entronellantro

Un passaggio per augurarti una buona giornata, non disperare presto succederà qualcos'altro. Ciao :-D

Caro Pierluigi...ti avevo scritto un commento articolato....l'ho perso..dimenticandomi di salvarlo. Ho la sensazione di non essere oggi abbastanza riflessivo e tranquillo. Cercherò di riassumere. Spiegavo che il Governo delle larghe intese presuporrebbe la rinuncia a cavalcare i luoghi comuni ed il collante dell'esasperazione dell'antagonismo. Affermavo che esista il timore di non avere una politica da mettere al confronto e di smascherare questa realtà verso un elettorato che è stato imbonito con slogan e con parole d'ordine. Bisognerebbe tornare in politica estera alla continuità e riconoscere la validità delle nostre alleanze di sempre e consolidarle. Anche in politica economica e sociale riconoscere le soluzioni adottate nel passato e ripercorrere politiche di rigore e di sviluppo. Rinunciare al collante della demonizzazione e riconoscere il fallimento di una unione elettorale senza una vera convergenza politica. Dovrebbero, infine, rinunciare alla gestione del potere ed alla rete di interessi economici che stanno creando. Sono queste le ragioni che comportano la negazione della sinistra alle larghe intese. Buona giornata. Vito

Caro Vito, scusami se ho latitato negli ultimi giorni ma non avevo proprio voglia di curare le pubbliche relazioni. Mi hanno infastidio le vicende che sai. Comunque è un piacere per me sapere che esistono persone con cui poter dialogare senza inquinamenti ideologici e preconcetti. Torniamo all'argomento governo. Se avessimo una classe politica composta da uomini che hanno veramente a cuore le sorti del Paese, pur con i vari distinguo dovuti alla loro forma mentis e alla loro cultura, forse avremo già un governo di larghe intese. Purtroppo, la classe politica è andata via via scadendo e ora è composta, in prevalenza, da persone egoiste, ignoranti, in mala fede e non disposte al vero e costruttivo confronto. Per curare il loro orticello tolgono acqua al terreno circostante, il Paese. Non capiscono che possono avere il giardino più bello ma che se intorno c'è il deserto, il destino del loro orticello è segnato: sarà un deserto. Credo che un buon politico debba avere caratteristiche simili al buon padre di famiglia di latina memoria, il suo faro deve essere il buon senso e non l'ideologia. Le ideologie, al pari delle religioni, partono da un assioma, una verità rivelata e pretendono che tutti si adeguino. O sei con loro o sei contro di loro. Questa però non è politica. E' guerra, lotta, contrapposizione... Chiamala come vuoi ma il risultato di questo modo d'intendere la politica è uno solo: la decadenza del Paese. Io mi ispiro spesso ad una frase di Burke, e ci credo veramente, ed è questa: "il male trionfa quando gli onesti non fanno nulla". Credo che in questi anni gli onesti, anche e soprattutto dal punto di vista intellettuale, si siano ritirati dalla politica lasciando spazio ai mediocri e il risultato è davanti ai nostri occhi. Da poco ho riletto alcuni passi del libro di Orwell 1984 e posso affermare che in quel libro sono scritte cose veramente interessanti ed attinenti all'attualità. Non ti voglio tediare oltre, ti saluto calorosamente e presto verrò a trovarti sul blog. A presto Pierluigi

Caro Pierluigi. Penso che tu abbia ragione. Ho letto quanto scrivi e condivido. In altri momenti mi sarei fermato più a lungo ad osservare aspetti più particolari...ora non riesco a mantenere la serenità necessaria per approfondire le analisi. Ti ringrazio e ti informo che per il momento mi sono preso un attimo di riflessione, smetto di scrivere sul mio blog. E' una decisione sofferta che si sta maturando in me. Avrò il piacere di venirti a trovare, se me lo consentirai. Un caro saluto e buona fortuna. Ciao! Vito