine; se saprai incontrare il Trionfo e il Disastro, e trattare questi due impostori nello stesso modo; Se saprai sopportare di sentire quello che hai detto di giusto falsato dai ribaldi per farne trappola ai creduli o vedere le cose per cui hai dato la vita, spezzate e curvarti e ricostruirle con utensili logorati; Se saprai fare un mucchio di tutte le vicende e rischiarlo in un giro di testa e croce; E perdere e ricominciare da capo e non fiatar verbo sulle tue perdite; Se saprai forzare il tuo cuore e i nervi e i tendini per aiutare il tuo volere, anche quando essi sono consumati; e così resistere quando non c'è più nulla in te tranne che la volontà che dice loro: "reggete!" Se saprai parlare con le folle e mantenere le tue virtù e passeggiare con i Re e non perdere la semplicità; Se ne nemici, ne prediletti amici avranno il potere di offenderti, se tutti gli uomini conteranno ma nessuno conterà troppo; se saprai riempire il minuto che non perdona, coprendo una distanza che valga i sessanta secondi; Tuo sarà il mondo e tutto ciò che contiene e, ciò che conta, sarai un uomo,figlio! Rudyard Kipling

 

EINAUDI

"Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi." - Luigi Einaudi

 

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